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Autore: MidnightShiver    22/07/2012    5 recensioni
Albus Silente, preside della famigerata Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, chiede a una delle sue studentesse più brillanti, Hermione Granger, di portare a termine una missione che ha a che fare men che meno con Draco Malfoy.
========
Dal primo capitolo:
- Professore... E' davvero tutto quello che vuole che io faccia? Impedire a Malfoy che... che la uccida?
- Vedo che l'aver scelto lei è stata una buona cosa. La sua perspicacia mi colpisce sempre, Signorina Granger. No, in realtà voglio che lei, sempre se accetterà, faccia in modo che Malfoy si renda conto che la "parte" da cui sta non è... diciamo... vantaggiosa.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Take me back to the Start
di MidnightShiver

{Capitolo Venticinque - News }






I know I can't take one more step towards you
'Cause all that's waiting is regret
Don't you know I'm not your ghost anymore?
You lost the love I loved the most.

I learned to live half alive
And now you want me one more time.
.


Il suo passo era lento, rispetto a quello del ragazzo che la precedeva di almeno tre metri adesso e faceva fatica a raggiungerlo.
Ogni tanto lui si girava indietro per controllare se la ragazza era viva o meno, ma non si azzardava a fermarsi.
- Sbrigati, Granger. - le disse ad un certo punto, quando erano vicini al portone per uscire - Di questo passo potresti addormentare un troll.
Hermione, irritata da quella offesa, cominciò ad aumentare la velocità.
Fece a malapena in tempo a raggiungerlo che la gamba si fermò a causa di un crampo, facendola inciampare.
Malfoy, abituato sin da piccolo a mantenere dei riflessi veloci, accorciò in fretta quei metri tra di loro appena in tempo per prenderla tra le sue braccia per non farla cadere a terra.
La sua stretta era forte e decisa, ma abbastanza delicata da non farle male.
Dopo i primi secondi di imbarazzo che si erano formati, lui la rimise in piedi facendo attenzione alla gamba.
Hermione, imbarazzatissima da quel contatto improvviso, avvampò, diventando di un color rosso-violaceo.
Il ragazzo con poche parole si rialzò, ponendosi sempre davanti a lei.
Il suo passò rallentò, in modo che la ragazza potesse stargli dietro senza dover affaticarsi o, come pensava lui, cadere di nuovo nelle sue braccia.
Non scambiarono una parola per tutto il tragitto verso Diagon Alley, che quel giorno era quasi completamente deserta.
Quando arrivarono davanti a Ollivander, finalmente Malfoy parlò.
- Sei pronta?
Hermione non riusciva a parlare.
Si sentiva esattamente come cinque anni prima, quando era un'undicenne, che per la prima volta nella sua vita aveva la possibilità di diventare una strega.
Sentiva le farfalle nello stomaco.
Non era affatto pronta.
E se non avesse trovato un'altra bacchetta adatta?
Se la sua bravura fosse diminuita a causa della nuova bacchetta?
Non poteva rischiare di avere voti più bassi a causa di una missione affidata da un professore.
Non era giusto.
Fece cenno di sì con la testa e deglutì un peso immaginario che le stava scendendo per la gola.
Fece un passo in avanti ed entrò da Ollivander.
Un odore di legno antico e pergamena le invase le narici.

*****


And who do you think you are?
Runnin' 'round leaving scars
Collecting your jar of hearts
And tearing love apart
You're gonna catch a cold
From the ice inside your soul
So don't come back for me
Who do you think you are?



