Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Vichy90    24/07/2012    9 recensioni
Nome: Isabella Marie Swan
Città di provenienza: Forks, soprannominata anche dalla sottoscritta "il buco del culo d’America".
Città di residenza attuale: New York, il mio personale inferno sulla terra.
Anche se ad essere sinceri non era la città in sé il mio inferno sulla terra ma una azienda.
La Cullen-Masen Society, Società Finanziaria fondata da Carlisle Cullen e attualmente gestita dal mio ex compagno di classe, ex fratello della mia migliore amica, ex ragazzo con cui ho perso la verginità, Edward Anthony Masen Cullen.
Se la società ero il mio inferno, Edward era di sicuro il Diavolo, Lucifero, Satana, Belzebù.
Gli mancavano solo le corna e il forcone. Ma non ero del tutto sicura che quest’ultimo non lo tenesse nascosto dentro qualche armadio, pronto a scagliarmelo addosso appena gli avessi voltato le spalle.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic



1.
A Rebel, Rebel on the Highway to Hell





I’m on the highway to hell
Highway to hell
I’m on the highway to hell

Con un colpo secco la mia mano si mosse in automatico per colpire il cellulare che nel cuore della notte aveva iniziato a suonare e vibrare sul mio comodino facendomi svegliare di soprassalto e farmi quasi prendere un infarto.
Maledetta tecnologia moderna!

I’m on the highway to hell
Highway to hell
I’m on the highway to hell

<< ma che cazz..? >>
Ancora frastornata presi il cellulare tra le mani e solo quando vidi quel nome comparire sullo schermo capii che cosa stava succedendo… ma alla fine come avevo potuto non accorgermene prima? Avevo messo quella suoneria apposta per lui!
<< p-pronto..? >> balbettai ancora assonnata, con le lenzuola attorcigliate sulle gambe e la testa praticamente sotto il cuscino… ma che ore erano?
<< ah vedo che finalmente si è degnata di rispondere! Pensa che io non abbia niente di meglio da fare che perdere tempo a chiamarla aspettando che lei mi degni dell’onore di rispondermi? Signorina Swan lei è nata per farmi perdere tempo e pazienza! >>
Ma io non riuscii a rispondere, troppo intontita da quel risveglio traumatico << Signor Cullen… ma… che ore sono? >> domandai stropicciandomi gli occhi e notando che fuori dalla finestra era ancora buio.
<< le cinque Signorina Swan. Le cinque, e dalla sua domanda dovrei ovviamente interpretare che lei è ancora a letto a dormire, giusto?! Oh mi scusi allora! Mi scusi se lei ha distrutto i documenti sulla strategia finanziaria di acquisizione richiesti dal Gruppo Crysler! E mi scusi se oggi alle otto e trenta avremo una riunione con il dirigente che vorrà leggere la relazione su cui sempre lei ieri ci ha versato sopra il caffè! Mi scusi, mi dispiace tanto… ora alzi quel culo è venga subito in ufficio!!! >>

