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Autore: bolladisapone_    27/07/2012    12 recensioni
"Piacere. Sono il ragazzo di tua sorella! Lo so che vorresti spaccarmi la faccia adesso, ma la amo, davvero."
Così il ragazzo si presentò alla mia porta, e fu lì che cominciò tutto, il mio tutto. Maledico e benedico quel giorno. I miei occhi si incrociarono ai suoi, e senza che me ne rendessi conto, qualcosa già cambiava dentro di me.
Nouis Is Real!
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#SpazioAutrice.
Eeeccomiiii alle 3:33 del mattino. Yuuuhu.
Sono qui a scrivere per voi u.u
QUalche recenzione in più? Chiedo troppo? çwç
Fatemi capire se devo continuare..
KEEP CALM AND LOVE NOUIS.


-Louis


Ritornammo a casa, aprendo la porta lentamente. Erano le 6:00 del mattino, e non avremmo voluto svegliare i due piccioncini.
Decidemmo di rimanere le valige in macchina e portarle in casa il giorno dopo.
Entrammo ridendo come due idioti, a bassa voce, mentre l’uno diceva all’altro di stare zitto, mettendosi un dito davanti al labbro e ridendo più forte di prima.
Accesi la luce ch si trovava affianco alla porta, e mi ritrovai davanti ad un Niall che dormiva seduto sulla sedia, con le braccia incrociate sul tavolo e la testa appoggiataci sopra.
Guardai Harry che ricambiò il mio sguardo, per poi spostare contemporaneamente lo sguardo sul biondo.
-“E’ lui?” mi sussurrò Harry e io annuii non riuscendo a togliergli lo sguardo di dosso.
Harry mi sorride e mi diede una pacca sulla spalla.
-“Io vado a dormire, pensa a lui.” Sussurrò e mi sorrise. Sorrisi di ricambio e lui salì le scale per raggiungere il piano superiore.
Mi avvicinai a Niall e gli accarezzai i capelli. Gesto a cui lui alzò di scatto il viso, guardandomi con gli occhi rossi e ancora assonnati.
-“Scusa, non volevo spaventarti.”
Gli sorrisi con un pizzico di imbarazzo per il ricordo del bacio che durante la sera con Harry era riaffiorato nella mia mente.

-“Ma ci dev’essere un motivo che ti fa piangere, no?” mi guardò usando di nuovo quella voce rassicurante.
-“Niall..” sospirai e mi accarezzò dolcemente i capelli.
Lo tirai a me per la felpa, ci ritrovammo con i visi a pochi cm di distanza.
Ci guardammo negli occhi, il mio respiro diventò leggermente irregolare, mentre lui deglutì.
Rimasi a fissarlo per qualche secondo, o forse minuti interi.
Lui non si spostava da lì.
Sapeva solo fissarmi negli occhi e deglutire di tanto in tanto.
Gli posai leggermente una mano sul cuore, mentre l’altra si insinuava lenta tra i suoi capelli.
-“Scusami.” Gli sussurrai sulle labbra e lo baciai.
E lui non si oppose, lui ricambiò.
E fu uno dei baci più belli della mia vita.
Poi ci staccammo e guardandomi quasi impaurito, abbandonò la stanza.
E io tra lacrime e batticuore mi addormentai.

