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Autore: Ginx    22/07/2012    1 recensioni
Erano passati sette anni da allora.
Sette anni in cui avevo provato a ricostruire la mia vita, in cui avevo tentato di dimenticare il passato.
Sette lunghissimi anni senza un messaggio, una chiamata, un qualsiasi segno che mi provava che stessero ancora cercando di rintracciarmi.
Ma come potevano, dopo quello che avevo fatto loro?
Due settimane dopo il diploma sono scappata da Lima senza guardarmi indietro, senza dare spiegazioni alle persone che amavo.
Non potevo restare lì. Lima era il centro del mio dolore.
Pensavo che trasferendomi a New York tutto sarebbe passato, che l'avrei dimenticata, che sarei riuscita a ricominciare.
Eppure fu in una classica giornata a Central Parck, mentre riflettevo sulla mia vita, che, a causa di un piccolo incidente, li ho ritrovati.
Tutti.
Tranne lei.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Grazie a daisyNAKJM per la copertina

 

 

 

Autore: Ginx

(rompi)Beta: ValeLenee

Pairing: mostly Faberry

DisclaimerNo, no, no. Non ieri, non oggi, né domani né mai. Solo, no. Li porto tutti a fare un giretto per un po', giusto il tempo per farmi sussurrare le loro storyline e poi le restituisco ai RIB. Ma no, non mi appartengono. #truestory

Note: Future!Fic

Avvertenze: Questa storia riprende fatti accaduti in Glee solo e soltanto fino alla 3° stagione, ovviamente cambiati ma non in modo esagerato.

Ci vediamo in fondo ;)



 

Prologo
 

Una nuvola di cappelli rossi si alza verso l'alto e poi ricade lentamente sul vasto tappeto di erba sintetica.
Alla fine ci siamo, ce l'abbiamo fatta: ci siamo diplomati.
Ammetto che con tutto quello che è accaduto durante quest'ultimo anno avevo decisamente rinunciato ad avere un diploma. Invece no. Sono qui, sono libera.
Cerco tra la folla di ragazzi euforici i miei compagni del Glee Club, trovandoli tutti sollo al palco eretto a centro del campo da football in occasione della cerimonia, pronti per la nostra ultima esibizione come membri delle New Direction; appena riesco ad arrivare da loro comincio ad abbracciarli tutti, uno ad uno, congratulandomi.

Cosa avrei fatto senza questi ragazzi straordinari? Ci sono stati sempre per me, mi sono stati vicini nei momenti più belli e, soprattutto, nei momenti più brutti che ho vissuto in questo liceo. Non so che fine avrei fatto se le nostre vite non si fossero incrociate.
Lo so che tra qualche giorno, ognuno di noi prenderà la propria strada per chissà dove. Probabilmente non ci incontreremo per molto tempo. Forse ci capiterà di vederci per caso al supermercato o per la strada, quei pochi di noi che avranno la fortuna di ritrovarsi nella stessa città. Probabilmente, le uniche occasioni in cui ci ritroveremo tutti insieme saranno le cene di classe, tra non si sa quanti anni.
Ma non importa. Niente, nemmeno il tempo potrà cancellare le esperienze che abbiamo.
Loro sono la mia famiglia, una famiglia migliore di quella che mi ha cresciuta per tutti questi anni, e io non li scorderò mai.

Mi libero dalla stretta di Tina, che non smette di piangere da quando ci siamo seduti sulle sedie di plastica bianca in attesa di ricevere il nostro diploma, e improvvisamente mi rendo conto che non li ho salutati tutti:  manca la persona più importante, quella che è riuscita a rendere quest'anno migliore di quello che possa sembrare. Era seduta davanti a me, secondo l'ordine alfabetico, durante la consegna ma riusciva comunque a guardarmi con la coda dell'occhio da cerbiatta, regalandomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi che concede solo a me. Ma ora che ci penso, non ricordo di averla vista dopo che aveva ritirato il suo diploma.
Dov'è?
Mi volto verso la folla e mi alzo sulla punta dei piedi, cercando di vedere oltre le persone, ma rinuncio subito: il gruppo di ragazzi è troppo fitto e uniforme per riuscire a trovare qualcuno, specialmente lei.
Questo pensiero mi fa sorridere, mentre comincio a muovermi tra le persone, facendo lo slalom tra le persone. Se mi allontano riuscirò a vedere meglio, anche se sarà comunque difficile riuscire a vederla.
E invece, appena un ragazzo abbracciato a sua madre si sposta, liberandomi la visuale, il mio sguardo la trova subito: si trova sotto all'albero vicino all'angolo più lontano del campo da football, baciata da un raggio di sole che la fa sembrare l'apparizione di una dea greca, e sono quasi certa che anche lei mi stia guardando.
Comincio ad allontanare con violenza le persone che mi separano da lei e, appena mi libero la strada, comincio a correre nella sua direzione, quasi potesse sparire da un momento all'altro, ricambiandole il sorriso enorme che mi rivolge.

