24/07/2012
0 recensioni4
Lady Oshirre era un’appassionata di musica: passava ore a lezione di canto – disciplina in cui eccelleva – e di liuto e obbligò Alba ad imparare a suonare, cosa che la dama non fece malvolentieri. In più era un’amante della campagna e delle cavalcate lungomare, ma queste invece preferiva farle in solitudine, cosa di cui Alba fu grata a sua volta.
Per otto mesi Alba rimase al suo servizio, fino a quando la nobildonna dovette trasferirsi permanentemente nelle campagne della Suhatta – la regione orientale – perché là risiedeva il futuro marito, lord Dorwem, un uomo vedovo, ma particolarmente ricco grazie ai giacimenti di diamanti che possedeva.
Alla fine di quel servizio Alba dovette riconoscere di essersi affezionata a lady Oshirre e di aver imparato molto grazie a lei.
La nuova padrona però non fu altrettanto amabile: si trattava di lady Rhian, stretta amica della regina da parecchi anni. Lady Rhian era oltretutto una donna molto pettegola e amava interessarsi di ogni avvenimento presente a corte e non lo nascose al primo incontro con Alba: commentò e dichiarò ogni sua opinione su qualsiasi persona, animale e cosa presente in quelle mura e dichiarò di amare le storie romantiche tra giovani innamorati. “Mi piaci davvero tanto sai? La tua bellezza non passa inosservata, ma anzi si distingue tra molte giovani, anche nobili. Se devo parlare di lady Huallen, che ragazza sfortunata: la sua bellezza è minore di quella di un anfibio e stento a credere che non gracidi! Ed è estremamente antipatica! Chi mai la vorrebbe come moglie?” La lunga lista di persone sgradevoli continuò per parecchi minuti, fino a quando lady Rhian non congedò la giovane, promettendole grandi cose. Ma Alba si ripromise di non farsi aspettative.
Qualche settimana più tardi, lady Rhian aveva incaricato Alba di prendere un grande cesto di frutta nelle cucine – un compito umile che spettava all’ultima arrivata tra le due dame – e proprio quando stava risalendo una silenziosa e tetra scala a chiocciola con le mani occupate dalla cesta, la ragazza scorse su di un balconcino che si apriva su quel muro un uomo bellissimo. Si fermò incantata a contemplare quel meraviglioso profilo greco, perfetto, incorniciato da morbidi riccioli mori, la pelle quasi olivastra, il corpo slanciato, dal fisico muscoloso ma asciutto. I suoi occhi si voltarono di scatto e la scrutarono incuriosita. Poi il ragazzo – era piuttosto giovane nonostante il fisico ben formato – le si avvicinò con rapidità, continuando a fissarla negli occhi e Alba sentì il cuore esploderle. Chi era?
In piedi di fronte a lei, il giovane accennò un sorriso e poi prese una mela dalla cesta di frutta. “Deliziose, vero?” Disse con serietà.
“Sì” Mormorò lei.
Rimasero fermi entrambi e poi lui si voltò verso il cielo. “Il vento mi ha parlato di te.”
Alba rimase stupita da quella frase insolita. “E cosa ha detto?”
Lui tornò a guardarla e sorrise. “Che avrei visto la figlia del sole e della luna, e i suoi occhi, e avrei potuto ammirarne la sua bellezza.” E detto ciò le sfiorò il mento e scese le scale.
Quando la ragazza tornò nelle camere di lady Rhian, ella non poté fare a meno di notare l’espressione sconvolta che aveva sul viso. “Cos’è accaduto?”
“Nulla, mia signora… La bellezza di corte riesce ancora ad affascinarmi, perché posso trovare spettacoli sorprendenti anche da una piccola angolatura, come una semplice terrazza.”
La donna rise di gusto. “Che ragazza poetica! Hai ragione:” aggiunse poi. “oggi è una magnifica giornata, il sole brilla come non mai.”
Alba non avrebbe potuto darle più ragione.