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Autore: TooLateForU    22/07/2012    7 recensioni
“Non mi interrompere, cazzo!” gridò Tom, gesticolando “Dicevo, tu NON ti sposi, chiaro? Soprattutto senza la mia approvazione.”
“Soprattutto a diciannove anni.” Aggiunse Georg.
“Soprattutto con una che non conosciamo.” Aggiunse Gustav.
“Soprattutto con quelle scarpe.” Aggiunsi io, lanciando un’occhiata eloquente ai suoi stivaletti zebrati.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chi è tornata dalla vacanzuola? MOI, IO, ICH (?), YO.
Ebbene sì, sono tornata da due ore ed eccomi già a rompere i maroni a questo fandom #yeye
Non rispondo alle recensioni perché, effettivamente, sono stanca e mi pesa il culo MAAA sappiate che vi amo immensamente, come un pelato potrebbe amare un capello solitario sulla sua pelata testa..
Okay basta. La smetto #shalalala
Baci!
 

 
 
 
 
 
 
SECONDA SETTIMANA – MAMMA.
 
Non so esattamente cosa avessero le gambe dei gemelli Kaulitz, sta di fatto che sembravano incontrollabili quando erano nervosi. Non facevano altro che battere un ritmo inesistente sul pavimento, e Dio, mi infastidiva da morire.
E sapete cosa altro mi infastidiva? Che mi ficcassero in ogni loro casino. Nei film le ragazze hanno delle migliore amiche, RAGAZZE, con cui mangiare gelato, parlare di ragazzi, mettersi lo smalto a vicenda..
Okay, ogni tanto io e Bill ci mettevamo lo smalto a vicenda, ma non è lo stesso, capite?
Bhè insomma, nei film sembra tutto una passeggiata. Avete mai visto un film dove una tipa è amica di due gemelli diventati famosi in tutto il mondo? NO.
Nei film, forse, la ragazza in questione viene lanciata su un tour bus nel cuore della notte senza nessuna spiegazione, per poi svegliarsi dall’altra parte del mondo? NO.
Nei film la ragazza trova ogni mattina una fan/donna/essere con una vagina nella vasca da bagno, mezza nuda ed addormentata? NO.
E, soprattutto, nei film la ragazza si trova presente al momento in cui il migliore amico deve dire ai propri genitori che sta per rovinarsi la vita sposandosi?
Ovviamente NO!
“Non riesco ancora a capire che cavolo ci faccia io qui.” Dissi ad alta voce, incrociando le braccia al petto.
“Perché mamma non darebbe fuoco a Bill in tua presenza.” Rispose bonariamente Tom, alla mia sinistra.
“Perché mi serve un supporto morale.” Replicò Bill alla mia destra, prima di stringermi convulsamente una mano.
Può sembrare minuto, ma credo che mi avesse spezzato almeno tre dita.
“Hai le mani sudate.” Gli feci notare, ma lui si limitò a scuotere la testa seccamente. Peccato che per poco io non volai via a causa dello spostamento d’aria.
Sentimmo la porta di casa sbattere, e Bill fece un salto sul divano.
“Ehi, siete in casa?” gridò Simone, prima di fare la sua apparizione in salone. Aveva in mano due grosse buste della spesa, ma sorrideva tranquilla. “Ciao Iris, da quanto tempo che non ti vedo! Vieni ad abbracciarmi, dai!” mi salutò allegramente, ed io feci per alzarmi dal divano, solo che Bill non voleva lasciare la mia mano.
“Bill, molla.” Mormorai, tra i denti, e lui abbandonò la presa con un sospiro. Io mi diressi verso Simone e ci abbracciammo calorosamente.
Mmm, aveva sempre addosso quel profumo..di casa.
O forse era solo Chanel numero cinque, chissà!
“Ma come sei carina!” continuò “Tom ci ha già provato?” aggiunse poi, a bassa voce.
“Guarda che ti sento!” esclamò lui, dal divano, mentre sentivo la faccia andarmi a fuoco. Feci un risolino nervoso, sembrando una iena colta da un ictus, prima di farfugliare qualcosa senza senso e tornare a sedermi tra i gemelli.
“Allora, come mai tutti qua, sul divano?” continuò Simone, aggiustandosi velocemente i capelli.
“Ti devo dire una cosa..” cominciò Bill, con lo stesso tono con cui si direbbe ‘mi rimangono sei giorni di vita.’
La madre assunse improvvisamente una faccia preoccupata, poi socchiuse gli occhi, sospettosa “Avete messo incinta qualcuna? Tom giuro che ti sbatto fuor..”
 “MAMMA, mamma NO!” la interruppe Bill, istericamente “Non abbiamo messo incinta nessuna!”
“E poi cosa c’entro io? Mi usate sempre come caprone espiatorio!” si lamentò Tom, offeso.
“Si dice capro.” Lo corressi, e lui fece un gesto seccato.
Simone si mise le mani sui fianchi, continuando a scrutare i figli con aria sospettosa “E allora cosa avete combinato?”
Bill fece un respiro profondo. Poi ne fece un altro. Poi un altro ancora. E ancora una volta.
Andò avanti così per due minuti interi.
“Cazzo Bill, stai morendo d’asma o cosa?” esclamò Tom, acidamente.
“Mi sposo, va bene? Mi sposo, io Bill Kaulitz mi sposo tra meno di un mese, OKAY?” sbottò, gesticolando.
Simone smise di respirare. Io smisi di respirare. Bill smise di respirare. Tom smise di respirare.
I nostri polmoni stavano giusto per fare KABOOM quando Simone interruppe il silenzio “Oh.” Disse, solo, sedendosi sulla poltrona davanti a noi.
Aveva lo sguardo leggermente perso nel vuoto.
“E’ viva?” mormorò Tom al mio orecchio, ed io mi limitai a ruotare gli occhi al cielo.
“Mamma, ti senti bene?” domandò cautamente Bill, come se avesse paura che la madre tirasse fuori una motosega dalla borsa da un momento all’altro.
“Tu ti..sposi?” ripetè, lentamente. Bill annuì, ed in un secondo vedemmo la faccia di Simone passare dal rosa carne al rosso, poi vermiglio, poi magenta, poi porpora, poi viola molto molto scuro.
“Mamm…”
“BILL KAULITZ, CHE COSA DIAMINE HAI COMBINATO?!”
 
