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Autore: Benedetta Wesley    25/07/2012    2 recensioni
Eccola, Jennifer, una comune ragazza inglese, come tutte le altre, la quale vita sarà travolta dall'incontro con un ragazzo, il quale non sarà proprio il prototipo del "classico ragazzo di 17 anni", anzi, sarà tutto tranne che "classico".
Lui porta un segreto con sé e, la prima persona che ne verrà a conoscenza, sarà proprio Jennifer.
Bene, ora vi lascio alla lettura di questo fantastico "libro virtuale".
Ringrazio in anticipo chi mi seguirà e chi mi recensirà.
Buona lettura.
-Benny.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'incontro.
 

Mi incamminai per le vie del mio quartiere, ma niente. Non c'era la minima ombra di quel ragazzo.
Camminai tantissimo. Mi resi poi conto che entro 10 minuti sarei dovuta tornare a casa per pranzo. Però prima dovevo riposarmi per almeno 2 minuti, così, decisi di andarmi a sedere su una delle tante panchine del parco.
Mi sedetti su una che si affacciava su un fiumiciattolo. Non ce la facevo più ero stremata: avevo camminato senza mai fermarmi, con un sole che spaccava le pietre e con un clima così caldo, che facevano 40° all'ombra (forse anche di più!).
Ad un certo punto sentii che qualcuno si era appena seduto accanto a me. Mi girai. Era Josh. Ne ero sicura: aveva una maglietta a righe orizzontali blu e nere, era alto, bruno e con gli occhi azzurri. Sì era lui.
-Ehi, sei tu Josh?-
-Sì, ma come fai a conoscermi?-
-Storia lunga, comunque tieni, ho trovato questa in strada stamattina- dissi porgendogli la collanina.
-Oddio grazie non sapevo più dove fosse finita, è molto importante per me, me l'hanno regalata i miei quando ero piccolo-
-Sono contenta- dissi sorridendo.
-Ehi, aspetta un attimo, ma tu sei di queste parti?-
-Sì, abito qui vicino perché?-
-No perché da queste parti ci abita anche...- non gli diedi il tempo di finire la frase.
-Tuo zio Alex?-
-Ma... come fai a saperlo?- mi chiese con una faccia sconcertata.
-Lascia perdere, storia ancora lunga anche questa- dissi ridendo -Comunque, te non sei di queste parti, non ti ho mai visto-
-No, infatti sono soltanto venuto a trovare mio zio e mio cugino Brandon- 
-Ah, okay, comunque ancora non ci siamo proprio "presentati", piacere Jennifer Parker- dissi porgendogli la mano per presentarmi.
-Piacere, Josh Evans- disse sorridendomi e porgendomi la mano. 
Quando le nostre mani si toccavano, sentii un brivido che mi attraverso tutta la schiena. Non lo so, era una sensazione così... strana! Una sensazione mai provata prima.
Ad un tratto guardai l'orologio.
-Oddio, scusa ma devo andare, è tardissimo!-
-Non ti preoccupare, ti accompagno io-
-Okay, ma dobbiamo correre!-
-Tranquilla, se voglio posso essere l'uomo più veloce del mondo- 
-Ahahahahah- dissi, quasi arrossendo.
Corremmo verso casa, io stavo un po' più davanti, per fargli capire dove dovessimo andare.
Quando arrivammo davanti casa, lui la guardò con faccia stranita.
-Tu abiti qui?!-
-Sì, perché?-
-...No no, niente, lascia perdere-
-Okay, allora vado, ci vediamo in giro-
-Aspetta, scambiamoci i numeri di telefono così almeno non ci perdiamo di vista-
-Okay- dissi sorridendo.
Ci scambiammo i numeri velocemente.
-Allora ci sentiamo, ciao ciao-
-Ciao bellissima- disse avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia. Sono certa che in quel momento diventai tutta rossa, ma non mi importava, in quel momento stavo solo pensando a quanto fosse bello quel ragazzo e, a quanto fosse dolce.
Salii le scale.
-Mamma sono a casa!-
-Sei in ritardo, su corri vai a cambiarti e vieni a mangiare-
-Subito!-
In quella casa eravamo soltanto io e mia madre. Io ero figlia unica e mio padre e mia madre si erano separati tempo fa, quando io ero ancora una bambina.
Mangiai e dopodiché andai in camera mia.
Decisi di accendere il computer. Andai su YouTube e misi una canzone a caso, ma in versione karaoke. 
Volevo cantare. Amavo cantare. Cantavo sempre. Mi faceva sentire libera, spensierata, felice.
La canzone che avevo scelto era degli Evanescence, il mio gruppo preferito e scelsi "My immortal".
Iniziai a cantare, mia madre mi diceva sempre che io avevo una voce spettacolare, ma io non lo pensavo, ma non mi importava, l'importante era che cantassi, non mi importava se stonavo o altro, volevo solo cantare.
Ad un tratto sentii un rumore insolito venire fuori dalla finestra, decisi di affacciarmi.
C'era Josh.
Non riuscivo a capire cosa ci facesse lì.
Però una cosa la capii: sembrava quasi ammaliato dalla mia voce. 
Lo capii dal fatto che quando mi affacciai, la sua faccia era sognante.

Ciò mi piaceva. E molto, anche.



E rieccomi qui ragazzi, con un nuovo capitolo! Spero vivamente che questa storia vi stia piacendo. Ringrazio la mia migliore amica, la quale mi dà la forza per andare avanti, data la sua recensione nel precendente capitolo, che mi ha fatto veramente piacere, ma ringrazio anche tutti quelli che mi continuano a seguire e recensire. Grazie a tutti, un bacione e ci vediamo al prossimo capitolo, ciao ciao.
-Benny.
  
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