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Autore: KayS    24/07/2012    9 recensioni
Non puoi dire di conoscere qualcuno finchè i vostri sguardi non si incrociano.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Lo dipingeva come se fosse stato un immagine sbiadita su di un poster, un vecchio ricordo lasciato dal tempo. Ogni capello, ogni riflesso chiaro che si rifletteva nell'iride era qualcosa di nuovo per lei, qualcosa da ricordare, in qualche modo.

- Ti piace dipingere? - Le chiese lui spezzando il silenzio.

- Ti piacerebbe essere immortale? - April lo guardò di sfuggita da sopra il foglio, prese fiato, cauta. - È come congelare qualcosa nel tempo: resterà lì, anche quando tutti gli altri se ne andranno.

Liam non potè fare a meno di guardarla accigliato, come se solo ora avesse capito che c'era qualcosa dietro di lei, qualcuno nel suo passato.

- È davvero un bel disegno, April - Lei guardò lo schizzo a matita: Lo era davvero?

- Quanto bello? - Disse sperando di ricavarci un po' più di tre sterline.

- Come l'immortalità. - Rispose Liam. I loro sguardi si incontrarono, lui distolse il suo quasi immediatamente, socchiuse la bocca e tornò a guardarsi alle spalle. - Ti offro un passaggio in macchina se me lo regali.

April aggrottò le sopracciglia - Mi dovevi pagare.. In soldi. - Mormorò.

- Non sono nemmeno sicuro di avere dei soldi per una bottiglia d'acqua. Prendere o lasciare. - Liam iniziò a giocare con le chiavi dell'auto.


Rumori metallici, come scacciapensieri.


April si alzò pesantemente dai gradini, mandò dentro una boccata d'ossigeno e la rilasciò con un leggero sbuffo - Guida piano.

Il ragazzo sorrise.


Sentiva le palpebre pesanti e la sua testa sprofondare lentamente fra i sedili di pelle nera della Mustang.
  L'aria della notte che le accarezzava il viso.
Si fidava di Liam? Probabilmente no, ma era anche vero che non avrebbe osato salire sulla sua auto se non fosse stato così.
Sentiva i suoi respiri profondi, sbirciò la sua testa appoggiata sul volante di pelle e sorrise. Si erano addormentati nel viale davanti alla stazione di servizio.
Richiuse gli occhi.


Quando risollevò le palbebre si trovò da sola, circondata da un quartiere alberato, case asimmetriche e uguali fra di loro. Estrasse le chiavi dall'auto e richiuse la portiera dopo esser scesa.
Entrò in un bar dalle insegne neon mal funzionanti, lettere arrugginite pendevano da un cartello sbiadito, ordinò un caffè e frugò nella borsa alla ricerca di alcune monete, trovò l'album da disegno e vide la pagina mancante del disegno di Liam, sorrise. Consegnò alla ragazza al bancone qualche moneta.
- Non bastano, mi dispiace. - Disse lei scrollando della cenere dal mozzicone di sigaretta.

- Non credo di avere molto altro.. - Rispose April gettando un paio di penny sul bancone.

- Se non puoi pagare non posso servirti, mi dispiace. - Le disse girandosi di spalle.

- Glielo offro io. - tutte e due si girarono  in direzione della voce. Un ragazzo dai capelli neri e gli occhi scuri allungò dei soldi alla cameriera, lei gli sorrise, sistemandosi i capelli color caramello.

- Grazie, ma non ce n'era bisogno. - Farfugliò freddamente April.

- Io penso che tu ne avessi bisogno, invece. - Poi le allungò la mano, che April prontamente strinse. - Zayn Malik.

- Sono April Vickers. - Si scambiarono un sorriso distaccato.

- Non ti ho mai vista quì. - Disse Zayn porgendole il caffè.

- È la prima volta, infatti. - Mandò giù un sorso e poi lo guardò giocherellare con una bustina di zucchero. - Tu invece ci vieni spesso?

- Si può dire che io ci viva! - Disse allargando le braccia. - Suono la sera in questo locale, sono il cantante di un gruppo chiamato Dead Stones.

- Sembra divertente. - April sorrise.

- Dovresti venire a vederci qualche sera.. - Tirò fuori una striscia di carta dalla sua tasca. - Questo è il mio numero, chiamami se mai ti venisse voglia di ascoltarci. - Le rivolse un sorriso tranquillo e impacciato.

- Lo farò. - Disse spingendo la porta di vetro del bar. - Ci si vede in giro, Zayn Malik.

Guardò l'auto parcheggiata davanti a lei con un attimo di titubanza, cercò di ignorare le voci nella sua testa e si convinse che stesse facendo la cosa giusta, anche se ci era lontana a chilometri dal "Fare la cosa giusta", in quel momento. Aprì la portiera e si infilò al posto del conducente, poi girò le chiavi e ingranò la prima marcia.
  
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