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Autore: elisa85    27/07/2012    12 recensioni
Tutto ha inizio la sera del ballo...sembrerebbe una storia uguale all'originale, ma una rivelazione inaspettata innesca delle reazioni differenti.
Chissà se la nostra Oscar non capisca prima i suoi veri sentimenti?
Questa è la prima ff che scrivo in assoluto, anche se è un pò che "gironzolo" in questo sito...chiedo clemenza!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Solo una piccola premessa...caffaeina a portata di mano, perchè il capitolo è un pò lunghetto!
Spero di non deludervi, ma ormai siamo alla fine della storia e gliene ho fatte passare di cotte e di crude un pò a tutti, quindi ora è 
giunto il momento di sistemare ogni cosa!
 
 
 
 
30. Domani
II° parte
 
 
 
Le ultime immagini di palazzo Jarjayes sono ancora impresse nella sua mente, mentre calvalca rischiarato dalla nuova luce del giorno.
Il suo corpo è febbricitante, sembra essere divenuto un tutt'uno con l'animale che avanza indomito attraverso nuovi sentieri; vorrebbe poter rubare le ore, i minuti al tempo per abbattere il prima possibile la distanza da lei. 
Ed è ancora del tutto surreale quest'emozione che gli cresce e batte furiosa nel petto, non gli pare possibile di essere davvero libero di poter decidere della propria vita con la donna che ama. 
E' stato maledettamente difficile ed ingiusto, tante rinuncie, tante bugie, tanto dolore, per tutti.
Per chi sa la verità e ha mentito per la propria felicità o magari l'ha fatto per quella di un amico.
Per chi crede di vivere la realtà ed invece è costretto suo malgrado a soffrire per conto di un inganno.
Ma nonostante questo, rifarebbe tutto. Di nuovo.
Perchè è il prezzo da scontare per averla al suo fianco e saperla felice. E per lei darebbe la vita.
Perchè non c'è nulla che valga di più per lui.
Ogni tanto una piccola fitta alla bocca dello stomaco compare a fargli compagnia, quando quel profumo di buono e rassicurante, strappato durante l'ultimo abbraccio con sua nonna, s'impone con prepotenza nei suoi ricordi. 
L'ha stretta forte tra le sue braccia per imprimersi nella memoria la sua essenza, per carpirne un soffio e portarselo via con se. 
Un dolore nostalgico per averla imbrogliata e lasciata da sola in quella casa che ha visto lui ed Oscar crescere nel nome dell'amicizia, del rispetto, della complicità e finalmente dell'amore; quel luogo colpevole più che mai del loro incontro predestinato, in cui hanno condiviso gioie e sofferenze, in cui il genio sregolato di un uomo ha compiuto a sua insaputa la felicità assoluta di due anime in attesa, legate da sempre.
Impossibile dimenticare.
Senza senso farlo.
Quando ciò che si è, dipende da ciò che si è stato. 
 
