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Autore: enchatedfire    24/07/2012    4 recensioni
non poteva mandare tutto all'aria non in quel momento, con una mano strinse la maglietta di lui, l'altra la fece scendere più giù lungo la sua schiena e strinse il bordo estremo della sua maglia, doveva sembrare reale, lui portò una mano dietro alla sua testa e se la porto più vicino, sorrise tra le sue labbra e mordicchio il labbro di lei, riprendendo subito a baciarla poi si scostò e si avvicinò al suo collo, prese a baciare anche quello, lei si nascose leggermente dietro alla sua spalla e cercò di respirare ma quel bacio le toglieva il fiato, la fece poggiare sullo scaffale dietro di lei, le passò una mano sulla gamba liscia e carnosa e poi dinuovo e dinuovo ancora, lei prese la maglia di lui e liela sfilò senza staccarsi mai dalle sue labbra, la porta di lato a loro si chiuse, Aaron non sembrava essersene accorto tant'è che continuò a toccarle la gamba lei passò una mano sui pettorali di lui e lo spinse leggermente indietro, -se ne è andato- disse -ma penso sia ancora dietro la porta-.
PRIMA FF SPERO PIACCIA A QUALCUNO gli one direction entrano dopo qualche capitolo(:
Genere: Romantico, Science-fiction, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 25





  Tooi Hi No Kizuato (piano version)





Niall le aprì,  quando stava ormai valutando di andarsene, quasi non si aspettava che la porta venisse aperta, a quel punto, eppure ritrovandosi il ragazzo davanti, sorpreso dalla sua presenza, sentì varie e differenti sensazioni dentro, così confuse, imprecise e mischiate tra loro che non riusciva a distinguerle.


"Allie" disse il ragazzo, dalla sua voce si poteva benissimo percepire la sua sorpresa nel trovarsela lì davanti.
"come mai sei qui?" le chiese con l’ombra di un sorriso in volto, che fece sentire la ragazza ancora più confusa.
"non lo so, ecco, io" cercò di dire "non so perché sono qui" concluse , portandosi una mano alla testa, in corrispondenza della tempia dove aveva da poco iniziato a sentire un leggero mal di testa.

Lui si scostò quanto bastava per farla passare e Allie subito scivolò nella stanza andando a sedersi sul letto del ragazzo mentre quest'ultimo chiudeva la porta e successivamente si accostava  a lei.
"uhm" si schiarì la gola "che ci fai qui, Allie?" Le chiese guardandola, portandole una mano sulla spalla, dolcemente, lentamente, sembrava quasi insicuro.

Allie non sapeva perché fosse lì.
Allie non sapeva perché si sentisse strana in quel momento.
Allie non sapeva perché.

"Allie?" osò ancora lui "va tutto bene?" le chiese, cercando di guardarla in faccia.
"n-no, non direi" mormorò lei in risposta, con la voce insicura e leggermente tremolante. Gli occhi erano persi in un punto non ben definito.
"oh" mormorò lui.

Un breve silenzio attorno a loro.
"è successo qualcosa?"

Allie non sapeva rispondere nemmeno a questo, si sentiva così irrimediabilmente stupida.
Forse era solo per quello che era stato detto nel G18, forse era solo stanca, forse aveva semplicemente bisogno di riposarsi, di spegnere il cervello e di passare le ultime ore in tranquillità, gli ultimi giorni erano stati così pieni di avvenimenti che non aveva nemmeno avuto il tempo di elaborarli, doveva essere per quello, sicuramente.

Ancora una volta si sentì stupida, non sapeva se avrebbe rivisto Niall, non sapeva dove sarebbe andato, non sapeva niente, il domani era talmente incerto che avrebbe preferito non risvegliarsi, semplicemente quello.
Magari stava sprecando la sua ultima possibilità, magari, magari, magari.

