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Autore: Rain e Ren    22/07/2012    2 recensioni
Siamo allora scontro finale. Madara, anche riuscendo a strappare la Volpe a Nove Code dal corpo della sua Forza Portante, Naruto Uzumaki, non è però riuscito ad impossessarsene come aveva immaginato. La Volpe, il cui Chakra si è notevolmente ridotto a causa dell'estrazione e della resistenza per non essere catturata, si rifugia in una foresta poco lontana dal luogo della battaglia e cambia la sua forma trasformandosi in una neonata nella speranza di recuperare un po' di energie. E se qualcuno la trovasse e, anche avendola riconosciuta, decidesse di non eliminarla?
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutte/i!!

Finalmente sono tornata con il nuovo capitolo! Vi chiedo scusa per aver tardato tanto, ma prima gli orali e poi una meritata vacanza mi hanno un po’ scombussolata. E soprattutto mi hanno tolto tempo.

Buona lettura!

 

 

 

Cap. 3

Crescere insieme.

 

Sakura ridacchiava ancora, e Naruto non poteva che osservarla perplessa. Era da un’ora circa – ossia da quando avevano incontrato quella vecchietta per strada – che la ragazza continuava imperterrita. E non dava segno di voler smettere.

“ Perché ridi tanto, Sakura?” Le chiese il ragazzo lasciando cadere il pesante zaino a terra. Si trovavano in una piccola casetta, in un Villaggio dimenticato dagli uomini al confine del Paese del Fuoco; Tsunade aveva detto loro di andare lì, almeno per i primi tempi, in modo da essere ben

nascosti.

“ Ripensavo a quello che ha detto la signora di prima.” E ridacchiò più forte, sotto lo sguardo imperturbabile della Volpe. “ Ci ha fatto i complimenti per la bella figlia.”

“ Bè, tralasciando il colore degli occhi, potrebbe anche esserlo. I capelli rossi potrebbe averli presi da mia madre.” Notò Naruto con un’alzata di spalle. E qualcosa scattò dentro Sakura, come un fulmine a ciel sereno.

“ Che hai detto?” Domandò in un sussurro.

“ Che mia madre aveva i capelli rossi?!”

No, questa era davvero un’idea troppo folle – l’ultima che l’aveva sfiorata. E Sakura lo sapeva. Un po’ andava bene, ma la corda rischiava di rompersi se la tiravano troppo. Eppure, in fin dei conti, sarebbe stata la scusa più rapida, benché la più complessa vista sotto un’altra luce.

“ A cosa stai pensando, Sakura?” Sospirò improvvisamente Naruto, conscio che il cervello della sua amica si era messo a lavorare a ritmo serrato. Chissà cosa stava macchinando questa volta!

La ragazza lo fissò negli occhi chiari prima di posare nuovamente lo sguardo sulla bambina. Era un’idea davvero troppo… troppo… troppo e basta! Eppure…

“ Io… Naruto, abbiamo programmato tutto tranne una cosa.” Disse infine scuotendo leggermente la testa. Lui alzò un sopracciglio. “ Come giustificheremo la sua presenza? Cosa diremo? Che l’abbiamo trovata per caso? Non ci crederà nessuno.”

Era vero. Aveva ragione. E Naruto fu costretto ad ammetterlo. Senza contare che propinando la scusa del ritrovamento casuale rischiavano solo di focalizzare l’attenzione su di loro, e magari di far nascere sospetti – molti più di quanti non sarebbero comunque nati.

“ E quindi… che facciamo?” Domandò allora, ma non ottenne risposta. Sakura aveva preso a mordersi il labbro inferiore con tanta forza che entro breve si sarebbe fatta sangue. Ma Naruto sapeva che quel tipo di reazione non era dovuta alla mancanza di un piano da parte sua, bensì a ciò che quel piano comportava. Qualsiasi fosse l’idea che aveva avuto, questa o la imbarazzava o la spaventava.