 
Il viaggio è stato meno lungo del previsto, soffermandosi per una notte ospite di padre Antoine, occupando la stanza che fino a qualche giorno prima ha ospitato Oscar.
Ha cenato con loro ringraziandoli ancora per l'aiuto e ha ascoltato con gioia i racconti del prete e di Fabrice sulla permanenza di Oscar in quel posto. Ha riso riconoscendo nelle parole del sacerdote la testardaggine, l'avventatezza e il coraggio che la contraddistinguono, sognando così il momento del loro incontro.
Il mattino seguente è di nuovo in viaggio sulla strada verso Rouen, dove Oscar è stata accolta da Costance, sorella di Padre Antoine. Di fatti Oscar si sarebbe fermata a Rouen giusto il tempo per definire alcuni compromessi necessari per bloccare una piccola sistemazione a Dieppe, cittadina che si affaccia sullo stretto della manica, oltre a dover recuperare alcuni suoi beni, messi da parte durante i lunghi anni della sua plurionorata carriera militare.
Sorpreso per quei piccoli segreti che anche lei ha saputo tenergli nascosti, sorride immaginando che dopotutto Oscar avesse annusato aria di cambiamenti già da qualche tempo; non è mai stato da lei spendere senza ritegno, ma non si sarebbe spiegato altrimenti questa sua spiccata sensibilità finanziaria votata al risparmio!
All'imbrunire si ritrova alle porte di Rouen...trovare Costance non è stato poi troppo complicato.
Un'abitazione modesta, un pò fuori dal centro verso la campagna, circondata dal verde.
Le finestre sono ancora illuminate dalla luce delle candele ed un allegro chiacchericcio giunge appena dall'interno. 
Del tutto inutile per Andrè tentare di trattenere le labbra, che si curvano in un sorriso.
Scende da cavallo velocemente per dirigersi con passo affrettato, quasi di corsa davanti alla porta.
Bussa e chiude gli occhi, mentre attende che qualcuno venga ad aprire.
Per un attimo si bea della possibilità che sia proprio Oscar ad accoglierlo, tentando di immaginarsi l'espressione del suo viso. Una donna alta e dai capelli corvini, apre appena la porta bloccata dal chiavistello fino a che la catena non si tende del tutto.
" Che cosa cercate, Monsieur? "
" Buonasera, sto cercando madame Costance Rivière. Sono Andrè Grandier "
" Andrè? "
" Si, madame..."
Un gesto deciso, secco. Lo spostamento d'aria ad un palmo dal naso. Un tonfo nelle orecchie. 
Quella donna gli ha chiuso la porta in faccia! Ma che le avrà detto di male?!
Ma il secondo dopo, il rumore del catenaccio sfrega con movimenti maldestri sulla superficie della porta.
" Pierre, Pierre...è arrivato Andrè! "
La porta si spalanca e finalmente la donna si rivela.
" Oh, Andrè...scusami tanto, ma presa dall'agitazione di averti qui, non ho capito più nulla. 
Costance Rivière in persona! Avanti, entra ti stavamo aspettando "
Come un uragano, la donna l'ha preso per un braccio spingendolo delicatamente ad accomodarsi e il marito di Costance, Pierre, a quel pandemonio è balzato in piedi dalla sedia posta di fronte al camino dirigendosi spedito verso l'ospite, ancora un pò frastornato della voce squillante della moglie.
" Caro Andrè, ben arrivato. Sono Pierre Rivière e lei, beh, lei è la mia mansueta signora, ma credo che tu abbia già avuto la gioia di conoscerla! "
" Buonasera monsieur Rivière, scusate se arrivo a quest'ora a recarvi disturbo "
" Oh, Andrè...spero tu stia scherzando?! " l'ha ammonito Costance " Non disturbi affatto! Piuttosto dimmi, sei stanco, hai fame, vuoi farti un bagno..."
Lo sguardo di Andrè vaga nella stanza con l'intento di scorgere qualcun altro oltre le teste dei due simpatici coniugi.
" Ecco vi ringrazio molto, non vorrei sembrare scortese, ma vorrei sapere se posso vedere madamigella Oscar..."
" Oh madamigella Oscar, beh si...ma solo fra un paio di giorni " Ha risposto Costance.
Il suo sguardo speranzoso si spegne a quelle parole, deluso di dover aspettare ancora.
" Mi spiace Andrè, ma madamigella è partita questa mattina per Dieppe, non poteva più attendere, altrimenti avrebbe perso la priorità sulla casa...non sai con quale dispiacere se n'è andata, credimi "
" Certo, capisco. In tal caso...temo che dovrò rassegnermi ed attendere ancora qualche giorno "
" Forza, su con il morale ragazzo! Cosa sono due giorni quando avete una vita davanti?! Siete giovani, avrete tutto il tempo del mondo per stare assieme. Ora se non ti spiace caro, vado a prenderti qualcosa da mangiare "
" Si Andrè. Ha ragione Costance..." confessa Pierre, seguendo con lo sguardo la moglie allontanarsi " ma fidati, dopo tanti anni di matrimonio, tutto il tempo del mondo diventa troppo! " gli spiffera all'orecchio stando attento che la moglie non senta e Andrè si deve trattenere suo malgrado, soffocando una risata.
 
