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Autore: xX Eris Xx    24/07/2012    1 recensioni
Voldemort sconfitto. Il mondo magico vive nella tranquillità. Le nuove generazioni ormai affollano i corridoi delle varie scuole di magia e stregoneria.
Morgana faceva parte di queste nuove generazioni. Molto dotata ed intelligente, è però una ragazzina schiva e introversa. Motivo? Quelle radici oscure da cui nasce la sua famiglia...
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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-Ma vieni veramente da quella scuola!?- Morgana stava svuotando i bagagli mentre le sue nuove compagne di stanza la tempestavano di domande.
-Si… Vengo da Durmstrang… C’è altro che volete sapere o devo ripetervi ancora da che scuola vengo?- il suo tono sarcastico sfuggì alle tre ragazze, troppo eccitate per ascoltarla veramente.
-Perché sistemi le valige a mano? Qui puoi usare la magia!- trillò la ragazza bionda.
-Ma davvero! Per fortuna che ci sei tu altrimenti sarei nei guai!- le ragazze smisero di ridere e starnazzare, cogliendo finalmente l’ironia di Morgana.
-Ti diamo fastidio per caso?- quella col naso a punta fece un passo avanti con le mani sui fianchi.
Morgana capì di essere stata scortese, nonostante non sopportasse quelle oche starnazzanti, e si voltò per chiedere scusa.
-Scusate, non sono abituata ad avere delle compagne di stanza. E neanche a così tante domande.- l’oca-naso all’insù si calmò. -Forse è meglio che vada a pranzo.- chiuse il baule e scese le scale. Nella sala comune incontrò il suo amico Riven, corrucciato e stressato quanto lei.
-Vai a pranzo?- gli chiese.
-Si.-
-Ti seguo a ruota… sono capitata con tre oche…- il ragazzo sorrise.
Oltrepassarono il ritratto e si incamminarono verso la sala da pranzo, discutendo sulle rispettive sistemazioni.
-Tre bambini… sono finito con tre bambini! Non la smettono di fare domande!- continuava a gesticolare nervosamente -E sai cosa mi hanno chiesto quando ho detto loro che non avrei dormito in camera per quattro giorni a partire da sta sera?-
-Fammi pensare… “perché?”- la ragazza fece un breve sorriso.
-Esatto! Come se non sapessero che domani è il primo giorno di luna piena!-
-Calmati! Non urlare in questo modo! E prendi questa.- Morgana gli porse una fiaschetta.
-Ah! Il dolcificante per la pozione antilupo! Se il Ministero sapesse delle tue abilità saresti nei guai… Grazie Mor, sei un angelo!-
I due continuarono a camminare fino all’entrata della sala da pranzo dove dei ragazzi stavano intralciando il passaggio. Erano due gruppi ben agguerriti ma non alla pari; da una parte vi erano cinque studenti di Serpeverde che, all’apparenza, dovevano essere del quinto anno, dall’altra tre ragazzine del terzo anno e un ragazzo del settimo appartenenti al Grifondoro.
-Ehi! Faither! Perché non chiedi scusa? Mi hai sfiorato con la tua lurida divisa!- a parlare era stato il più alto e dinoccolato dei cinque che Morgana conosceva; il suo nome era David Slake, uno dei tanti amici di famiglia che lei non sopportava.
-Non ti ha fatto niente! Sparisci di qui se non vuoi passare dei guai!- una ragazzina esile, dai capelli rossi si fece avanti per fronteggiarlo. A Morgana venne da ridere: David era più alto di circa quaranta centimetri ed era sicuramente più abile di lei con la bacchetta.
Il ragazzo la pensava sicuramente allo stesso modo perché estrasse la bacchetta pronto a colpire.
-Io non lo farei!- la voce di Morgana sovrastò la folla che si divise per farla passare -Perché non te la prendi con qualcuno alla tua altezza? Pensi che tormentare i più giovani sia un modo per farti guadagnare punti?-
Il ragazzo tremò quando riconobbe la sua nuova avversaria. -Morgana… cosa… io stavo solo…-
-Bloccando il passaggio per la Sala Grande.-
-No! Passa pure se devi entrare, io non volevo… fare niente…- fece un cenno al suo gruppo che liberò il passaggio. Si voltò per sorridere alla nuova arrivata ma i suoi occhi si fermarono sui colori del simbolo sulla sua divisa. -Rosso e oro?-
-Non sapevi che la nostra Morgana era stata affiliata ai Grifondoro? Stai perdendo colpi David.- il volto di Morgana si scurì e si voltò per incontrare qualcuno che avrebbe preferito evitare, per il momento.
