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Autore: Mistress Lay    08/02/2007    31 recensioni
Tre passi al tavolo, cinque alla credenza... dov'è il miele? Ah, eccolo qui. Cinque passi al tavolo... la sedia, un passo. Oggi dev'essere una giornata ventosa, le foglie stanno turbinando fuori. La finestra! Devo ricordarmi di andare a chiuderla dopo colazione... dov' il tea? Ah, eccolo... si sta raffreddando. Ora lo alzo e brindo: quattro anni. Sono quattro anni che sono cieco
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza luce, il buio

Senza luce, il buio (13/?) by Mistress Lay

Capitolo Tredicesimo - Ciao amore



La prima cosa che realizzò appena sveglio fu che non era solo. Certo, una considerazione grama a primo acchito ma che aveva la sua buona dose di extra ordinario: da quanto non divideva il letto con qualcuno? Da quanto non si svegliava così riposato e tranquillo? Da quanto il calore del sole gli pareva così bello e abbagliante?

Si sfregò gli occhi e guardò al suo fianco, il viso di distese in un sorriso non appena vide Harry dormiente al suo fianco tranquillo, riposava in posizione fetale, come a volersi proteggere, gli dava le spalle e questo Draco lo realizzò con una punta di delusione: avrebbe voluto svegliarsi e trovarsi abbracciato all'altro o comunque avere con Harry un contatto fisico, lo intristì notare che erano ai due lati opposti del letto.

Pretesa assurda, dovette pensare con razionalità - invece che con il cuore -, dopotutto aveva riflettuto anche un precedenza sul fatto che dovevano avere un po' di tempo per abituarsi...

Per Draco era davvero una novità, non aveva dormito con nessuno prima, se non qualche sporadica volta con Blaise quando erano entrambi troppo alticci per avere abbastanza senso dell'orientamento per raggiungere ciascuno il proprio letto e non crollare a terra uno sull'altro o in un qualche divano della Sala comune. E Draco non l'aveva mai presa bene: si era svegliato sempre prima di Blaise e poi lo aveva ignorato per giorni e giorni. Orgoglio ferito.


E ora...


Draco provava una sensazione di intimità.

Era una sensazione allarmante perchè non sapeva bene come comportarsi in una situazione del genere nella quale non aveva la minima esperienza, ma scaldava un poco il cuore: pensare di aver dormito nello stesso letto di Harry, nella casa di Harry... dopo tutto quello che si erano detti il giorno prima...

Sospirò, sentendo un peso al cuore sciogliersi nel vedere Harry agitarsi leggermente nel sonno, rannicchiandosi ancora di più nella sua parte di letto.


Era... amore?

Era qualcosa quello?


Il naturale senso di orgoglio-Malfoy respinse quella possibilità con violenza, irrazionalmente tutto ciò era ridicolo... o forse non ridicolo... ma banale. Patetico. In fondo era solo Harry Potter. Solo quello stupido Potter.

La vocina Serpeverde che albergava nella sua testa - e assomigliava straordinariamente a quella del padre - spalleggiava quell'orgoglio e quella convinzione... ecco che si risvegliava la spontanea ribellione nei confronti di suo padre e questi gli suggeriva di non dare retta a quella vocina - dopotutto suo padre notoriamente aveva sbagliato nella sua vita - e di concentrarsi invece su altro... come Harry che dormiva.


E ora una domanda: quanto sarebbe durata?


Una volta sveglio Harry avrebbe ritrattato tutto, tornando nel suo guscio, circondandosi di spine acuminate... avrebbe accusato Draco di averlo 'incastrato' nel momento durante il quale era più vulnerabile e gli avrebbe intimato di tornarsene a casa sua e lasciarlo finalmente in pace.


E Draco che avrebbe fatto se questo si sarebbe avverato?


Avrebbe avuto il coraggio di ingoiare il nodo alla gola e cacciare indietro la delusione e tornarsene a casa? Avrebbe mollato tutto mentre si ritrovava con tutto tra le mani?

Però, mentre lo guardava, Draco sentì tutto il castello traballante di retromarce che aveva in mente crollare...


Forse non era ancora troppo tardi.

Non... non per un inizio.




Harry si svegliò con la sensazione di essere... tranquillo. Il suo primo pensiero non andò al buio che lo circondava e al tetro pensiero che, una volta aperti gli occhi, quella mattina non avrebbe visto nè la luce ristoratrice del sole nè i contorni degli oggetti, pensò invece che si sentiva straordinariamente al caldo.

Una forma di calore diversa da quella normale... era un calore fisico che si propagava e che... si fermò non appena Harry si accorse di essere solo nel suo letto.