<< sono qui Signor Cullen, cosa posso fare per lei? >> domandai appena varcato la porta dell’ ufficio, in una palazzina totalmente deserta e buia dove l’unica anima viva era il Demonio in forma umana che ora sedeva sulla sua poltrona di pelle nera davanti a me.
<< Buongiorno Isabella! >> rispose lui con un ghigno in viso. Quando mi chiamava per nome mi metteva più paura del solito.
<< b-buongiorno signor Cullen >> balbettai confusa e imbarazzata… ormai ero troppo abituata a sentirlo essere formale con me, anche se tra di noi di formale fino a 10 anni fa non c’era mai stato nulla dato e considerato che ricordavo ancora che fosse circonciso, e non perché me lo avesse semplicemente raccontato.
<< questi sono i suoi documenti. >> mi disse porgendomi il plico da 350 pagine ancora macchiato del cafè nero che io stessa il giorno prima, quello del mio fantastico compleanno, ci avevo versato sopra dopo essere andata in crisi perché Edward, che mi stava spiegando alcune tabelle, mi aveva inavvertitamente sfiorato con le dita la coscia nuda… inavvertitamente poi, maligno com’era poteva anche averlo fatto apposta proprio per vedere la mia reazione.
In entrambi casi avevo comunque perso.
<< voglio che ribatta tutto da capo e poi lo faccia rilegare in modo da poterlo consegnare oggi al dirigente durante la riunione. Cartoncino blu scuro. Scrittura oro sul frontespizio. Deve essere pronto per le otto e mezza. Sono stato chiaro? >>
<< sì, certo Signore ma… con solo 3 ore… insomma.. sono 350pagine! >> balbettai ansiosa.
<< nel suo curriculum parla di “ottime doti dattilografiche”… devo pensare che abbia mentito? >>
<< no-no sono un’ottima dattilografa! >> mi giustificai veloce
<< e allora faccia funzionare quelle dieci dita che si ritrova! Ci vediamo in sala riunioni, con il fascicolo rilegato e 8 caffè neri per me e quelli della Crysler. Non ammetto ritardi o defenzioni, se lo farà giuro che passerà il più brutto quarto d’ora della sua vita. Può andare. >>
Quando ero uscita da quella stanza per un attimo l’idea di prendere armi e bagagli e fuggire lontano mi aveva colta. Sapevo che non sarei mai riuscita a ribattere tutto in sole tre ore, ma alla fine con un po’ d’impegno e un pizzico di Rosalie, mia amica nonchè compagna di stage, ero riuscita a completare il lavoro in tempo… e per fortuna! se non ce l’avessi fatta probabilmente Edward avrebbe versato direttamente su di me quegli otto caffè neri bollenti.
E così alla fine mi ero presentata alle otto e un quarto (15 minuti di anticipo sulla tabella di marcia) con il mio compito svolto e gli otto caffè richiesti.
Mi sentivo Wonder-Woman!
<< Buongiorno di nuovo Signorina Swan. Vedo che ha svolto il suo compito… sono contento di vedere che finalmente inizia ad impegnarsi come desidero. E' stanca? >> domandò serio osservandomi in volto, probabilmente notando le occhiaie marcate.
<< no Signore >> mentii
<< allora vada a prendere un caffè anche per lei e poi torni qui. Voglio che prenda appunti sulla riunione e poi ne faccia un elaborato per domani. >>
E fu così che mi ritrovai seduta al fianco di Edward a scrivere parola per parola i dialoghi più interessanti di quella riunione, le idee che erano piaciute di più al Gruppo Crysler e gli oggetti che invece erano ancora punto di dubbio e su cui si sarebbe dovuto ulteriormente lavorare.
Mi sentivo bene.
Mi sentivo importante.
Mi piaceva essere lì a fare finalmente qualcosa di davvero utile, riuscendo a dimostrare almeno una parte delle mie capacità.
<< il lavoro fatto dalla sua società Signor Cullen è stato di grande aiuto… lei è giovane ma si vede che suo padre l’ha istruita fin da bambino a questo lavoro. >>
<< grazie Signore! >> proruppe Edward soddisfatto.
<< e mi lasci anche ringraziare la sua bellissima collaboratrice… è la sua segretaria? >> domandò il dirigente ad Edward osservandomi con un espressione di disgustosa malizia in volto.
<< no, semplicemente una stagista. La stò formando per il settore di consulenza alle imprese. >>
<< oh beh in effetti sembra una donna con grandi capacità.. >> e nuovamente il tono lascivo non sfuggì né a me né sicuramente ad Edward il quale strinse la mascella infastidito.
Quando gli ospiti lasciarono l’ufficio, il silenzio cadde su di noi.
Io cercai di ignorarlo continuando a lavorare sul computer, modificando i passaggi e correggendo gli errori fatti durante la scrittura veloce, ma Edward non sembrava dell’avviso di volersene andare, infatti sospirando pesantemente si butto sulla sua sedia vicino alla mia e la ruotò verso di me finchè con la coda dell’occhio non lo vidi iniziare a fissarmi insistentemente, tanto che dopo qualche secondo non riuscì più a scrivere parole di senso computo. Senza riuscire a trattenermi oltre mi voltai ad affrontare il suo sguardo, ma se pensavo che lo avrei trovato con gli occhi iniettati di sangue e un ghigno diabolico in viso, quello che vidi mi stupì.