Un paio di occhioni castani con riflessi ambrati lo fissano nascosti dietro l'angolo del tavolo.
Dei riccioli neri, scarmigliati, sbucano appena oltre il ripiano.
Dev'essere il figlio dei Rivière.
Si sente osservato con curiosità e allo stesso tempo con diffidenza.
" Ciao, io sono Andrè...e tu? " Gli dice piegandosi in avanti per guardarlo teneramente negli occhi, ma il bambino non sembra essersi fatto convincere e un broncio compare sul suo visino, senza arretrare di un passo.
" Sai...mi ricordi molto una persona e forse non ti sto neanche molto simpatico, vero? E va bene, ti lascio in pace, ma se più tardi ti venisse voglia di giocare con me..."
" O non farci caso Andrè, Raphael è fatta così...è molto silenziosa agli inizi, ma poi è impossibile staccartela di dosso. Vero tesoro? " Interviene Pierre scompigliandole i capelli corti.
" Raphael? Lei è..."
" Si, lei è il nostro terremoto! "
" ...incredibile..."
" Eh si, Andrè...ma anche noi del resto ci aspettavamo un altro Oscar,...però queste due si sono capite al volo; non sai che lacrimoni che si sono visti, una volta che madamigella è partita questa mattina "
" Si direi che sono identiche! E' così sei diventata amica di Oscar, eh Raphael? Sai, se vuoi posso raccontarti qualcosa su di lei, oppure puoi farlo tu..."
Per tutta risposta, Andrè ha ricevuto una semplice ed elegantissima linguaccia, mentre la bambina di scatto è corsa nell'altra stanza, recuperando dal pavimento un bastone di legno.
Finito di cenare è uscito fuori dall'abitazione per sistemare il suo cavallo prima di coricarsi; il mattino seguente sarebbe partito subito per Dieppe. Accarezzando il muso dell'animale, immerso nei suoi pensieri, non si è accorto che una piccola presenza l'ha seguito nel retro della casa, fino a quando non si è sentito tirare ripetutamente la giacca dal fianco.
Si gira e Raphael lo guarda con occhi grandi e severi, forse un pò tristi, mentre si morde un labbro.
" Ehi, Raphael...lo sanno la mamma e papà che sei qui fuori? "
" Andrè? "
" Si? "
" Prendi " gli dice consegnandogli un bastone di legno tra le mani " giochiamo "
Rimane per un attimo meravigliato, impreparato, stupito e forse un pò impaurito, mentre la piccola si è messa in posizione per sfidarlo.
La stessa determinazione negli occhi.
Lo stesso ricordo che riaffiora alla mente.
Raphael, come la sua Oscar. Silenziosa, osservatrice, curiosa, ma diffidente, testarda e coraggiosa. Piena di vita. 
Tenera ed adorabile, una bellezza selvaggia. Ti entra nel cuore con prepotenza e non ne esce più. E poi, non puoi più vivere senza.
" Avanti, allora...giochiamo!" Risponde Andrè.
Sdraiati nell'erba, con un leggero affanno nel respiro, guardano il cielo stellato.
" Ti ho battuto Andrè, sono più forte io! " Si gira per guardare quel visetto pieno di orgoglio; ma quanto è impertinente..., pensa divertito.
" Però...Oscar è più brava di te con la spada..."
" Ah, si? E' così Oscar sarebbe più brava di me? E se ti dicessi che io ed Oscar abbiamo sempre duellato assieme e molte volte ho lasciato che vincesse lei? " Ha voluto provocarla di proposito.
" Impossibile. Lei è la migliore "
" Si, è vero. E' la migliore. E tu le somigli moltissimo Raphael "
" Sul serio? "
" Certo. Non lo direi, se non lo pensassi davvero "
" Andrè?"
" Si, Raphael? "
La bambina volta i suoi occhioni verso di lui 
" Tu mi piaci ".
L'innocenza di quella confessione gli riempie il cuore di gioia " Anche tu Raphael ". 
Sotto questo aspetto se Oscar fosse stata somigliante a te quando aveva la tua età, ci saremmo risparmiati qualche grana in meno!
All'alba è già sveglio e prepara le sue cose per ripartire.
Ringrazia i Rivière per la loro gentilezza e per la loro cordialità, oltre che per la loro generosità nell'aver accolto in casa propria due perfetti estranei.
" Andrè, mi raccomando prudenza...e porta i miei omaggi a madamigella. Se vi fosse possibile, teneteci aggiornati "
" Certo; madame Costance, Pierre è stato un piacere conoscervi "
" Andrè? Stai andando da Oscar?"
" Si Raphael..."
" Dille che mi mancano i nostri allenamenti e ricordale che mi ha promesso una spada. Una spada vera! "
" Non ti preoccupare...ogni promessa di Oscar viene mantenuta. E magari quando sarai un pò più grande, potrai venire a trovarci. Arrivederci Raphael...a presto e grazie!"
 

