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Autore: Russian Sonia 1992    23/07/2012    1 recensioni
Cosa succede se in Italia esistesse un torneo di Quidditch che coinvolge tutte le regioni?
E cosa succede se la finalissima di quel torneo coincidesse con una certa battaglia di nostra conoscenza?
Sta a voi scoprirlo, il tutto grazie ad una cronista...fuori dal comune!
Partecipante al contest "Intanto, nel resto del mondo..." di MagenthaRigbie.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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sic10Mancavano tre giorni alla finale, che sarà tra la Lombardia (450 a 230 contro la Toscana, squadra campione del torneo passato) e la Sicilia (che ha sconfitto la Sardegna 670 a 400 nel Derby delle Isole).

Per festeggiare tali vittorie, gli organizzatori avevano allestito una grande cena, alla quale partecipavano solo ed esclusivamente persone legate all'una o all'altra delegazione.


"Signorina Todaro, ha finito o no di prepararsi?" sbraitava il direttore, bussando continuamente alla porta della camera.

"Il tempo di prendere la borsa e arrivo!" si sentiva dall'altra parte.

"Era ora!" ringhiava l'uomo.

Ismene non si sentiva a proprio agio nella mise consigliata (o meglio, imposta) dal direttore: soffocava in un abito a tubino color rugiada e i suoi piedi erano oppressi da un paio di sandali alti dello stesso colore; inoltre, a causa della Tricopozione Lisciariccio, aveva rinunciato ai riccioli di famiglia.

"Vogliamo andare o no?"

"Andiamo pure!" sbuffava la ragazza.

Camminando (o meglio, barcollando) lungo il viale che portava al ristorante, Ismene aveva un pensiero che la assillava: e se il suo collega fosse morto?

Ma una voce stridula le faceva dimenticare quel pensiero.

"Bell'abito, peccato che non sia adatto ad una scribacchina come te!"

"Odio doverlo dire, ma sono d'accordo con lei! Questo vestito non è il mio genere, idem le scarpe!" rispondeva la giovane all'acida cronista della Magia 24Ore.

Durante la cena, con la classica scusa del naso da incipriare, Ismene aveva avuto il tempo di cambiarsi le scarpe. Infatti nella borsa aveva portato un paio di sandali alla greca senza tacco, più adatti ai propri standard.

"Quelle scarpe basse rovinano il vestito, cara la mia mezza calzetta!" criticava la vecchia zitella.

"Ma il suo abito è veramente disgustoso!"

La donna indossava un tubino nero, tempestato di brillantini, dalla scollatura generosa; decisamente inadatto ad una "signora" di mezz'età.

"Tu, piccola...* come osi?"


"E' inutile che si scomodi per pestarmi: non vorrà rovinare il suo bellissimo vestito?"

"Ha ragione." si rassegnava la donna.

La festa diventava sempre più barbosa, almeno per la nostra amica.

Finché...

"Vuole concedermi questo ballo, signorina?"

Ismene si voltava ed era esterrefatta davanti a quella visione.

Le era apparso un ragazzo dai capelli castani, con indosso un completo elegante; lo immaginava con gli occhiali e...

"Ge...Gerolamo, sei davvero tu?!?"

"Non mi riconosci?"

"Certo che no! Dove sono i tuoi occhiali spessi?"

"Sostituiti dalle lenti a contatto! E dove sono i tuoi riccioli di famiglia?"

"Appiattiti mediante una pozione di cui non so la durata dell'effetto!"

"Allora, vogliamo ballare?"

"Perché non dovremmo?"

Partiva una musica dolce ed i due colleghi dondolavano (perché nessuno dei due sapeva ballare) lungo la pista.


Ad un certo punto, a Ismene veniva la domanda che lui si aspettava: "Perché sei sparito senza dirmi nulla?"

"Non so da dove iniziare..."

"Non essere timido - come sei sempre stato - parlami!"

"Tu sai benissimo come mi opprime quella..."

"...Donna scarlatta della figlia del direttore!"

"Giusto! Come lo sai?"

"Intuisco che sia anche per causa sua!"

"Intuisci bene! Voleva che io la sposassi!"

"Addirittura?"

"E' così!"

"E tu come hai reagito?"

"Le ho detto che ci avrei pensato..."

"...E allora sei fuggito!"

"Già."

"E perché non mi hai lasciato nemmeno un biglietto? Perché non hai avvertito il direttore?"

"Perché non volevo far soffrire nessuno..."

"Ma io ho sofferto e non poco!"

"E poi perché...sono...ecco...sono innamorato di te!"

"Sei cosa?!?"

"Sono innamorato di te, Ismene Todaro! E intendo dimostrartelo!"

Gerolamo cercava di baciare la ragazza, ma lei lo bloccava.

"Lasciamo la decisione all'esito della finale!"

"Cosa...cosa vorresti dire?" chiedeva disperato.

"La finale sarà tra noi e i Lombardi ed entrambe le squadre si sono rivelate forti durante questo torneo."

"Ma questo cosa c'entra con il nostro rapporto?"

"Dipenderà solo da come andrà a finire: se ti voglio ancora bene, vinceremo, se non te ne voglio, perderemo*."



* due citazioni simpsoniane: la prima è la traduzione letterale del "Why, you little..." che Homer dice a Bart prima di strangolarlo; la seconda si riferisce alla puntata in cui Lisa indovinava tutti i risultati del Super Bowl e per questo aveva paura di essere usata dal padre.









E il decimo capitolo è giunto!

Dipenderà dall'esito della finale anche come finire la storia: se la Sicilia vince, finirà al prossimo capitolo, se la Sicilia perde, finirà tra due capitoli.

Intanto spero vi sia piaciuto questo.

Russian















  
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