Era stanca, era notte fonda e un leggero mal di testa occupava i suoi pensieri, doveva essere certamente quello a impedirle di pensare, sì, ecco.
Si lasciò cadere sul letto, cercando di calmarsi e di tornare in sé, chiudendo gli occhi, anche lui si distese, ma al contrario di Allie che se ne stava lì distesa supina, lui si era voltato verso di lei e aveva portato una mano verso i capelli della ragazza, iniziando a giocarci lentamente, per un po' ci fu silenzio nella stanza ma non era un silenzio pesante o imbarazzante, era piacevole.
Niall si fermò e restò a fissare la ragazza che dava ormai per dormiente.

Guardò il suo viso, come se volesse imprimersi nella mente ogni minuscolo particolare di quel volto, di quella carnagione chiara, di quelle morbide ciglia, della forma del suo naso e della curva delle labbra, ogni particolare di Allie, semplicemente questo.
un "mi stai fissando" uscì velocemente da quella bocca, leggermente divertito, privo di preoccupazioni.

"No, non lo sto facendo" replicò lui, sorridendo.
"bene allora" gli rispose lei e quelle labbra si incurvarono per poco in un piccolo sorriso.
Come sarebbe stato senza Niall attorno? Cosa avrebbe fatto? Con chi si sarebbe trovata? L'idea di restare senza di lui la preoccupava, le faceva male, dentro, cos'erano lei e il ragazzo? Erano amici? E perché allora si sentiva così negli ultimi giorni? Non riusciva a capire e forse era anche spaventata dalla verità.

Niall era un suo amico? Giusto? E quel macigno nello stomaco? Quella gioia che provava standogli accanto, sempre accompagnata da un'altra stana sensazione? Cosa le stava accadendo?

"Allie?" la voce di Niall la risvegliò per l'ennesima volta dai suoi pensieri, doveva sembrargli una stupida e quel pensiero la faceva stare male.
Rialzò il busto, restando però seduta sul letto e anche il ragazzo fece lo stesso.
"non pensi mai di star sprecando le tue possibilità?" Si ritrovò a chiedergli, alzando un po' il viso verso di lui.

Niall guardava di fronte a sé, era stanco, molto, ma anche con tutta quella stanchezza addosso Allie non poté fare a meno di pensare che Niall fosse bello, bello con quei capelli leggermente scompigliati, bello con quei suoi occhi penetranti che sembravano perseguitarla, o forse accompagnarla, negli ultimi giorni, bello, molto bello.

"sì, lo penso" disse lui, con molta sincerità, come se improvvisamente stessero tenendo un discorso serissimo.
Allie lo guardò per un po' e dopo andò a cercare la sua mano, poggiando la propria su quella del ragazzo, meravigliandosi di come quel contatto la facesse sentire un po' confusa.
Sentì gli occhi di Niall su di lei.

"Allie" iniziò, poi sembrò ripensarci, ci fu una pausa in cui la mente di Allie smise di funzionare, qualche attimo, "Allie" riprese lui, per poi espirare lentamente e guardarla di nuovo "c'è una cosa, ecco, io, vorrei, sì, vorrei fare una cosa" tentò lui.
Allie lo guardò senza sapere cosa dire, senza sapere cosa volesse dire.

"ho paura che se non la farò adesso, non potrò più farla, non ne avrò più l'occasione, ecco" cercò di continuare lui.
"Allora... allora, be' , io credo che dovesti farla,  potresti rimpiangerlo magari, se ne hai la possibilità ecco."
"posso?" chiese lui.
Ma non era una domanda vera.

Allie deglutì lentamente sentendosi in soggezione.
Gli occhi di Niall sembravano scrutarle in viso, come se stessero cercando qualcosa, chissà cosa poi.
Le loro mani erano ancora unite.

Niall chiuse gli occhi e espirò, due volte, quando li riaprì Allie venne catturata dal suo sguardo, cercando di imprimere ogni piccolo dettaglio di quegli occhi nella sua mente, perché, magari, non li avrebbe più rivisti per tanto tempo, non si era nemmeno accorta che Niall si era leggermente avvicinato e che se ne stava lì a cercare ancora qualcosa di non ben preciso nel suo volto, solo quando sentì il respiro del ragazzo sul suo viso realizzò quanto in realtà fossero vicini, quando si sentì il cuore in gola e le labbra secche, le mani bagnate di sudore freddo, come quando era agitata o a disagio, come quando era insicura o nervosa.

