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Autore: Balestra    25/07/2012    0 recensioni
C'è una scuola in cui tutti ambiscono ad entrare; una scuola per veri combattenti e geni affini, da cui sono usciti i migliori nomi di questo mondo: La NOL High School. E qui troviamo i nostri protagonisti, i personaggi di BlazBlue come non li avete mai visti. Fico, molto fico.
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CALAMITY THREE: YES, SENPAI!

 

Si torceva le mani, nervosa. Gli occhi verdi, come due grandi smeraldi, fissavano il pavimento. Davanti a lei, la targhetta recitava “Infermeria”; aveva fatto una saggia scelta, ad andare? Dopotutto, era anche colpa sua se si era fatto male... osservò il mazzo di fiori gialli, biondi come i suoi capelli, che reggeva in mano. Sospirò: perché faceva sempre e solo guai? Lei voleva soltanto che lui la notasse, ed invece... finiva sempre per creare problemi. Era inutile. Si poggiò alla parete, respirando a fondo: forse doveva andarsene, girarsi e tornare all'aula. La pausa pranzo era quasi finita, mancavano appena dieci minuti. Doveva decidersi, entrare o no. Tanto sapeva come sarebbe andata... lui era... beh, lui. Fece un respiro profondo, trasformò l'espressione triste in un sorriso radioso ed aprì la porta -KISARAGI-SENPAI! NOEL VERMILION A RAPPORTO!-. Jin stava steso nel lettino, lo sguardo perso ad osservare il paesaggio fuori dalla finestra. Gli occhi smerladini indugiarono su di lei, quando entrò. Sbuffò. Ecco, lo sapeva... non sarebbe dovuta venire. -Cosa vuoi?-

Sono una stupida inetta...” -Volevo sapere come stavi, Senpai.-

-Stavo meglio... finché non sei entrata te.- rispose tagliente, rivolgendole uno sguardo carico di odio: lui le dava la colpa del fallimento, della sconfitta in mensa con Ragna. Ma, per quanto la cosa la facesse star male, si sforzò di continuare ad apparire serena, mettendo i fiori in un vaso sul comodino -Sai, Senpai... ho preso tutto gli appunti degli ultimi argomenti in classe e ti ho fatto i compiti per la prossima settimana, così puoi goderti la tua guarigione e...-

-Ho sete. Vammi a prendere dell'acqua.- a quell'ordine, Noel scattò automaticamente sull'attenti, interrompendo la frase; annuendo febbrilmente, corse verso una bottiglia d'acqua poggiata sul tavolino e ne versò un po' nel bicchiere lì accanto; mentre tornava vicino a lui, però, inciampò: l'acqua schizzò proprio dove non doveva. Jin scattò a sedere -DANNATA STUPIDA, GUARDA COSA...- per poi bloccarsi, stringendo il petto ferito -...merda. Mi pagherai anche questa, Nii-san-.

-Perdonami, Senpai! Non l'ho fatto apposta! Non sforzarti, potresti riaprire le ferite. Ti aiuto io, sì...- la sua mano si tese verso di lui. Quando stava per sfiorarlo, lui la scostò rudemente -NON TOCCARMI. Vattene, sei inutile. Inutile.- Noel annuì. -Come desideri, Senpai- camminando all'indietro, come un gambero, urtando tavolini e quant'altro, uscì dalla stanza. A quel punto, crollò a terra, raccogliendo le ginocchia al petto. “Sono inutile... ha ragione. Non combino nulla di buono: dimentico le virgole, lo intralcio nei combattimenti... se solo potessi dimostrargli che posso essere più di questo...” una lampadina le si accese sopra la testa, fulminandola: idea. -Ragna the Bloodedge. Ti sconfiggerò nel nome del mio Senpai!-

 

[…]

 