 
 
 
**********

 
 
 
 
Finalmente a Dieppe.
Il profumo salmastro del mare, lo soprende tra i vicoli del paese.
Il vento piacevole e tiepido, accarezza i capelli giocandoci, facendoli volteggiare e poi ricadere.
Sulle labbra il sapore del sale. E il sole sul viso.
Monsieur Rivière gli ha spiegato molto bene dove si trova il quartiere scelto da Oscar.
Ai margini del centro, dopo una breve salita, un gruppetto case di un bianco accecante con le imposte di un verde brillante si stagliano vicine ad un piccolo promontorio sul mare.
Una calma ed una tranquillità in contrasto con il tumulto che sente esplodere nel petto.
Finalmente lei.
Gli sembra di vederla affiacciata alla piccola terrazza che dà sul mare, mentre attende il suo arrivo, con i suoi riccioli indomabili a rincorrere il vento ed un sorriso ad illuminarle gli occhi.
Bussa alla porta, attendendo ansioso una risposta da quella voce a lui ben nota; dopo alcuni secondi di silenzio in attesa spasmodica, afferra con fermezza la maniglia della porta che non oppone nessuna resistenza.
Emette un profondo sospiro, mentre varca l'ingresso ornato ai lati dai fiori di lavanda.
All'interno una dimora tipicamente coloniale, bianco alle pareti, grandi finestre che illuminano ogni cosa e morbide, candide tende bianche modellate dal vento; vi è anche un grande divano e due poltrone brunite poste davanti ad un piccolo camino rigorosamente chiaro.
Le finestre sono tutte aperte e il tepore della luce si insinua spadendosi per tutta la casa.
Ma sembra non esserci traccia di lei. 
Percorre la scala che conduce fino al piano superiore dove un ampio corridoio sfocia su di un balcone, con grandi fiori colorati. Vi sono tre porte, ma solo una è leggermente accostata.
Lo scricchiolio del legno sotto il peso dei suoi passi lo riconduce alla realtà.
Si toglie gli stivali e le calze prima di continuare, godendo della calda sensazione del legno al contatto con i piedi scalzi.
Come ad Arras, da bambini.
Senza rendersene conto è ormai all'interno della stanza inondata di luce, padroneggiata al centro da un grande letto ricoperto da leggere lenzuola di lino. Il mobilio è ben curato nei dettagli, ma essenziale e rende tutto molto confortevole e familiare.
Ma la sua attenzione è da subito attirata da una grande terrazza rivolta verso il mare.
Si appoggia alla balaustra chiudendo gli occhi e ascolta il rumore delle onde infrangersi sulle rocce poco lontane.
Sarebbe stata quella la sua nuova casa? Sarà in questo luogo che vivranno finalmente assieme?
Due braccia sottili a stringergli la vita.
Il calore del suo petto contro la schiena e le sue labbra ad un soffio dal suo orecchio.
" Allora...ti piace? "
Il cuore gli pulsa impazzito fino a raggiungere la gola al suono della sua voce.
" E' meraviglioso..." le risponde mentre la sente rilassare la testa appoggiandola in mezzo alle sue spalle.
Il profumo di lei trasportato dall'aria arriva ai suoi sensi storditi dalla gioia.
Si gira lentamente verso di lei, impaziente di attendere oltre, vuole vederla e stringerla tra le sue braccia, perchè è certo di non poterle stare lontano ancora un minuto di più.
Le cattura le mani tra le sue e le alza il viso rincrociando di nuovo i suoi occhi.
