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Autore: maryfantastica_98    25/07/2012    3 recensioni
Rachele va in palestra per cercare la sua migliore amica, Daria, e la trova. Ma senza vita. Da quel giorno niente è più lo stesso: la sua vita, la sua famiglia, la sua mente. Una civetta bianca si insinua nei suoi sogni e nella sua vita. Quella civetta vuole dirle chi ha ucciso Daria? Oppure scoprirà l’assassino da sola capendo allo stesso tempo molte cose su se stessa e sul suo legame con Daria?
E’ la mia prima storia originale. Spero che vi piaccia quanto a me piace scriverla. ;D
Genere: Drammatico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ehm... buon salve! Come va tutto bene? Dove andate in vacanza? O già ci siete e state leggendo la mia storia dal telefono sotto l’ombrellone dato che siete molto affezionati a me?

(Mi immagino la vostra faccia quando dite: “NON CREDO PRORPIO!”)

XD

Oggi l’angolo della civetta lo metto all’inizio perché c’è una dedica importante che voglio mettere alla fine. J

Però mi sono appena accorta che ho solo una comunicazione di servizio: ossia mettete mi piace alla mia pagina facebook:  http://www.facebook.com/IlVoloDellaCivettaBianca?ref=hl

E in più se recensite mi fareste un altro grandissimo piacere.

Dato che ho 1001 visualizzazioni complessive... e solo 22 recensioni  -.-“ !

Il volo della civetta bianca

Capitolo 7

La felicità di Daria

 

Il giorno dopo Rachele fece tutti i compiti per il lunedì  la mattina, mentre lei era solita farli nel tardo pomeriggio. Comunque non doveva fare molto, solo una versione di latino da tradurre e qualche esercizio di matematica. Riuscì a finire tutto 5 minuti prima che la chiamasse sua madre per il pranzo.

Finito di mangiare andò in camera sua e si buttò sulla poltrona nera vicino alla televisione, voleva rilassarsi un po’ prima dell’incontro con Alex. Però subito dopo non ci riuscì, perché sentiva qualcosa di stranamente duro sotto la federa della poltrona. Si chiese cosa fosse e allora si ricordò. Era lì che aveva messo, o meglio nascosto, il diario dell’amica. Lo prese in mano e decise di leggere un’altra pagina.

Ne prese una a caso: 4/3/2012

Caro diario

Oggi sono andata da Alex.

E’ passata circa una settimana da quando l’ho incontrato. A me sembrano anni! E’ come se lo conoscessi da tutta la vita e secondo me per lui è lo stesso.

Abbiamo moltissime cose in comune, a partire dal cinema: GLI PIACE HARRY POTTER :D

Non ho mai incontrato qualcuno che amasse questa saga quanto me. Ha anche letto i libri <3 __ <3 ! E so che non  mi ha mentito perché li ho visti io con i miei occhi nella sua camera, insieme a tantissimi poster e... oddio... la bacchetta di Hermione ! Abbiamo parlato di Harry Potter per ore e ore e alla fine, quando avevo rivolto ogni complimento possibile alla sua bacchetta, lui me l’ha regalata! Ce l’ho proprio vicino a me adesso... è bellissima.

Nessun bacio Klaine potrebbe farmi stare bene come sono adesso.

A proposito

Indovina qual è la sua serie preferita?! GLEE!

L’ho scoperto perché aveva un bracciale con scritto Klaine e così gliel’ho chiesto. Mi ha detto che è un fanatico di quella serie, dice che non si perde mai una puntata e che ha anche una pagina su Facebook  (dopo ho scoperto che è la mia pagina preferita).

Avrebbe voluto regalarmelo però non riusciva a toglierselo e non ci pensava proprio a tagliarlo XD.

Mi ha confessato che è un ottimo cantante e (... mi sembra ancora un sogno) mi ha dedicato una canzone.

Lullaby dei Nickelback.

(Se magari non te l’ho detto è la mia canzone preferita)

Era ...così sincero quando cantava.

Ha detto che quando ha ascoltato questa canzone ha pensato che fosse perfetta per la mia situazione.

I suoi occhi erano così dolci, così... “innamorati”?.

Magari.

Ma lo escludo.

Lui non può esser innamorato di me, come io non posso esserlo di lui dato che ho un fidanzato.

.... ma lo sono....

Lo sento. Quello che provo per Alex è mille volte più intenso e puro di quello che ho mai provato per Massimo.

Lo so, sono una persona orribile, ma non ce la faccio più! Ogni momento che passo con Massimo mi sembra così falso... e stupido. Sembriamo una coppia innamorata quando siamo con gli altri, ma in realtà non lo siamo più. Forse non lo siamo mai stati.

Basta fo deciso di lasciarlo.

Per la prima volta nella mia vita so che sto per ferire qualcuno e non mi interessa .