Se n'era andato.


Harry cercò disperatamente di non sentirsi ferito: in fondo era stato lui stesso a dire e più volte di volerlo fuori dalla sua vita, dalla sua casa... si portò le mani alla testa, sentendo un eco infinito di grida.

E lo sentì... il caldo aroma del caffè e di qualcosa mischiato a qualcosa di zuccherato che Harry attribuì ad una qualche ciambella con la glassa tutt'intorno (lo so che non dovrei dirlo, ma sappi le continuo a odiarle, ysy! XD ndMiss). Draco non se n'era andato, era al piano di sotto e gli stava preparando la colazione.

Credette quasi di sentire il cuore rimbombare nella sua parete di carne mentre balzava giù da letto e si cambiava del pigiama con qualcosa di più consono al professor Black, cercò di calmarsi mentre scendeva le scale e una volta che raggiunse la cucina si fermò sulla sua soglia.

Draco doveva essere appena arrivato perchè si era appena spogliato del soprabito e Harry quasi sorrise di fronte alla scena che doveva presentarglisi di fronte agli occhi: Draco Malfoy nella sua cucina che gli aveva portato la colazione. Se fosse successo una cosa del genere nel passato Harry ci avrebbe riso su... ma ora... ora come ora ringraziava dal più profondo del cuore la testardaggine di Malfoy che gli aveva permesso di rimanere lì, con lui. Per ora.


- Buongiorno -


Malfoy sobbalzò sorpreso dall'arrivo di Harry. Gli rivolse un sorriso tirato: - Buongiorno. Ti ho portato la colazione. E il caffè ovviamente, è uno scandalo che tu abbia solamente tè e succo d'arancia - borbottò - Non so te ma io senza caffè non riesco a svegliarmi... -

Harry sentì la titubanza nelle sue parole. Perchè aveva questo timore? Perchè tentennava?

- Hai dormito male? -

- No - rispose velocemente Draco. Si sentì come uno di quei maghi a cui aveva sempre portato disprezzo. Un mago di famiglia che si affanna di persona per il benessere delle persone che ama, senza preoccuparsi di nulla. Toccare con mano le piccole seccature quotidiane - Ho dormito -

Harry raggiunse la sedia, cercandola a tentoni: - C'è qualcosa fuori posto... -

- Metto a posto, non preoccuparti -

- Faccio io -

- Ma no -

- Faccio io. Devo farlo io -

Draco sbuffò sonoramente: - Ascolta, Potter, so che vuoi sbandierare ai quattro venti che questa è casa tua e faresti volentieri a meno di me... ma vorrei ricordarti che io ho imparato l'educazione e so come rimettere a posto gli oggetti che sposto!



- Non era per questo - ribattè offeso Harry per poi riprendere con un tono amaro - Intendevo... io sono cieco, Malfoy e se voglio poter continuare ad essere autonomo e muovermi come se fossi veramente a casa mia devo sapere dove sono collocati precisamente gli oggetti che mi servono. Ogni suppellettile della casa, ogni tazza, ogni qualsiasi cosa in questa casa è sistemata in modo che io possa ricordarne la sua giusta collocazione. Se mi scompigli la roba io non riesco più a trovarla... -

Draco si mosse, spostando il peso da un piede all'altro, a disagio: - Scusa -

Contrariamente a quanto si aspettava, Harry non cominciò a sbraitare contro di lui, semplicemente si rabbuiò, come se gli fosse costato molto pronunciare quelle parole, fece un gesto con la mano, come per dirgli che la sua gaffe non era importante: - Non preoccuparti - Era una svista, capitava a tutti. Si sporse dal tavolo e con la mano cercò nell'aria il calore delle ciambelle ancora calde, con la lingua in mezzo ai denti, ne tirò fuori una e l'addentò.

Draco invece rimase fermo, preoccupato.

Si era preoccupato perchè con una gaffe del genere aveva capito quanto rasentasse la sua ignoranza dello stile di vita che poteva condurre Harry, perchè era stato sciocco a dare per scontato che Harry fosse un super mago e percepisse qualsiasi movimento e qualsiasi oggetto solo 'sentendolo'. Era ovvio che non era così. Magari Harry era un super mago con la bacchetta e lo era qualche anno prima ma ora non era più così: non aveva la bacchetta e aveva perso la vista, non possedeva un sesto senso nè l'onnipotenza.

Si chiese per la prima volta come fosse stata la vita di Harry, quali difficoltà aveva dovuto fronteggiare, quali affanni avevano caricato il suo cuore.

