Fanfic su artisti musicali > Conor Maynard
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Autore: ehipeeta    21/07/2012    5 recensioni
Alle elementari Conor era il mio migliore amico, lui era un chiacchierone mentre io al contrario ero timidissima, ma nonostante i nostri caratteri decisamente diversi eravamo sempre insieme; ma quando è iniziato il liceo ha iniziato a frequentare i ragazzi più popolari della scuola. Lui dopo poco diventò uno sciupa femmine mentre io ero una ragazza molto studiosa e forse per questo mi lasciò sola.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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POV Conor
Vidi un ragazzo bussare alla porta della casa di Alice e subito dopo lei gli corse incontro. “Niall che ci fai qui?” le sentii dire. Ma chi poteva mai essere questo Niall. Suo fratello era impossibile, ero più che certa che lei fosse figlia unica anche se erano entrambi biondi. Sarà il suo fidanzato? Il suo ex? Un cugino? Un amico? Aspetta un secondo, non può essere, ero geloso di Alice la ragazza che fino alle medie era stata la mia migliore amica, anche se al liceo ci eravamo distaccati e non ne ricordo il motivo. Eravamo così uniti, perchè c'eravamo divisi? Questa era la domanda che volevo farle. Ritornai nel mondo reale e raggiunsi i due biondini.
In quel momento si stavano abbracciando, ma non mi sembravano felici anzi tutt'altro. Alice vedendomi si distaccò dal ragazzo cercando di fare un sorriso ma no le riuscì anzi aveva gli occhi lucidi . «Ehi, che succede?» le chiesi. «Ti spiego tutto dopo. Ma adesso vi devo presentare.» «Non c'è bisogno facciamo da soli.» continuò il biondino. «Piacere, mi chiamo Niall Horan. E tu sei?» «Conor Maynard» Ci stringemmo la mano. «Mi dispiace ma adesso devo andare. Alice, Conor ci si vede.» «Ciao» Lo salutammo entrambi. «Allora, la vogliamo fare questa passeggiato o no?» Mi chiese lei, ma la riguardai negli occhi e li vidi rossi e gonfi segno che stava per scoppiare a piangere, cosa che io non volevo affatto, non riuscivo a sopportarlo. «Alice perchè stai piangendo?» Abbassò lo sguardo. «Non sto piangendo, mi bruciano solo gli occhi per questo stanno lacrimando...» Cercò di convincermi. «Guarda che ti conosco fin troppo bene, non ci credo a queste sciocchezze.» «Eh va bene adesso ti racconto tutto. Però andiamo via da qui non vorrei che qualcuno ci sentisse e ci spargesse la voce. Conosci un posto più riservato?» «Certo, seguimi.»
Le presi la mano e la portai il una spiaggia completamente isolata dato che per raggiungerla bisognava attraversare un bosco. Ci sedemmo su un piccolo scoglio. Si sembrava tranquillizzata. «Aspetta io conosco questo posto.» Io annuii. «Ci venivano da piccoli con i nostri genitori, vero?» «Vedo che hai un'ottima memoria signorina Sunly.» Si mise a ridere. «Ma adesso possiamo continuare il nostro discorso?» «Va bene.» Si schiarì la voce e d'un tratto diventò seria. «Allora... Ti ricordi Luke Tomas?» «Si, te l'ho presentato io alla fine delle medie. Non è quel ragazzo che veniva a fare le vacanze qui due anni più grande di noi?» Lei annuì ma la sua voce si fece più cupa. «Beh, anche quando abbiamo iniziato a non parlarci più, lo continuai a frequentare, sia vedendoci quando veniva in vacanza sia messaggiando o tramite chiamata e sinceramente mi piaceva, mi sembrava così dolce a dire il vero aveva i tuoi stessi occhi azzurri e il tuo stesso sguardo e questo contribuiva...» La fermai. «Ma questo che c'entra con Niall?» «Non ho ancora finito.» Mi azzittì. «Verso la fine del secondo anno del liceo se non sbaglio a maggio Luke venne a Brighton a trovarmi. Quella sera uscimmo in discoteca e Luke si ubriacò. Non era più come gli anni precedenti a quello. Non era carino con me e quella sera si voleva divertire. Decisi di andarmene, uscii dalla discoteca e presi la direzione per tornarmene a casa, ma sentii che qualcuno mi stava inseguendo. Mi voltai e Luke mi comparve davanti “Alice, tesoro mio che ci fai qui tutta sola e non vieni a divertirti con me?” fu così che mi disse avvicinandosi un po' troppo a me per i miei gusti. Gli gridai di non toccarmi ma così non feci altro che farlo innervosire di più. Mi prese per i polsi e iniziò a stringerli con molta forza.» A quel punto una lacrima scese dal suo volto. «Ehi, non piangere. Ci sono qui io con te nessuno ti potrà fare niente.» Cercai di calmarla prendendola anche per mano. A quel punto si tranquillizzò e continuò la sua storia. «Cercai di staccarmi in più modi ma era troppo potente per me. Iniziai ad implorarlo di lasciarmi andare ma capendo che non l'avrebbe mai fatto cominciai a gridare il più forte possibile ma quella strada era vuota ed isolata. C'eravamo solo io e lui. Smisi di strillare e mi lasciai andare, non avrei potuto fare altro, mi avrebbe fatto solo più male. Pochi secondi dopo però arrivò una moto, era Niall. Scese, gli tirò un pugno in piena faccia e data che era decisamente sbronzo cadde per terra a primo colpo lasciandomi stare. Devo dire che quel ragazzo è il mio angelo custode, mi ha salvato dopo aver passato i secondi più brutti della mia vita e non potrò mai ricambiarlo. Se non ci fosse stato lui non so cosa mi sarebbe potuto succedere.» Rimasi decisamente in uno stato di shock. Le lasciai la mano e abbassai lo sguardo, non avevo il coraggio di guardarla il faccia. «Mi dispiace.» «Ti dispiace di cosa? Tu non hai fatto niente.» «Invece è tutta colpa mia. Sono stato io a presentarti Luke e quando ti ha quasi maltrattata io non c'ero.» «Conor per favore guardami in faccia.» Alzai lo sguardo, era così bella con i suoi occhi che quasi ti ipnotizzavano ed i suoi lunghi capelli biondi che quasi sembrava un angelo. «Tu non hai fatto niente, sono stata io a sbagliare. Non dovevo fidarmi di lui, ma anche in questo caso non è successo niente» Continuò. «Eh allora perchè prima stavi piangendo?» «Niall è venuto ad avvertirmi che è uscito di prigione perchè anche se aveva cercato di molestarmi non mi era successo niente di grave e non c'era nessuna prova a parte dei piccoli lividi...» «Vuoi dire che adesso è libero?» Lei non riuscì a rispondere annuì soltanto. «Avrei voluto io tirargli, quel pugno anzi se ci fossi stato io l'avrei massacrato.» «Così avrebbero messo te al posto suo in carcere.» Dopo quella frase ci fu solo silenzio, ci guardammo negli occhi per poi abbracciarci quando d'un tratto iniziò a piovere. Eravamo troppo lontani da casa per raggiungerla senza bagnarci. «Eh adesso come facciamo?» Le chiesi. «So io dove andare.» Mi rispose con tranquillità. «Seguimi.» Disse iniziano a correre. Mi precipitai verso di lei quando d'un tratto si fermò di fronte ad una vecchia gelateria abbandonata. «Questa te la ricordi?» Continuò. «Certo, ma non pensavo fosse abbandonata.» Guardai il lucchetto che c'era davanti alla porta. «Però adesso dobbiamo trovare un modo per entrare.» «Facile come bere un bicchier d'acqua. » Si tolse l'unica molletta che aveva nei capelli che fino a quel momento non avevo notato e la infilò nel lucchetto. La ruotò delicatamente e in un batter d'occhio esso cadde a terra. Rimasi a bocca aperta. «Mi sono persa qualcosa in questi anni? Quando hai iniziato a manomettere le porte?» le chiesi incredulo. «Questi caro mio non sono affari che ti riguardano, comunque se non vuoi rimanere sotto la pioggia ti consiglio di entrare.» Mi disse mentre accedeva dalla porta di ingresso. «Ne sarei molto onorato.» Le risposi. Mi intrufolai anch'io mentre stava per chiudere e mi ritrovai nella vecchia gelateria, se così si poteva ancora definire. Essa era composta da due grandi stanze: la prima era completamente vuota mente nella seconda erano rimasti solo due grandi tavoli. Mi voltai in cerca di Alice ma era scomparsa nel nulla. «Ice dove sei?» «Sono nella seconda stanza vicino ad un tavolo. Aspetta come mi hai chiamata?» «Ice hai capito proprio bene.» Iniziai a ridere mentre la raggiunsi e mi sedetti per terra accanto a lei.