“ Tu hai chiesto a Tsunade se potevamo crescerla noi. Noi.” Disse improvvisamente la ragazza, ripensando alle parole che lui aveva pronunciato appena qualche ora prima. “ E se… se decidessimo di crescerla davvero noi?”

“ Non è quello che ci siamo prefissati di fare?”

“ Intendevo… come fosse… nostra…” L’ultima parola Naruto la sentì appena, flebile com’era la voce di lei. E dovette aspettare qualche secondo prima che il significato di quanto era stato detto fosse assorbito per bene. Quando lo capì le gote gli s’imporporarono immediatamente, proprio come quelle di lei.

“ Come… come fosse… nostra figlia?” Domandò piano il biondo, la voce che andava a scatti. Lei annuì appena, con lo sguardo tenuto ostinatamente sulla bambina.

E proprio lei, proprio quella bambina – proprio quel Demone travestito da bambina – non poté che sorridere davanti all’imbarazzo dei due. In fondo, si trovò a pensare, erano davvero buffi. Così decisi delle loro azioni e nei loro ideali, capaci di dimostrare una maturità che superava i loro 16 anni, e ancora così bambini non appena si toccavano altri discorsi. Se non altro, se davvero era costretta a stare con loro, non si sarebbe certo annoiata.

 

 

“ Uffa!”

Naruto ridacchiò divertito: quello era esattamente il ventiquattresimo sbuffo, ed erano appena le dieci di mattina. Arrivare fino a sera sarebbe stata dura, soprattutto considerando il fatto che la persona che da quattro ore a quella parte stava sbuffando era Sakura.

“ Si può sapere cos’è che ti diverte tanto?” Sbottò la ragazza ringhiando quasi, e il biondo fu costretto a farsi piccolo piccolo e a tacere per non incombere nella sua furia. Un attimo dopo, tuttavia, Sakura si lasciò cadere sulla sedia davanti alla sua con fare rassegnato. Si passò una mano tra i capelli e poi nascose il viso tra le mani. Questo sì che fece preoccupare Naruto.

“ Che ti succede, Sakura? Stai male?” Domandò premuroso, con una dolcezza nella voce che neanche lui sapeva da dove veniva. Ma con lei era spontaneo.

“ Sono stufa, Naruto. Siamo qui da appena tre mesi e già non ne posso più.” Gli rivelò con fare stanco. “ La verità è che non sono abituata a tutta questa tranquillità, al non far niente. E non posso non pensare a Konoha, e a tutti quelli che staranno lavorando per rimettere tutto a posto.”

“ Vorresti essere là, vero?”

“ Tu no?”

Silenzio. Non c’era bisogno di dare una risposta a quella domanda. Entrambi sapevano che avrebbero voluto essere al loro Villaggio, affianco ai loro amici e compagni, ad aiutare nella ricostruzione. Tuttavia non potevano certo lamentarsi, visto che essere lì era stata una loro scelta. Ora non restava che sperare che fosse quella giusta.

 

 

Tutto sommato i mesi erano passati veloci, e dopo gli impicci dei primi tempi quella strana convivenza si era rivelata migliore del previsto.

La Volpe, costretta nel suo stato di neonata, si comportava proprio come tutti i bambini. Piangeva, mangiava e dormiva: sembrava davvero una neonata come tutte le altre! L’unica cosa, forse, erano quelle lunghe e penetranti occhiate che i tanto in tanto lanciava ora a Sakura ora a Naruto. Sembrava guardinga in quei momenti, come se ancora non si fidasse di loro. E come avrebbe potuto? Per secoli gli uomini non avevano fatto altro che braccarla e usarla per i loro scopi militari. Eppure sembrava che qualcosa fosse destinato a cambiare radicalmente. Ogni tanto, infatti, Sakura aveva scoperto la Volpe a lanciarle un sorriso – piccoli, tirato e semi invisibile, ma sempre un sorriso. Forse iniziava a fidarsi un po’ di lei.