Harry non 'vedeva' interiormente quello che accadeva attorno a lui, lo 'sentiva', con l'udito, l'olfatto, il tatto e una buona dose di istinto.

Draco pensò ad una cosa strana: se sarebbe rimasto avrebbe dovuto imparare a convivere con quella realtà e avrebbe dovuto adeguarvisi.


Da quanto pensava in quei termini?

Da quanto il calore di quel pensiero riscaldava così tanto il suo cuore?


- Mi dispiace -


Harry scrollò le spalle, masticando la ciambella ma Draco rincarò, mortificato: - Farò attenzione la prossima volta, non sposterò nulla - gli diede le spalle e trafficò guardando oltre la finestra della cucina, proprio dietro il lavabo, senza voltarsi verso Harry.

Senza notare che questi aveva smesso di mangiare e aveva assunto un'aria pensosa.

Senza sopportare oltre quella situazione, Draco andò in salotto lasciando Harry solo nella sua cucina. Guardò attentamente la disposizione dei mobili, ogni minimo particolare, ogni collocazione e cercò di imprimersela come una piantina nella testa, stampandola a chiari caratteri.


Doveva solo prenderla come se fosse una semplice sfida...


L'arredamento era strettamente essenziale ma non per questo era meno accogliente di qualsiasi altra casa: la sensazione che aveva provato nel mettere per la prima volta piede in quella casa era una straordinaria percezione di 'famigliare', come se un piccolo Penato avesse sparso in giro la casa la sua presenza, rassicurando gli abitanti con il suo dolce sorriso. Era una 'casa'. Non era impersonale, rispecchiava completamente Harry: era calda alla vista, di fronte al camino c'era un comodo divano in velluto, una radio era posta sul tavolo occupato di testi per ciechi, un pianoforte mezzo sbocconcellato dal tempo faceva la sua bella mostra, usato in tempi che furono, con il sedile tutto sgualcito, un vaso di eucalipto spandeva il suo dolce profumo per la casa, all'ingresso, accanto al telefono, la scala che conduceva al piano superiore era in legno di noce, estremamente solida, e Draco sapeva che di sopra c'era la camera di Harry nella quale aveva dormito, le sue tende bianche con un motivo colorato chiaramente fatte a mano - come tutte quelle della casa dalla cucina al salotto -, l'armadio era in legno come il letto a due piazze, una trapunta dal rosso vermiglio con piccole righe di un rosso ancora più scuro faceva bella mostra sul letto sfatto, accanto c'era il bagno, dalle mattonelle chiare e poi uno studio con libri e la scrivania sommersa.

Avrebbe dovuto capire che il disordine per il quale era famoso Harry era completamente sparito a causa della sua cecità: ecco svelato l'arcano. L'ordine e la precisione minuziosa.

Draco rimase fermo immobile in mezzo al salotto a fissare il movimento delle fiamme che divoravano i ciocchi di legna - fuoco che lui stesso aveva acceso -, ipnotizzato, pensando a tutte quelle cose e scacciandole contemporaneamente, imponendosi di memorizzare la giusta posizione di ogni cosa in modo che, se mai l'avesse spostata, avrebbe potuto rimetterla al suo posto come prima.

Preso com'era a pensare a quanto fosse stupido e rimproverarsi per la sua eccessiva ingenuità, Draco non si accorse che Harry lo aveva raggiunto, solo quando quest'ultimo gli aveva sfiorato la mano fredda si voltò verso di lui.


- Harry... -

- Va tutto bene, Malfoy - rispose l'altro quietamente. La morte della zia lo aveva stranamente reso più tranquillo, forse per il suo progressivo immalinconimento, che Draco avrebbe cercato di aborrire quanto più avesse potuto - Va tutto bene -

- Farò attenzione -

- Lo so -

- Questa volta sarò attento -

- Ti ho detto di non preoccuparti -

- Te lo giuro -

- Malfoy, perchè sei così ansioso? Hai solo fatto un errore, e come potevi immaginare che l'ordine per me starebbe stato così importante? Non martoriarti così -


Draco avrebbe voluto dirgli e dirgli ancora che aveva paura. Una paura fottuta di perderlo. Di non essere in grado. Di non essere all'altezza.

Aveva dovuto penare per riuscire ad avvicinarsi così a Harry, non avrebbe mandato tutto all'aria per una sciocchezza.


Voglio stare con te...


Draco ci tenne particolarmente a mettere il punto su quel suo pensiero fisso: - Ora lo so, lo terrò a mente. Harry... io resto -

Harry alzò il volto verso di lui, per un attimo sul suo viso si alternarono indecisione e paure nascoste, poi, risolvendo il suo conflitto interiore, annuì.

