Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Grapes_    23/07/2012    12 recensioni
Rocky alzò le spalle. "Non sei il mio tipo." e con questo intendeva che non sono Zayn, naturalmente. Sospirai.
"È la diciannovesima volta che me lo chiedi" disse.
"E questo è il tuo diciannovesimo rifiuto." ribattei. Non rispose, continuò a giocare.
Fissai lo schermo. Mi sentivo che amava più la play station di me, nonostante ci conoscessimo fin da piccoli e la play non l'amava come l'amavo io.
Poi l'illuminazione divina.
Un'idea. L'idea. Avrebbe funzionato?
**
Ma se io amo lei, e lei ama lui, però lui è attratto da lei, ma lei è fidanzata con lui, e poi c’è la migliore amica di lei che ama me e poi c'è lei che as'innamorerà lui nonostante lui e l'altro amano le due gemelle.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





CAPITOLO 1.







 


Rocky
“Sono a casa!” strillai entrando nell’appartamento con un balzo per poi buttare pesantemente all’aria la borsa con i libri a terra che scivolò sul parquet facendo un tonfo pesante, la ignorai e mi buttai sul divano quasi a imitare la mia borsa. Sbuffai e chiusi gli occhi.
Mio fratello entrò nella stanza con nonchalance sfregandosi le mani in uno strofinaccio giallo.
”Passato una bella giornata?” mi chiese ironico. Lo sapeva che odiavo la scuola. Lui, più grande di me di tre anni, la scuola, non la frequentava più. Non saprei descrivere l’espressione che aveva in quel momento sul viso perché in realtà continuavo a tenere gli occhi chiusi. “Sono stanca Louis.” Mi lamentai, sentì la sua risata. Aprii gli occhi per constatare ciò che il mio udito suggeriva. “Ho preparato il pranzo. Chiama le altre pesti” mi disse con un sorriso. Mi alzai a peso morto sbuffando, tirandomi su in un modo decisamente aggraziato i jenas a vita bassa che portavo, non appena mi eressi in una posizione verticale. Ce ne stavano due di me, in quei cosi! “Hanno inventato le cinture.” Mi informò Louis. Li rivolsi una smorfia, per poi salire di corsa le scale andando a ripescare le mie sorelle. Bussai in camera di Charlotte, sapendo quanto tenesse alla sua privacy. “È pronto da mangiare Lottie!” esclamai. Sentii un flebile ‘ok’ che doveva confermarmi la sua presenza a mangiare con noi, e passai alla sorella 2.
”Fizzy!” strillai precipitandomi in camera sua con un salto aprendo la porta di colpo. Non si spaventò come speravo. Stava disegnando sulla scrivania.
Si girò sorridente e per niente colpita. “Hai fallito, Rocky. Di nuovo. E comunque sistemo le matite e arrivo.” Disse immaginando che la chiamavo per il pranzo. Sospirai; mi ritiro, non so spaventare le persone, è ufficiale. “Ok.. – mormorai avvilita – ma preparati perché la prossima volta ti spaventerai così tanto che ti si drizzerà ogni singolo capello biondo che ti ritrovi attaccato alla testa e urlerai in modo che tutta Londra possa sentirti!” la minacciai con un dito, sperando di impressionarla.
Lei mi guardò completamente divertita dal mio discorso intimidatorio. Incrociò le braccia e mi sorrise a bocca chiusa alzando entrambe le sopraciglia. “Ripeti sempre la stessa frase.. ma non sei stanca Rocky? – mi domandò ironica – Ti piace sognare eh” alzai gli occhi al cielo “Un giorno succederà – affermai dondolandomi sulla porta – vado a chiamare sorella 3 e sorella 4.” Proclamai, girandomi e dirigendomi verso la stanza delle gemelle.
Arrivai davanti alla porta che aprii senza preavviso.
”Daisy! Phoebe! – esclamai sorridendo e aprendo le braccia per poi doverle riportare alla vita e sorreggere i calzoni che scivolavano lungo i fianchi – avete fame?” chiesi dopo senza smettere di sorridere. Dio solo sa quanto io adori i bambini, specialmente quelle due gemelline! Loro mi si avventarono contro urlando ‘si’ prolungando le ‘i’ alla fine del monosillabo. “Allora andiamo in cucina, Louis ci ha preparato qualcosa di buono da mettere sotto i denti” dissi sorridendo. Oddio, dire che Louis ci ha preparato qualcosa di buono forse è un po’ esagerato, diciamo che spero abbia preparato qualcosa di commestibile, ecco. “Facciamo a gara?” domandò Phoebe euforica. Io annuii.
”Pronti, partenza, via!” esclamai per poi partire qualche secondo dopo di loro.
Raggiungemmo la cucina correndo, Lottie e Fizzy erano già a tavola. Io rallentai impercettibilmente per vantaggiare Daisy e Phoebe che appena entrate in cucina toccarono il tavolo con una mano. “Prima!” dissero quasi all’unisono, con un piccolo vantaggio di Daisy. “No prima io!” sbottò Phoebe. “Ma cosa, sono arrivata io per prima!” ribattè l’altra.
”Siete arrivate prime tutte e due!” esclamai io posando una mano sue ciascuna delle due bambine scompigliandoli i capelli contemporaneamente. “Come sempre del resto.” Fece notare Lottie. “Sei così lenta Rocky!” aggiunse Fizzy. Le feci l’occhiolino sedendomi a capotavola di fronte al posto di Louis. Ovviamente perdevo apposta per far vincere le gemelle. “Allora vogliamo guastare questo buon pranzetto che il vostro bellissimo e bravissimo fratello vi ha amorevolmente preparato?” s’intromise Louis con fare teatrale, portando la pentola bollente a tavola.
”Bellissimo, non direi, e bravissimo, è una parola grossa!” esclamai verso di lui mentre mi versava un po’ di zuppa che aveva preparato nel piatto.
Mamma lavorava per alcuni giorni, e papà non c’era, così ci toccava fare a turni per cucinare, io e Louis. Io facevo davvero poco, Lottie mi sostituiva. Sono pigra.
”Sei sempre così acida tu!” ribattè lui sorridendo e io ricambiai il sorriso. Ovviamente sapeva che non pensavo davvero ciò che diceva.
”E comunque assaggia e vedrai!” continuò lui convinto, sedendosi e appoggiando la pentola sul sottopentola che Daisy aveva messo sul tavolo pochi, dopo aver servito tutta la banda Tomlinson. Presi una cucchiaiata di zuppa, le mie sorelle mi imitarono. Era buona, sapeva di carote. Ah già, mio fratello era più o meno ossessionato da quegli ortaggi arancioni. Buona, devo ammettere che ti sei superato Louis!” li dissi e lui sorrise fiero. “Ma non montarti la testa,rimani sempre un incapace ai fornelli." precisai alzando un dito mentre mi servivo il bis di zuppa. Capperi, era davvero buona! Le mie sorelle mangiavano silenziose. chissà a cosa stavano pensando. A volte sembravano disconnesse dal resto. "Beh neanche tu sei molto brava ai fornelli." mi ripiccò Louis.Ok forse aveva ragione, non sapevo cucinare affatto, preparavo solo panini e cose nel microonde. Ma quelli erano dettagli irrilevanti. 
"Beh il fatto che io non sappia dosare il sale nei cibi, questo non fa di me un fallimento!" cercai di scusarmi. Lui alzò un sopraciglio. "Ok forse non so cucinare ma non è un problema giusto?" ammisi aprendo le braccia. "e stirare e cucire e lavare e pulire. Ancora non è un problema?" disse come per farmi intendere che non sapevo fare niente.
"Lo sai che non so fare la donna di casa."
"non sai fare la donna e basta."
mi trattenni dal mandarlo a cagare in presenza di minori, potrebbe essere controproducente per la loro crescita.
"Non sono forse il tipico esempio di ragazzina femminile insomma, ma rimango comunque una donna." dissi fiera, perchè mi piaceva ciò che ero.
"Ma ci piaci cosi come sei!" esclamo Daisy e Phoebe annuì convinta. Sorrisi a entrambe.
"Grazie bellissime." dissi accarezzando i capelli di Daisy che era la più vicina a me, per poi ritornare alla mia zuppa e gustarla senza interruzioni.
 