Quel posto era proprio come se lo ricordava: centinaia di piccole scatole ammassate l'una sopra l'altra, unite tra loro dalla polvere e le ragnatele.
Si poteva capire che il vecchio fabbrica bacchette era nel retro del negozio, forse intento a cercare qualcosa.
Hermione stava ancora osservandosi intorno quando il suono del piccolo campanello suonò.
Sussultò dallo spavento e vide che era stato Malfoy a suonarlo per attirare l'attenzione di Ollivander e si avvicinò anche lei al bancone.
Il vecchio arrivò lentamente dal retro del negozio e con la sua calma arrivò al bancone.
- Buon pomeriggio - salutò i ragazzi, inchinando lievemente il capo.
- Buon pomeriggio - risposero entrambi in coro, lei con una volce calda e dolce, lui fredda e pungente.
- Cosa posso fare per voi? - chiese, rivolgendosi ad Hermione, che evidentemente gli era più simpatica.
- Signor Ollivander, la mia bacchetta si è rotta e ho bisogno di un'altra per poter continuare i miei studi.
Il vecchio sembrò riflettere a lungo sulle parole della ragazza come se fossero un poema da studiare per capirne il significato.
- Posso vedere la bacchetta danneggiata? - chiese dopo la riflessione.
Hermione annuì e con un sorriso triste estrasse dalla tasca la sua bacchetta, spezzata perfettamente a metà, senza neanche una corda che unisse le due parti.
- Irrecuperabile. Irrecuperabile. - disse Ollivander dopo averla studiata a lungo.
Senza dire un'altra parola ai due, scomparve da dove era venuto.
Apparve dopo qualche minuti con una piccola scatola in mano.
- Provi questa, signorina. Salice, 10 pollici e mezzo. Flessibile.
Aprì con le dita rugose la scatola e appoggiò la bacchetta nelle mani di Hermione.
La ragazza la agitò e sentì una scossa dolorosa per tutto il corpo che durò un secondo, ma le fece cadere la bacchetta di mano.
Subito la raccolse e la mise sul tavolo.
- Mi scusi, ho sentito una scossa e...
- Non c'è bisogno che si scusi, non è la prima a cui succede.
Il vecchio scomparve e ritornò di nuovo con una scatola.
- Agrifoglio, corda di cuore di drago. Dura. 
Hermione la provò di nuovo, ma anche quella non era fatta per lei.
Ollivander la guardò un attimo negli occhi, fissandola a lungo e lei non distolse minimamente lo sguardo da lui. All'improvviso, l'espressione del vecchio si addolcì e forse sul suo viso apparve un sorriso.
- Hermione Granger. Mi ricordo di lei. Vite, corda di cuore di drago. 10 pollici e 3/4. So che cosa potrebbe fare per lei.
Stavolta non scomparve dietro ad un altro scaffale, ma si piegò lievemente: evidentemente anche il suo bancone conteneva all'interno una rifornitura di bacchette. Tirò fuori un'altra delle piccole scatole, solo che era meno polverosa e rovinata delle altre.
- Questa è una delle bacchette più recenti. Provi un incantesimo. Sono quasi sicura che è fatta per lei.
Hermione la impugnò e la osservò bene: non era molto diversa dalla sua. Il colore del legno era semplicemente più chiaro e non aveva decorazioni attorcigliate alla sua struttura.
Sentì che quella era la bacchetta giusta: provò le stesse emozioni che aveva provato qualche tempo prima con la sua prima bacchetta.
Piena di coraggio, puntò un vaso di fiori secchi che era posto sul balcone e lo fece lievitare, senza causare danni.
Sorrise al vecchio e appoggiò l'oggetto sul bancone.
- Credo di aver trovato la bacchetta che fa per me. Di che cosa è fatta, signore?
Ollivander le rispose subito, sorridendo e mostrandole qualche dente cariato e ingiallito.
- Il legno è di Biancospino. E' lunga 10 pollici e 3/4, come la sua prima. Come può notare, è flessibile.
Si spostò di nuovo dietro al bancone e chiuse la bacchetta nella scatola.
Il sorriso che adesso aleggiava sulla sua faccia era identico a quello di un bambino che aspettava che qualcuno gli chiedesse una domanda a cui voleva rispondere.
Ed Hermione indovinò quella domanda.
- Signore, e di cosa è fatto il nucleo?
- Questa è un'ottima domanda, signorina Granger. Il nucleo è un crine di Thestral.


*****


I hear you’re asking all around
if i am anywhere to be found
but i have grown too strong
to ever fall back in your arms.

I've learned to live, half alive
and now you want me one more time.



