A lezione di occlumanzia Draco era il piu` diligente degli scolari. 

Poche cose lo interessavano realmente, ma quella per l'arte di rendere la mente impenetrabile era senza dubbio la sua vocazione.

Stava attentissimo ad ogni frase che leggeva, la sviscerava, la faceva sua. Durante quelle ore dimenticava la sua innata arroganza e con l'umilta` di chi vuole apprendere il piu` possibile, faceva domande, si offriva volontario per i piu` disparati esperimenti. Con uno sguardo magnetico, quasi ipnotico, si concentrava su tomi enormi e antichissimi, quasi volesse trafiggerne le pagine per bere il succo del loro sapere.

Di solito poi, a lezione terminata, si spostava in biblioteca, per consultare i libri consigliati come approfondimento. Si lasciava alle spalle Tiger e Goyle, perche` quella era una soddisfazione intima, un piacere quasi fisico che non voleva spartire.

La grande sala centrale della biblioteca, colma dell'antico sapere che gli si offriva in ordine alfabetico, lo indisponeva. In questo contesto era facile incontrare quelli che lui definiva "gli inetti", persone dedite allo studio, dagli occhi sorcini e vita sociale azzerata. 

Percio`, di solito, si faceva largo tra gli scaffali, prendeva cio` che lo incuriosiva e si ritirava a leggere nella sala comune dei Serpeverde.

Questa volta pero` i suoi piani furono intralciati da una nuvola di capelli biondi, odorosa di zucchero caramellato.

Il libro che Draco bramava era, infatti, nascosto dietro l'esile corpo di una ragazzina, che gli dava le spalle, assorbita dalla consultazione di certe pergamene.

Indispettito da quell' inaspettato ostacolo, il ragazzo fece subito sfoggio della sua conosciuta sgarbatezza: scanso` bruscamente la mano della ragazza e raggiunse il libro che lo interessava.

Luna non alzo` subito lo sguardo verso l'intruso. Prima il suo corpo si irrigidi`,( poteva sentire i suoi passi avvicinarsi), divenne fredda come il marmo, (l' aveva toccata?), poi la pergamena che stava consultando, le cadde di mano. Fu allora che si giro` per conoscere cio` che gia` sapeva: Draco. 

La sua pelle lo riconosceva prima dei suoi occhi.

Rimase immobile Luna, gli occhi in quelli di lui, il braccio a mezz' aria, i capelli come una nuvola temporalesca, la camicia stroppicciata sotto il gilet dei Corvonero.

Draco agguanto` con fermezza il volume rilegato in pelle di serpente, la squadro` da sopra la spalla e giro` i tacchi.

Gli sembro` di aver notato una macchia d' inchiostro viola sulla camicia della ragazza, un disegno, o una strana scritta all' altezza del petto.

 

Quella notte sogno` mele candite e zucchero a velo. Si sveglio` di pessimo umore.