Erano riusciti a risolvere anche due piccoli problemi tecnici che prima non avevano notato: gli occhi e la grandezza della bambina! Gli occhi erano rossi – come braci, come sangue – ed era ovvio che sarebbe cresciuta, visto che tutti i bambini crescono. Come avrebbero giustificato il fatto che la creatura sembrava avere quasi un anno, quando avrebbe dovuto essere appena nata nel momento in cui loro sarebbero ritornati a Konoha? Era stata la Volpe stessa a venir loro incontro, modificando il colore dei propri occhi - li aveva fatti diventare verdi, come quelli di Sakura – e arrestando la proprio crescita in modo da sembrare sempre una neonata. Sì, forse aveva davvero iniziato a fidarsi. O forse, semplicemente, lo faceva perché questo le garantiva protezione e sicurezza.

 

 

Era tardi. Lo notte era ormai calata, e il giorno dopo loro si sarebbero messi in viaggio per tornare a Konoha. Gli faceva strano, se doveva essere sincero. Per nove mesi aveva convissuto con Sakura e la Volpe, comportandosi proprio come se fossero una normale famiglia. E gli era piaciuto. Gli era piaciuta l’idea di una famiglia, lui che se l’era vista strappare appena era venuto al mondo. Era stato come vivere in un sogno. Un bellissimo sogno, dal quale non avrebbe mai voluto svegliarsi. Ma qualcuno aveva già impostato la sveglia, e presto o tardi tutto sarebbe inesorabilmente finito. Chissà come sarebbero state le cose a Konoha?

Dalla stanza accanto sentiva la voce di Sakura cantare dolcemente – lei che di solito urlava a destra e manca. Cantava una ninna nanna, la stessa che sentiva da nove mesi, e che sembrava piacere alla Volpe, visto che ogni volta che la ragazza la intonava lei si addormentava nel giro di uno o due minuti.

Naruto raggiunse la stanza dove si trovavano le due e si appoggiò allo stipite della porta ad osservarle. Sakura era seduta su una sedia a dondolo, e piano cullava la bambina ormai sul punto di addormentarsi. Era una scena bellissima, idilliaca quasi.

La ragazza si accorse della sua presenza e gli fece cenno di avvicinarsi. Gli porse la bambina perché la mettesse nella culla e lui così fece. Se qualcuno avesse spiato dalla finestra, ciò che avrebbe visto sarebbe stata una famigliola felice.

Sakura si alzò nel momento in cui Naruto rimboccò le coperte alla piccola e gli si affiancò. Entrambi sentivano una morsa al petto, consci che entro poche ore sarebbe iniziata la parte difficile.

“ Se fosse possibile, vorrei restare qui.” Sussurrò Naruto, lo sguardo perso. Era un desidero effimero, che presto sarebbe scomparso, ma aveva sentito il bisogno di pronunciarlo ad alta voce.

Sakura lo osservò con la coda dell’occhio, e non poté non notare quanto fosse cresciuto. Il bambino giocherellone e insofferente alle regole aveva lasciato il posto ad un giovane uomo che aveva sì dei desideri, ma ch’era anche conscio del fatto che questi andavano messi da parte per qualcosa di più grande alle volte. Sì, Naruto s’era fatto uomo oramai. Sakura lo poteva vedere nelle piccole cose, come in un sorriso agrodolce che prima non gli apparteneva o in una carezza che sempre più spesso le regalava, in barba alla timidezza.

La ragazza socchiuse gli occhi e, intrecciando le dita di lui con le proprie, gli si strinse al braccio appoggiando la testa sulla sua spalla. Naruto inclinò leggermente il capo fino ad incontrare il suo, e strinse forte la mano di lei. Era così ogni sera, da ormai un paio di mesi. Ogni volta che arrivava l’ora di mettere a letto la piccola si stringevano lì, davanti alla culla, e rimanevano a fissarla per qualche minuto. Poi si staccavano e ognuno andava nella propria stanza. Ma quella sera qualcosa sarebbe stato diverso. Nessuno dei due avrebbe lasciato la stretta dell’altro, e alla fine Naruto avrebbe guidato Sakura verso la propria stanza, chiudendosi silenziosamente la porta alle spalle.