Sembrava stanco… infinitamente stanco.
<< va tutto bene? >> mi permisi di domandare non capendo perché mi stava osservando a quel modo.
<< farti venire qua Isabella è stato il più grave degli errori.. >> sussurò basso appoggiando il capo sullo schienale alto della sua sedia di pelle e chiudendo gli occhi.
A quelle parole il respiro mi si mozzò in gola ma rimasi ancor più sconcertata nel notare che questo era successo non tanto per la paura di essere cacciata dalla società, ma per il fatto che mi aveva dato del tu.
L’ultima volta che Edward mi aveva dato del tu era quando a 18anni avevo scoperto che era andato a letto con Tanya e lui invece di giustificarsi mi aveva invitata gentilmente ad andarmene per la mia strada… ovvero a fanculo.
<< Tra due giorni io e il mio team dovremmo andare a fare un sopraluogo all’azienda. Sarà un lavoro prettamente d’ufficio, bisognerà costruire il piano finanziario d’acquisizione utilizzando i dati reali. Voglio che lei venga con me. Vedere il modo di procedere sarà di grande aiuto per la sua formazione e se sarà brava potrò anche prendere in considerazione l’idea di assumerla a contratto pieno. >> La modalità "direttore d’azienda" era tornata.
<< D’accordo Signore. Grazie per l’opportunità e la fiducia. >> mormorai ancora imbarazzata per quella frase che si era lasciato sfuggire poco prima.
<< la mia segretaria le passerà il piano della trasferta. Ora vada per favore, mi stà venendo mal di testa. >>

Tre giorni dopo mi trovavo nella hall dell’hotel Hilton di Auburn Hills dove si trovava la sede principale del Gruppo Crysler.
Edward aveva dato indicazioni a tutti noi di farci trovare alle dieci “ora locali” all’entrata, per darci i nostri incarichi della settimana e consegnarci le chiavi delle nostre stanze. E io l’avevo fatto! Per una volta avevo fatto esattamente quello che mi aveva detto alla perfezione…
Peccato che erano le dieci.
Io ero nella hall.
Ed ero sola come un cane.
Avevo sbagliato hotel? Sbagliato ora? Sbagliato città, stato, continente?
Dove diavolo erano finiti tutti quanti?!?
Agitata e nervosa mi misi a camminare in giro per l’hotel alla ricerca di qualche volto conosciuto, e siccome non riuscivo a capacitarmi su come uscire da quella situazione, l’unica soluzione al mio problema fu procedere all’auto flagellamento, ovvero chiamare colui che era salvato sul mio cellulare con il nome di Satana e rispondeva al nome di Edward Cullen.
Feci partire la chiamata mentre continuavo a vagare per il pianoterra dell’hotel come un’anima in pena pronta ad essere sbranata dal Male fatto a persona.
Non rispondeva.
Chiamai di nuovo maledicendo lui e le sue stupide trasferte, e mentre borbottavo a bassa voce una serie di maledizioni e improperi verso la figura del mio capo, una musica proveniente da dietro l’angolo attirò la mia attenzione.

Rebel Rebel, you have torn your dress
Rebel Rebel, your face is a mess
Rebel Rebel, how cold they know?
Hot tramp, I love you so!

Camminai curiosa con ancora il cellulare che suonava a vuoto all’orecchio, e quando mi sporsi per vedere da dove provenisse la musica mi ritrovai inaspettatamente a fissare Edward che con un ghigno stampato in faccia continuava a far suonare il telefonino che teneva in mano.

Rebel Rebel, you have torn your dress
Rebel Rebel, your face is a mess
Rebel Rebel, how cold they know?
Hot tramp, I love you so!

