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Autore: subside_    25/07/2012    9 recensioni
Dimmi, Cloe. Ci pensi mai agli ultimi anni? Pensi mai che le cose sarebbero potute andare in modo diverso? Magari adesso io e te non saremmo così distanti. Magari non mi ritroverei a scriverti queste inutili parole su un misero pezzo di carta che non riceverai mai. Ci pensi mai, a me?
Io si, ogni giorno. Ogni fottuto giorno.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un messaggio in arrivo: Harry.
Amore, cambio di programma. L’intervista non è possibile farla oggi. E’ stata rimandata alla settimana prossima.
 
Una settimana dopo.
 
Un messaggio in arrivo: Harry.
Porca puttana mi han rotto le palle. Quelli della casa discografica dicono che dovremmo aspettare un altro po’ prima di ufficializzare la cosa. Per l’impatto che la cosa potrebbe avere sulle fan. Scusa…
 
Dieci giorni dopo.
 
Un messaggio in arrivo: Harry.
Allora è deciso :) L’intervista è tra dodici giorni esatti.
 
Finalmente, dodici giorni dopo…
 
Strinsi forte la mano di Harry accanto a me mentre tecnici e produttori si muovevano con fare frenetico nel salotto di casa Styles e Tomlinson.
Riuscivo a sentire il mio cuore battere forte e il fatto che non riuscissi a calmare il tremolio delle mie braccia mi innervosiva.
Harry mi diede un bacio tra i capelli per dirmi di star tranquilla.
Una donna alta e magra, con dei lunghi capelli biondi raccolti in uno chignon, si avvicinò a noi con un grande sorriso sulle labbra.
Ci rivediamo, Harry!” lo salutò porgendogli la mano. Lui la strinse ricambiando il sorriso.
Eh già, Elisabeth”.
Lo sguardo della donna saettò poi su di me.
E tu devi essere Hope. Piacere di conoscerti!”. Strinsi la sua mano cercando di rivolgendole un sorriso più naturale possibile, ma, in verità, quella Elisabeth mi metteva a disagio.
Ci accomodammo in salotto sul divano di pelle bianco mentre mi spiegava come sarebbe andata più o meno l’intervista
Posso chiederti un favore?” provai a dirle, incerta.
Certo, dimmi pure
Ehm.. non farmi troppe domande, fosse per me preferirei non parlare affatto”. Dissi imbarazzata.
Lei scoppiò in una fragorosa risata.
Va bene, sta tranquilla. Lascerò parlare Harry, sa cavarsela”. Mi rassicurò con un sorriso.
 
