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Autore: shesfelix    23/07/2012    1 recensioni
Questa è la mia prima ff in assoluto, quindi spero siate comprensivi se non è il massimo. Ce la metterò sempre tutta per migliorare e rendere più comprensibili possibile gli avvenimenti e gli stati d'animo.
Il titolo è una frase latina che significa "se tu sarai felice, lo sarò anch'io". Se volete contattarmi su twitter, sono @shesfelix. Vi sarei anche grata se recensiste per farmi sapere come vi sembra. Grazie in anticipo!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Phoebe

Pensando a Liam in un certo senso tradiva Niall, si sentiva dannatamente in colpa. Ma lui era diventato un incubo, un’ossessione; una piacevole ossessione.
Si scosse dai suoi pensieri sospirando, con un leggero sorriso sulle labbra. Consultò nuovamente l’orologio: erano quasi le otto. Pochi minuti e non avrebbe più vissuto nell’angoscia. Scorse la cattedra, esultando nel constatare che Mr. Thomas non c’era, e nemmeno Liam, più avanti. Fece un sospiro di sollievo, rilassata, e si aggiustò il ciuffo.
«Come sei bella quando mi pensi» sussurrò al suo orecchio accarezzandole la guancia con l’indice.
Phoebe sussultò. «Come ti salta in mente, Payne, sei cretino?! E poi non ti stavo pensando» si difese stizzita e incrociò le braccia, scostandosi da lui. La irritava troppo quando si comportava così.
«Si vede lontano un miglio che lo stavi facendo. Non saresti arrossita, altrimenti»le fece notare con aria da saccente «Resterò a guardarti in silenzio, fa’ come se non ci fossi»
Si portò istintivamente una mano alla guancia. Non poteva averlo fatto. Voleva scomparire. «Dai, Payne, non ho voglia di scherzare. Sono arrabbiata con te, lasciami in pace»
«Sei arrabbiata con me solo perché il tuo fidanzatino ti ha detto di esserlo? Mi sorprende il potere decisionale che hai sulla tua vita, miss Malik. Da quando ci stai insieme, gli fai da cagnolino»
Rimase senza parole. Era una delle poche cose serie e sensate che le avesse detto da chissà quanto. Lo guardò negli occhi, non riuscendo più a staccarsene. «Non sono il suo cagnolino… Lui mi ama» sussurrò convinta.
«Ah sì, ti ama…?» alzò un sopracciglio, enigmatico. Quello sguardo magnetico la stava consumando piano piano, facendo crollare le sue certezze. Lo vide avvicinarsi lentamente a lei. «Come fa ad amarti se…»
«Bene, ragazzi, la punizione è terminata!» esordì Mr. Thomas entrando nell’aula «Okay, farò finta di non averti visto fuori posto, Payne: non voglio crearti problemi per la squadra. Potete andare… E non fate di nuovo cavolate» concluse sorridente.
Lo salutarono e uscirono. Mr. Thomas era il professore più comprensivo e dal sorriso più dolce che Phoebe avesse mai conosciuto. Forse perché era molto giovane e quindi capiva i suoi studenti. Lo adorava.
Una volta per strada, non trovò più Liam accanto a sé. In quegli ultimi minuti aveva acquisito il potere di scomparire e apparire improvvisamente, facendola così spaventare. Decise d’incamminarsi, con o senza di lui: era in ansia per Zayn e voleva controllare che stesse meglio di quella mattina. Voleva tanto sapere chi era a ridurlo in quelle condizioni ogni santa volta; non sarebbe tornato vivo a casa.
«Ma guarda un po’: il tuo ragazzo non si è preoccupato nemmeno di venirti a prendere»
«Sei così ostinato a perseguitarmi e rendermi la vita difficile, eh?» sorrise sarcastica vedendo che Liam si era fermato davanti a lei e faceva capolino dal finestrino della sua auto sportiva.
«Dai, sali a bordo: è umido e sta per piovere. Non vorrai mica ammalarti per le audizioni delle cheerleader. Non dormirei la notte se dovesse sceglierle Eleanor» fece l’occhiolino.
Lei rise, questa volta per davvero. «Va bene, ma facciamo in modo che non si ripeta» precisò, ed entrò in macchina. Si sentiva un piacevole tepore.
Liam ripartì. Era silenzioso, apparentemente preoccupato. «Scusa per stamattina…» disse all’improvviso.
Era la seconda volta che la sorprendeva in quel modo. Che gli succedeva? «Tranquillo, ormai la punizione ce la siamo beccati e in quel bigliettino potevi scriverci qualcosa di meno squallido»
Seguì ancora del silenzio. La pioggia che aveva cominciato a picchiettare poco prima sul tettuccio si fece più fitta. Era così strano trovarsi lì con quell’atmosfera. Phoebe si mise a riflettere su ciò che le aveva detto riguardo Niall. Le costava davvero tanto ammettere che aveva ragione.
 