 
“Dai, alla fine non è andata così male.” Dissi, tentando di alleggerire la tensione.
Tom mi lanciò uno sguardo eloquente che voleva dire ‘i vicini-hanno-chiamato-la-polizia-ricordi?’ e anche Bill mi avrebbe guardato male se solo non fosse stato troppo impegnato a deprimersi sul Letto Delle Sciagure con la faccia premuta sul cuscino.
“Nesnu è cottnt pmmm.” borbottò.
“Bill, se non levi il cuscino dalla faccia sembri uno affetto dal Parkinson..” gli feci notare, e lui finalmente alzò la testa.
“Nessuno è contento per me!” si lagnò, e sembrava praticamente sul punto di piangere. Io e Tom ci guardammo preoccupati, poi io mi alzai dalla sedia girevole e mi avvicinai piano al letto.
“Bill, senti, lo so che tu sei tipo fissato con i sentimenti, e l’amore, e i bambini che muoiono di fame in africa e tralalala, ma mamma ha ragione. Stai facendo una stronzata. Ti ricordi quando a dodici anni avevo deciso di tagliarmi i capelli da solo? Eh, ti ricordi? Bhè tu mi hai detto ‘non lo fare, è una stronzata’, ed io l’ho fatto comunque. Ma ricordiamo entrambi la corsa all’ospedale e il lago di sangue nel lavandino.” Gli disse Tom, dandogli un colpetto sulla schiena.
“Ora è diverso. Io la amo.” Continuò Bill “E non mi mozzerò una mano.”
“Ma hai diciannove anni! Abbiamo diciannove anni, che cazzo ne sappiamo di chi ameremo per il resto della vita? Guarda Tom, lui non sa neanche neanche prepararsi un toast decente, che fine farebbe senza di te?” rincarai la dose, stendendomi accanto a Bill.
“Scusa, guarda che io sono qui e ti sento..” si intromise Tom, ma io non gli diedi ascolto.
“Lo so che Tom è mezzo ragazzo e mezzo anguilla..” considerò.
“IO VI SENTO!”
“..ma io sono sicuro che Adalie è la ragazza della mia vita, capisci? Me lo sento!” insistette, girandosi finalmente sulla schiena.
“Magari lei è la ragazza della tua vita, ma tu non sei il ragazzo della sua vita.” buttai lì una frase che avevo letto in un libro, tipo Twilight..bhè, mi sembrava una frase ad effetto.
Bill sbarrò gli occhi, facendosi improvvisamente interessato “Che vuoi dire?”
Già, che voglio dire?
“Ehm, nel senso, che magari lei è giusta per te ma tu non sei giusto per lei, capisci?”
“Stai dicendo che non mi ama?”
“Sì!” si intromise Tom, entusiasta, e sulla faccia di Bill si dipinse lo sconforto più profondo.
Io lanciai uno sguardo di fuoco a Tom “No, no Bill, non è questo..però, sai, ogni tanto noi ragazze siamo, ehm..” cominciai, e guardai nuovamente Tom in cerca di aiuto, ma lui scosse violentemente la testa.
“Siete come?” chiese Bill.
“Ehm, nel senso, a noi piacciono i ragazzi che ci coccolano, e ci comprano..ehm, le cose che ci piacciono, capito no?”
“Quindi si starebbe approfittando di me?”
Feci una smorfia, e mossi una mano su e giù come per mimare un ‘fifty-fifty’. A quel punto Bill balzò in piedi come una molla.
“Non voglio ascoltare le vostre cavolate. Andate al diavolo!” urlò offeso, prima di avvicinarsi a grandi passi alla porta della camera e sparire.
“Siamo stati fortunati infondo. Siamo ancora vivi.” Considerò Tom, e non potei dargli del tutto torto.
 

   
 
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