Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Mistress Lay    08/02/2007    20 recensioni
LA FIC TORNA! XD *** Cosa si prova a veder crollare i ricordi di tutta una vita? Cosa si prova a sapere che dietro quegli occhi raggianti c'era un segreto? Cosa si prova a scoprire da uno sconosciuto che aveva un fratellastro? Cosa si prova a scoprire che sua madre aveva avuto un figlio da un altro uomo? *"Vuoi sapere un segreto su tua madre?"*
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Harry
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
oth

Capitolo Tredicesimo – Go Ravens!

 

 

 

Charlotte

 

 

Sentire la palla rimbalzare contro il pavimento, il fischio sordo che provocavano le scarpe da ginnastica strusciando contro terra, l’eccitazione di essere in zona canestro e l’assordante cacofonia di grida di giubilo del pubblico, l’abbraccio collettivo della vittoria, la bandiera bianca e blu dei Ravens che la squadra di Tree Hill baciava in preda ad un delirio di eccitazione.

Sì, ecco cos’era una partita, un misto di eccitazione e autocontrollo.

C’era il momento preponderante della strategia, lo schema predefinito da estenuanti ore di allenamento, ma c’era anche lo spazio per l’inventiva, per l’azione improvvisata, c’era il fattore ‘caso’, c’era la squadra avversaria, il tentativo di soverchiare il rivale con una gomitata o un qualsiasi altro contatto fisico, l’odore di sudore merito di sforzo e stanchezza…

Ma prima di ogni partita c’era lei, la sacra aspettativa.

 

Nathan viveva per quei momenti.

 

Toccare la palla, sfiorarne la superficie reticolata ruvida, passarsela di mano in mano nervosamente, soprappensiero, seduto su una panchina all’aperto o negli spogliatoi, sapendo perfettamente che il giorno dopo avrebbe dovuto mettere in gioco tutto sé stesso per vincere. L’ansia di mettersi alla prova, il desiderio pressante di fare vedere a tutti di cos’era capace… la fede nella vittoria.

Il giorno dopo ci sarebbe stata una delle partite più temute per i Ravens, valeva i quarti di finale, e Nathan assieme alla squadra e i supporters erano arrivati proprio quel pomeriggio da Tree Hill a Charlotte in un clima particolarmente agitato. Non solo per la partita di basket imminente ma per la partita cheerleader contro cheerleader delle rispettive squadre avversarie.

Per Nathan il basket era tutto nella sua vita, lo era stato per suo padre, lo era stato anche per suo nonno… entrambi i suoi predecessori avevano avuto qualche ostacolo nel proseguimento della loro carriera di professionisti. Nathan voleva riscattarli ed essere un vero professionista.

Soverchiare il cugino Lukas.

Nathan sapeva che loro avrebbero vinto. Perché aveva sobbarcato all’intera squadra un duro e serio allenamento, se lo meritavano, tutti loro. Compresi i loro fans.

La squadra, le cheerleader – che si stavano impegnando in una battaglia separatamente, grazie alle coreografie di Mouth – i supporters che li avevano seguiti e poi c’era persino il loro fotografo che avrebbe immortalato il momento della loro ennesima vittoria… Harry.

Harry che aveva sorriso a tutti tranne che a lui in quegli ultimi giorni, Harry che parlava e rideva e scherzava con Lukas, che si lasciava passare un braccio attorno alle spalle e si lasciava abbracciare amichevolmente da Lukas e Mouth, Harry che si lasciava prendere a braccetto da Peyton e le altre cheerleader.

Nathan che invece era perseguitato dalle labbra morbide di Harry nei suoi sogni proibiti, nei suoi incubi oscuri, durante le lezioni, mentre lo osservava mordersi nervosamente il labbro inferiore. Quella labbra che lo avevano fatto impazzire negli spogliatoi qualche giorno fa, quelle labbra che erano al centro dei suoi pensieri ogni giorno.