POV Alice
Non ci credevo, mi aveva chiamata Ice. Lui era l'unico che mi chiamava così e questo soprannome non lo sentivo da ben cinque anni. «Beh, se io sono Ice allora tu sei Cream» Iniziai a ridacchiare. «Ma non c'entra un bel niente con il mio nome.» «Invece si. C ed M sono le iniziali del tuo nome e cognome e poi era così che ti chiamavo quando eravamo piccoli.» «Va bene te lo concedo.» Conor si era seduto accanto a me, sembrava che fossimo tornati ai vecchi tempi. Compreso il fatto che ero ancora innamorata di lui.


POV Conor
Eravamo seduti l'uno accanto all'altra, Alice mi era mancata davvero tanto e io non avrei voluto più farne a meno. Insieme a lei stavo bene. Ice poggiò la sua testa accanto alla mia quando la sentii tremare. «Alice hai freddo?» «Si, un po'.» Alzò la testa. Mi accorsi della sua maglietta a giri completamente fradicia. «Se rimani con quella maglietta addosso rischi di prenderti la febbre. Mettiti questa.» Le dissi levandomi la felpa e porgendogliela. «Devo proprio. A dire la verità mi vergogno di levarmi la maglietta in tua presenza.» «Ice non fare la bambina piccola.» «Va bene. Ma non mi guardare.» Disse un po' scontrosa al riguardo. Annuii. In n batter d'occhi si tolse la maglietta rimanendo in reggiseno e anche se mi aveva detto di non guardare non potei fare a meno di notare il suo corpo perfetto. Alice non era più la bambina di un tempo, era una donna ormai ed era bellissima.



Ed ecco a voi un capitolo dedicato quasi del tutto ai pensieri di Coooooonor.
Adesso vi starete chiedendo perchè ho messo Niall Horan nella fan fiction su Conor, vi rispondo subito. Sono sia una Mayniac che una Directioner, pensavo che uno di loro ci sarebbe stato bene, avevo bisogno di un nuovo personaggio maschile ed ecco a voi Niall!
Voglio ringraziare le ragazze che hanno messo la mia fan fiction tra le preferite e quelle che l'hanno recensita. Mi piacerebbe sapere cosa pensate di questo capitolo. RECENSITE! :3
Baci Elisa xx
  
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