Io ho il diritto di essere felice.

E la mia felicità porta il nome di Alessandro <3.

 

Rachele guardava  la pagina e sorrise mentre si posava su di essa una lacrima di dolore,perché la sua migliore amica stava passando utte quelle cose e lei non c’era, non ne sapeva niente. Ma era anche una lacrima di gioia perché almeno sapeva che quando lei non c’era Daria era felice.

***

Rachele andò al parco a piedi e trovò Alex già vicino alla statua. Aveva la testa bassa.

<< Ciao >> disse lei

Il ragazzo alzò la testa e la guardò negli occhi, i suoi erano terribilmente arrossati e si potava  vedere il segno di qualche lacrima che non aveva ancora asciugato.

<< Che ti è successo? Sembra che hai pianto per tutto il giorno >>

<< Perché è quello che è successo >> le rispose mentre si sbottonava un panciotto nero sopra una maglia gialla.

La ragazza non fece i tempo a chiedersi perché lo stesse facendo che lui se l’era già tolto, scoprendo la  scritta sulla sua maglia : NO H8

Che cosa voleva dire?

<< E’ arrivata stamattina. Insieme a quella di Daria >> disse concludendo con un singhiozzo.

<< Non capisco >>

<< Io e Daria avevamo ordinato queste maglie su un sito qualche mese fa. Volevamo metterle il 17 Maggio >>

<< Continuo a non capire >> Cos’era quella data per loro ?

<< Il 17 Maggio è la giornata internazionale contro l’omofobia e questa scritta che ho sulla maglia sarebbe una specie di simbolo. No Hate >>

Rachele lo guardò incredula << E come mai vi interessavate tanto? >>

Alex sospirò << Daria non sopportava l’omofobia e io sono sensibile all’argomento dato che ho due papà >>

<< Non ne sapevo niente >>

<< Di me o di Daria? >>

<< Entrambi >> rispose lei mordendosi il labbro inferiore.

<< Ehm... è strano perché vengo sempre preso in giro per questo... >>

La ragazza si spiegò così il mancato successo di Alex. Era impossibile che un ragazzo bello come lui non fosse popolare a scuola.

<< Hai detto che dovevi parlarmi. Ti ascolto >>

Rachele sospirò e poi incominciò il discorso che si era preparata mentre veniva al parco

<< In un primo momento volevo chiederti qualcosa di più sul vostro rapporto, ma adesso non mi interessa più molto. Ho letto un po’ il suo diario, parla davvero tanto di te. Era davvero innamorata. E felice. A me basta questo. Mi basta sapere che era felice quando stava con te...  >>

Rachele stava per concludere con un “E di questo ti ringrazio” ma Alex la interruppe.

<< Scriveva  davvero tanto su me? >>

<< Mmm... sì. Aspetta adesso ti faccio vedere >>

La ragazza prese il diario dalla sua borsa, mise la pagina che aveva letto poco fa e glielo porse.

Lui leggeva lentamente e man mano che andava avanti si accumulavano lacrime su lacrime nei suoi occhi.

<< Me  lo ricordo quel giorno >>disse lui tra un singhiozzo e l’altro

Lei lo guardò comprensiva. Non fece nessuna domande perché sapeva che lui volesse continuare a raccontare

<< ... il giorno dopo mi ha dedicato anche lei una canzone >>

<< Quale? >>

Daria corse fuori dalla classe appena senti la campanella dell’intervallo con un IPad  bianco sottobraccio.

Arrivò subito alla classe di Alex, dato che era molto vicina alla sua. Lui era ancora seduto , perché c’era il professore ancora in classe. Daria gli fece cenno di uscire e lui obbedì all’istante con un gran sorriso.

<< Seguimi >>

<< Perché? Dove andiamo? >>

<< Zitto e seguimi >> disse lei cercando di essere il più seria possibile, ma la ingannò un piccolo sorriso scappato al suo controllo. Non poteva fare a meno di sorridere quando era con lui.

Alex la seguì senza fare domande, ma capì subito che stavano andando nella palestra esterna.

Daria prese l’IPad e lo accese << Tu ieri mi hai dedicato una canzone e dato che, almeno nel nostro... “rapporto”, non voglio sia tu ad aver sempre l’ultima parola ho deciso di dedicarti una canzone anche io >>

Lui sorrise << Davvero? >>

<< Bhe... sì, ma non è proprio dedicata a te. E’ per Massimo per la maggior parte, però c’è un punto in cui è dedicata a te >>

<< Ah... okay >> esclamò evidentemente deluso.