 

Cosa lo spingeva verso Harry?

Era il gusto del proibito? Perché era un ragazzo come lui? Perché era in fondo sangue del suo sangue?

 

Non è normale, continuava a ripetersi per scacciare Harry dai suoi pensieri, Non è normale pensare al proprio fratellastro in quella maniera.

 

Nathan era ben cosciente che era stato con un numero imprecisato di ragazze prima di conoscere Harry, lui era un ragazzo popolare, il più popolare, era il capitano dei Ravens, nientemeno.

Nathan fermò il movimento rotatorio che la palla compiva sul suo dito.

 

Inutile, doveva parlargli.

Solo… dopo la partita, dopo la vittoria.

 

 

 

 

*

 

 

 

Non c’era la minima agitazione sul volto di Lukas. E nemmeno sul volto di Nathan.

Erano così straordinariamente calmi che mi sembravano quasi estranei all’intera situazione quando invece ne erano partecipi fino alla loro ultima fibra di essere.

‘Sappiamo che vinceremo’ aveva detto Nathan nel suo discorso nello spogliatoio, prima di uscire in campo ‘E vinceremo’

La sicurezza in quelle parole turbò profondamente Harry e un attimo prima che la squadra uscisse dagli spogliatoi, Nathan aveva lanciato un’intensa, lunga occhiata a Harry con quegli occhi color pece determinati poi si era voltato e aveva raggiunto il resto della squadra.

Brillavano della stessa determinazione con la quale aveva pronunciato la sua sentenza sull'esito della partita, era la rassicurazione che, dopo la partita, avrebbero parlato seriamente.

'Maledizione...'

Durante tutta la partita Harry non aveva distolto lo sguardo dal campo, preso dall'euforia di vedere i Ravens vincere, o meglio, Nathan e Lukas vincere. Si ritrovò a battere le mani e scattare in piedi per applaudire Nathan quando fece un canestro.

Come mossi da una strana forza, gli occhi di Nathan cercarono subito qualcuno tra gli spalti e solo quando intravidero Harry battere le mani tornò a ricevere le pacche sulla spalla degli amici.

Per tutta la partita fece così, ogni volta che la palla andava in canestro e segnava qualche punto cercava Harry con lo sguardo, sempre. Con in sottofondo le grida del pubblico, quelle oltraggiate della squadra avversaria e quelle estasiate dei supporters, con Mouth che faceva lo speaker e mentre le cheerleaders improvvisavano il loro balletto o mentre il coach li chiamava per blandirli e incoraggiarli, Nathan cercava lo sguardo di Harry.

E stranamente Harry, anche se cercava in tutte le maniere di distogliere lo sguardo o di focalizzarlo su qualcun altro, sorrideva sempre e batteva le mani quando i loro occhi si incrociavano.

Lukas gli fece un saluto dal campo ma Harry lo vide solo con la coda dell'occhio e rispose al saluto troppo tardi, quando Lukas prendeva la palla e con un'azione ben calcolata con Jake, andava in canestro. Non faceva lo stesso effetto applaudire Lukas, sopratutto se c'era Nathan che lo guardava in campo, che fissava gelosamente Lukas come se gli avesse tolto qualche primato particolare.

L'apice dell'emozione giunse alle ultime battute, grazie alle continue azioni di Nathan e Lukas i Ravens erano in vantaggio, ma chissà per quale ragione i due cugini si trovarono a discutere e quasi a venire alle mani, solo l'intervento provvidenziale del coach li distolse dal loro comune obiettivo di darsela di santa ragione.

Chissà per quale motivo...

Harry sapeva, perchè glielo avevano continuamente ripetuto tutti da Peyton a Jake, che i due cugini non si sopportavano e durante la partita l'antagonismo di Nathan raggiungeva l'apice: sembrava quasi che fosse una partita fra di loro e non contro la squadra avversaria. Sempre così.