Charlie

«Okay, Reb. Buonanotte e a domani» disse. Riattaccò, sospirando, poggiò il cellulare sul comodino e sprofondò tra le lenzuola. Era reduce da una conversazione di tre ore con Rebecca, durante la quale aveva parlato solo lei. Era sempre stato così, ma a Charlie stava bene: adorava ascoltare la gente, e parlare non le era mai piaciuto. Era anche per questo che erano diventate subito amiche: erano diverse, non si capivano con un semplice sguardo, e Rebecca aveva compreso che in certi casi le parole non servono.
Sospirò nuovamente. Zayn, perfetto, occhi, labbra. Non aveva fatto altro che ripetere quelle parole, oltre che dirle continuamente che l’aveva ringraziata per averlo “salvato” e gli aveva sfiorato il viso praticamente tutto il tempo. Poteva ancora sentire quel tono eccitato nelle sue orecchie. Non la biasimava: Rebecca era innamorata di Zayn dal primo momento che l’aveva visto e sicuramente non le sembrava vero di essergli stata così vicino e addirittura avergli parlato.
Loro due si erano sempre dette tutto, ma di una cosa non era mai venuta al corrente: che le piacesse Niall. La distruggeva non poterglielo dire, ma sarebbe stato troppo complicato da spiegare, e poi era necessario doverlo nascondere, anche a lei. L’avrebbe di certo rimproverata, ma Charlie non avrebbe comunque cambiato idea; sapeva che in fondo quel biondino aveva qualcosa di buono dentro di sé, e questo contribuiva ad attrarla maggiormente: toccava a lei portare allo scoperto quella parte nascosta.
 
Phoebe

«Allora, dirai al biondino del passaggio?» riprese Liam mentre svoltava a sinistra.
Ci pensò su quel che occorreva, poi rispose «Non credo… È irrilevante. Perché ci siamo fermati?» chiese allarmata.
Dopo aver fissato il vuoto per un po’, si voltò verso di lei e la guardò negli occhi. Phoebe quasi si spaventò per l’espressione “truce e disperata” che aveva in volto. Non poteva sostenere quello sguardo, non voleva, eppure non abbassò il viso, nemmeno quando lo vide avvicinarsi. Non riusciva nemmeno a muoversi, aveva la mente annebbiata e la lingua impastata.
«Spero che non gli dirai nemmeno di questo…» sussurrò a nemmeno un centimetro dalle sue labbra.
Sentiva il respiro caldo di lui solleticarle la pelle, il cuore batterle come mai era successo. Era troppo vicino. Lottava contro se stessa per non cedere, ma ogni volta che ci provava, soccombeva sempre di più.
Finalmente la baciò, e fu l’esperienza più elettrizzante che avesse vissuto. Phoebe poggiò piano una mano sulla guancia e prese ad accarezzargliela. Lui sembrava più titubante.
Quando si staccarono, lei sentiva le labbra formicolare e lo stomaco in subbuglio. Non osò alzare il viso, doveva essere arrossita più del dovuto. Nemmeno Liam si mosse, né proferì parola. Sembrava emozionato. Non sapeva dire per quanto rimasero così: Phoebe era certa di non essersi mai sentita bene come adesso, neanche quando si trovava in intimità con Niall. Avrebbe desiderato che il tempo si fermasse, se solo lui gliene avesse dato la possibilità: le si avvicinò di nuovo e la baciò ancora, questa volta con più foga. Senza che se ne accorgesse, se lo ritrovò sopra mentre abbassava il sedile.
«Liam…» lo guardò con gli occhi lucidi. Si era già tolto la maglietta. Gli mise le mani sul petto e glielo percorse; era completamente incapace di ribellarsi.
«Adoro quando dici il mio nome…» sussurrò baciandole il collo (facendola rabbrividire), poi la scrutò. La voce era roca, le iridi gli luccicavano, e lui era bellissimo.
«Payne, non farmene pentire» sussurrò poggiandogli delicatamente l’indice sulle labbra, riacquistando il fare acido e distaccato nei suoi confronti, quella maschera che usava con lui per non far trasparire le proprie emozioni. Ma stava succedendo, stava tradendo Niall. E in quell’istante era l’unica cosa che voleva: avere Liam tutto per sé, anche se solo per quegli istanti.
A lui non doveva importare un granché, molto probabilmente Phoebe Malik era solo un altro nome da scrivere “sull’agenda delle tipe con cui aveva concluso qualcosa”. Ma a lei non importava: lo aveva aspettato per troppo tempo.
Lui annuì e le fece un leggero sorriso. Era per lei.
Ogni cellula della sua pelle bramava un contatto. Non avrebbe resistito a lungo. Ma finalmente lui si abbassò su di lei; pochi secondi e si sarebbe sentita felice e libera di decidere sulla propria vita.



 
 Buonasera a todos! Sì, perché posto solo di sera; ma ho possibilità di farlo solo in questa parte della giornata, e dovete scusarmi.
Beh, come vi è sembrato questo capitolo? Come avete visto, per adesso mi sono concentrata maggiormente sulla coppia “Liebe”, però vi prometto che nei prossimi capitoli ci sarà spazio anche per gli altri protagonisti. Qualcuno mi ha chiesto di scrivere qualcos’altro su Harry. Davvero lo vorrei anch’io, e farò di tutto per dare anche a lui un po’ di spazio.
Comunque… Qual è la vostra impressione sulla storia? Mi farebbe molto felice una vostra recensione. Ho bisogno di sapere cosa ne pensate, è davvero molto importante per me!
Ringrazio tutti voi che recensirete e voi, lettori silenziosi (vi vedo ò.ò). Se qualcuno vorrebbe essere avvisato degli aggiornamenti dei capitoli, non deve far altro che chiedermelo tramite una recensione o menzionando @shesfelix su twitter.
Detto questo, mi ritiro, attendendo vostri pareri. Goodnight, Fel.
  
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