- Voglio restare -

- L'hai detto già -

- E non mi manderai via -

- Pensavo che... rimanessi solamente per la morte di mia zia e poi te ne saresti andato... - la sua replica si spense progressivamente. Pietà lui non la voleva, l'avrebbe respinta fino alla fine. Sempre.

- Non essere stupido. Io non me ne vado. Tel'ho detto, la mia casa è con te -

Harry non replicò altro. Avrebbe voluto dire altro, discutere di tante altre cose ma in quel momento suonò il telefono, si diresse a passo spedito a rispondere: - Sì? - Draco non sentì la risposta, ma notò subito il cambiamento di espressione sul viso di Harry - Mi dispiace davvero molto ma... una persona a me molto cara è venuta a mancare ieri e sono stato al funerale. Mi sono completamente dimenticato di chiamarti per avvertirti! Scusami, Gary! -

Quel nome ricordò a Draco un giovane e attraente uomo con una macchina sportiva e vestiti firmati che aveva così tanta confidenza con Harry. Si voltò immediatamente a osservare Harry che annuiva e sorrideva leggermente.

- ... No, va tutto bene, non preoccuparti... Stai tranquillo, non sono solo. Un... amico mi sta facendo compagnia -


Draco si sentì gelare il sangue nelle vene.

Cos'era quell'acuta sensazione di gelo? Quella delusione amara?


Un amico, certo, che altro era per Harry? Nient'altro che un amico.

Ma Draco voleva qualcosa di più. Qualcosa che fosse un vero e proprio 'noi'.


- Certo, certo, grazie di tutto, Gary. Sei molto gentile. A presto, sì, ci sentiamo! Ciao! - e abbassò finalmente la cornetta, tornando in cucina per finire di consumare la colazione.

Draco lo raggiunse a passo spedito: - Che ne diresti di sederci davanti al camino? Sul divano a mangiare la colazione? Non devi andare al polo, oggi, no? -


Vorrei restare accanto a te...


Harry si voltò verso Draco, interdetto, sorpreso da quella proposta e dal senso di dolcezza che traspare da quelle parole, da quel gesto. Annuì e Draco ci prodigò ad aiutarlo a portare la roba sul divano, di fronte al fuoco.

Fuori il tempo peggiorava sempre di più, per ogni istante che scandiva i loro movimenti le nubi si addensavano sempre di più, scure, fino a quanto non cominciò a piovere a dirotto, il vento ghermì le ultime foglie morte, ne fece un mucchio e le scaraventò ovunque, senza pietà le sbatacchiò e scagliò le gocce di pioggia contro i vetri delle finestre a rigarli e chiazzarli di bagnato.

Costrinse i pochi ciuffetti d'erba e i gambi delle rose orgogliose della signora Seagrim a piegarsi fino a terra in un inchino crudele, bistrattò ogni centimetro di terra, cancellando la tiepida malinconia dell'autunno e ricoprendo tutto con il freddo vento invernale.

Dana accompagnò per mano il figlio, imbacuccato con sciarpa, guanti, cappello e pesante giaccone, Henna rinunciò persino alle sue corte gonne che portava quasi tutti i giorni in favore di un paio di jeans e stivali da cow girl, insensibile alle prese in giro del fratello. La signora Middlewest si scostò dalla finestra, smettendo di fissare con aria ansiosa fuori e dedicandosi a lavorare a maglia o a spettegolare al telefono.

Le attività del rione erano sempre le stesse, non pianse nessuno per l'addio della natura nè per l'arrivo della nuova stagione, a casa Black meno di tutti. Harry poteva sentire i rumori del tempo che infervorava le ninfe del gelo e tese le orecchie, cercando di ignorare l'agitazione di Malfoy accanto a lui che sorseggiava il suo caffè.

Non riusciva a smettere di pensare alla zia, al suo addio e al freddo del cimitero.

La tensione che aveva suscitato quel lutto si unì alla tensione di avere Malfoy accanto, il cocciuto Malfoy che non aveva la minima intenzione di andarsene. Desiderò con un'intensità che gli fece persino male, che Malfoy gli circondasse con un braccio le spalle e lo attirasse a sè.


Non fece alcun gesto per incoraggiare il desiderio di Malfoy, al quale pure l'altro anelava.