Un crine di Thestral?
Hermione sapeva che quel genere di nucleo per le bacchette era rarissimo e adesso apparteneva a lei.
Quando era uscita dal negozio, ancora tremolante per la stanchezza, sentiva addosso lo sguardo pungente di Draco che stavolta aveva deciso di stare dietro di lei, come se stesse controllando ogni suo movimento.
Erano tornati al dormitorio e adesso sedevano nelle due poltrone della loro Sala Comune.
Il fatto della nuova bacchetta l'aveva distratta un po' e adesso cercava di prenderci mano, sollevando oggetti e riappoggiandoli al loro posto, dando fuoco a della carta nel camino, rompendo una tazza e poi riaggiustandola.
Ne aveva abbastanza padronanza, e di sicuro era una cosa positiva.
Malfoy invece era davanti a lei e fissava il vuoto, con occhi pensierosi.
Hermione si chiese perché non si era rinchiuso in camera sua e la risposta le venne in mente quasi istantanea: Blaise gli aveva ordinato di seguirla e di non lasciarla sola adesso che era in quelle condizioni e lui era stato costretto ad accettare.
All'improvviso lei si ricordò della domanda che voleva fargli da tutto il giorno e sfruttò appieno il momento in cui Draco avrebbe dovuto cederle una risposta.
- Malfoy... Come mai non mi sono svegliata in infermeria? Voglio dire... ehm... Nessuno a scuola sa quello che è successo?
Il ragazzo si risvegliò dai suoi pensieri e per qualche secondo la fissò, come per riflettere sulla sua domanda. In quel gesto le ricordò il vecchio Ollivander.
- Le uniche persone che ne sono a conoscenza siamo noi due e Blaise . E tu dovrai decidere se vorrai farlo sapere a Potter oppure fargli dimenticare tutto. Blaise arriverà tra poco per controllare come stai e gli dovrai dire se somministrargli o no una pozione per far sì che si diment...
- No. - La fermezza delle parole di lei stupirono entrambi - Non ho intenzione di far dimenticare ad Harry riguardo a quello che è successo. Ma tu e Blaise dovrete aiutarmi a fare una cosa, sempre se vorrete.
- Cosa? - cercò di mantenere la calma il Serpeverde.
- Non ho intenzione di fargli dimenticare tutto. Dovrete aiutarmi a modificare la sua memoria.
- E perché mai, questa scelta strana, Granger?
La ragazza trattenne il fiato, ma decise che era meglio rivelarglielo, altrimenti non l'avrebbero aiutata.
- Perché non sarebbe la prima volta che uso l' Oblivion su Harry.
Draco sembrò davvero stupito delle parole della ragazza.
La perfetta Grifondoro, che aveva stregato la memoria del suo migliore amico?
Non ci poteva credere.
Draco quel giorno si promise che avrebbe scoperto di che cosa si trattava.
E un giorno lo scoprì pure.




*****



Didn't took so long just to feel alright
I remember how to put back the light in my eyes
I wish i had missed the first time that we kissed
'Cause you broke all your promises
and now you’re back
you don’t get to get me back.



Blaise stava sorseggiando una tazza di tè nella loro Sala Comune dopo aver cenato in Sala Grande un'oretta prima.
Hermione era con le gambe distese su un divano e i due Serpeverde erano seduti sull'altro.
Poco prima Draco aveva scambiato due parole in privato con l'amico in una stanza e poi si era seduto sul divano.
Blaise era ritornato successivamente con un vassoio in mano con del cibo, direttamente dalla cucina.
- E' ora di cena e devi mangiare qualcosa per rimetterti in forma - disse, appoggiando il vassoio sul tavolino basso davanti ad Hermione.
Il tono con cui aveva pronunciato quelle parole era quasi come un ordine, però Hermione riuscì a vederci delle note di premura.
Blaise piano piano cominciava a piacergli.
Chiese alla ragazza la cosa che le aveva detto prima Malfoy, ovvero se voleva Obliviare Harry o meno.
Hermione ripeté le parole precedenti che aveva detto a Draco e Blaise annuì, come se comprendesse ogni cosa.
- Perché non c'era nessuno oggi a Diagon Alley e nessuno era per i corridoi?
La voce di Hermione risuonò nel silenzio che si era creato dopo che aveva finito la sua cena, forzandosi il cibo in bocca.
Il silenzio la faceva pensare e aveva ricostruito mentalmente quel dettaglio, che scoprì poco insignificante.
Blaise guardò prima Draco, ma lui non fece un cenno.
Poi si voltò di nuovo e disse ad Hermione, con un tono leggero:
- Lunedì, tra una settimana, cominceranno di nuovo le lezioni e gli studenti devono finire tutti i compiti. Quindi se ne stanno rinchiusi tutto il giorno nei loro dormitori.




Who do you think you are?



NOTE DELL'AUTRICE.

Eccoci alla fine di questo nuovo capitolo!
La canzone è Jar of Hearts - Christina Perri.
Non è molto conosciuta, ma vi consiglio comunque di ascoltarla, è un po' triste, ma ne vale davvero la pena.
Perdonatemi tantissimo se aggiorno con un ritardo così devastante, ma come sapete ero tutto il tempo in vacanza (ci vuole, no, dopo la scuola?).
Spero che anche voi passiate delle belle vacanze e che vi godiate l'estate.
Vi informo già che il prossimo capitolo verrà pubblicato il 19 di agosto, dato che durante le vacanze estive voglio anche un po' staccarmi dal computer e rilassare la mente!

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