" Tu sei meravigliosa..." le dice, mentre con il palmo della mano avvolge la sua guancia fino a far scivolare le sue dita tra i riccioli alla base del collo.
" Oscar..." Le sospira sulle labbra prima di catturarle a sè e trattenendo il suo corpo in una stretta esigente.
E' sulle sue labbra che deve morire e tra le sue braccia che deve giacere.
In quel momento ogni inganno, ogni fatica, ogni bugia sembrano essere svanite in una bolla.
Si è aggrappata al suo collo, facendo aderire i loro corpi che si ritrovano e si riconoscono come due parti della stessa mela.
La mano di lei in mezzo ai suoi capelli, preme sulla nuca invitandolo ad invadere ogni angolo della sua bocca, a lambire e desiderare ogni centimentro di pelle.
" Andrè...siamo liberi..." sorride mentre delle piccole lacrime le impreziosiscono le labbra, per poi continuare a barciarlo alla luce del sole. " Si, Oscar...liberi...sono libero di amarti "
Lo ha afferrato per il colletto della giacca trascinandolo all'interno della camera e con estrema delicatezza ha infilato le sue mani esili al di sotto dell'indumento fino a raggiungere le spalle e facendo scivolare la giubba lungo il suo corpo; gli sfilato la camicia dai pantaloni, togliendogliela lentamente lasciando scoperto poco alla volta la sua pelle ambrata e le braccia possenti " Sei bello Andrè...al di là di ogni immaginazione " mentre la sua bocca lo tempesta di baci sul petto, sul collo, fino ad intrappolare fra le sue labbra il lobo dell'orecchio, affannando irrimediabilmente il respiro di lui, che colto da un nuovo impeto la solleva da terra per portarla sul letto.
Le toglie gli abiti aiutato da lei, che con grazia si disfa della camicetta per poi attenderlo con le braccia tese.
Rimane estasiato da quella visione, da quel muto invito. Ha bisogno di sfiorare e baciare la sua pelle morbida, di nutrirsi di lei, per morire e poi rinascere tra le sue braccia.
Il suo corpo la ricopre con delicatezza, mentre ogni cosa nel mondo sembra aver trovato il giusto peso.
Istanti infiniti parlano attraverso i loro occhi, pieni di sogni e di ricordi, di cose da dirsi e di lunghi silenzi.
Carezze che intrappolano l'amore celato da una vita, carezze di un amore ammesso da poco.
E' un attimo sospeso nel tempo il momento in cui i loro corpi si uniscono, immobili, stretti nell'abbraccio di due teneri amanti, assaporano la completezza del loro amore, il loro appartenersi reciprocamente senza limiti.
La passione li travolge ora che le mani si rincorrono sui loro corpi tra le lenzuola sfatte e i gemiti dei loro nomi soffocano nel bacio dell'altro. Bocche affamate reclamano orfane quel sapore a loro conosciuto, corpi avidi di un amore atteso, intenso, impetuoso, si cercano con frenesia e possesso, dolcezza e piacere fino a perdersi irrimediabilmente nel battito del cuore dell'altro.
La sua mano gli sposta i capelli dal viso imperlato di sudore, per poi sfiorare quel segno indelebile sul suo viso.
Lui gliela cattura nella sua, portandosela alle labbra per lasciarvi un bacio.
" Ti amo Andrè "
" Ti amo anch'io Oscar..."
Rimangono uno a fianco dell'altra per tutto il pomeriggio sorridendosi in silenzio, osservando e scrutando lo sguardo dell'altro e viceversa; leggeri tocchi a sfiorare le labbra e sospiri si liberano da esse.
 
