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Autore: VallyBeffy    09/02/2007    5 recensioni
HP6 spoiler - "Non sono un assassino". Allora come poteva spiegare la morte di Silente, le sue mani sporche di sangue innocente. Da che era stato costretto a scappare, non riusciva a pensare ad altro. E come se non bastasse doveva trascinarsi dietro il rampollo di casa Malfoy, troppo spaventato per potersela cavare da solo. E poi il Voto Infrangibile gli aveva legato le mani. Mentre Severus Snape si nasconde da tutti coloro che lo vogliono morto, scoprirà che essere babbani non significa necessariamente essere deboli. ---->CAPITOLO 26<----- Severus si voltò e guardò Eve dubbioso per qualche istante. Una sola persona aveva il permesso di chiamarlo Sev e non rispondeva certo al nome di “Eveleen Vane”. Lei sorrise ampiamente ed allungando la mano verso la sua maschera d’argento sussurrò alcune parole. -Questa non ti serve più.-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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VallyBeffy risponde:

Scusate il ritardo! Ma ho avuto il classico "blocco dello scrittore", comunque ora eccomi qui con un nuovo capitolo!

X ASTRY: eccotelo, il famoso capitolo 14. Purtroppo non mi è venuto bene come speravo... spero almeno renda l'idea di quello che avevo immaginato. Almeno qui Severus ha più spazio come è giusto che sia.

X GIN 92: Si parla del gatto un po' in questo capitolo, ma per saperne di più bisognerà aspettare
X TRUELENA: ... il mistero si infittisce sempre di più... (ma lol! XD)

X PICCOLA VERO: grazie, sono contenta che ti piaccia.
X ELLINOR: nessuno mi aveva mai detto che ho un modo di scrivere sensuale :O surprise!
X LILIUM 33: ok, con molto ritardo, ma il nuovo capitolo è arrivato. Non sono contenta di come è venuto questo cap... ma credo siate voi commentatori a dirmi cosa ve ne pare.


Fatture orcovolanti in arrivo per tutti coloro che non commentano

VallyBeffy

Non sono un assassino

Chapter 14 – Stolen Kiss

Severus rimase in silenzio quando Eve gli domandò della sorte del proprio animale domestico, evitando appositamente di informarla di come fossero realmente andate le cose. Nonostante quella bestia fosse figlia del diavolo in persona e Severus non la trovasse particolarmente simpatica, il mago aveva fatto in modo di farlo sparire dalla circolazione prima dell’arrivo dei mangiamorte. Era andato da lui per ucciderlo in modo veloce e indolore, prima che quei barbari giocassero con la sua vita facendolo spirare dopo una lunga e dolorosa agonia, ma quando se l’era ritrovato di fronte uno strano pensiero si era infilato nella sua mente. La presenza di quel mezzo Kneazle in casa della ragazza iniziò ad insospettirlo: cosa se ne faceva una magonò di una bestia dalle tali capacità? Piacevolmente stimolato da tale mistero, gli era bastato un semplice schiantesimo per mettere Brivido al tappeto senza particolari problemi.
Ora Severus ed Eveleen si trovavano nella stanza che il Signore Oscuro aveva fatto adibire a laboratorio proprio per l’occasione. Egli voleva che Eve preparasse una pozione curativa non particolarmente difficile, roba da terzo o quarto anno di Hogwarts e Severus non riusciva bene a comprendere perché non avesse scelto qualcosa di più elaborato. In silenzio, il mangiamorte osservò Eve tagliuzzare meticolosamente i vari ingredienti, prepararli e sistemarli accanto al calderone. Asfodelo in polvere? Cosa aveva intenzione di farci? Non avevano niente a che vedere con la pozione ed avrebbe sicuramente combinato un pasticcio. Possibile che una così promettente ragazza potesse sbagliare tale pozione? No, c’era dell’altro, ne era certo perché quella giovane di fronte a lui per anni aveva distillato buona parte delle pozioni mediche di Hogwarts.
-Il tuo fissare inizia a darmi sui nervi.- disse Eve, rimestando ben bene la pozione –Vorresti dirmi che finalmente qual’è il problema?-
Severus non rispose: nemmeno lui sapeva qual’era il vero problema. Voldemort sapeva della bravura di Eve, perché quindi metterla alla prova con una pozione che già sapeva fosse in grado di portare a termine con successo?
-Non farebbe male un po’ di conversazione.- continuò la magonò.