Sentì la fronte di Niall poggiarsi sulla sua, come l'ultima volta quando stavano giocando dopo la nevicata, come quando s'era sentita così felice e aveva un immenso sorriso sul suo volto, come quando aveva le guance arrossate nonostante il freddo le avesse congelato tutto, anche la punta del suo naso, come quando aveva sentito il respiro di quello stesso ragazzo sulla sua pelle e senza rendersene conto lo aveva colpito con una palla di neve, aveva cercato di non pensare a quel momento, ci aveva davvero provato e ora tutti quei pensieri le stavano vorticando nella mente. Il naso di Niall era accanto al suo.

E gli occhi di Allie erano ormai chiusi, senza che nemmeno se ne fosse accorta, un ultimo sospiro sul suo viso prima che sentisse Niall staccarsi leggermente, anche se teneva ancora la fronte contro la sua, Allie schiuse gli occhi e vide che sulle labbra del ragazzo s'era disegnato un sorriso incerto, non sapeva che sorriso fosse, Niall ai avvicinò nuovamente e le lasciò un piccolo bacio, nell'angolo destro della bocca, non un bacio sulle labbra, nemmeno un bacio sulla guancia.

"resta qui" le disse, con gli occhi ancora chiusi e una voce dolce, una richiesta che aveva un amaro sapore di supplica, di addio forse, come se, se avesse lasciato andare la ragazza, sarebbe sparita, per sempre, come se temesse di non rivederla mai più, la mente di Allie era ancora in subbuglio e lei su ritrovò ad annuire, lentamente, stendendosi sul fianco sinistro.

Niall si sdraiò sul fianco destro, erano uno di fronte all'altro, con gli occhi chiusi, i piedi che si sfioravano appena, le mani vicine.
Restarono lì, in silenzio.
Quando Allie pensò che Niall stesse ormai dormendo intrecciò le dita delle sue mani con quelle del ragazzo e si fece un po' più vicina.

"era questo che volevi fare?" chiese, più a se stessa, Niall ormai s'era addormentato.
Si sentiva ancora confusa e il domani la spaventava, forse anche più di prima.
Si avvicinò leggermente al ragazzo e posò lentamente le sua labbra sulla guancia pallida, lasciandoci un piccolo e dolce bacio, per poi ritrarsi velocemente.

Non sapeva perché l'avesse fatto, non sapeva perché sentiva uno strano caldo dentro di lei, non sapeva più niente, ma, in quel momento, vicino a Niall, si sentiva bene.
E anche lui, non ancora del tutto addormentato, si sentì bene nell'intimità di quella stanza, nel sentire le soffici labbra di Allie sulla sua pelle, il suo peso leggero sul materasso e il suo profumo nell'aria.
Improvvisamente il domani appariva diverso, magari più luminoso.

 





  Bon Iver - Holocene

 

Cameron ruotò la testa fino a riuscire a intravedere Aaron, sdraiato lì al suo fianco, il suo migliore amico, l’unica persona su cui sapeva di poter fare sempre affidamento, l’unica che ci sarebbe sempre stata per lui, che sarebbe venuta a cercarlo, sempre.
Se ne stavano lì, sdraiati a guardare il cielo, come se nascondesse tutte le risposte di cui avevano bisogno, in un tacito tepore, senza preoccuparsi del tempo che scorreva, sapevano che non avrebbero potuto farci niente in ogni caso.
Cameron si sentiva un peso dentro, immenso e niente avrebbe potuto alleviarlo.

Era colpa sua, lo sapeva, infine.
Lasciò cadere la testa sulla spalla di Aaron.
Quello strano legame che avevano, così travagliato e complesso, era l’unica cosa di cui era certo in quel momento.
Pensare che il domani sarebbe potuto essere così diverso dal presente, sembrava decisamente  irrealistico allora.