 

 

Nel momento in cui la porta fu chiusa la Volpe spalancò i suoi occhi non più rossi – ma verdi.

Alla fine quei due ce l’avevano fatta! Ce ne avevano messo di tempo, ma qualcosa lo aveva infine concluso. Dio! Erano proprio dei bambini.

Sì, ma dei bambini che ti hanno dato tanto in questi mesi. E non ti chiedono niente in cambio., questo fu costretta a pensare, ricordando quanto quei due avevano fatto. L’avevano tratta come una normale neonata, prendendosi cura di lei, amandola! Già, proprio questo avevano fatto. Le avevano dato affetto, così, dal nulla, a lei che aveva reso difficile e impervia la loro vita.

Ancora una volta, proprio come nove mesi prima, fu costretta a chiedersi dove fosse l’ipocrisia e l’egoismo degli uomini. Dov’era in quei due ragazzi?

Non c’è, e tu lo sai. Non lo stanno facendo per un loro tornaconto personale, ma per qualcosa di più grande. Stanno facendo ciò che il resto del mondo non ha mai trovato il coraggio di fare: la cosa giusta!

Richiuse gli occhi, la Volpe, cercando di scacciare quei pensieri. Forse erano veri, o forse lei si stava semplicemente rammollendo. Ma la vera sfida non era ancora iniziata. Il sipario si sarebbe alzato il giorno dopo, quando avrebbero fatto ritorno a Konoha. E là come si sarebbero comportati? Cosa avrebbero fatto davanti al loro Villaggio? Era davvero curiosa di saperlo, benché una mezza risposta già ce l’avesse. Ma per il momento poteva anche dormire.

 

 

Un raggio di sole dispettoso le colpì il volto e Sakura fu costretta ad aprire gli occhi chiari. L’alba era quasi del tutto sorta, all’orizzonte, e questo significava una cosa sola: era il momento di tornare!

Fece una leggera pressione e si alzò su un gomito, osservando il volto sereno di Naruto, ancora addormentato al suo fianco; le teneva un braccio intorno alla vita, e non sembrava intenzionato a lasciarla andare. Quella scena la fece sorridere, serena e divertita. Se qualcuno, pochi anni prima, le avesse detto che le cose sarebbero finite a quel modo come minimo si sarebbe ritrovato in tomba. Lei e Naruto? Impossibile! Eppure era proprio tra le sue braccia che aveva dormito, sentendosi protetta e… amata. Sì, Naruto l’amava. E ora era certa di amarlo anche lei.

Buffo, che per ammettere quel sentimento fosse servito tutto quello. Buffo che proprio quel Demone che aveva rischiato di dividerli li avesse invece uniti. Buffo che non pensasse più a Sasuke da nove mesi a quella parte.

Sasuke… Chissà dov’era. Chissà come stava. Chissà se ancora era divorato dalla sete di vendetta. Non lo sapeva, Sakura, e non era certa che le importasse. Sasuke Uchiha aveva scelto la sua strada quando aveva 12 anni, abbandonando Konoha e tradendola, dichiarandole guerra e promettendo la sua distruzione. Ma Konoha era sopravvissuta. Loro erano sopravvissuti. Ma Sasuke? Cos’era rimasto di lui?

Sakura socchiuse gli occhi e si lasciò cadere sul materasso, sprofondando nuovamente nella stretta di Naruto. Si sentiva al sicuro, lì. Si sentiva protetta, tra quelle braccia forti. Sasuke era stato il suo passato – un passato che probabilmente avrebbe dovuto combattere ancora, un giorno. Ma Naruto… Naruto era il suo presente. E sperava fosse anche il suo futuro.

 

 

 

 

 

Ed eccoci giunti a fine capitolo! Nel prossimo: il Ritorno a Konoha!!

Un grazie infinito a coloro che hanno letto e commentato!

Vorrei comunque chiedervi di lasciarmi un commentino, vanno bene anche le critiche (anzi sono obbligatorie!) perché sono convinta che aiutino a crescere!!

ByeBye!!

   
 
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