-Non farebbe male nemmeno un po’ di silenzio.- replicò torvo ed acido il mangiamorte.
Eve sbuffò sonorosamente: quel tipo era davvero impossibile! Che cosa aveva da fissare? Sembrava quasi preoccupato per qualcosa, ma di cosa si trattava? Eve aggiunse della Valeriana alla pozione.
-Assolutamente no.- grugnì Severus, portando su di sé l’attenzione della donna.
-Come?-

-Nulla...- borbottò il mangiamorte, deciso a voler osservare la magonò fino alla fine del suo operato. Se era davvero brava come dicevano, perché commettere tali grossolani errori con gli ingredienti della pozione? Certo, se avesse aggiunto dell’Eucalipto tritato, l’Asfodelo e la Valeriana avrebbero aumentato la potenza del distillato curativo senza intaccarne odore e colore, ma era un trucco di livello decisamente alto, che pochi tra i migliori maestri di pozioni conoscevano.
-Cosa sai dei veleni?- domandò con non curanza, osservandola avvicinarsi ad una delle mensole della stanza, sulla quale erano riposte ampolle contenenti foglie di diverse piante.
-Conosco i loro effetti e so riconoscergli grazie all’odore e al colore. É sufficiente, non credi?-
-Sì, è sufficiente, ma non abbastanza.-
Eve lo fissò per interminabili istanti. In effetti, la faccenda non la convinceva. Perché Lord Voldemort doveva interessarsi di pozioni curative? In fondo per lui i suoi seguaci non erano altro che pedine sacrificabili. Qualcos’altro, come ad esempio un veleno ben distillato, lo avrebbe interessato certamente di più.
-Sai cosa rende diverso un egregio distillatore di veleni da tutti gli altri comuni pozionisti?- domandò Severus ed Eve fece cenno di no con il capo.
-Un bravo distillatore ed ideatori di filtri mortali non si limita a creare i veleni. Egli li sperimenta per riuscire a riprodurre nel veleno l’effetto da lui desiderato. Solo provandoli su sé stesso egli potrà capire realmente quali siano le sofferenze della vittima.-
-...ma così morirebbe.-

Severus non le rispose ed i due si scambiarono un’enigmatica occhiata. Eveleen non capiva: cosa stava cercando dirle? La magonò aveva appena dischiuso le labbra per parlare, quando, dopo una veloce bussata, la porta si aprì. Un signorile mangiamorte fece la sua apparizione facendo odeggiare il nero mantello ed avanzando con passo spedito all’interno della stanza. Due glaciali occhi chiari scrutarono i presenti attraverso la maschera d’argento e si soffermarono su Eve per un lungo istante, prima di rivolgersi a Piton: -Per oggi il vostro tempo tra i calderoni è finito. Il Signore Oscuro mi ha ordinato di riportare la ragazza nella sua stanza immediatamente. Potrà finire il suo operato domani.-
-Io non vado da nessuna parte, Malfoy.- sbottò Eve facendo un passo indietro –Di certo non in tua compagnia.-
Lucius sorrise volgendo lo sguardo nuovamente sulla giovane donna ed indugiando sulle sue forme: -Che caratterino interessante... e non solo quello...-
-Vai al diavolo.- incalzò decisa Eveleen.
-Questo tuo essere irriverente non porterà a nulla di buono. Temo che dovrò usare le maniere forti. Silencio.-
Bastò un lieve gesto di bacchetta e la voce di Eve si avvievolì fino a diventare un sussurro. Malfoy pronuncio un secndo incantesimo e sottili corde di un azzurro intenso apparvero ai polsi della magonò legandoli stretti tra di loro e trascinandola verso il mago.
-Davvero, davvero carina.- asserì Lucius facendo scivolare l’indice lungo la mandibola di Eve –Hai un unico difetto: parli troppo.-

-Lucius, devo pregarti di tenere a posto le mani nel tragitto che va da qui fino alla stanza della ragazza.- parlò infine Severus con grande tranquillità e distacco, portando su di sé l’attenzione del mago.

-Sai bene che sono un gentiluomo.- replicò il mago accompagnando Eve fuori dalla stanza –Conosco le regole: guardare, ma non toccare. Certo però, dare una sbirciatina al menù...-

Severus lo guardò torvo ed il mangiamorte, sorridendo ampiamente uscì chiudendo la porta dietro di sé. Sì, Lucius Malfoy conosceva eccome le regole di Lord Voldemort, ma sapeva anche cosa gli sarebbe accaduto se le avesse infrante e sicuramente non lo avrebbe mai fatto.

