#2. Bugia
Annie piangeva da ormai due giorni chiusa nella sua piccola stanza, non riusciva a calmarsi, i singhiozzi che le scuotevano il petto a volte erano così forti che la facevano vomitare. Tutto questo per cosa? Per quella che lei considerava una bugia imperdonabile.«Nessuno ti farà del male, io sarò qui accanto a te e ti proteggerò come il paguro protegge il suo corpo.» Le sussurrò Finnick una sera con la bocca tra i suoi capelli bagnati di salsedine, durante uno dei loro abbracci in riva al mare. Lei gli credeva, ma quella era la sera prima della Mietitura dei settantacinquesimi Hunger Games.
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Note dell’autrice
Ok, ho impiegato più di una settimana ad aggiornare, ma ho avuto molto da fare.
Su questo capitolo non c’è che dire, mi sembra uno schifo, ma stranamente lo sento molto mio.
Mi riferisco al fatto dell’egoista-solo-per-un-momento Annie, a quel senso di smarimento e di rabbia che ti prende quando succede qualcosa di brutto alla persona che ami al punto di essere capricciosa ed egoista per quei pochi momenti, prima di odiarti per questo. Non so se mi spiego.
Non importa, lasciamo perdere.
Al prossimo aggiornamento!