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Autore: ucancallmethief    24/07/2012    3 recensioni
Ognuno fa degli errori nella propria vita e spesse volte ci si pente. Delle volte però, gli errori portano dei bei avvenimenti nella vita di qualcuno, come accade a Miah...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era ormai passato un mese da quando i One Direction erano tornati dalle loro famiglie e nella mia vita non era cambiato un gran chè. Dovetti spiegare a mia madre che il signor Jones mi aveva licenziata per via di Zayn e lei mi disse che non c’era niente da disperarsi, perché, in compenso, ero uscita con un –figo da paura- sue testuali parole.
Io e lui, da quel fatidico giorno, non ci parlammo più, o meglio, io non ebbi il coraggio di farlo. Nel suo caso erano capitate si e no due volte che mi avesse chiamata ma io non risposi mai. Con il resto della band parlavo spesso, soprattutto con Liam che lo sentivo come un fratello, per via del carattere simile.
-Miah, sei pronta?- urlò mia madre dalla cucina.
-Arrivo!- dissi chiudendo la valigia.
Una mia cugina si sposava e sarei rimasta una settimana da mia nonna che abitava a Leeds, nello Yorkshire e l’avremo raggiunta in aereo. Arrivammo a casa sua nel pomeriggio, giusto in tempo per la cerimonia che si sarebbe svolta il giorno dopo.
Mia cugina Abigayle, che secondo me aveva il nome più schifoso del mondo ma lei se ne vantava, era la novella sposa e quella sera saremo dovute andare al suo addio al nubilato.
-Cuginetta, questa sera sono d’obbligo i tacchi- disse dandomene un paio neri altissimi, ma favolosi. In questo mi ricordava molto Monica.
-Dove andremo?- le chiesi curiosa.
-Nella città dei sogni- rispose fiera.
Avrei voluto chiederle maggiori informazioni, ma decisi di rimanere in silenzio.
Da Leeds alla “città dei sogni” ci volevano venti minuti d’auto, anzi di limousine, visto che a lei piaceva fare le cose in grande.
Arrivammo in una discoteca locale e cominciarono a ballare. Io rimasi con mia cugina Glenna che qualche giorno prima si era rotta la gamba.
-Miah, vai a ballare, io resto qui da sola-
-Ma sei pazza? Io odio ballare- risposi terrorizzata solo al pensiero di farlo.
C’era abbastanza gente, soprattutto ragazzi della mia età e con mia cugina non facevamo altro che commentarli uno ad uno.
Ad un certo punto vidi un tipo con dei pantaloni beige, una maglietta verdina e si intravedeva un tatuaggio che, doveva essere lo “yin e yang”. Cominciai a distorcermi per vedere di chi si trattava, visto che mi sembrava una persona conosciuta. Mentre compivo queste acrobazie, lui si girò verso di noi ed io rimasi immobile: era Zayn. Il mio cuore cominciò a battere all’impazzata e mi girai di scatto.
-Ma hai visto quant’è figo quello lì?- disse Glenna indicandolo.
-Ehm no- risposi con voce tremolante.
-Quello con la maglia verde acqua- disse indicandolo.
-Questa è Bradford?-
-Sì- rispose guardandomi attonita. Che razza di domande facevo?
-E d è la città dei sogni?-
-Visti i ragazzi direi di sì!- esclamò ridendo.
-No, questa è la città degli incubi- dissi a bassa voce senza farmi sentire da lei.
Tutta la sera la passai sul divanetto con Glenna, anche se avrei voluto possedere il dono dell’invisibilità.
-Credo che tu abbia fatto colpo- disse mia cugina divertita.
-Di cosa parli?-
-Il fighetto di prima non fa altro che guardarti- disse riferendosi a Zayn.
-Ti starai sbagliando!- esclamai ridendo nervosamente.
-Eccolo, di nuovo!-
Mi voltai e purtroppo aveva ragione, mi stava guardando. Fortunatamente arrivò Abigayle che ci comunicò che era ora di andare. Stavo aspettando quelle parole dal momento in cui avevo visto Zayn.
Uscimmo dal locale ed avevo una voglia matta di infilarmi al più presto dentro la limousine, ma per via di Glenna rimasi almeno cinque minuti ad aspettare.
-Miah!- sentì dietro di me. Era lui, ne ero certa.
Decisi di prendere coraggio e di girarmi, di essere matura per una santa volta.
-Ciao- dissi abbassando lo sguardo.
-Cosa ci fai qui?- chiese sbalordito.
-Senti cocco, noi dobbiamo andare perché domani mi sposo, quindi non è questo il tempo di flirtare con lei. Ciao e tu muoviti a salire- disse Abigayle con quella sua acidità che la accompagnava da ben venticinque anni.
-Ci sentiamo, Zayn- dissi entrando in macchina e guardandolo fino a quando non girammo l’angolo.

SPAZIO ALL'AUTRICE :)
Scusate l'attesa, ma ho avuto modo di postare
solo adesso. Spero vi piaccia :)xx

  
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