*

Lucius Malfoy spinse rudemente Eve all’interno della stanza. Questa, ancora incapace di parlare, mimò in maniera più che eloquente ciò che avrebbe fatto al mangiamorte se avesse tentato di avvicinarsi.
-Ho già sperimentato i tuoi calci la notte che ti catturammo e direi di averne avuto abbastanza.- replicò il mago chiudendo dietro di sé la porta ed avvicinandosi ad Eve. Con tocco gentile le scostò una cioccia di capelli e le sfiorò il collo, scrutandola con evidente desiderio.
-Nott mi ha detto che hai il sangue buono...- disse facendo scivolare l’indice lungo la ferita sul suo collo provocando in Eve un brivido –Posso assaggiare?-
La magonò scostò la mano del mangiamorte con le proprie e fece un passo indietro. Dal canto suo Lucius parve allettato da tale comportamento, in quanto sorrise e dopo essersi sfilato la maschera d’argento tornò ad avvicinarsi ad Eve.
-Sei davvero testarda, ma ci penserò io a farti cambiare registro.- sossurrò e con violenza la spinse sul letto della stanza –A nessun Malfoy piace essere respinti, Vane, ricordatelo in futuro.-
Eveleen gridò e chiamò aiuto con tutte le sue forze mentre Lucius Malfoy le bloccava le braccia, sovrastandola, ma nulla più di un flebile sussurrò uscì dalle sue labbra.
-Cosa stai cercando di dire, eh?- domandò avvicinando il viso a quello della ragazza –Chiedi aiuto? No... dal labbia sembra piuttosto che...-
Il beffardo sorriso di Malfoy si spense sul suo viso: -Davvero singolare. Il tuo cuore è ancora ricco di fiducia nonostante tu sia stata ingannata. Povera sciocca, farai la stessa fine di quel vecchio tordo di Silente.-
Eve per risposta gli sferrò una ginocchiata all’addome, che però non scompose il mago.
-Oh sì, così sarebbe divertente.- mormorò il mangiamorte.
Lucius Malfoy avvicinò maggiormente le labbra a quelle di Eve e la baciò. La magonò cercò di respingerlo, ma inutilmente: si trattava di un bacio rubato, freddo, privo di affetto o passione. Era un bacio vuoto.
Proprio quando le mani del mangiamorte scesero lungo il suo collo ed Eve era ormai certa che fosse arrivata la fine dei giochi, la porta si aprì di scatto. Un istante più tardi, una mano forte e decisa afferrò Lucius per il mantello e con uno strattone lo allontanò dalla magonò.

-Ero certo di coglierti in flagrante!- Abbaiò rabbioso Severus Piton afferrando il biondo mago per il colletto. -Razza di idiota, che cosa pensavi di fare, eh?-
-Non sono solito condividere ciò che è mio, Severus, -rispose calmo Lucius scostando da sé le mani di Severus e sistemandosi le vesti – ma questa volta potrei fare un’eccezione.-
-Lei non è tua.-
-Di chi sarebbe allora? Tua forse?-
-No, è dell’Oscuro e sai bene cosa ha ordinato. Nessuno di noi doveva anche solo sfiorarla senza il suo consenso! Non posso credere che tu possa rischiare così tanto solo per correr dietro ad una sottana!-
-Attento Severus, sembra quasi che la ragazza ti stia a cuore.- replicò Lucius eloquentemente, avvicinandosi all’uscita.
-Attento Lucius, sembra quasi tu voglia costringermi a raccontare ciò che ho visto all’Oscuro.- ringhiò Severus –Esci immediatamente da qui e non farmelo ripetere due volte.-
I due mangiamorte si scambiarono un lungo e apparentemente interminabile sguardo, poi Lucius uscì, lasciando soli Severus ed Eve.

-Sonorus.- pronunciò l’ex professore agitando la bacchetta verso la giovane magonò. Questa si portò le mani al collo e se lo massaggiò, come per augurare il bentornata alla propria voce. Poi, si sollevò ed inginocchiata sul letto cercò di sistemare l’abito che aveva indosso, vergognandosi terribilmente per quello che era accaduto. Severus la osservò in silenzio poi, quando questa alzò lo sguardo su di lui, respirando profondamente domandò –Che cosa ti ha fatto?-
-...-
-Ti ho chiesto cosa ti ha fatto!- abbaiò.
-Nulla...- replicò Eve mentre alcune lacrime iniziavano a rigarle il viso.
Severus si sentì incredibilmente sollevato nel sentire quella risposta.. Improvvisamente, dopo tale impeto di rabbia, si sentì calmo e stanco. Come aveva potuto essere così stupido? Avrebbe dovuto capire subito le intenzioni di Malfoy. Cosa sarebbe potuto accadere se non fosse arrivato in tempo per fermarlo non riusciva nemmeno ad immaginarlo. Senza dire una parola, si voltò e fece per uscire.
-Aspetta!-
Il mangiamorte si fermò: una mano sottile stringeva un lembo del suo mantello cercando di trattenerlo.
-...grazie.-

  
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