Fissai Edward.
Fissai la mia mano che conteneva il telefonino dove ancora era attiva la telefonata ad Edward.
Fissai di nuovo Edward.
Ma che razza di suoneria aveva messo per il mio cellulare!?!
Certo, pure la mia non era un gran chè ma almeno era azzeccata… che cavolo centrava quella canzone con me dato e considerato che lui mi aveva tradito ponendo fine della nostra relazione, lui era scomparso senza degnarsi di una spiegazione, una scusa o una qualsiasi forma di pentimento e sempre lui che nonostante tutto continuava a comportarsi da stronzo nei miei confronti!
Feci un passo in avanti in modo da rendermi visibile a lui e quando i suoi occhi incontrarono i miei, buttai giù la chiamata, tanto per fargli capire che avevo orecchiato la suoneria con la quale mi stava deliberatamente dato della puttana.
<< Oh ben arrivata Signorina Swan! >> proruppe lui guardandomi negli occhi ma non riuscendo a nascondere un senso di imbarazzo per essere stato beccato in flagrante.
<< Signor Cullen. >>
<< volevo informarla che ho posticipato l’incontro del gruppo per stasera, a cena nel ristorante dell’hotel, quindi può liberamente prendere la chiave della sua stanza in reception e andarsi a riposare. Abito da cocktail informale… e porti un blocco su cui prendere appunti. Buonasera. >> e detto così si voltò e a passo spedito se ne andò.
Impressione mia o ero riuscita a farlo fuggire?

