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Autore: Zanna Harris    23/07/2012    1 recensioni
–Ci sono cose molto più grandi di noi, cose che ci cambiano la vita, o che ne fanno parte già da prima che questa possa nascere.-
La storia che voglio presentarvi è quella di Dante, figlio del Leggendario Cavaliere Nero, ha votato la sua vita allo sterminio dei demoni per proteggere gli umani e per pura vendetta, facendone un vero e proprio lavoro. Dante ha un carattere tutto particolare come i rapporti che stringe con le persone con cui viene in contatto, soprattutto con le donne del suo passato e del suo presente. Dante si troverà ad affrontare forze demoniache in cerca di vendetta che metteranno a repetaglio l'armonia del mondo mortale e con un'altra forza, molto più potente di qualunque altra lui abbia mai affrontato fin'ora: l'amore. Le vicende narrate e i personaggi prendono spunto dal famoso videogioco "Devil May Cry" e dall'omonimo anime miscelati insieme ma con l'aggiunta di altri personaggi e altri eventi puramente inventati. Tutti abbiamo due identità, ma sta a noi decidere che uso farne.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dante
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-P-p-padrone… abbiamo trovato una delle due figlie di Modeous.- -Bene, e dov’è?- -Mi-mi dispiace mio signore ma quel ragazzo… è sempre fra i piedi!- -Mi stai dicendo che non siete riusciti a catturarla… né lei, né Dante?!- -N-no signore…- -COSA?!- -Vi prego mio padrone…non uccidetemi!- il piccolo demone piagnucolava implorando pietà ma Berial era furioso e doveva sfogare la sua rabbia su qualcuno, così ogni supplica risultò vana. Il demone ora aveva accresciuto le sue forze e il suo potere si faceva giorno per giorno sempre più potente: ormai la resa dei conti era vicina.
 
-Allora Jane…ecco la nostra prima lezione: i tuoi poteri possono essere controllati, devi solo lasciarti andare.- -Lasciarmi andare? Cosa vuoi dire?- -Bhe ricordi la sera scorsa? Hai lasciato che le emozioni prendessero il controllo e ti sei trasformata in angelo… devi solo cercare di ricreare quelle sensazioni. Cos’hai provato?- -Bhe… non era chiaro cosa provassi in quel momento, forse paura… rabbia… impotenza…- erano soli, in una stradina isolata, lontani da occhi indiscreti ma Jane iniziò a strofinarsi un braccio e a guardare in basso; non voleva riprovare quelle tremende emozioni che la soffocavano da anni. –Sono tutte molto forti Jane, ma credo che anche altre emozioni possano scaturire in te la trasformazione.- Jane alzò lo sguardo e guardò Dante, non capiva cosa intendesse dire ma vedeva in lui un’espressione diversa, come quella di un bambino che aveva trovato qualcosa che cercava da tempo –felicità, speranza…- disse Dante avvicinandosi a Jane –amore…- continuò la ragazza. –Sì… amore…- ripetè Dante sfiorandole il viso; Jane sorrise ma dovette abbassare lo sguardo perché gli occhi di Dante erano diventati un peso insostenibili da sopportare, quegli occhi di ghiaccio, così chiari, così innaturali; Dante si abbassò leggermente per cercare le sue labbra, la baciò, ma questa volta fu più delicato, come se volesse farle capire che il suo era vero amore; per gli esseri non umani, i sentimenti e le emozioni erano amplificati di molto rispetto a quelle dei comuni uomini, erano capaci di provare l’odio più profondo fino all’amore più intenso se avessero trovato qualcuno con cui condividerlo. Si può dire che Dante e Jane si erano cercati a vicenda e finalmente si erano trovati per non lasciarsi mai più. Jane indietreggiò, poi disse –Ok, ora ci provo…- Dante le lasciò un po’ di spazio e rimase in silenzio a guardarla, si sorridevano e Jane si sentiva al sicuro con lui, ma passarono i minuti e sulla sua pelle non comparve ancora nulla, non funzionava, non stava funzionando! Jane iniziò pian piano a perdere le speranze, cercava di scavare fra i suoi ricordi più belli, almeno quei pochi che le rimanevano, come le lunghe chiacchierate notturne con sua sorella o il volto di sua nonna che le sorrideva, ma niente di tutto ciò faceva scattare in lei quella scintilla. –Dante… non funziona! Non ci riesco!