-“Non preoccuparti.” La sua voce rauca per il sonno mi risvegliò dai miei pensieri, a cui lui aggiunse un sorriso, facendo sorridere anche me.
-“Che ci fai qui? Dovresti essere a letto.” Sussurrai dolcemente, accarezzandogli dolcemente i capelli. Abbassò lo sguardo arrossendo non poco. Le guance bianche si accesero di un dolce rosso, e cominciò a torturarsi le mani. Lo guardai incuriosito, senza riuscire a scacciare via quel dolcissimo sorriso che mi era apparso sul viso da quando si era svegliato.
Alzò il viso e incrociò di nuovo gli occhi ai miei.
-“Ti stavo aspettando.. ero preoccupato. Eri ubriaco e..” sussurrò ogni parola preoccupato e timido, poi sorrise interrompendo il flusso di parole.
Sorrisi e gli accarezzai piano una guancia per poi gettare lo sguardo fuori dalla finestra.
-“Ti va di vedere l’alba?” lo guardai di nuovo negli occhi, senza spostare la mano dal suo viso.
Mi sorrise ed annuì, alzandosi dalla sedia.
Gli strinsi il polso, e senza neanche sapere come, ci ritrovammo fuori dalla porta a tenerci la mano.
Era ancora leggermente buio.
-“Possiamo farcela.” Esclamai sorridente.
Niall mi guardò, curioso.
-“A fare cosa?”
Vieni con me.
Lo trascinai alla macchina tenendolo per mano, tra le sue proteste.
Protestava, parlava, ma capivo che voleva seguirmi perché i suoi piedi non si fermarono mai.
Continuarono a seguirmi, sempre.
Salimmo in macchina e partii velocemente, sorridente.
-“Mi dici dove andiamo?” poggiò la testa contro il sedile, guardandomi dolcemente, sorridendo.
-“Ti porto a vedere l’alba.” Lo guardai con fare ovvio, per poi sorridere.
Si zittì non riuscendo a seguirmi, e in poco tempo arrivammo alla spiaggia.
-“Dai, scendi.”
Gli dissi scendendo dall’auto.
Si guardò intorno, notando che l’alba era vicina. Sorrise e scese dall’auto.
-“Tu sei pazzo.”
-“Di te.” Lo guardai e arrossii subito dopo. Erano le birre che avevo bevuto con Hazza che mi rendevano poco lucido.
Abbassai lo sguardo ma potetti notare che sorrideva, radioso come mai.
Abbassò lo sguardo anche lui, arrossendo, ma poi mi prese per mano iniziando a camminare.
-“Andiamo dai.”
Alzai il viso e lo guardai, seguendolo.
Camminammo sulla sabbia, sembrava un bambino e io con lui.
Ridevamo per la minima cosa, ed era stupendo. Come prima, come sempre.
-“Vieni qui.”
Cominciai a camminare tirandolo per la mano, senza farlo apposta.
-“Delicatezza!” e io risi, e lui insieme a me.
-“Saliamo.” Gli sorrisi mostrandogli una catena di scogli lisci, fatti appositamente per i picnic delle famigliole.
Ma a quell’ora non c’era nessuno ed era un ottimo posto per stare un po’ da soli, o in compagnia.
Mi regalò uno sguardo spaventato.
-“Lou.. io, no. Come ci salgo lì?”
Sorrisi.
-“Ti fidi di me?” lo guardai e lui sospirò ed annuì.
Sorrisi di nuovo. –Bene- dissi tra me e me.
Lo aiutai a salire e salii anch’io. Ci sedemmo su uno scoglio abbastanza grande per tenere entrambi e ci sedemmo l’uno accanto all’altro.
-“Non era difficile. Visto?” risi.
-“Se non contiamo che stavo per cadere quattro volte, si, è facile.”
Ridemmo e l’alba ormai regalava al posto un’atmosfera magica.
Colorava il cielo di rosa, giallo, arancione.. era una miscela di colori che io amavo guardare.
Voltai lo sguardo verso Niall che fissava il panorama stupito.
-“Te l’ho già detto che sei pazzo?” sorrise, senza distogliere lo sguardo dall’alba.
Sorrisi guardando anch’io nella sua stessa direzione.
-“Si. E io ti ho rispos..”
-“Che sei pazzo di me.” Sorrise bloccando la mia frase. Si girò a guardarmi.
-“Il punto è che forse anch’io lo sono di te..”
La voce insicura e le mani tremanti. Gli occhi bassi, potevo percepire paura e addirittura terrore.
Mi bloccai. Persi un battito, forse due. Sgranai di poco gli occhi per poi sbattere le palpebre.
-“Scusa?..” mormorai ancora stupito, guardandolo.
Alzò lo sguardo su di me.
-“Sono pazzo di te. Louis William Tomlinson.”
Incatenò quella frase con un bacio. Lento, dolce. Pieno di insicurezze, ma sicuramente pieno di emozioni.
Sorrisi.
Quelle labbra erano mie, e non m’importava se fosse un sogno.
Non m’importava se il giorno dopo fosse tutto finito.
Non m’importava se lui fosse ubriaco o stesse correndo troppo.
Lui in quell’attimo era mio e quell’attimo fu sicuramente il migliore di tutti i momenti migliori che una persona può vivere nella vita.
  
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