Trenta minuti dopo, tutto era pronto per cominciare a registrare.
Elisabeth assunse una posizione molto composta ed elegante, reggendo il registro tra le mani ben curate.
Cercai di fare lo stesso, cercai di sembrare.. ‘elegante’, ma immagino dovevo risultare solo tanto buffa.
Harry era completamente a suo agio, e lo invidiavo parecchio.
Bene, l’intervista durerà circa quattro o cinque minuti, parleremo di come vi siete conosciuti e dei vostri progetti riguardo al futuro, niente di diverso di quanto abbiamo concordato prima” mi spiegò la bionda.
Annuii.
Va bene, credo di potercela fare”.
Harry si intromise nella conversazione, con fare vago.
Senti, Elis, se avanza un po’ di tempo potresti chiederle cosa ne pensa di me?” le sussurrò.
Gli tirai uno schiaffò sulla gamba dopo averlo fulminato con lo sguardo.
Assolutamente no” dissi con voce ferma.
In realtà morivo dalla voglia di chiederglielo” fece Elisabeth mentre le si illuminavano gli occhi.
Teniamoci ai programmi, ok?” sentenziai infine.
Harry sbuffò e si sistemò i capelli, prima di mettere un braccio attorno alla mia spalla e assumere anche lui la sua posizione da ‘sono Harry Styles dei One Direction e sono un figo’.
Alzai gli occhi al cielo e aspettai che la telecamera cominciasse a registrare.
L’idea di apparire in televisione, agli occhi di milioni di telespettatori, mi terrorizzava.
Perciò cercai di distrarmi pensando a Cloe e provando ad immaginare la sua reazione il giorno in cui l’intervista sarebbe andata in onda.
Un sorriso spontaneo apparve sul mio volto mentre qualcuno urlava.
Cinque, quattro, tre, due, uno…
Buonasera, mi chiamo Elisabeth Taylor e questa sera intervisterò Harry Styles, uno dei membri della band ormai più famosa del momento, i ‘One Direction’”.
La telecamera si spostò dalla donna a me ed Harry e sentii le guance avvampare. Lui invece sorrise sicuro di sè.
Come ci si sente ad avere tante ragazze che vi inseguono in giro per il mondo?”
Io cosa dovevo fare? Restare seria, sorridere, fissare lui, la telecamera, Elisabeth?
“Ci lusinga, ovviamente, perché capiamo quantotengono a noi. Speriamo solo che piangano lacrime di gioia! Nessuno di noi poteva immaginare questo due anni fa. Penso che nessuno poteva prevederlo.È bello sapere che ci sono persone là fuori che amano quello che facciamo, perché ci mettiamo l’anima. Speriamo di non deluderle.
Ogni sua parola era controllata ed espressa con molta scioltezza e naturalezza.
“Qual è la parte più difficile di una fama così improvvisa?”
“Probabilmente… stare lontani da casa, dalla nostra famiglia e dai nostri amici. Ma avere la possibilità di viaggiare con gli amici è bello e i fan ci aiutano molto”.
“Beh, ora direi che è arrivato il momento di annunciare il reale motivo di questa intervista”. Disse lei rivolgendosi a me. Io le sorrisi e Harry annuì.
Cosa? Dovevo dirlo io? No, se lo scordava.
Harry prese in mano la situazione.
Si, beh… so bene che agli occhi delle fan spesso e volentieri appaio come quel tipo di ragazzo che non si affeziona mai davvero a nessuna, ma penso che loro si siano fatte un’idea sbagliata di me. Stasera son qui per dimostrarvi il contrario. Ragazze, io mi sono innamorato” disse prima di accennare ad una leggera risata controllata, seguita poi da quella di Elisabeth.
“E noi vi abbiamo portato la fortunata proprio qui, a casa Styles e Tomlinson. Lei è Hope Foster”.
La telecamera inquadrò soltanto me e in quel momento mi sentivo così imbarazzata che ero tentata di alzarmi e scappare via.
Cercai di sorridere, ma dovevo avere sicuramente le guance arrossate. Volevo morire.
“Bene, Hope, raccontaci un po’ come tu ed Harry vi siete incontrati la prima volta. Eri sua fan? E’ stato amore a prima vista?”.
Alla faccia di ‘faccio parlare Harry’. Traditrice di una giornalista.
Presi un respiro e provai a parlare senza lasciar trapelare il tremolio nella mia voce.
“No, veramente… beh, no, in realtà io non era una fan dei One Direction. Accompagnai ad un loro concerto mia sorella Cloe ed è lì che li ho veramente ‘conosciuti’ per la prima volta. Ricordo che Harry cantò uno dei suoi assoli guardandomi negli occhi e…”
“Scappò via!”si intromise lui.
Risi, piano.
“Beh, sì, mi mise parecchio a disagio e andai via”, dissi.
Anche Elisabeth rise, poi, curiosa, mi chiese di continuare.
“Poi… beh, Cloe mi ha poi convinto ad andare ad un altro loro concerto a Manchester e così abbiamo affittato una camera dell’hotel più vicino all’Apollo Manchester, ed era lo stesso in cui alloggiavano i ragazzi. Una notte poi fecero così chiasso che mi svegliarono e quando uscii per rimproverarli me li ritrovai davanti, tutti e cinque, e rimasi paralizzata perché non me l’aspettavo”.
“E poi li hai rimproverati?”
“Eccome se lo ha fatto!”rise Harry, intromettendosi di nuovo.
“Erano le quattro del mattino, Harry”dissi ridendo.
“Le quattro del mattino?”chiese stupita Elisabeth. “Ma, Harry!”
Lui scoppiò a ridere.
“Son cose che capitano!”abbozzò.
“Comunque, per me sì, è stato amore a prima vista”. Continuò poi serio.
Lo fissai, imbarazzata.
“Dal primo momento in cui l’ho vista ho pensato “quella ragazza dev’essere mia”. Era diversa da tutte le altre, capisci? Aveva quel qualcosa in più che catturò la mia attenzione, e in seguito, anche  il mio cuore”. Disse guardandomi e sorridendomi.
Elisabeth si intenerì.
“Così sono andata a ‘prendermela’ nella sua stanza di albergo, ci siamo scambiati i numeri, ci siamo incontrati… ed eccoci qui”.
Concluse con un sorriso.
Sorrisi anch’io.
“E che intenzioni avete per il futuro? Insomma, Harry avrà diversi tour in giro per il mondo, tu cosa farai?”.
Anche Harry si voltò verso di me, attendendo una mia risposta. Voleva saperlo anche lui.
Questa volta non ebbi il bisogno di pensare, avevo già assaporato il dolore della sua assenza e non volevo che la cosa si ripetesse.
Lo aspetterò” sentenziai.
Harry mi strinse ancora di più a se, un movimento impercettibile agli occhi degli altri ma che significava tanto. Era un ‘non voglio lasciarti andare mai più’.
Non ce ne sarà bisogno”. Disse poi lui all’improvviso. Qualcuno dietro le telecamere ci avvisava che mancavano pochi secondi.
Voglio che lei venga insieme a noi”. Continuò serio.
Io lo fissai spalancando gli occhi.
Quindi vuoi avere il suo supporto anche durante il tour?” chiese la giornalista.
Harry annuì, sorridente.
Bene, questo è tutto”.
La donna fece i saluti di chiusura e quando il regista urlò ‘STOP’ riuscii finalmente a rilassarmi. O forse no.
Vuoi… vuoi che venga con te?” chiesi sottovoce ad Harry.
Si. Non voglio più starti lontano. Mai più”. disse. Poi mi schioccò un veloce bacio sulle labbra prima di alzarsi e ringraziare Elisabeth e tutta la troupe.
 