Nathan era quello che cominciava, e nessuno faticava a capire come mai - lui sempre così orgoglioso e arrogante - e Lukas raccoglieva sempre la sfida di fondo. Spesso era questa loro piccola competizione personale a far vincere di così tanto la squadra di basket di Tree Hill, quindi non c'era molto da lamentarsi. Almeno fino a che negli spogliatoi i due non si prendevano a botte.

Quando l'ultimo canestro di Nathan decretò la fine della partita e la vincita dei Ravens, Harry scattò in piedi e fu abbracciato con insolita felicità da Peyton. Mentre i festeggiamenti scoppiavano tra i supporters e la squadra, Harry prese la macchina fotografica e scattò qualche foto. Con l'occhio nell'obiettivo, lo puntò sul viso di Nathan, sorridente, e pensò che era veramente carino.

Prima di poter distogliere l'obiettivo da lui, il fratellastro alzò lo sguardo, con ancora quel sorriso stampato sul viso. Un sorriso che non sapeva nè di dolcezza nè di tenerezza ma solo di orgoglio e trionfo, di vittoria, così sprezzante da essere bello da morire.

Harry arrossì, sia per i pensieri poco casti che gli vennero in mente, sia per l'agitazione e senza accorgersene scattò una foto. Appena se ne rese conto cercò di mascherare la sua turbamento ma Mouth gli saltò in collo e quando Harry sollevò di nuovo lo sguardo, la squadra si era ritirata negli spogliatoi.

- Potter! - lo chiamò il coach - Fà qualche foto all'altra squadra! -

Harry sospirò rassegnato e inforcò la macchina fotografica.

 

Almeno avrebbe potuto evitare Nathan ancora per un po'... forse la vittoria gli avrebbe fatto dimenticare di Harry... speriamo...

 

 

 

 

Come si accorse più tardi, Nathan non aveva per niente dimenticato la tacita promessa a Harry di spiegazioni, anzi, quel pensiero era rimasto fisso nella sua mente mentre aspettava che i suoi compagni lasciassero lo spogliatoio e mentre attendeva che Harry passasse da quelle parti.

Finalmente lo vide, teneva lo sguardo fisso sulla macchina fotografica, preso da chissà quali pensieri, per Nathan non fu difficile afferrarlo per un braccio e trascinarlo nello spogliatoio vuoto.

 

- Cos... Nathan! -

 

Nathan si era fatto una doccia veloce e i suoi capelli erano ancora umidi, aveva indossato in fretta una felpa dei Ravens e un paio di jeans stracciati, inchiodò Harry contro la porta: - Dobbiamo parlare -

Harry deglutì, cercando di assumere un'aria indispettita: - Dovevi proprio fare questa scena? - Dovette sollevare lo sguardo e questo lo irritò, sopratutto quando Nathan gli tolse alcuni coriandoli dai capelli - E lasciami! -

- Dobbiamo parlare di cos'è successo nello spogliatoio qualche giorno fa - ripetè con voce dura Nathan.

- Perchè, che è successo? - domandò ingenuamente Harry, cercando di rinviare il momento del confronto. Sperò con tutto il cuore che qualcuno entrasse a disturbarli ma evidentemente qualcuno lassù aveva deciso di guardarsi una partita di soccer con la paytv in quel momento.

 

'Calma, Harry, calma... dopotutto Nathan vuole sono un 'confronto'... e poi...'

 

- Non fare l'idiota, pivello! - sbottò spazientito Nathan, sbattè i pugni contro la porta, chinandosi contro il suo volto - Sai a cosa mi riferisco -

- Al fatto che abbiamo pomiciato nello spogliatoio? Sto cercando di cancellarlo dalla mia mente... -

L'altro si ritrasse, ferito: - Fa schifo anche a me pensare una cosa del genere, cosa credi! -

- Non si direbbe, visto come mi guardi! - scattò Harry innervosito.