Aaron gli fece voltare lentamente il viso, tenendo la mano su di esso, guardandolo negli occhi, prima di avvicinarsi e di poggiare le sue labbra su quelle dell’amico, labbra che sapevano di alcool, per poi baciarlo lentamente, perché era l’unica cosa sensata da fare, per trasmettergli tutto quello che a voce non riusciva a esprimere, suggendogli lentamente il labbro, facendo mischiare il sapore della sigaretta che aveva fumato poco prima con quello di alcool, in quella disastrosa combinazione, prima di staccarsi lentamente, riprendendo quel lento contatto, colmando i reciproci vuoti per qualche istante, momento, secondo, minuto.

“Grazie” mormorò Cameron, sentendosi stanco, fin troppo stanco.
 “Andiamo” gli disse Aaron, mettendosi in piedi e porgendogli la mano, come un salvagente in un mare nel quale stava annegando.
E accettandola, d’impulso, si alzò, dirigendosi giù per le scale con Aaron e la testa pesante, sentendo il lume della ragione scivolare via dalla sua mente.

Il rumore dei passi leggeri sui gradini era l’unica cosa udibile in quel silenzio, scesero senza fretta e allo stesso modo procedettero una volta nei corridoi, giunti davanti alla porta di Aaron furono tutti e due sorpresi di trovare accovacciata lì davanti Faye Jackson.
“Faye” la chiamò Aaron a cenno di saluto mentre lei si alzava dal pavimento.
“Aaron, finalmente” disse lei, fin troppo pimpante a differenza del ragazzo da cui trapelava una freddezza totale.
Infatti lui si girò verso l’amico, ignorando completamente la presenza della ragazza, anche se quella non ci fece molto caso.

I due si scambiarono uno sguardo, intrattenendo una conversazione privata tra di loro, senza bisogno di parlare, alla fine Cameron scrollò le spalle e si dileguò mormorando un “grazie ancora” mentre la sua mano toccava la spalla di Aaron a mo’ di pacca e si scostò alzando la mano, già di spalle, come saluto finale.

Gli occhi di Aaron continuarono a guardare in quella direzione per un po’ finché non riuscì più a vederlo e solo allora si spostarono sulla ragazza al suo fianco che lo guardava ancora, sulle labbra della ragazza si fece spazio un sorriso, imitato dalla leggera curva presente anche sulla bocca di Aaron, lei si alzò leggermente sulle punte prima di raggiungere il collo del ragazzo con la bocca e depositarci un caldo bacio e l’inizio di un succhiotto.

“Sarà meglio entrare” disse lui facendola poggiare alla porta e facendo aderire i loro corpi per poi poggiare le labbra su quelle della ragazza e dare inizio a un bacio, mordendole lentamente il labbro inferiore, finché lei non schiuse la bocca permettendo a  le loro lingue di incontrarsi in un gioco senza vincitori né vinti, il ragazzo si staccò guardandola con una scintilla negli occhi prima di aprire la porta e di trascinarla dentro, una scopata era proprio quello di cui aveva bisogno in quel momento e be’, Faye Jackson aveva una buona reputazione.






Harry si strinse nel giaccone mentre entrava nella palestra, illuminata solo dalla luce che proveniva dall’esterno, non voleva incontrare Louis e così non era andato in camera sua, aveva valutato di presentarsi da Emily ma sapeva che molto probabilmente ci sarebbe stato lui con lei, alla fine aveva optato per la camera di Allie, sentendosi anche un parassita, ma dopo aver bussato per l’ennesima volta si era rassegnato all’idea che la ragazza non fosse nella sua camera, alla fine, quindi, si era messo a camminare e senza pensarci troppo si era diretto nel posto dove tutti i suoi problemi avevano avuto inizio giorni prima, la palestra, più provava a non pensarci e più il suo subconscio cercava di riportare a galla quel ricordo, in lui c’era una tale confusione che sembrava non appartenergli nemmeno.