- Jane era frustrata e si inginocchiò a terra piangendo; sentiva di aver fallito in qualcosa e non lo sopportava. Dante andò da lei, la rassicurò, la spinse a  riprovare ancora una volta,aveva fiducia in lei –Jane, riprova... ma questa volta visualizza nella tua mente un ricordo, quello più bello che porti dentro e che è custodito nell’angolo più luminoso della tua mente.- Jane afferrò la mano di Dante e si rialzò, sorrise e si asciugò le lacrime, poi iniziò a cercare, a cercare col cuore e non con la mente, chiuse gli occhi e quando li riaprì erano colmi di lacrime, qualche goccia le rigava il viso; il suo corpo era sospeso a mezz’aria, non aveva più i vestiti ma al loro posto erano comparse le piume e le sue ali, che questa volta emanavano una leggero bagliore dorato, erano spalancate, i suoi capelli si allungarono e si schiarirono mentre gli occhi non divennero cremisi ma di un verde chiarissimo dai riflessi dorati. Dante la guardava ancora più incredulo della prima volta che la vide, come se si fosse innamorato di lei per una seconda volta, Jane sorrideva, era felice e sul viso continuavano a scivolare giù lacrime di gioia; quando i suoi piedi pogiarono sull’asfalto corse da lui –Ci sono riuscita! Dante ci sono riuscita! - disse stringendolo con tutte le sue forze. –Avevi ragione… dovevo cercare il ricordo più bello che avevo… ho visto mia madre e mio padre, stavamo facendo una passeggiata lungo un viale alberato e mi tenevano per mano, a tratti mi sollevavano i piedi da terra, mi dondolavano e vedevo i loro sorrisi. È il ricordo più luminoso che conservo nel mio cuore.- -È un ricordo bellissimo Jane…- Dante la stringeva e le accarezzava la chioma dorata, le piume erano soffici, ricoprivano tutto il suo corpo ed entrambi desideravano che il tempo si fermasse per rimane così vicini per sempre; Jane ora non aveva più vergogna di assumere le sue vere sembianze, della sua vera natura, non era un mostro, era un angelo, il più bello.
-Heilà Dante!- si udì una voce e poi il rumore di un paio di tacchi che battevano al suolo. –Mi dispiace dover interrompere questo momento, ma posso concederti solo un po’ del mio tempo…- -Ciao Trish…- disse Dante rivolgendosi alla donna –Sì hai ragione… mettiamoci a lavoro allora!- continuò il ragazzo, Jane continuava a non capire che situazione fosse diventata, ma soprattutto chi fosse quella misteriosa ragazza. –Dante… chi è lei?- ma a rispondere quella domanda non fu Dante –Oh… devi scusarmi, spesso dimentico le buone maniere. Il mio nome è Trish e sono un’amica di Dante.- -In realtà non siamo amici, ci conosciamo a malapena…- corresse Dante. –E come mai è qui? Avevi detto che saremo stati soli…- chiese Jane sorpresa –Lo so Jane ma Trish è qui per aiutare. Ti insegnerà a difenderti…- Jane era ancora più confusa di prima –Difendermi…-  ad un tratto sentì uno sparo e un proiettile era diretto verso di lei, lo vedeva arrivare e riusciva a sentire la barriera d’aria attraversata dal metallo ma all’improvviso, senza che lei facesse alcuno sforzo, con un rapido riflesso bloccò il proiettile con uno scudo invisibile poroiettatosi davanti a lei; ecco a cosa si riferivano, volevano che Jane imparasse a combattere. –Hum… Dante credo che sia molto più forte di quanto crede. Vediamo come se la cava con questi!