Più mi avvicino e più mi rendo conto che è la donna più bella che io abbia mai visto: indossa un abito blu in stile anni '50, una fascia d'argento sotto il seno che si intona ad un paio di ballerine dello stesso colore, i capelli stretti in due trecce perfette che la fanno sembra una bambina. La mia bambina.
E, non faccio in tempo a trovarmi a pochi passi da lei che subito ho l'impulso di gettarle le braccia al collo. La stringo a me, affondando il viso nell'incavo della spalla, inspirando a pieni polmoni il suo profumo. Dio quanto lo amo, così dolce e fresco che riesce a farmi impazzire.
Restiamo in questa posizione per un po' di tempo, mi sembra quasi che si sia fermato. Potrei restare così per sempre.
Ma la sua presa si scioglie e io tiro su la testa, lasciandole un leggero bacio sulla guancia e trovando subito i suoi occhi, incatenandoli con i miei.
Sento che è il momento. Prendo un respiro profondo e infilo la mano nella tasca della tunica di polistirene, chiudendo le dita sul piccolo cubo di velluto, tirandolo fuori; abbasso lo sguardo e glielo porgo, mentre fisso la punta delle mie scarpe. Sento la scatolina scivolare dalla mia mano, lo scatto del coperchio di velluto che si apre e lei che trattiene il respiro.
Alzo lentamente gli occhi per scorgere la sua espressione e la tensione, che non avevo sentito accumularsi nel mio stomaco, sciogliersi alla vista del suo viso illuminato di felicità.
All'interno della scatolina c'è un piccolo anello di oro bianco con un rubino a forma di cuoricino incastonato al centro della fascetta.
Gliel'ho comprato durante un pomeriggio di spese folli insieme a Santana, presa da un attacco di euforia, ma subito dopo me ne ero pentita per paura che poteva essere troppo per lei. Ma lo sguardo entusiasta che ha quando sposta lo sguardo su di me mi fa capire che è stato stupido avere così tanta paura di darle quel regalo regalo.
Timidamente alzo la mano sinistra, mostrandole che all'anulare ne indosso uno identico.
Il suo sorriso si allarga ancora di più. Ma c'è qualcosa che non va: non è un sorriso che le coinvolge anche gli occhi.
Sento il mio viso farsi teso e vedo che anche la sua espressione cambia insieme alla mia, si fa più seria.
«Q, io devo andare.» mi dice, passandomi delicatamente una mano sulla guancia.
Sono confusa. Dove va? La festa non è finita, dobbiamo fare ancora la nostra esibizione e poi c'è il pranzo di fine anno.
La guardo, sento di aver un punto interrogativo stampato in faccia. La mia espressione le fa abbassare lo sguardo e, solo in quel momento, noto una valigia rosa accanto a lei.
Che sta succedendo? Le do un piccolo colpetto sul braccio, per farla continuare. Lei e la sua maledetta suspance da diva.
«Noah ha ricevuto una proposta per un contratto discografico. Sembra che un pezzo grosso della musica era presente alle National ed era interessato a noi. Potrebbe anche non farsene niente, alla fine, ma ha detto che ha bisogno di me per farcela. All'inizio non volevo, ma adesso.. lo sai no, io-» non finisce la frase. E forse è meglio così, perché adesso ho veramente paura di quello che potrebbe dire.
«Beh, è sempre stato il mio sogno, no? Andare via da Lima per trovare la mia occasione. Quindi.. ho accettato di partire con lui.» conclude, senza alzare lo sguardo.

Mi sembra di trovarmi in un sogno, sembra che tutto questo non stia succedendo a me.
Ci metto un po' ad assimilare le sue parole e, quando lo faccio, mi sembra di riportata violentemente alla realtà.
Non ci a credo. Se ne va. Anzi, se ne sta andando. Adesso.