 
" Andrè...dormi? "
" No Oscar, sono sveglio "
" Ah..."
" Cosa c'è..."
" Niente,... figurati "
" Avanti...cos'hai... "
Sospira sistemandosi le lenzuola attorno al seno, per poi abbandonare con non curanza le braccia sul letto " Alain...come sta? L'hai visto prima di partire? "
" Mmm, la stai prendendo un pò alla larga, ma va bene...Si, Alain sta bene. Nessuno ha dubitato di lui.
A breve chiederà di congedarsi in modo tale da essere più vicino a sua madre...Sai, Diane, la sua sorellina, dovrebbe sposarsi presto..."
" Che bella notizia, sono felice per loro. Diane è un fiore...sarei stata gelosa di lei, se avessi letto nel tuo sguardo anche il più insulso degli interessi "
" Tu, gelosa? "
" Certamente, bell'addormentato. Giusto? Perchè è così che ti chiamava Alain! Con quell'aria da bravo ragazzo che ti ritrovi hai fatto capitolare un numero indecente di dame. Cosa credi?! Che non me ne sia mai accorta? "
" Stupidaggini..."
" Come ti pare...comunque stavo pensando che prima o poi potremmo far avere notizie di noi ad Alain, non credi? "
" Si, forse Oscar...quando sarà passato tempo sufficiente affinchè tutti si siano scordati di noi. O quasi tutti "
" Cosa intendi dire con quasi "
" Lo sai perfettamente, Oscar. Intendo dire quello che tu stai volutamente evitando "
" Non mi sembra "
" Va bene...allora perchè non mi chiedi di tuo padre? "
" Te l'avrei chiesto! Al momento opportuno! E comunque non ora!"
" Oscar! Sarebbe bene che affrontassi subito il problema. Ti senti in colpa e temi di venire a conoscenza di qualcosa che potrebbe alimentare ancora di più il tuo rimpianto, perchè sai perfettamente quanto questa storia abbia fatto soffrire la tua famiglia! Non puoi ignorare il loro dolore, Oscar, proprio non puoi. Anche tu devi fare i conti con la tua coscienza e il pentimento che senti...perchè ne sono certo, in un angolo della tua mente, hai ferito te stessa per ciò che hai fatto. Non saresti tu altrimenti.
" Io...io non mi sono pentita di ciò che ho fatto Andrè, no, mai. Ma il loro dolore è anche il mio...questo è vero "
" Naturalmente...hai fatto di tutto nella tua vita per renderli orgogliosi di te e credimi ci sei riuscita. Senti...tuo padre mi ha offerto un posto di riguardo nella vostra famiglia dopo che gli ho chiesto il congedo definitivo. Anzi, a dire il vero mi ha inserito nel testamento "
" Cosa? Quali sono state le sue parole?"
" Beh, la sua era un'offerta vantaggiosa, a cui non avrei potuto rifiutare; sarei diventato il consigliere di tuo padre, nonchè contabile della famiglia e braccio destro fidato. Inoltre mi avrebbe fornito un alloggio indipendente vicino alla tenuta e mia nonna avrebbe abitato con me.
Oscar ne sono rimasto lusingato per l'affetto e l'attenzione che mi ha dimostrato e credimi mi è dispiaciuto per lui aver disatteso i suoi intenti. Ad ogni mio rifuto, lui controbatteva con una nuova proposta. Stava lottando per tenermi li con lui...ha detto che io sono tutto ciò che gli è rimasto di te "
" Accidenti! Maledizione...credo davvero nel suo affetto per te. Non oso nemmeno discuterlo, soprattutto dopo che gli sei rimasto a fianco in questo periodo. Ma, Andrè...mio padre ci ha messo alla prova. Si è giocato il tutto per tutto e quella proposta è stata la sua ultima pedina da muovere "
" No, Oscar non abbiamo la certezza di quel che dici. Mi ha lasciato andare per darmi l'opportunità di vivere libero, dopo quello che ti è accaduto e dopo il suo rimpianto per aver capito troppo tardi di aver deciso della tua vita al posto tuo.
" Ed è proprio questo che mi fa pensare che lui abbia capito, Andrè..."
" Stai tranquilla Oscar,...andrà tutto bene. Se avesse davvero intuito qualcosa avrebbe provveduto in qualche maniera.  Mi avrebbe negato il suo permesso, smascherato oppure punito. Sei sempre sua figlia e non avrebbe concesso a nessuno di portarti via senza aver lottato "
" Forse,... sarà come dici tu "
" Ora basta, vieni qui...tra le braccia " Si è accoccolata a lui scivolando in sonno profondo, cullata dal rumore del mare e dal calore del suo corpo.
 