chiusi il frigo dopo aver preso un grosso pezzo di cioccolato fondente da esso. "Che bravo il mio fratellino che lava anche i piatti!" esclamai avvicinandomi a Louis che era al lavandino stringendoli una guancia con il pollice e l'indice della mano libera come se fosse il  mio nipotino adorato e io la sua nonna preferita.
"si ma questo lo puoi fare anche tu!" esclamò senza distogliere lo sguardo da ciò che stava facendo. "Ho le mani occupate." dissi sventolandoli Il mio pezzo di cioccolato davanti agli occhi. lui lanciò una breve occhiata solo per vedere cosa stringevo tra le mani di così importante da non poterlo aiutare e poi ritornò a lavare i piatti. Mi incamminai verso il salotto, dove si trovava la mia migliore amica: la play station.
"Più tardi viene Hazza." proclamò Louis dalla cucina. Roteai gli occhi per poi sbuffare sonoramente e buttarmi sul divano bianco. Mi tolsi le converse bordeaux con i piedi buttandole in un punto indefinito del salotto. "Che palle Louis non potevi chiamare Zayn?" domandai speranzosa. lo sentii ridere. "Lo sai che Harry è il mio migliore amico - disse e intanto che parlava io finii la stecca di cioccolato e mi alzai per prendere joystick e accendere la play e la tv - e poi Zayn e partito, per la Spagna ricordi?" 
"eccome se ricordo.." sussurrai tra me e me senza che lui potesse sentirmi mentre sfogliavo i vari videogiochi sullo scaffale. Scelsi GTA San Andrea, un gioco nuovo. Fissai la copertina per poi sorridere. ero proprio un maschiaccio. Mi buttai sul divano per poi sedermi e iniziare la partita muovendo rapidamente le dita sul Joystick. Louis mi raggiunse.
"Facci un pensierino Rocky" disse sorridendo malizioso. non lo guardai, ero troppo impegnata. "Oh Louis, piccolo e ingenuo Louis.. - iniziai - Sara la millesima volta che te lo dico, e la mia decisione non cambia, mi dispiace per il tuo amico." con la coda dell'occhio lo vidi roteare gli occhi. Poi il suono del campanello ci interruppe. Harry Styles tra 3..2..1