- E come ti guardo, sentiamo? -

- Come mi stai guardando adesso! Come se fossi... qualcosa di cioccolato che non vedi l'ora di mangiare! - Harry arrossì mentre pronunciava quelle parole. Ma perchè non entrava nessuno da quella porta? Doveva essere proprio deserta quella scuola! E Lukas? Lukas dov'era accidenti?

- Per tua informazione, Potter, a me non piace il cioccolato! - Nathan fece una smorfia. Per essere un buon atleta bisogna seguire una dieta sana, ecco uno dei precetti di suo padre e Nathan era d'accordissimo.

- Mi lasci andare, ora? -

- Non abbiamo ancora sfiorato l'argomento! -

- Bè, chi se ne frega! - Harry lo spinse via, cercando la maniglia con la mano. Quando la trovò e la strinse la mano calda di Nathan strinse il suo pugno chiuso - Non te ne vai finchè non abbiamo parlato! -

- Ma che vuoi? Mi hai baciato, punto! E ora, se non ti dispiace, avrei altre cose più interessanti altrove! -

- Con chi? Con Lukas? - sputò fuori Nathan con acredine - E non mi pare di averti baciato. Ci siamo baciati! Metà della tua lingua era nella mia bocca! -

Harry gesticolò con l'unica mano con cui poteva farlo: - Bè... ora che abbiamo appurato questo, possiamo anche scordarcene senza tanti problemi, no? E' per questo che volevi parlarmene, no? E ora lasciami andare! -

- Potter, dimmi, non hai provato niente mentre ci baciavamo? - domandò Nathan con voce più calma. Si avvicinò al suo orecchio, sussurrandogli - Non provi niente nemmeno adesso? -

Il respiro di Harry si spezzò e chiuse gli occhi per un secondo.

 

No, non devo agitarmi! E' solo Nathan! E' solo Nathan e io sono etero sino al midollo! NON STO PENSANDO ALLE LABBRA DI NATHAN! SONO ETERO E NATHAN è MIO FRATELLO!

 

Istantaneamente il pensiero corse a Malfoy, al suo tono sbeffeggiatore così simile a quello di Nathan, alla sua ironia pungente e denigrante, ai suoi occhi freddi...

 

No, questo NON va per niente bene! SONO ETERO! SONO ETERO! MI PIACCIONO LE RAGAZZE!

 

- No, e ora levati di torno! - sbottò furioso Harry.

Nathan si scostò, interdetto da quella rabbia, certo, non si aspettava una reazione del genere... forse era davvero una cosa ridicola che due fratelli provassero un'attrazione del genere...

- E se, solo per provare, ti baciassi? - domandò Nathan - Non perchè voglia farlo, ma solo per curiosità? -

- Ehm... - Harry lo guardò negli occhi - Non credo che sia una buona idea. Anzi, è una pessima idea, farò finta di non averla sentita - annuì con fare convinto.

 

Harry, a cuccia, non pensare che le labbra di Nathan siano straordinarie! Non pensarlo! NON PENSARLO! Pensa a... Ginny! A quanto ti piace baciare Ginny!... Ginny e Malfoy! Maledetta stronza che se lo era baciato! Maledetta! Appena la vedo le spacco la faccia e le attorciglio la lingua così la smetterà di pomiciare con il primo che incontra!

 

- Io farò finta di non aver ascoltato la tua replica - ribattè Nathan con una smorfia - Visto che sei rimasto in silenzio dopo la mia domanda, prendo il tuo mutismo per un sì e ti bacio - fece per chinarsi ma Harry interpose una mano fra le due bocche.