 
 
- Dieppe, una settima più tardi -

 
 
" Oscar, tesoro...hai visto il mio taccuino? "
" Si Andrè, mi sembra di averlo visto in quella sacca rimasta ancora da svuotare. Aspetta ora te lo porto "
Un angolo di cuoio della copertina le rimane incastrato nel laccio attorno alla sacca, per poi cadere a terra.
Una busta con una scritta dalla calligrafia familiare spunta tra gli altri fogli scivolati sul pavimento, accendendo la sua curiosità.
Il respiro le manca e la presa delle sue dita sul foglio vacilla.
" Oscar, l'hai trovato...forse dovrei cercare...Oscar, cosa c'è? Ti senti bene, stai tremando "
" Io...io non..." assalita dall'agitazione, si sente mancare del suo solito autocontrollo.
" Oscar, rispondimi ti prego..."
" E' una lettera Andrè...di mio padre "
 
 
 
Cara figlia,
ti scrivo queste parole con la speranza che tu un giorno possa leggerle.
Le affido ad Andrè, a sua insaputa le custodirà e se Dio lo vorrà arriveranno a te.
Ti scrivo queste parole ora che ho la certezza dentro di me di saperti viva. 
Ora che so che hai compiuto la scelta più importante della tua vita e stai aspettando lui.
Ho lottato con tutto me stesso, anche quando agli occhi degli altri è potuto sembrare il contrario.
Perchè non ho mai creduto che potesse esserci un risvolto diverso da questo.
Perchè quel profondo senso di appartenenza che sento per te, mi ha spinto a sperare che nelle parole di Andrè io non abbia preso un terribile abbaglio, ma che sia riuscito a cogliere la verità celata nelle sue parole.
In una parola. Libertà.
E quale altra libertà ci può essere per un uomo, se non vivere come il cuore gli comanda.
E il suo cuore è comandato dal tuo e ti appartiene.
Ora che il mio animo conosce la verità, il tormento ed il dolore, anche quello impalpabile, sembra bruciare meno; ti ho dovuta perdere per comprendere il senso della tua scelta, ma saperti felice renderà irrimediabilmente felice anche me.
E questo è tutto ciò che mi serve di sapere di te in questo momento.
Non intendo interferire più nella tua vita, nel tuo amore. L'ho già fatto troppe volte.
Ma se un giorno vorrai ritrovare questo vecchio padre, io sarò contento di stringerti a me e di vivere del tuo sorriso.
La vita ci riserva sempre una storia che è tutta nostra, mai uguale alle altre, da percorrere ridendo e piangendo, con la felicità e la tristezza dei momenti. 
Col suo carico di rimorsi e di rimpianti, di scelte importanti, di ore irripetibili ed indelebili e di ore che vorresti passassero presto o non fossero mai esistite. E nonostante le mie assurde imposizioni, tu sei sempre stata l'artefice di te stessa.
Facciamo scelte dettate dagli eventi, dalle nostre paure, dai nostri istinti… oppure le facciamo in modo razionale.
Vorrei che tu facessi le tue scelte, non pentendoti mai della loro natura.
Quelle belle, giuste e quelle che, inevitabilmente, farai o riterrai sbagliate… Ecco, non farti mai un cruccio delle tue scelte, da esse dipenderanno la tua felicità e la stima che avrai di te stessa.
Molte volte la vita ci mette di fronte a situazioni nelle quali scegliere quello che riteniamo “giusto” è davvero difficile, ma il “giusto” è sempre quello che ci sentiamo di fare.
Le cose cambiano per vivere, figlia mia… e vivono per cambiare.
A volte questi cambiamenti ti turberanno, come hanno turbato me.
Ed è in quel momento che bisogna scegliere.
Potrà capitarti di dover “barattare” il tuo istinto con la ragione, come ho fatto io.
Io ho voluto scegliere di essere quello che chiamano, nel modo socialmente accettato, un “bravo genitore”, a discapito del mio istinto e forse questo potrà sembrarti un controsenso.
E nonostante ciò, troverai delusione, inevitabilmente…
Sappi guardare oltre, pensa con la tua testa e sorridi sempre, ti prego, come ora. 
Ti voglio bene più di ogni altra cosa.