Solo dopo aver richiuso la porta alle sue spalle e dopo aver fatto qualche passo si accorse della presenza di qualcun altro nella stanza.
E proprio quel qualcun altro lo stava fissando in quel momento. Gli astri dovevano essersi allineati in modo da giocare a suo sfavore, il karma lo stava punendo, esigeva vendetta per qualcosa che aveva fatto, non sapeva nemmeno cosa pensare, Louis era lì davanti a lui che lo guardava, senza dire niente. Harry deglutì prima di provare a chiamare il ragazzo, seduto sulla stessa panca dove solo qualche giorno prima era successo tutto.

“Louis?” osò, la voce tremolava ma stranamente non era in grado di controllarla
“Ha-Harry” fece l’altro, parlando finalmente, era quasi un sussurro.
Il riccio fece qualche altro passo avanti prima di sedersi accanto a Louis, si sentiva teso e non sapeva che dire, nemmeno dalle labbra dell’altro uscì qualcosa, tuttavia.

Sa che dovrebbe dire qualcosa ma la verità è che nemmeno lui sa cosa dovrebbe dire, le sue mani iniziano ad essere leggermente sudate, prova ad asciugarle sui pantaloni ma non ottiene alcun risultato e così le poggia sulla panca.
Sente la mano dell’altro sfiorare leggermente la sua e la sua schiena, se possibile, si tende ancora di più, prima che riesca a controllarla, chiude gli occhi, ormai Louis gli sta stringendo la mano, c’è ancora silenzio.

“che stiamo facendo?” gli domanda Louis, è più un sussurro personale, una domanda a sé stesso ma arriva all’orecchio del riccio.
“Non ne ho idea” risponde di getto lui, riuscendo finalmente a guardarlo con la coda dell’occhio e vede che, al contrario di ciò che lui sta facendo, Louis lo sta fissando, perforandolo con quei suoi occhi in cui desidererebbe annegare e non sa perché ma l’unica cosa che gli sembra abbia un senso in quel momento è spingersi in avanti e abbracciare Louis, perché gli pare giusto e i loro corpi vicini, come un tempo, lo fanno sentire meglio, Harry ha qualcosa dentro che non riesce a comprendere, gli fa male ma anche bene e lo confonde, lo confonde molto, moltissimo, forse anche troppo.

Louis affonda finalmente la testa contro la spalla del riccio e quell’odore tanto familiare lo fa sentire meglio.
“Mi sei mancato” sussurra, perché è la verità, non ci ha nemmeno pensato.
Ed è così che dovrebbe essere, così che è sensato, solo quando sono insieme e non c’è più bisogno di parole perché i loro respiri sono calmi ora e tutto tornerà ad avere senso.



enchatedfire:
ah, questi presenti storici, non so scrivere, lo so.
Ho messo delle canzoni, wow.
Dunque dunque, ed eccomi tornata col capitolo più lungo che abbia mai scritto, mi sono accorta di non aver postato per niente nel periodo da gennaio a oggi e mi scuso davvero con tutti, non ho avuto nemmeno tempo dalla fine della scuola, ora cercherò di recuperare postando un capitolo ogni sera come facevo l’estate scorsa, spero di riuscirci e spero che continuiate a seguire questa fan fiction perché per me non è finita e spero che non lo sia nemmeno per voi.
Buone vacanze estive in ritardo? ...
Fatemi sapere se avete gradito il capitolo o meno in una recensione, anche piccola, mi fa molto piacere sapere cosa ne pensate  djnckedn
e vorrei che mi ricordaste qual è la vostra otp e quali coppie vorreste o vi piacciono in particolare perché da ora la storia deve prendere una piega differente e vorrei sapere cosa gradireste voi (:
Il prossimo capitolo sarà con Emily/Christal più una sorpresina, diciamo così e poi si lascerà l’accademia.
Niall ed Allie non si baceranno mai, ne sono convinta, intanto l'unico che si diverte è carter pfft
PS. ho riletto il capitolo 22 ed è un’oscenità, l’ho scritto davvero io? njdscds vabbè che fa tutto un po' schifo... fvdcnjfk
Credo che mi rileggerò tutta la storia per controllare le merdine che faccio…
Grazie di esserci bube c:
  
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