Sulla strada di casa ripensavo a quanto mi aveva detto Harry poco prima. Andare in tour con lui avrebbe significato proprio cambiare la mia vita in funzione della sua.
E la scuola? E l’unversità?
Io volevo diventare un medico, lo avevo giurato il giorno in cui mia madre morì.
Giurai che avrei curato tutte le mamme del mondo, affinchè nessun bambino dovesse ritrovarsi senza, come era successo a me.
Ma se l’avessi seguito in giro per il mondo non avrei avuto più tempo per dedicarmi ai miei studi.
Eppure… eppure pensavo che, forse, sarei potuta essere felice lo stesso, in sua compagnia.
Avrei potuto diventare sua moglie, un giorno, e prendermi cura del suo bambino.
Solo questo, una mamma e una moglie. Creare la mia famiglia. Una di quelle che avevo sempre desiderato ma che non ero mai riuscita ad avere.
Cloe avrebbe potuto sposare Liam, e i nostri bambini sarebbero potuti crescere insieme.

Mi accorsi che avevo cominciato a fantasticare troppo quando la testa cominciò a girare forte.
Parcheggiai l’auto e scesi dalla macchina, tracollando. Dovetti appoggiarmi allo sportello per non cadere. Percorsi il vialetto per raggiungere l’ingresso ma sentivo le gambe così pesanti che faticavo a muoverle. Aprii la porta e mi ritrovai due volti sorridenti ad aspettarmi.
Riuscii a vedere il repentino passaggio da un sorriso di trentadue denti ad un espressione preoccupata.
Hope!” disse Jill venendomi accanto.
Cos’hai? Sei pallida!”mi aiutò ad entrare in casa.
Ho… ho mal…” posi le mani sullo stomaco e senza riuscire a finire la frase corsi in bagno, inginocchiandomi davanti al water. Vomitai.
Ma cos’hai mangiato ieri sera?” chiese Cloe preoccupata, dopo che mi fui lavata ed essermi sdraiata sfinita sul divano. Odiavo vomitare.
Ma cosa ne so… probabilmente ho avuto un’indigestione di gamberetti, bho!” dissi con aria disgustata.
Jill mi si sedette accanto accarezzandomi i capelli.
Perché non vai da un medico, eh?” mi consigliò.
Ma no, non preoccuparti. Sarà stata sicuramente la cena di ieri. Harry mi ha fatto mangiare troppo”. Provai a sorridere per tranquillizzarla, ma, in verità, la sera precedente avevo mangiato poco e niente e mi sentivo uno schifo.
 






Ok, chiedo umilmente perdono çwç Sono settimane che non aggiorno ma ultimamente ho avuto un pò da fare e non ho potuto scrivere... (?) No, non è vero, non ho avuto proprio niente da fare ma ero troppo euforica per sedermi sul letto, mettere canzoni depresse al telefono, e scrivere qualcosa di triste lalalalala 
So che questo capitolo non è un granchè, anzi, è una totale merda lol però pensato che questo è soltanto un RITO DI PASSAGGIO! :o 
Scusate ancora e grazie a chi è rimato çwç vi voglio beeeeeeene *^* 
Per rimediare, creps gratis per tutti, hurrà! 
Ps. per la roba all'inizio, tutti quei rimandi... era necessario! Me ne son accorta solo ora e non potevo modificare il capitolo precendete perciò... YEPPA! 
Ps2. non l'ho nemmeno riletto, se ci son errori avvisatemi voi. haha ma che mi prende?! O.O
Tanti tanti tanti baci, @Whodouthinkiam_ 
  
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