<< Come mai hai l’IPad? >>

<< Ho bisogno di un video devo c’è il testo perché non mi ricordo tutte le parole >> disse lei mentr emetteva il video in questione << Puoi mantenerlo per favore? >>

<< Sì . Dammi >>

Daria iniziò a cantare Alone di Kelly Clarkson

When we're driving in your car
It's like I'm on my own, yeah
I can't ask you how you are
You're always on the phone, yeah
And when we kiss I feel so empty
I really wish you knew what's been on my mind
You're gonna miss me, so get ready
I'm about to tell you why


'Cause when I'm with you I'm alone
No matter what you say
I hope you know, woah
That I'm alone
You say you're gonna change
But I know you won't, woah oh

Alex pensò che fosse davvero incredibile il modo in cui la canzone rispecchiava esattamente le emozioni della ragazza.


When you look me in the eye
It's like you're far away, yeah
Some pretty legs go walking by
Your gaze is wandering, yeah
It's such a shame that you don't notice
The way that everybody's looking at me
Get off the train
This love is hopeless
Feeling like I'm gonna sink


'Cause when I'm with you I'm alone
No matter what you say
I hope you know, woah
That I'm alone
You say you're gonna change
But I know you won't, woah oh


But here's something you don't know about me
When you pushed me out
I found something better, you'll see
While you were paying no attention to me

I found somebody who can treat me right

When I'm with him I'm not alone
Gets better everyday
I hope you know, oh

I'm not alone

 A questi ultimi versi Daria si girò verso Alex e lo guardò negli occhi.
Quelle parole non bastavo nemmeno un po’ per esprimere ciò che lei provava, ma in quel momento non ci pensò. Perché era troppo occupata a guardare l’amore della sua vita.

And it's never gonna change
I hope you know
When I'm with you I'm alone
No matter what you say
I hope you know, woah
That I'm alone
You say you're gonna change
But I know you won't, woah oh

I'm not alone

Quando la canzone terminò Alex aveva una voglia matta di baciarla, però capì subito che non poteva. Ufficialmente lei era ancora fidanzata con Massimo; non poteva baciarla nella palestra esterna, che era sempre piena di ragazzi e ragazze.

Allora le diede un piccolo, veloce, e dolcissimo bacio sulla fronte.

Lei lo abbracciò e gli diede la notizia  << Ho deciso di lasciare Massimo >>

Alex voleva scoppiare in lacrima dalla gioia, ma prima c’era una domande che doveva assolutamente farle << Lo fai per me? >>

La ragazza non sapeva se Alex provava qualcosa per lei, ma doveva comunque dargli una risposta sincera.

<< Sì >>

Daria abbassò gli occhi, ancora accoccolata tra le braccia del suo amore, e poi li alzò

Vorrei tanto dirvi chi fu il primo ad avvicinarsi, ma non posso. Perché furono entrambi nello stesso istante, spinti dalla forza della loro piccolo amore, ad avvicinarsi per concedersi un bacio.

Si diedero il loro primo bacio.

Velocissimo.

Quasi un sussurro.

Ma a loro bastò.

***

Rachele Guardava Alex incredula. << E poi perché non lo ha lasciato? >>

Il ragazzo aveva in un sorriso stampato in faccia e gli occhi allegri; il ricordo del primo bacio con Daria l’avevo fatto stare bene, ma alla domanda di Rachele tutta l’ilarità nel suo corpo sparì in un attimo.

Si fece coraggio e decise di dirle tutto.

Lei aveva il diritto di sapere.

<< Massimo aveva minacciato di uccidere Daria >>

Dire che Rachele era scioccata è un eufemismo.

***

Daria bussò il campanello di casa Sorti.

La aprì Tommaso, l’altro papà di Alex.

<< Ciao Daria! Aspetto adesso ti chiamo Alex >>

<< Posso entrare >> chiese la ragazza con la voce incrinata, ma per fortuna lui non se ne accorse.

<< Certo che puoi. E’ in camera sua >>

Lei andò nel luogo indicato mentre sentiva già le lacrime scorrerle sulle guance.

Quando entrò il ragazzo era vicino al computer; appena la vide si alzò e si avvicinò a lei preoccupato. << Daria che ti è successo? >>

Daria non rispose. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, scioccata stava cercando di ricordare l’accaduto

Lui la scrollò << Daria rispondi >>

Ignorando la scrollata Daria si sedette sul letto.

<< Massimo...  >> mormorò

<< Che cosa ha fatto? >> Alex si sedette vicino a lei e le mise un braccio intorno alla vita.

<< Ha detto che mi ucciderà >> esclamò mentre affondava il viso nel petto del ragazzo.

<< Che cosa?! >>

Lei sospirò cercando di contenere i singhiozzi, e le lacrime. << Gli ho detto che secondo me dovevamo prenderci una pausa... vedere altre persone, e cose del genere, ma... >>

<< Ma...? >>

<< Lui ha detto che non potevamo perché... >> Daria emise un gemito << Perché ha detto che altrimenti mi avrebbe ucciso >>

I singhiozzi di Daria erano forti e insopportabili come i pianti dei bambini.