Quella sera come concordato scesi al ristorante per la cena con un block notes, la mia biro porta-fortuna e una semplice abito nero corto fino a sopra il ginocchio e molto accollato sul davanti.
Considerato che ero l’unica donna del gruppo volevo dare l’impressione della persona seria, ma siccome pure l’occhio voleva la sua parte avevo alzato i capelli in un morbido chignon, lasciando così vedere il profondo scollo che si ergeva sulla schiena.
<< Buonasera Signori! >> proruppe Edward nella hall con un sorriso abbagliante mentre io e il resto dei colleghi scendevamo le scale per dirigerci al ristorante. << Signora… >> aggiunse poi quando continuando a camminare gli passai di fianco, riuscendo con mio sommo piacere a notare l’occhiata di apprezzamento lanciatami.
Era uno stronzo, poco ma sicuro, ma pur sempre un uomo no?
<< Isabella stasera sei uno splendore, fattelo dire! >> proruppe Jacob Black, uno dei colleghi con cui avrei diviso il lavoro in quella settimana.
<< grazie Jacob, sei molto gentile. >> mormorai imbarazzata mentre lui, galante, mi spostava la sedia per farmi accomodare.
<< Direi prima di mangiare e rilassarci, poi parleremo di lavoro. >> mormorò Edward mentre afferrava il menù che il metrè gli stava porgendo, spingendo noi ad imitarlo.
<< hei Bella... >> mi chiamò Jacob
<< mm? >> domandai mentre fissavo il menù
<< che cos’è il rognone?? >>
<< reni! >> bisbigliai per non distrarre Edward dall’analisi della carta dei vini. Sia mai che nella furia mi lanciasse una di quelle posate d’argento in mezzo agli occhi!
<< reni? Ma che schifo!! >>
Soffocai una risata coprendomi il viso con il menù per non farmi vedere… purtroppo quando rialzai il viso gli occhi di Barabba erano già puntati su di me. Il mio tentativo di mantenere un “profilo basso” per la serata era già andato a rotoli.
Quando arrivarono le pietanze il tavolo iniziò a rilassarsi e pure Edward si iniziò ad ammorbidire conversando con alcuni della nostra tavolata.
Con me non parò mai, ma per fortuna avevo fatto amicizia con Jacob il quale nonostante la presenza terrificante dell’Anticristo, era riuscito a farmi ridere parecchie volte.
<< un dolce troppo dolce?! Ma che razza di espressione è mai questa! >>
<< è troppo dolce!!! Come si fa a spiegare quando un dolce è troppo dolce se non dici che è dolce! Non c’è modo… dimmi un sinonimo di dolce?! >>
Serio come non mai Jacob si mise a pensare per poi esplodere vittorioso in un << zuccherino!!! >>
Lo guardai di traverso << Fa schifo come sinonimo! >>
<< No invece! Un dolce troppo zuccherino!! >> proruppe convinto, ma poi si ascoltò e alla fine mormorò sconfitto << sì è vero, fa schifo! >> facendomi scoppiare a ridere.
<< potrei disturbare il vostro interessante scambio di opinioni? >>
Quando la voce del Maligno in tutta la sua profondità provenne dalle mie spalle, per un attimo vidi la mia vita scorrermi davanti agli occhi come nei film dicono che succeda quando stai per morire.
Con un sorriso tirato, e forse lievemente isterico, mi voltai pronta ad osservare la furia cieca nei suoi occhi, quello che però vidi fu altro.
Una mano tesa con il palmo rivolto in alto.
<< Ho voglia di ballare e considerato che in questa tavola l’unica donna è lei, temo proprio che dovrà fare questo piccolo sacrificio per rendermi soddisfatto. >>
<< i-io.. >> balbettai << non so ballare. >> e tu lo sai, grandissimo pezzo di merda!
Lui infatti soffocò una risata.
<< tutti sanno ballare Signorina Swan. Non si faccia pregare. >>
E così mi ritrovai a tenere per mano Edward mentre mi accompagnava gentilmente in mezzo alla pista e dove un’altra decina di coppie come noi volteggiavano peggio di quel programma alla tv dove le Star fanno i balli da sala.
Ecco, io sarei stata quella che il pubblico avrebbe eliminato per primo.
I miei pensieri deliranti però furono bloccati quando Edward posò la sua mano calda e morbida sulla mia schiena lasciata nuda dall’abito, e con uno scatto veloce mi attirò forte a sé facendomi combaciare perfettamente contro il suo corpo robusto.
Per un attimo sentì il suo respiro infrangersi contro la mia guancia, e mentre mi alzava delicatamente la mano destra per mettersi in posizione, il fiato mi mancò.
Fece un passo a destra, ma io ero talmente nervosa e agitata per quel contatto così ravvicinato che inciampai sul suo stesso piede e non caddi a terra solo perché lui mi teneva schiacciata contro il suo corpo.
<< non credevo fosse possibile ma sembra proprio che con gli anni la tua predisposizione al ballo sia decisamente peggiorata Isabella. >>
Isabella… avevo la sindrome pre-mestruale, per questo che mi stavo eccitando vero??
<< l’avevo avvertita che non sapevo ancora ballare… >> risposi io non sapendo se potevo dargli del tu anche io, dato e considerato che quest’uomo cambiava idea con una velocità disorientante.
<< pensavo fosse solo falsa modestia. O la semplice paura di stare a stretto contatto con me. >>
<< io non ho paura di stare a contatto con te! >> sbottai veloce, per poi stringere le labbra per quel “te” che mi era sfuggito.
Lui però ridacchio e si piegò fino ad appoggiare la guancia contro la mia e soffiarmi nell’orecchio
<< Isabella, Isabella… questo vestito le stà d’incanto. >>
Ecco. Mi ero eccitata di nuovo.
Perchè Edward non era solo il Diavolo, ma pure il Dio della Lussuria e della Tentazione.



E fu così che Bellina iniziò di nuovo ad avere l'ormone recalcitrante per Edward!
Ma che colpa ne ho io se la Meyer l'ha fatto alto, bello e muscoloso! :Q________
Comunque tornando a noi, abbiamo appena scoperto qualcosa sulla relazione passata di Edward e Bella. C'è stato un tradimento a quanto pare di cui Edward è il colpevole.... ma allora perchè Eddy come suoneria ha scelto Rebel, Rebel di David Bowie la cui traduzione allego sotto?
Ribelle ribelle hai strappato il tuo vestito
Ribelle ribelle la tua faccia è un casino
Ribelle ribelle, ma che ne sanno gli altri?
Calda puttana, mi piaci così! O.O

Ah, dimenticavo! la suoneria di Ed è Highway to Hell degli AC/DC!

Grazie mille alle persone che hanno recensito il prologo, ai 50 che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate e alle 5 pazze che mi hanno aggiunto tra gli autori preferiti! :)
nel prossimo capitolo ne vedremo delle belle!! :D

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Vichy90