Camminava velocemente per i corridoi, infiltrandosi tra ogni persona, senza urtarla, come un'ombra. Non doveva perderlo di vista: non che fosse un grosso problema, certo, Ragna non passava di certo inosservato, con gli abiti rossi e la capigliatura albina. Inoltre, ovunque andava, al gente si scostava subito, ancora più impaurita di prima, dopo lo scontro in mensa... c'era chi preparava addirittura offerte votive di ciotole di ramen, per alleviare l'ira furibonda del guerriero. Mentre lui avanzava pigramente, con le mani in tasca, lei era veloce e silenziosa. “Kisaragi-Senpai sarà fiero di me, ne sono sicura”. Improvvisamente, il suo bersaglio si bloccò. Stava parlando con qualcuno? Non riusciva a vedere bene, ma sentiva distintamente la sua voce, piuttosto seccata; lentamente, Noel scivolò in una posizione più comoda, dalla quale potesse vedere con chi stava discutendo così animatamente il Grim Reaper. “Ma quella è... Rachel Alucard?” non era possibile, proprio no. Si stropicciò gli occhi, ma l'immagine dei due che parlavano rimase. Eppure, quei fiori non erano allucinogeni... o sì? “Oh, no, devo sbuito controllare!” stava quasi per girarsi e tornare in infermeria di volata per vedere se davvero quei fiori fossero velenosi, ma si bloccò. Jin le aveva detto di andarsene e lei sarebbe tornata SOLO dopo aver sconfitto Ragna. -Senpai, non ti deluderò!- e corse in avanti... impattando contro qualcosa di MOLTO morbido. Cadde all'indietro, finendo col sedere a terra. -Chi è che gira con un airbag per la scuola?- mentre lo diceva, alzò lo sguardo sulla persona contro cui aveva impattato... e capì che QUELLE non erano airbag. Litchi Faye-Ling le sorrideva radiosa, tendendogli una mano -Tutto a posto, Noel?-

-Sì, Ms. Ling. Tutto a posto.- il suo sguardo venne calamitato inevitabilmente al seno, come quello di ogni altro ragazzo nella stanza -Mi scuso di, ecco... insomma...-

-Oh, non fa nulla. La prossima volta, fa più attenzione.- scomparve poi tra la folla, sempre con gli occhi di molti puntati su di lei. Automaticamente, guardò il suo. “Piccolo. Si, è piccolo. Ecco perché Kisaragi-Senpai mi odia... sono un fallimento anche nel corpo. Ma supererò anche questo ostacolo! Troverò Ragna e...” si guardò intorno. Ma il Grim Reaper era scomparso. Sospirò, affranta. “Un problema per volta, Noel. Un problema per volta.”

 

[…]

 

Si guardò allo specchio, varie volte. Non andavano ancora bene? Nonostante le coppe imbottite, non erano grandi nemmeno lontanamente come quelle di Litchi; con un sospiro rassegnato, si lasciò cadere sconsolata sulla panca dello spogliatoio femminile “Seni così grossi dovrebbero essere fuorilegge”. Ecco, stava di nuovo fallendo... perché non riusciva a combinare nulla? Si alzò, stiracchiandosi: doveva visitare il suo Senpai, prima che l'ultima campanella suonasse, sancendo il termine delle lezioni. Perciò, sforzandosi di sorridere, come sempre, si diresse verso l'uscita dello spogliatoio, le coppe imbottite che le ingrandivano il seno... ma, quando mise fuori la testa, lo vide. Se ne stava lì, seduto sugli spalti, a fissare il nulla, la spada poggiata al fianco. Gli occhi bicolore persi nel vuoto, probabilmente a causa di un pensiero molto profondo. Era lui... “Ragna...” -...the Bloodedge!- il nome gli uscì dalle labbra, forse con troppa foga, fatto sta che lo disse troppo forte. E il ragazzo si voltò automaticamente verso di lei -Tu- rispose in un soffio -Sei la ragazza che sta sempre con mio fratello... eri in mensa, ieri.-