-Ben…- lo salutò lei.
-Morgana… che ne pensa tua madre della Casa in cui sei finita?- sorrideva ironico, ma non era ciò che irritava la ragazza.
-Le ho spedito una lettera con Silver. Se risponderà, la lettera arriverà domani.-
-Grifondoro con alle spalle una famiglia intera di Serpeverde… che strano.- il tono voleva insinuare qualcosa e Morgana stava per rispondere ma lo fece qualcun altro per lei.
-Si, signor Mellons. La prima Grifondoro dopo generazioni di Serpeverde, io stessa ho posato il cappello sulla testa della signorina Elddir e ho sentito gridare quel nome. Dubita forse di me?- la preside si era fatta largo tra la folla ed era, ora, vicino ai due ragazzi. -Lo spettacolo è finito, tutti a mangiare immediatamente. Signorina Potter!- Morgana rimase spiazzata da quel nome e si voltò giusto in tempo per vedere l’esile ragazzina dai capelli rossi dirigersi verso la preside. -Signorina Potter, la prego di non litigare con gli altri studenti soprattutto con quelli più grandi di lei!-
-Si, professoressa.- la ragazzina entrò di corsa nella sala e la donna lanciò un’occhiata verso Morgana, che la stava guardando. La preside annuì sorridendo e andò a prendere posto al centro del tavolo degli insegnanti.
-Quello era Ben? Lo credevo più alto.- Riven si era avvicinato all’amica.
-Più alto o no dovrò stare attenta con lui.- prese posto in un punto vuoto e abbastanza lontano dagli altri studenti della sua casa.
-Perchè?- chiese il ragazzo facendo cadere nel suo piatto quattro bistecche al sangue.
-Perché lui sa chi sono…-
 
Quella stessa sera, mentre leggeva uno dei suo libri di testo vicino al camino, nella sala comune, l’esile ragazzina dai capelli rossi le si avvicinò.
-Scusa. Ti disturbo?- Morgana alzò gli occhi dalla lettura e si concentrò sulla nuova arrivata. -Ehm… Io sono Lily. Volevo ringraziarti per oggi a pranzo, da parte mia e del ragazzo che ho difeso prima del tuo intervento.-
Morgana continuava a fissarla senza aprire bocca. Non sapeva se poteva intrattenere rapporti di amicizia con chiunque, figurarsi con la figlia di Harry Potter!
-Non devi ringraziarmi.- rispose asciutta e tornò a leggere.
-Nessuno si era mai messo contro David. È stato incredibile!- si indirizzò verso la poltrona accanto ma Morgana chiuse il libro e si alzò.
-Non dovresti fare amicizia con me… non sarebbe opportuno.- si voltò bruscamente e salì le scale del dormitorio.
-Faresti meglio ad ascoltarla.- Riven si avvicinò a Lily -Dietro ogni comportamento di Mor c’è una ragione ben precisa.-
-È una strana ragazza ma non sembra cattiva.- guardò il ragazzo.
-Non lo è… ma la sua famiglia si.- disse corrugando la fronte pensieroso. La ragazzina sorrise.
-E i suoi amici?- chiese Lily.
Riven sorrise. -Hai davanti a te il suo unico e migliore amico! Riven Diktrovic! Lupo mannaro e futuro Auror! Per servirla.- fece un breve inchino.
-Io sono Lily Potter! Semplice strega e futura Guaritrice! Lieta di conoscerti.- e sorrise al ragazzo, senza notare la leggera contrazione della sua mascella al suo nome.
-Semplice strega non direi… tuo padre è famoso. La voce di lui è arrivata fino a noi e non accenna a diminuire d’intensità. Ed è grazie a lui se i lupi mannari ora sono accettati dalla comunità e possono trovare lavoro ovunque.-
-Già… è perfino citato nei libri di Storia della Magia… non sai che vergogna!- iniziò a ridere.
-Non ti spavento?- chiese di punto in bianco Riven, serio. Lily smise di ridere e lo fissò confusa. -Ti ho detto che sono un licantropo e tu non hai fatto commenti… non ti spaventa il fatto che potrei farti del male?-
-La luna non è ancora sorta. Anche se sei un po’ pallido non hai niente di diverso da me e gli altri, perché dovrei aver paura?-
-Conosci dei licantropi?- quella ragazzina lo incuriosiva, poco gli importava che fosse la figlia di Harry Potter.