Per distrarsi da quei pensieri, Draco domandò: - Suonavi il pianoforte? -

- No. C'era già da quando sono arrivato qui. Ho deciso di lasciarlo, dopotutto mi ricordava la tristezza che sentivo: messo male, scheggiato... - Harry soffiò sul suo caffè sentendo la bevanda sciogliere il freddo che sentiva e scaldarlo.

Draco sorrise leggermente: - Dal pianoforte escono anche note di una bellezza che lasciano senza fiato - si alzò in piedi e andò verso lo strumento, controllandolo - Le sue corde sono ancora in ottimo stato... -

- Suoni? -

- Ovvio che sì, tutti i purosangue suonano -

- Mi fai sentire qualcosa? -


Draco non se lo fece ripetere due volte, si sedette sullo sgabelletto, lanciando un'occhiata di traverso all'altro che si era sistemato per poter assistere con più attenzione alla sua performance. Il suono del pianoforte era sempre stato qualcosa di straordinario per il piccolo Draco, quando era ancora un bambino credeva che l'unica magia che avrebbe potuto eseguire prima di andare a scuola e diventare come suo padre era quella del suono.

Le sue mani cominciarono a scorrere leggere sui tasti, veloci, lente, ballerine instancabili.

Chiuse gli occhi, perdendosi in quel turbinio di ricordi tristi: il sorriso di sua madre mentre le sue belle mani morbide si affiancavano a quelle del bambino Draco, il liquore di suo padre che si rigirava nel suo bicchiere di cristallo mentre ascoltava intensamente l'esibizione del figlio...

Quando era piccolo, Draco aveva sentito parlare di un musico che suonava la cetra in maniera straordinaria e che poteva ammansire bestie feroci e persino incantare le sorgenti d'acqua e gli implacabili dei l'abisso... aveva sempre desiderato che quel tipo di malia si sprigionasse dalle sue dita.

In un certo senso quella magia afferrava comunque chiunque gli fosse attorno, dolci ragazze sedotte da quell'incantesimo, i suoi genitori che rilassavano le proprie pene cullati dalle dolci note...

Nei suoi ultimi anni il pianoforte per Draco era un oggetto con il quale poter dare libero sfogo ai suoi dolori repressi, a quella parte più profonda e interna a lui che reclamava un'esibizione aperta della sua rabbia...

Aveva deciso di allietare Harry con qualcosa di speciale, una Sonata al Chiaro di Luna di Chopin, sempre così struggente, ma mentre la eseguiva Draco si rese conto che poco a poco le note si sostituivano e un altro tipo di melodia prese voce e corpo, spinta dai suoi sentimenti.


C'era tristezza, malinconia, senso di colpa, desiderio di amare, affetto da dare e molto altro in quel pezzo.


Poco a poco Chopin sfumò e la composizione divenne interamente di Draco Malfoy, la parte più oscura del suo essere si palesò estremamente fragile, malinconica e piena di speranza, ferita da chissà che cosa nel suo passato, piena di desiderio di amore qualcuno, alle orecchie di Harry.


Si rispecchiò in molti, se non in tutti, quei sentimenti, si raggomitolò sul divano, cercando il caldo del camino, sentendo pezzi di anima staccarsi dal suo cuore e lasciarlo scoperto, vulnerabile.

Ormai era tardi per scacciare Draco, lo sapeva, come aveva temuto gli era entrato troppo dentro...


La mia casa è con te...


Draco lasciò scorrere le dita con le ultime note, rimase qualche secondo con le mani sospese a due centimetri dai tasti del piano, assaporando quel nodo alla gola e quel senso di liberà che lo aveva avvolto.

Infine aprì gli occhi e cercò con lo sguardo Harry.


Era seminascosto nel divano, pensieroso e dal viso turbato, Draco si alzò immediatamente e andò da lui: - Tutto bene? - Harry non disse nulla, non si mosse e Draco lo abbracciò dolcemente.

Lo sentì freddo sotto le sue mani e questo lo convinse a sedere accanto a lui, continuando a stringerlo a sè, scaldandone il corpo con le sua braccia e il suo petto, scaldando la sua anima con il calore dell'affetto genuino che nutriva per lui. Gli baciò la fronte liscia, proprio sulla cicatrice, Harry si scostò bruscamente a quel tenero contatto ma Draco non se lo lasciò sfuggire dalle braccia, bloccandolo contro il suo petto.

Rimasero così per chissà quanto fino a che Harry non si rilassò tra le sue braccia, lasciandosi finalmente andare, alzò le gambe sul divano, le raggomitolò sotto di sè e ricambiò quell'abbraccio, accettandolo silenziosamente.