 
Harry
Entrai in casa Tomlinson, sotto invito di Louis. Mi aveva avvertito che i suoi genitori non c'erano ma le sue sorelle sì. Così mi ero preparato, avevo messo la camicia bianca e i jeans, il profumo e mi sentivo figo. Louis mi salutò con un sorriso facendomi entrare nel corridoio. Poi disse che doveva sistemare delle cose in cucina e di accomodarmi in salotto che poi sarebbe venuto. Annuii per dirigermi dove aveva detto.
E poi la vidi. Se ne stava seduta sul divano, col solito abbigliamento, i capelli castani che le ricadevano sulle spalle, sciolti, lo sguardo concentrato sullo schermo della Tv, la lingua sul labbro superiore. Era bellissima. Semplice, e bellissima. "Ciao Rocky." dissi avvicinandomi e sedendomi sul divano accanto a lei.
"Harry." disse senza distogliere lo sguardo dal videogame. Un gioco violento, non faceva che sparare a destra e a manca col fucile facendo morire dissanguati poveri innocenti.
"Tutto bene?" le chiesi per fare conversazione deglutendo rumorosamente per prepararmi psicologicamente a porli la solita domanda.
Sospirò."Tanto non ci esco con te Harry."
L'ennesima pugnalata. "Ma perchè no?"
Alzò le spalle. "Non sei il mio tipo." e con questo intendeva che non sono Zayn, naturalmente. Sospirai.
"È la diciannovesima volta che me lo chiedi" disse.
"E questo è il tuo diciannovesimo rifiuto." ribattei. Non rispose, continuò a giocare.
Fissai lo schermo. Mi sentivo che amava più la play station di me, nonostante ci conoscessimo fin da piccoli e la play non l'amava come l'amavo io.
Poi l'illuminazione divina.
Un'idea. L'idea. Avrebbe funzionato?
"A che livello sei?" li chiesi.
"Si chiamano missioni, e sono alla undici, è difficile e non ce l'ho da molto."
"E quanti livelli sono?"
"Missioni, Harry, MISSIONI." Specificò spazientita.
"Sisi, e quanti sono?"
"Una quarantina credo."
"Allora ti propongo un gioco, una sfida."
Alla mia parola 'sfida' mise in pausa e si girò verso di me assottigliando lo sguardo.
"Che genere di sfida?" chiese curiosa.
Sorrisi. "Che prima che tu finisca tutti i livelli di San Andreas io riuscirò a farti uscire con me. E se ne viene ti innamorerai anche!"
Sorrise divertita. "Ma ti prego, non uscirò mai con te. – disse – e poi questo significa che mancano ancora ventinove missioni, non ci riusciresti comunque, ritirati.”
"Hai solo paura di perdere." la provocai. Sapevo quanto amasse le sfide.
Mi fissò per un secondo. Poi mi tese la mano senza parlare. "Accetti?!" le chiesi incredulo guardando prima la mano poi lei. Annuì convinta. Le strinsi la mano. "Vincerò." disse. Sorrisi.
In quel momento entrò Louis inaspettatamente. Lei lasciò la mia mano velocemente guardando il fratello. 
"Allora ragazzi - disse - che stavate facendo?"
"Niente.. chiacchere tra amici." dissi rivolto a Louis ma poi guardai lei e le sorrisi. Rocky alzò gli occhi al cielo, per poi girarsi di nuovo verso lo schermo e togliere la pausa.


DOGO DOGO DOGO DOGO!
Buongiorno!
Eccomi con una nuova storia! É da un po' che mi frullano in mente idee per questa ff, le ho buttate giù di prova e poi mi sono venute in mente altre idee e adesso eccomi qui, a postarvi il capitolo uno.
Già vi anticipo che questa non è solo la storia di Rocky o Harry, questa è la storia di tutti i Oned e altri personaggi che verranno a scoprirsi mano a mano.
So che la storia può sembrare brutta e banale per ora, ma è solo il primo capitolo, devono entrare in scena ancora tutti i personaggi, quindi aspettate a scartare questa storia già dal giorno uno, mai giudicare un libro dalla copertina ;)
Parliamo del capitolo, come potete notare, abbiamo un personaggio forte :D Rocky è una dura! Sì perchè ammettiamolo, Bee non aveva tanta personalità, e alla mia prossima protagonista volevo dare un po' più di sapore. Ah, parlando di ragazzi, metterò spesso anche il loro parere, al pari delle ragazze, perchè serve

P.S.: dovete scusarmi se a San Andreas non ci sono 40 missioni o altre cose simili, insomma dovete scusarmi errori parlando di giochi elettronici perchè sono un ingnorante patentata in questo campo!

Grapes_

  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Grapes_