Alex spalancò gli occhi, sarebbe scoppiato in lacrime anche lui se non si fosse ricordato che Daria stava già male e non poteva scoraggiarla ulteriormente.

Lei era lì, tra le sue braccia che piangeva disperata per colpa di un bastardo. Avrebbe voluto stringerla finché non si fosse dimenticata di tutto, ma anche questo non poteva farlo.

La fece sedere sulle sue gambe e lei gli butto le braccia al collo.

<< Devi denunciarlo >>esclamò lui deciso

<< Non posso farlo Alex >>

<< Cosa intendi fare allora? >>

Un altro singhiozzo << Non ne ho idea. Ho paura >>

Alex la strinse ancora di più e iniziò ad accarezzarle i capelli.

<< Puoi continuare ad essere la sua fidanzata >>

<< Che cosa? >> Daria alzò gli occhi. Il suo viso non era altro che un enorme punto interrogativo.

<< Dico sul serio. Puoi far finta finché non si sarà calmato. Poi lo lascerai insieme ai tuoi genitori in modo che lui non dia di matto >>

Daria scosse la testa << Non posso ferirti così >>

<< Perché? >>

Daria girò la testa distogliendo lo sguardo dai suoi occhi. << Perché io amo te >> disse sperando che lui non avesse sentito.

Il cuore di Alex iniziò a battere freneticamente. Prese tra le sue mani il viso della ragazza ricreando il legame tra i loro occhi.

<< Anche io ti amo Daria >>

Lei sorrise. Un sorriso che non aveva mai rivolto a nessuno fino a quel giorno.

Alex posò le diede un bacio sulla fronte.

<< Non posso correre il rischio di perderti. Ti amo troppo >>

Fu in quel momento che si diedero il loro primo, vero, bacio.  Si baciarono come sanno fare solo pochi amanti. Con la voglia di consumare l’altro per paura che se ne vada.

<< Ti amo Alex >> disse Daria con le lacrime agli occhi.

Lacrime di gioia.

***

<< I-io n-non ci credo >> balbettò Rachele

Il ragazzo scrollò le spalle.

Rachele lo guardò stranita mentre a poco a poco focalizzava la situazione.

<< Quindi mi stai dicendo che Massimo aveva minacciato Daria di ucciderla >> la ragazza parlava lentamente per riuscire ad ammettere a se stessa la tragica notizia. Ma ancor più tragica fu la consapevolezza che quella notizia portava ad una solo, ovvia, conclusione...

<< E quindi l-l’ as- >> Non riusciva nemmeno a terminare la frase tanto che era sconvolta.

<< Sì Rachele ci sono buone probabilità che sia stato Massimo ad uccidere Daria >>  disse Alex con voce neutra. Sembrava che ci avesse fatto l’abitudine al concetto di quella frase, ma comunque trovò una gran difficoltà nel cacciare indietro le lacrime che premevano nei sui occhi.

Rachele non si preoccupò di respingere le lacrime e scoppiò in un pianto disperato e rumoroso anche. Da quando era morta Daria i suoi singhiozzi non erano mai stati così forti e le sue lacrime così abbondanti.

<< Rachele so che è difficile da accettare. Ma io ho bisogno del tuo aiuto adesso >>

Rachele si ricordò di quando ad aver bisogno di aiuto era lei. Massimo non glielo negò. L’aveva aiutata a superare leggermente la morte di Daria e le aveva fatto vivere anche una magnifica serata, anche se lei non gli doveva niente.

Ad Alex invece sì.

Gi doveva molto.

La felicità di Daria ad esempio.

Rachele smise subito di piangere << Cosa devo fare? >>

<< Devi aiutarmi a incastrare Massimo. Abbiamo bisogno di prove concrete per denunciarlo alla polizia e sono sicura che se lavoriamo insieme possiamo trovarle >> il tono di Alex era deciso, ma la sua voce si incrinò alla seconda frase. << Quel bastardo deve pagarla per aver fatto soffrire così dentro la mia Daria >>

Rachele accettò. Ma si sentiva come un verme nel sentire quelle parole.

C’erano tante cose su cui si poteva soffermare in quel momento, ma l’unica cosa che la turbò era “la mia Daria”.

L’amore di Alex non la infastidiva affatto, un po’ lo riteneva dolce, ma non capiva come quel ragazzo fosse tanto innamorato della sua amica nonostante la conoscesse da... così poco.

Sicuramente a turbarla era il fatto che quando aveva scoperto la verità su Massimo a Daria non ci aveva pensato neanche un secondo.

 

Vorrei dedicare questo capitolo ad una persona che è entrata nella mia vita precisamente 2 anni fa. E che... non ho idea del perché... ancora non mi pento di aver incontrato. Nonostante tutto.

 

 

 

 

   
 
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