- Trish iniziò a dirigere scariche elettriche contro Jane che prontamente le deviò tutte con il suo scudo, poi dal polso della sua mano destra si staccò una delle sue piume trasformandosi in un’arma affilata –Hey… adesso tocca a me!- disse Jane con un mezzo sorriso prendendo coscienza di cosa era capace; la ragazza lanciò le lame contro Trish muovendosi agilmente, come se lo avesse sempre fatto, ma in realtà era il suo corpo che le diceva cosa fare, i movimenti le venivano naturali, la prontezza dei riflessi era incredibile, la forza fisica era aumentata e anche la sua personalità aveva raggiunto un lieve mutamento, era più sfacciata e maliziosa, la presenza demoniaca era comunque presente in lei, anche se in minima parte. Dante si allontanò da quel campo di battaglia per non essere colpito e si limitò a guardare le due ragazze combattere fino allo stremo, di certo non gli dispiaceva, anzi, era abbastanza interessato a quella situazione e più guardava Jane, più si rendeva conto che era una vera e propria forza della natura, poteva persino essere più forte di lui per quanto ne sapeva. –Ti sai difendere bene vedo?- disse Trish sistemandosi i capelli e prendendo un minuto di pausa da quell’allenamento. Jane rise, era visibilmente provata anche lei, poi tra un sospiro pesante e l’altro, disse –E non hai ancora visto nulla!- Jane si alzò in volo, i suoi occhi divennero completamente bianchi e luminescenti, diresse con la psicocinesi delle lance fatte di cristallo apparse dal nulla disposte a raggiera, le scagliò contro Trish con il solo gesto della mano e la imprigionò contro un muro bloccandole braccia e gambe, poi comparve un’altra lancia, questa volta era diretta verso la gola di Trish, sembrava fare sul serio e il suo sguardo perso nel vuoto continuava a controllare quell’arma, ora la situazione si era fatta pericolosa perché la donna non poteva liberarsi ma quando la lancia stava per trafiggerla si disintegrò in piccolissimi frammenti, Dante aveva la pistola fumante in mano, l’aveva colpita evitando così il peggio; Jane si riprese dallo stato di trans e svenne, cadendo violentemente a terra.
-Jane… Jane… jane!! Svegliati!- la ragazza intontita stava prendendo conoscenza mentre Dante e Trish cercavano di risvegliarla; era tornata umana, distesa sul  fianco destro in posizione fetale e aveva  solo la gamba e il braccio che la coprivano. Quando si accorse che stava riprendendo i sensi, Dante si tolse il suo mantello rosso e lo usò per coprirla. –Dante, sei sicuro…- chiese Trish preoccupata –Non preoccuparti, me ne occupo io. La porterò alla Devil May Cry. Ha bisogno di riposare.- rispose Dante prendendo in braccio Jane, stordita e confusa. –Grazie Trish…- finì il ragazzo congedandola –Non ringraziarmi, è il minimo che posso fare per un amico. Ma ti conviene starle vicino, ancora non ha piena consapevolezza delle sue potenzialità e non riesce a controllare i suoi impulsi sotto l’Angel trigger… al momento è un pericolo per gli altri e se stessa.- Dante guardò Jane, era preoccupato ma non lo dava a vedere, come al suo solito del resto. I due si separarono e Dante portò Jane alla Devil May Cry come previsto, aprì la porta con un calcio e la distese sul divano rimanendole accanto, poi la guardò dormire in silenzio aspettando il suo risveglio.
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Bene cari lettorici/lettori... arrivati a questo punto non so ancora dirvi se sono giunta a metà storia... hahahahaha ma poco importa perchè ho in serbo per voi parecchie sorprese, quindi se volete scoprirne di più non vi resta che continuare a seguire la storia. See you soon ;)
   
 
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