Draco gli passò le labbra sulla cicatrice, ancora, poi sulla tempia sinistra e poi sulle labbra. Quando le loro labbra si scontrarono –perché non era né un bacio né un contatto voluto - Harry ebbe un istantaneo e istintivo tremore prima di arrossire.


- Harry... -

Harry si scostò dal suo petto, l'espressione del suo viso era dura, in cerca di rassicurazione chiese: - E questo per te cos'è? - i riflessi del fuoco incorniciavano il suo volto, colorando le sue guance e i suoi capelli corvini di un tenue rossore - Pietà? -

- E' così importante per te che non lo sia? - Draco andò ad aggiungere qualche ciocco di legna al fuoco, giusto per riprendersi dal gesto istintivo che aveva appena fatto e per far tacere il suo cuore forsennato - Non riesci a distinguere la pietà dagli altri sentimenti? -


Harry avrebbe voluto giustificare quella sua reazione, avrebbe voluto spiegare che tutti quegli anni di isolamento e solitudine, unito al dolore per la perdita della vista, lo avevano reso molto, molto cauto riguardo i sentimenti e le persone che aveva accanto.


Non proferì verbo però, tenne a sè quelle parole.


Draco si spazzolò i pantaloni, rimuginando a quante pieghe avessero e rimpiangendo l'efficiente lavoro degli elfi domestici, e si tirò su, girandosi verso Harry: - Mi conosci, non sono una persona molto caritatevole, Potter -

- E allora... tutto questo cos'è? -

- E'... amore, credo... -


Per qualche breve secondo non si udì rumore se non la legna che si bruciava o la pioggia che imperversava all'esterno, una colonna sonora molto strana se non opposta, di due elementi della natura così diversi associati che contemporaneamente davano voce al loro essere. Fuori il vento e la pioggia fredda, dentro il fuoco e il suo calore avvolgente.


Harry scosse la testa, colpito suo malgrado da quelle parole: - Non credo che lo sia... non credo proprio -

- Perchè? -

- Io sono cieco -

- Allora? E' proibito innamorarsi di te? -


Draco era stupito dalle sue stesse parole, contrariamente a quanto avesse mai pensato in precedenza quelle parole non comunicavano nessun senso di trappola o prigione, anzi, averle pronunciate per istinto e averle pensate nel profondo del suo cuore gli avevano comunicato un senso di liberazione.

Una sicurezza che andava rafforzandosi sempre di più quanto Harry mostrava segno di nervosismo e si inabissava nel suo immalinconimento.


Era innamorato di Harry...


Quella sensazione lo colpì come un fulmine a ciel sereno, quel sentimento non lo turbò lo rassicurò.


Era innamorato...


Allora anche lui era capace di provare sentimento di tale portata per qualcuno e questa volta avrebbe lottato con le unghie e con i denti per tenerlo e stretto e proteggerlo dagli occhi e dalla bocca del mondo. Harry era stata la sua ossessione nell'adolescenza, la sua ricerca era stato il punto fermo negli ultimi anni e ora... ora che lo aveva finalmente trovato e che lo aveva avvicinato le cose dovevano cambiare finalmente.

Era anche un insieme di desiderio di protezione che voleva dare a Harry. A costo di proteggerlo contro Harry stesso, contro le sue paure, i suoi sensi di colpa, la sua sofferenza.


- Io non voglio soffrire ancora. Ho il diritto di non soffrire ancora! - esclamò infervorato Harry. Ripensò alle parole della zia e le trovò troppo lontane, troppo nebulose...

Quando sarebbe giunto il momento durante il quale avrebbe potuto finalmente vivere in pace e serenità con sè stesso?

- Io non ti farò soffrire, è una promessa -

Harry sbuffò per la pateticità di quella risposta: - Non fare promesse che non manterrai! -

- Sono un Malfoy, mantengo sempre le mie promesse -

- Tuo padre giurò di uccidermi, come vedi sono ancora qui. Ridotto in questa maniera, ma sono ancora qui -

- Io non sono mio padre - ribattè duro Draco, camminò nervosamente avanti e indietro davanti al camino, raccogliendo le idee, poi si sedette accanto a Harry, notando quanto fosse nervoso nel giocherellare con una piega dei pantaloni - Tutti hanno bisogno di qualcuno accanto a questo mondo. E io voglio te -

- Ho paura - sussurrò Harry, torturando le proprie mani. Draco gli era così vicino, così disponibile a dargli una mano che Harry non riuscì a dire nulla per scacciarlo. Nulla. Aver dormito una notte con lui lo aveva reso così dipendente da Malfoy? Davvero?

- Io sono qui con te - la solita frase, il solito tono.