- Ma che fai? Sei impazzito? -

- Senti, a te ha fatto schifo, no? E allora che ti costa farti baciare? Così ammettiamo sinceramente a noi stessi che baciare il proprio fratello è la cosa più ripugnante al mondo, perchè, se mi concedi, quando eravamo nello spogliatoio l'altra volta, non si era capito che non ci piaceva. Sembrava tutto il contrario! -

- Ma noi sappiamo che ci ha fatto schifo! Quindi saltiamo la prova del palloncino e continuiamo ognuno per la propria strada! -

- Lo pensi davvero? O hai solo paura, pivello? - insinuò Nathan. Lo guardò con un sguardo di superiorità e tolse finalmente la sua mano da quella di Harry - Sei un codardo, Potter, solo un codardo pivello -

 

Lo sguardo di Nathan, il suo tono, la sua postura... in quel momento Harry odiò ogni centimetro di Nathan, dai capelli umidi alle sue nike bianche che portava i piedi. Odiò anche i suoi stessi sentimenti e il turbine di pensieri che lo stava investendo. Odiò la partita di soccer che qualcuno là in alto stava guardando invece di occuparsi dei comuni mortali.

 

- Non ho paura! E te lo dimostro! -

 

Il coraggio e l'intraprendenza Gryffindor. Era la sua rivincita contro i soprusi di Nathan e Whilher, era la sua rivalsa.

Gli si avventò contro, baciando le sue labbra maledette e facendo perdere l'equilibrio per qualche secondo a Nathan. Doveva essere un bacio dettato dalla rabbia e dall'orgoglio ma non appena Nathan lo ricambiò - e anche lo stesso Nathan era fermamente deciso che il suo bacio doveva essere dettato dalla rabbia e dall'orgoglio - tutto cambiò.

La bugia del 'bacio rabbioso' cadde e il loro autocontrollo si frantumò.

 

Quello era un vero bacio.

Ed entrambi avevano la ferma intenzione di continuarlo fino a quando il loro respiro non si fosse fuso assieme e l'ossigeno non si fosse consumato.

 

Ora erano veramente fregati.

 

 

 

 

*

 

 

Hogwarts

 

 

 

Hermione stava aspettando con impazienza l'ora di erbologia durante la quale Gryffindor e Slytherin avrebbero diviso, gomito a gomito, le piante cannibali della Sprite e dove poteva parlare senza tanti problemi. Infilò la lettera nella borsa a tracolla e corse per raggiungere Calì - ormai praticamente abbandonata dall'amica Lavanda che stava sempre appiccicata a Ron ultimamente -, affiancandola e ascoltando con aria vagamente interessata gli ultimi pettegolezzi.

Quando entrarono in serra Hermione annuiva ancora alle esclamazioni di Calì e fece in modo che finissero accanto agli Slytherin, a Malfoy in particolare, che divideva la sua pianta con Blaise Zabini. Scoccò loro un'occhiata di disprezzo, confabulando subito con gli altri Slytherin, che scoppiarono a ridere di scherno.

Hermione chiuse per un secondo gli occhi, chiedendosi per quale ragione ad Harry piacesse un bastardo del genere, ma sopportò stoicamente le risate di Tiger e Goyle senza ribattere e fingendosi invece interessata all'ultima conquista di Smith di Hufflepuff.

Mentre cominciava a potare la sua piantina Hermione controllò con un'occhiata dove fosse Ron e lo vide dal lato opposto del lungo tavolo, a sbaciucchiarsi Lavanda. Chiuse nuovamente gli occhi, cercando di non scattare in piedi e lanciare un bell'incantesimo urticante a quell'idiota del suo ex migliore amico, e si concentrò a tagliuzzare le radici della sua pianta.

Finalmente Calì pose la domanda catartica: - Herm, hai qualche notizia di Harry? Si trova bene in America? -

Hermione lottò contro il suo impulso di esultare quando sentì chiaramente Malfoy smettere di tagliuzzare le sue radici per ascoltare meglio la risposta che avrebbe dato Hermione.