-Papà e mamma ne hanno conosciuto uno; suo figlio viene spesso da noi a trovarci e durante le notti di luna piena è un po’ irrequieto e suscettibile… ma con un po’ di pozione riesce a dormire tranquillamente.-
-Se fosse così semplice anche per me…- ribattè grattandosi nervosamente dietro al collo.
-Sei simpatico. Che peccato che per tre giorni sarai via…- la sua espressione si fece triste.
-Ma dopo i tre giorni sarò nuovamente qui! Pallido e stanco ma in me.- tentò di farle ritornare il sorriso. Guardò l’orologio della Sala che segnava le otto e cinque. -Adesso devo andare dalla preside. Ci vediamo tra tre giorni e quattro notti, Lily.-
La ragazzina gli fece un breve sorriso e lui corse via.
Dalla parte opposta della sala un ragazzo dai capelli leggermente in disordine aveva osservato con interesse la scena; ora si stava avvicinando alla ragazzina con fare guardingo e apprensivo.
-Fatto amicizia con i nuovi arrivati?-
-Non fare quella faccia James! Sono due tipi simpatici!- affermò lei.
-La ragazza non mi sembrava molto simpatica… e questa storia che nella sua famiglia sono tutti Serpeverde…-
-Ma finiscila! È una di noi! Hai sentito la preside!- scattò in piedi e si piazzò davanti al ragazzo, che la fissava preoccupato.
-Tranquilla! Ho sentito la preside! Ma quella è amica dei Serpeverde!- sostenne lui curvandosi verso di lei.
-Ci ha aiutati oggi! E poi papà dice sempre che sono le nostre scelte a determinare chi siamo!-
-Allora?-
-Lei ha scelto di aiutarci!- replicò stizzita.
-Senti sorellina… io e Albus abbiamo pensato che…-
-Cosa? Tu e Albus avete pensato cosa? Io faccio amicizia con chi mi pare e se non vi sta bene… ditelo pure a mamma e papà!- corse via, su per le scale del dormitorio femminile, mentre un secondo ragazzo dagli occhi verdi si avvicinava all’altro più grande.
-Ti è andata male, vero James?- sorrise compiaciuto al fratello.
-Piantala Albus. Quei due sono strani! Ma lo vedo solo io?- chiese esasperato.
-Se ascoltassi un po’ di più sapresti che il nuovo arrivato si chiama Riven ed è un lupo mannaro…-
-Davvero?!- era incredulo alle parole del fratello.
-Pallido, aria malaticcia e occhiaie! Sembra Teddy nei giorni di luna piena!- lo canzonò Albus.
-Va bene! Il tipo è ok! Ma la ragazza?-
- Di lei si sa poco… si chiama Morgana, ha lasciato la sua casa e ha portato tutte le sue cose in una mega villa che ha ereditato dal padre. Si dice che non andasse d’accordo con sua madre.- informò il fratello.
-E poi? Nient’altro?- lo incalzò.
-Solo che molte delle famiglie dei Serpeverde sono vecchi amici di famiglia; quando si era sparsa la voce del suo arrivo erano tutti molto eccitati! Ma da quando è arrivata qui da Durmstrang le loro facce sono meno contente. Nessuno si aspettava di vederla tra i Grifondoro.-
-Non lo so. C’è qualcosa che mi sfugge. Hai visto i suoi occhi? Sono grigi. Un grigio leggermente scuro e spento… non sembra molto felice.- spiegò James.
-Sai, c’è un modo per scoprire cosa nasconde.- Albus sfoderò un sorriso a trentadue denti che fece preoccupare il fratello.
-Quale sarebbe questo modo?- chiese ansioso.
-Diventarle amico! Diventa suo amico e potrai scoprire più cose su di lei!- rispose semplicemente il fratello minore.
James rimuginò sulla cosa per qualche secondo prima di prendere una decisione. -Hai ragione. Se divento suo amico posso scoprire più cose su di lei.-
-E siccome è nuova, del sesto anno come te e dovrà mettersi in pari con gli studi, potresti offrirti di darle una mano!-
-Giusto! Bravo Al! Ottima idea!-
James passò un braccio sulle spalle del fratello e, insieme, si diressero verso il dormitorio, sicuri del piano che avevano in mente per scoprire i segreti della nuova arrivata.
  
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