- Smettila -

- Di fare cosa? -

Harry ridacchiò sommessamente: - Se continui così mi innamorerò di te... -

Draco fece una smorfia, schioccando le labbra: - Non sarebbe così terribile, sai -

- Sono cieco, Malfoy, è un continuo dramma vivere con me, ho bisogno di tante... di tante cose... - Harry non cercò di dissuaderlo ma solo di metterlo in guardia. Ormai tutti lo di gelo che aveva avvolto il suo cuore aveva preso a sciogliersi lentamente e lui lo lasciò fare. L'inesprimibile senso di vita pulsò sotto la sua pelle e finalmente l'euforia delle parole di Draco scaldò il suo cuore e lo fece sorridere leggermente.

- Imparerò -

Harry annuì e annuì e poi sorrise leggermente. Annuì ancora quando Draco gli sorrise di rimando.


Non è mai troppo tardi per un inizio...




*




Lytton gorgogliò allegramente, attirando l'attenzione della madre mentre le tirava una ciocca riccia che era sfuggita dalla sua coda di cavallo, balbettò qualcosa, indicando il suo peluche sul tavolo, reclamandolo.

Hermione non badò al figlio, afferrò il telecomando e pigiò sul tasto del volume, togliendo il muto e dando voce allo speaker del telegiornale del mattino.

- Ancora in libertà Dudley Dursley, latitante da due giorni dopo aver ucciso la madre con quattro coltellate al petto dopo una violenta lite... Passiamo all'omicidio a Stanford, le autorità locali... -

Hermione esalò un sospiro spezzato.

- Oddio... Ron! RON! ROOOON! -

Ron accorse immediatamente, sistemandosi la giacca: - Che c'è, Herm? -

- Andiamo a Privet Drive -




*




Draco si mosse leggermente, mettendosi più comodo sul divano, cercando di non svegliare Harry, abbandonato sul suo petto, abbracciato a lui, il capo che riposava abbandonato contro l'incavo del suo collo, il suo respiro caldo soffiava contro la sua pelle.


Il sorriso sul volto di Draco non riusciva a spegnersi, cercava di forzare i suoi muscoli facciali per non esibire un sorriso così ebete ma non riusciva nell'intento. Si sentiva così straripante di felicità che non riusciva a crederci...

Sistemò la coperta di plaid con una mano in modo da poter coprire meglio la spalla di Harry, l'altro si mosse nel sonno e si aggrappò ancora un po' di più a lui inconsapevolmente. Draco gli accarezzò i capelli soffici, chinandosi verso il suo orecchio: - Ciao amore -




Continua...

Mistress Lay


Notes: Mi dispiace non poter scrivere di meglio ma questi mesi saranno molto impegnativi per me. Scusate inoltre il formato della pagina ma sto usando un internet point per postare...


Mimi88, Streghetta Potterina, giulia, nox, haley, millie, Captain,


nox, un grido al quale mi unisco mooolto volentieri! XD Bax bax!


Moony*, grazie, sai quanto tengo la tua opinione! XD ero certa che l'inverno e la sua descrizione ti sarebbero piaciute! XD E chissà perchè... Bax bax!


AryVano9o', ti ringrazio! XD Effettivamente era anche ora! Bax bax!


stè_Wormy, assolutamente no, ma cosa, scherzi? XD Ma non posso prometterti di comportarmi bene... mi spiace! ^^ Bax bax!


James_Prongs, penso di aver risposto alla tua domanda, eh? XD E secondo te adesso che succede? (conoscendomi intendo! ^^''') Bax bax!


ragazza interrotta, già, succede purtroppo, ed è questo l'incredibile... ^^ Bax bax!


Kira, tesoro, sei troppo gentile, come sempre! XD Bè, dovrà pur avere qualche difetto Malfoy, no? Come Harry… come tutti insomma! XD E come ha detto qualcuno 'Sai che noia la perfezione'! ^^ Bax bax, tvtb!


kandra, ebbene sì, la strada è ancora in salita per queste due teste di legno... XD Bax bax!


Lelorinel, anche tu adori gli Evanescence? XD Davvero hai letto il cap mentre ascoltavi una delle loro canzoni? Che coincidenza! XD Bax bax!


Chase, sì, a volte fanno proprio male... Bax bax!