Noel si accorse di tremare. Quegli occhi bicolore, quella voce fredda... le incutevano timore. Ma non poteva tirarsi indietro, lei lo faceva per Jin, il suo adorato Senpai -Ragna the Bloodedge, il Grim Reaper! Quest'oggi sancirò la tua sconfitta!- e, estraendo le Bolverk, saltò sulle gradinate, correndogli contro. Il guerriero sorrise, alzandosi in piedi. Sorrideva? -Bene. Sappi che cercavo proprio qualcuno contro cui scaricare la mia rabbia- disse, scattandogli incontro. Quando furono abbastanza vicini, la spada del Grim Reaper si mosse, in un arco bianco, verso il fianco della ragazza che, semplicemente, saltò; Ragna sbarrò gli occhi, vedendola fare una capriola a mezz'aria ed atterrargli alle spalle. “Kisaragi-Senpai... finalmente, sarai orgoglioso di me!” premette il grilletto. Una serie di proiettili energetici eruppero dalla canna delle pistole, colpendo la schiena del suo avversario che, gemendo, indietreggiò di poco, tentando di voltarsi; quando la sua faccia si fu girata, vide solo un tacco blu di uno stivale che si abbatteva sulla sua guancia, provocandogli un dolore indicibile -Dannata...- prima che potesse terminare la frase, Noel era tornata alla carica, di nuovo, come una furia implacabile: conficcò una Bolverk nel suo stomaco, sparando, colpendogli contemporaneamente il mento con il calcio dell'altra, mandando Ragna a terra. La ragazza ansimava “Sì, sì... ce la sto facendo! Ora...” -...ora basta.- la voce del suo avversario le arrivò all'orecchio proprio quando il suo braccio, avvolto da un'aura nera, la colpiva in pieno petto. -SOUL EATER!- appena terminato quell'urlo, Noel sentì una strana sensazione, una specie di dolore, come se le stessero strappando via a forza le energie dal corpo. Gemette. “Fa... così male...” alzò lo sguardo, incontrando gli occhi dell'altro, carichi di rabbia. La scagliò in aria e, prima che potesse toccare terra, la raggiunse con un salto, colpendola con la lama in pieno petto, scagliandola contro le gradinate, rompendone una sezione, che le crollò letteralmente addosso. Intorno alla ragazza era pieno di pezzi di calcinacci, polvere e detriti. Male. Aveva... Perso, così? “Kisaragi-Senpai... mi spiace...” poi, come un'allucinazione, lo vide in piedi davanti a lei, che la fissava sprezzante “Sei davvero inutile. Inutile”.

No... Senpai... ti mostrerò di cosa sono davvero capace!” si alzò in piedi, tendendo le Bolverk che, in un lampo di luce, si unirono a formare un cannone. Ragna, che le dava le spalle, non si era accorto di nulla. Puntò gli occhi smeraldini contro di lui -ZERO-GUN, FENRIR!- dalla canna dell'enorme arma da fuoco partì una selva di enormi proiettili che volarono contro il Bloodedge. Troppo tardi, egli, capì di essere stato fregato -Così non è lea...- le sue ultime parole furono inghiottite dall'esplosione.

 

[…]

 

-Kisaragi-Senpai, mi spiace... mi spiace...- gemette Noel, accanto al letto ospedaliero di Jin che non la degnava neanche di uno sguardo -Io pensavo che sconfiggendo Ragna the Bloodedge saresti stato felice e... e...-

-Stai zitta.-

-Sì, Senpai.- rispose annuendo, suo malgrado.

-Mi hai fatto i compiti per la prossima settimana?-

Automaticamente gli tese i fogli, già tutti scritti e perfettamente immacolati -Sì, senpai.-

Jin la guardò sospettoso, afferrandoli e sbattendoli sul comodino -Bene. Spero per te che le virgole siano tutte al loro posto.-

-Sì, Senpai. Mi spiace... insomma... per non essere riuscita a sconfiggere il Grim Reaper.-

-Quello è SOLO compito mio, Vermilion. Non ti azzardare più. Torna a fare quello per cui sei utile e puliscimi gli stivali.- la faccia di Noel si illuminò improvvisamente. Gli occhi le scintillarono, come animati da una nuova energia e, afferrato un panno si mise subito al lavoro.

Ha detto che sono utile. Il mio Senpai mi trova utile!”

-E togliti quel sorriso dalla faccia. Mi stai stancando, con quell'aria allegra.-

Si sforzò di apparire depressa -Sì, Senpai.- probabilmente le era riuscito male. Ma dopotutto, era anche comprensibile, era il primo complimento che le rivolgeva... sempre che fosse un complimento. Gli occhi di Jin furono però calamitati da qualcuno... una persona che, attraversando il corridoio, lo guardò. Uno studente normale, come ce ne sono tanti. Ma il Kisaragli, nonostante le ferite non ancora guarite, scattò in piedi -NII-SAN!- urlò, saltando fuori dal lettino, Yukinaesa già in mano. A Noel non restò altro che aggrapparsi alla sua gamba e continuare a pulire gli stivali, mentre lui pestava un innocente studente. Beh, che ci poteva fare? Lui era lui, il suo Senpai.

  
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