La ragazza sospirò platealmente: - Sì, Harry si trova proprio bene. Dice di divertirsi molto... sai, ho proprio qui la sua ultima lettera -

Calì quasi non poteva credere alla sua fortuna: da quando Hermione era così disponibile a parlare di Harry? In genere doveva cavargli quelle informazioni oppure arrendersi all'evidenza che la ragazza non avrebbe mai tradito la privacy del suo migliore amico...

- Oh... e che cosa c'è scritto? - cinguettò curiosa.

Hermione controllò che la Sprite fosse lontana ed estrasse la lettera dalla sua borsa, dispiegandola: - Leggiamola assieme, eh? Non ho ancora avuto il tempo, sai... -

- Con piacere! -

Hermione contò fino a dieci e poi Calì esclamò, sorpresa: - Hermione! Harry si... si è... -

- ... innamorato. Sono così felice per lui! - Hermione concluse con un sospiro felice. In quell'esatto istante si sentì un crack sordo, causato da Malfoy che aveva con violenza spezzato una radice particolarmente vigorosa con un solo colpo netto di coltello.

- Signor Malfoy! - accorse subito la professoressa - Cosa delle parole 'con delicatezza e pazienza' non ha capito? - ma il viso dello Slytherin era una maschera di rabbia, guance rosse e occhi tempestosi che fulminarono la Sprite con violenza. Il fatto che avesse ancora il coltello sollevato non mitigava il suo aspetto da giustiziere della notte e Blaise trovò molto intelligente scostarsi di qualche passo, preoccupato per lo scoppio di rabbia dell'amico.

 

Hermione strappò di mano la lettera di Calì non appena la docente aveva fatto cenno ad avvicinarsi ma con una maldestra mossa del tutto calcolata, invece di infilare la lettera di Harry nel suo libro di erbologia, la fece cadere a terra, proprio accanto al piede di Malfoy. Finse di non essersene accorta e lanciò un'occhiata a Calì nel caso fosse stata lei ad accorgersi di qualcosa ma la ragazza non si era trattenuta e si era messa a confabulare con la prima Gryffindor che trovò, ovvero McPherson alla sua sinistra.

 

Hermione sorrise trionfante. Non solo aveva appurato la portata dei sentimenti - o della gelosia - di Malfoy nei confronti di Harry ma aveva anche soddisfatto il suo animo romantico...

 

Ora bastava solo che Malfoy si accorgesse di quella lettera e... no, Hermione non ebbe bisogno di far cadere qualcosa per far notare al biondo la lettera a terra, Malfoy stesso si chinò e la trovò.

Non le disse niente, la fece scivolare nella sua divisa.

Hermione nascose il suo sorriso sotto la mano: era fatta.

 

 

Continua...

Mistress Lay

 

Notes: ahi ahi... so di essere crudele a terminare il capitolo così! XD

 

Grazia a tutti coloro che leggono e soprattutto a chi commenta:

 

Mimi88, Mistica (davvero adesso parteggi per la Harry/Nathan? Accidenti, il biondino ha perso il sostengo in ben 2 fic... e sta cominciando a perdere anche il sostegno della sottoscritta... >.< Su mogliettina mia, li vedrai poi accanirsi... e lì ci sarà da ridere), panuela (devo assolutamente scusarmi per non essere ancora riuscita a recensire la tua fic! >.< Lo farò al più presto, promesso! Nathan non ha ereditato la magia da Lily, diciamo che è un magonò, per ora. XD Harry non è ancora maggiorenne  e Silente potrebbe ancora espellerlo dalla scuola in caso di uso della magia... ma forse ne avrà bisogno più avanti! ^.-), Moony* (ma certo, altrimenti dov'è il divertimento?), haley, millie, stè_Wormy, James_Prongs, aryVano90' (vedrai nel prossimo! XD A Draco scoppieranno le coronarie! XD), Kira, ragazza interrotta, giulia, Michelle Malfoy, empire

 

Commentate!

Miss

  
Leggi le 20 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Mistress Lay