 
Tuo Padre.

 
 
 
Alza gli occhi percependo chiaramente le sue labbra piegarsi all'in su.
Guarda intensamente il suo Andrè ed ora può dirsi realmente felice; dopo aver avuto il coraggio di scegliere ciò che ha ritenuto più giusto per lei e che le ha regalato la serenità.
Lui che le rimarrà accanto qualsiasi cosa accada; è per lui, che la vita le ha consegnato un secondo inizio tutto da scrivere.
A lui donerà con tutta sè stessa l'essenza della vita, gli donerà la capacità dell'amore incondizionato. 
Lui che sarà il padre dei suoi figli e il compagno più fedele.
Ha rischiato e ha vinto l'amore di Andrè, che anche in questo istante, sembra aver letto nel suo animo e la incoraggia silenziosamente a proseguire le orme dei suoi pensieri.
Una voce dentro di lei, urla e s'impone con forza nel tentativo di raggiungere la ragione.
Perchè l'istinto le suggerisce che un giorno, forse neanche troppo lontano, compierà di nuovo una scelta che richiederà coraggio, che porterà a dei cambiamenti e che le donerà una nuova felicità.
La scelta nel volere l'amore di un padre.
La conquista della libertà di amare.


 



 
 
 


 

http://youtu.be/G1wMNK_fQ6o

 
 
 
Eccomi qui...alla fine di una lunga, anzi non credevo, lunghissima avventura.
Spero di non avervi annoiato e deluso con questo mega-capitolone, ma la fic doveva concludersi e volevo fosse il più completa possibile, con un finale aperto verso il domani. Già che c'ero per allungare il brodo, ho aggiunto una mia Fan art e il mio primo video, che racchiude tutto la loro storia, dall'inizio alla fine, in sequenza cronologica e....con un sacco di immagini da riordinare! 
E' stato un delirio sistemarle!
E' stata un'esperienza che mai avrei pensato possibile per me, io che la matita la uso solo per disegnare!XD
E se ci penso bene è proprio così che è iniziata, disegnando di loro.
Poi un giorno, colta da un raptus di follia improvvisa (ancora oscuro alla mia comprensione!), ho postato il primo capitolo di questa storia, scritto assieme ad altri e tenuto da parte fino a quel momento. Una scelta istintiva. Senza ombra di dubbio inaspettata.
Allora non avrei potuto immaginare dove mi avrebbe condotta questa storia, a quante cose positive siano scaturite da essa e quante incertezze mi abbiano assalita, mettendo in discussione tutto.
Spero soltanto di essere riuscita a raccontare a modo mio, la forza di un amore che ha stregato tutte quante noi,facendovi compagnia nonostante i miei aggiornamenti da Matusa!;P
Vorrei ringraziare molte persone... tutti coloro che hanno letto e seguito dimostrandomi così il loro apprezzamento, quindi grazie!
Un grazie di cuore a Tetide, Jelore, Ladymarcella: mi avete seguita con i vostri commenti fin dagli inizi, facendomi sorridere, riflettere ed emozionare. Grazie, grazie, grazie!
Grazie a Neruda per la tua presenza e per avermi convinto a postare anche il video e Sere,... temuta più di ogni altro recensore, tanto da coniarle il soprannome di Gordon! Risultato: ruvida fuori, morbida dentro!Insostituibile.
Infine un grazie speciale, enorme ed imparaggiabile ad Etienne...tu che mi hai sempre tenuta d'occhio, intuendo la mia pigrizia e il mio amore per il ruolo di lettrice, mi hai spronata ed incoraggiata, come nessuno mai!
Ti ripeto: sono contenta di averti rotto le scatole tanti mesi fa'...il resto lo sai!;) 
A presto! Elisa



 
  
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