MORFEa, ti ringrazio, fin troppo gentile! ^//^ Ah, la mia vena romanticmoments_mode_on ogni tanto si fa sentire, molto raramente a quanto mi dicono e in genere dura molto poco… >.< Ah, ti ho aggiunto anche io su msn, non preoccuparti, io sono così impegnata che trovare tempo per scrivere qualcosa è veramente un miracolo… Bax bax!


fann1kaoriyuki, a chi lo dici! Non vedevo l’ora di postare il capitolo! XD Bax bax!


goldenslayer, sono veramente onorata che ti sia piaciuta così tanto! ^//^ Mentre la scrivevo ero molto scettica anche io, l’idea era stata usata e usata più volte, quindi il rischio di cadere nel banale è costante solo… bè, sarà che ormai aveva preso la sua forma ma l’idea di riempirla di polvere, in un oscura cartella del mio pc, come tutte le altre fic lasciate da parte… insomma, vittima anche io della mia stessa rete! XD Bax bax!


Fan-chan, una fotografia! Era proprio quella che ci voleva, che peccato! XD Ma più avanti forse ci sarà qualche altro momento da immortalare… Bax bax!


Tiny, grazie a te per il tuo commento! ^//^ Fa sempre uno strano effetto ricevere recens così! XD Bax bax!


saso, purtroppo sì, non renderei mai le cose eccessivamente semplici per Draco e Harry! XD Che ci vuoi fare… Bax bax!


Elanor, mia cara Elly, quasi non ci credevo quando ho letto il tuo nome tra i commentatori. Perdona la mia sfiducia, ma credevo di non risentirti così presto! XD Ah, la forza del broncio di Harry! Sbarella persino Tom – che un campione di dolcezza non lo è – (Tom circondato da margheritine e gigli) e Draco (Draco con gli occhi adoranti – che ci vuoi fare i fiori sono finiti, non ne abbiamo più)… sì, credo proprio che siamo nella malinconic_moments_mode_on ç.ç che ci vuoi fare… il ‘miracolo della morte’ dovevano essere le foglie morte che cadono dal platano, quindi, sì, avrebbe dovuto essere un simbolo… uh, sono felice che tu ti sia commossa, fa uno strano effetto quando succede che alle mie fic qualcuno si commuove, non ci sono abituata! XD

Che ci vuoi fare, gli Evanescence sono una delle mie principali fonti di ispirazione, non soltanto in materia di fic! Sono il mio gruppo preferito e mi dispiace dirlo ma ogni volta che ascolto una loro canzone vado in sollucchero e generalmente esce fuori qualcosa, spesso qualche capitoletto (in genere di ‘Flores Amissi’… ad esempio ho trovato uno dei loro primi cd che non riuscivo a reperire e… mi è venuta in mente un’idea totalmente folle che riguarda FA… ma meglio non parlarne XD)… e ormai, cara Elly, non ho quasi più ‘buchi’ di cd in materia Evanescence! *.* Forse qualche foro, qua e là…

Potrai sempre ricattarmi con il prossimo che esce… XD E accidenti, come mai Ginny non è stata uccisa nemmeno una volta? O.o Strano! Bax bax!


taty89, oh, sì, se non fosse andata com’è andata Harry avrebbe beccato calci e pugni dalla maggior parte del lettori, non c’è alcun dubbio! XD Per fortuna non è andata così altrimenti chi lo avrebbe sentito poi Draco?! ^.-


Harry_Love, eh sì, e ora? A te l’ardua sentenza! Bax bax! ^^


Zafirya, che dire, grazie! *Miss blushing* Adoro sviluppare i personaggi con carattere così diverso fra loro, che ci vuoi fare, ognuno ha le sue fissazioni! XD Bax bax!


_Elen_, finalmente, immagino il sospiro di sollievo collettivo! XD Bax bax!


empire, grazie, sei troppo gentile! XD Ricambio gli applausi! Bax bax!


Nadeshiko, carissima come va? Niente baci vero e proprio, diciamo solo un assaggio, ma presagisco che molto presto (quindi non credo dovrai aspettare altri 12 capitoli per questo! XD) avverrà il momento catartico! *.* Continua ad esercitarti con la spada, credo proprio che ben presto saranno richiesti i tuoi servigi… che ci vuoi fare, le provole sanno fare bene solo una cosa: (essere mangiate? NdNeu) far venire qualche travaso di bile (che sia di Sethino o di Draco non fa differenza) e importunare qualcuno (vedi Yami o Harry…)! XD Bax bax!

p.s. che carino il peluche! Harry mi va in visibilio dopo aver letto queste cose! XD


Jelly Shy, ti ringrazio qui! XD Sai che l’idea della ruota è molto carina, chissà che non scriva qualcosina in proposito ben presto… XD Bax bax!


Pitta, wow, grazie! XD Bax bax!


Commentate!

*Miss*

  
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