Le lacrime cominciano a rigarmi il viso ancora prima che io riesca a fermarle. Lei alza il viso e subito un'espressione colpevole le si dipinge sul volto.
«Mi dispiace, mi dispiace tanto. Puck mi aveva persino proibito di salutare i ragazzi, di salutare te, perché, te l'ho detto, non è niente di certo e, soprattutto, perché così è più facile partire e lasciarsi tutto alle spalle. Ma non potevo andarmene via e lasciarti così, senza nemmeno un saluto o una spiegazione. O senza averti dato questo.» aggiunger tutto d'un fiato, tirando fuori, da non capisco dove, una scatolina rosa con un fiocco celeste sopra.
Mi asciugo le guance con la manica della tunica, sporcandola di trucco nero; senza guardarla, prendo la piccola scatola quadrata che tiene in mano e la apro: all'interno, poggiata su un cuscinetto bianco, c'è una catenina leggera alla cui fine è appeso un ciondolo d'oro bianco a forma di R, ricoperto di piccoli diamanti che brillano al sole.
Accenno un mezzo sorriso. È bello.
«Così avrei sempre qualcosa di mio con te, nel caso non dovessi tornare.» sussurra.

È fatta. La realtà dei fatti mi piomba addosso come un macigno. Ho realizzato a pieno quello che sta per succedere.
Sta andando via. Non si sa dove, non si sa per quanto tempo. Va semplicemente via. Con Puck. Senza di me.
Inizio a singhiozzare, incapace di trattenermi.

Non la vedo muoversi, ma sento il calore delle sue mani che mi premono sulle guance e la leggera forza che mi costringe ad alzare il viso.
«Ehi, ehi, ehi. Piccola. Non piangere, ti prego.» mi dice, scostando una ciocca di capelli biondi appicciata allo zigomo dalle lacrime. «Prometto che tornerò da te. Presto.» aggiunge. «Ti amo.» sussurra poi.

È la fine. Questo non posso veramente sopportarlo. Scaccio le sue mani con uno strattone e mi volto, senza guardarla.
Comincio a correre per il campo, verso l'uscita, i singhiozzi che mi scuotono il petto e la vista offuscata dalle lacrime. Rischio più volte di cadere ma non mi fermo fino a quando non raggiungo il cancello e poi comincio a correre più veloce, anche se sento i polmoni scoppiare.
Non ho idea di dove sto andando, ho solo bisogno di scappare dal vuoto che sta crescendo lentamente dentro di me, di allontanarmi il più possibile da quel campo. Dalla mia vita.
Dal mio amore.
Da Rachel.

Si svegliò bruscamente nella sua camera da letto, spaesata; sentiva il volto gonfio di pianto, i polmoni scoppiare e le gambe farle male. Dei singhiozzi fortissimi le squassavano il petto, tanto che dovette nascondere il viso nel cuscino, per soffocarli ed evitare di svegliare la bionda che dormiva accanto a lei.
Era sconvolta, ma un unico pensiero riuscì ad attraversarle la mente:
“Avevi promesso che saresti tornata.”.

 

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Gina's Corner:

Hi everyone!
Benvenuti nella mia prima long! =)

Per quelli di voi che momentaneamente sono “ What the fuck is this shit?” devo spendere due parole.
Questa storia è nata come una semplice shot Beth/Brittany perché penso che quelle due abbiano la stessa mentalità xD
Poi lentamente si è evoluta in una storiella Faberrittana di qualche capitolo, con la mia piccola Beth a fare la loro bimba viziata.
E infine è diventata una long fatta e finita.

Non so esattamente cosa ne sia uscito fuori. E non so neanche perché ho scritto tutto ciò, ma va bene u.u

Premetto che ci sono quasi tutti i personaggi ma non compariranno subito, perché questa storia è scritta da prima che arrivasse Rory, quindi fatevi due conti u.u
So, scoprirete tutto nei prossimi capitoli. Ma ricordate.. tutto cambia e niente resta uguale xD
Si accettano scommesse! *inserire Fred e George qui*

Vorrei ringraziare Valelenee (aka my Big Sister) in particolareper aver amato la mia storia come io non avrei mai potuto farlo xD
Senza di lei, questa storia non ci sarebbe mai stata. Grazie per il tuo aiuto Boo! <3

Spero che mi facciate sapere con una piccola recensione! Anche le critiche sono ben accette, aiutano sempre a migliorare il modo di scrivere e di impostare i capitoli :)

P.S. Cercherò di aggiornare regolarmente, studio e resto permettendo .-.

And that's how Gina sees it ;)

Peace and Love.

   
 
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