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Autore: LadyMorgan    22/07/2012    2 recensioni
Double-Drabble mancata nata da una conversazione smozzicata con mia sorella, assolutamente non ricontrollata e troppo breve per avere un senso.
***A Anarya***
[...] Una lacrima gli scivolò lentamente sulla guancia incavata e si perse nei fili argentei della barba, mentre gli occhi seguivano le parole dell’unico uomo che avesse mai osato comprenderlo.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'For the Greater Good'
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Le sue dita tamburellavano lentamente il tavolo prima che si decidessero ad aprire il cassetto di mogano ed estrarne un plico di fogli meticolosamente raccolti e affettuosamente allacciati.

Il nodo che li legava si sciolse prima ancora che le sue dita l’avessero raggiunto, e la prima lettera venne fuori trasparente, cristallina, come la notte in cui era stata vergata.

 

Albus,

lo so che quella tua testa ostinata e romantica non lo ammetterà mai ad alta voce, ma la tua brillante e obbiettiva mente – che tanto ammiro – non riuscirà a negare che per poter vincere una battaglia è necessario un burattinaio che abbia gli occhi sul fine e la lucidità di usare i mezzi. Nessuno lo ringrazierà mai, quando sapranno quello che è arrivato a fare lo odieranno, malediranno il suo nome, si chiederanno come sia possibile che siano stati così platealmente raggirati. Ma i migliori tra loro si renderanno conto che senza di lui non sarebbe stato possibile vincere la battaglia.

La compassione, Albus, non fa vincere le guerre. Neppure la violenza, neppure l’odio, neppure l’amore.

Vince chi sa meglio disporre dei pezzi a sua disposizione, e che sa come usarli in base alla situazione, all’avversario e alle circostanze.

Fine.

Mi rendo conto che una persona come te non lo ammetterà mai, ma dopotutto è anche questo che mi piace di te, quella maschera perfetta celata dietro la tua garbata ironia. Riuscirai mai a vederti come un burattinaio?

Perché non puoi essere altro, Albus. Sei troppo intelligente.

Gellert

 

Una lacrima gli scivolò lentamente sulla guancia incavata e si perse nei fili argentei della barba, mentre gli occhi seguivano le parole dell’unico uomo che avesse mai osato comprenderlo.

  
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