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Autore: zacra    27/07/2012    3 recensioni
questa è la mia seconda FF, parla di quello che parlano tutte le FF una ragazza, un ragazzo, l'amore il solito insomma, è scritta senza pretese quindi ottima lettura per il tempo libero!
Genere: Erotico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Eva era appoggiata ad una colonna della stazione centrale di Milano e osservava le persone attorno a lei affrettarsi verso i binari e i treni che li avrebbero riportati a casa, per il suo treno mancavano ancora una trentina di minuti, sospirò e si voltò alla sua destra distratta da due uomini che parlavano in maniera concitata in inglese, si mise ad osservarli tanto non aveva di meglio da fare.
Quello più alto si voltò e incrociò lo sguardo di Eva, che per l’imbarazzante figura indirizzò il suo sguardo verso le sue scarpe.
-          Chiedilo a lei Bob, abbiamo poco tempo dai!- disse l’altro.
-          Ok – rispose Robert avvicinandosi a Eva.
-          Scusa?-
-          Si- disse Eva togliendosi gli auricolari.
-          Probabilmente mi prenderai per pazzo, ma ci servono 30 euro e abbiamo provato tutte le carte che abbiamo nessuna funziona in questo sportello, e se non facciamo presto perdiamo l’aereo, non è che ce li potresti prestare? Se mi lasci la tua mail  ti giuro che te li restituisco- disse serio.
-          Ehm- disse Eva pensandoci un attimo, nel portafoglio aveva circa 50 euro, e quei due non le sembravano dei poveracci anzi, quello che le aveva chiesto 30 euro aveva in mano un i-pone che valeva quanto il suo ultimo sudato stipendio.
Prese dalla borsa il portafoglio e gli allungò i soldi che le aveva chiesto.
Il viso di Robert si illuminò in un sorriso dolce e genuino, l’avrebbe abbracciata per quanto si era dimostrata gentile con due perfetti sconosciuti.
-          Lasciami la tua mail, come ti chiami?- disse Robert con il cellulare in mano.
-          Eva- rispose lei prendendogli il cellulare di mano e scrivendo la sua mail.
-          Io sono Robert e lui è Jamie- disse indicando il suo amico che parlava al telefono.
-          Piacere- rispose Eva stringendogli la mano.
-          Bob, andiamo c’è il taxi- gli urlò Jamie.
Robert le sorrise di nuovo e sparì fuori dalla stazione con l’amico.
Eva si rimise ad ascoltare la musica, probabilmente di era fatta appena fregare dai due occhi più belli che avesse visto nelle ultime settimane, sentì il Blackberry vibrarle in tasca dei jeans e aprì la mail- “Grazie sei stata davvero gentile Robert”- sorrise tra se e si diresse verso il treno che l’avrebbe riportata a casa.
L’impatto con Bologna appena scesa dal treno fu come al solito destabilizzante, a Milano c’era il solo e lì pioveva a dirotto, Eva si tirò su il cappuccio e corse fino alla fermata dell’autobus.
La giornata non era affatto andata come sperava aveva avuto un colloquio di lavoro dove le avevano fatto chiaramente intendere che non aveva i requisiti richiesti per quel lavoro e come se non bastasse mancavano una manciata di giorni alla fine del suo contratto con il giornale locale come foto- reporter.
Entrò in casa bagnata fradicia e si mise sul divano per radunare le idee, aveva già pagato i prossimi 4 mesi d’affitto e almeno non era del tutto per strada, ma doveva trovare un altro lavoro alla svelta, le era andata bene che subito dopo la laurea le avessero offerto questo contratto di 8 mesi al giornale, si rialzò e andò a farsi una doccia.
 
I mesi passarono, Robert aveva restituito i soldi a Eva tramite bonifico appena arrivato a Los Angeles e i due avevano continuato a scriversi mail anche dopo.
Bob sapeva ormai quasi tutto della vita di Eva, viveva da sola, genitori separati con i quali preferiva non avere a che fare, niente fidanzato e un carattere per niente facile che le ricordava molto il suo fratellastro Jared, ecco una cosa che Bob aveva opportunamente scordato di dirle, le aveva parlato dei suoi fratelli ma non dei suoi due più famosi fratellastri Jared e Shannon Leto.
Una sera Bob era seduto in piscina a casa di Jared  e stava scrivendo l’ennesima mail a Eva.
-          Allora le chiederai di venire qui per l’estate? Ormai siamo a giugno- disse Shannon sedendosi accanto a lui.
-          Non lo so Shan, ci sono un sacco di cose che non le ho detto, non sa neppure di voi- rispose Bob posando il pc.
-          Mh, ma è tipo la tua ragazza no?- chiese Shannon punzecchiandolo.
-          No, non è la mia ragazza-
-          Ma vorresti che lo fosse- disse Jared inserendosi nel discorso e sorridendogli.
-          Jared smettila- disse Bob.
-          Vorresti che lo fosse , me ne sono reso conto la prima volta che ti ho chiesto di parlarmi di lei- disse Jared.
-          Non credo di piacerle in quel senso- disse Bob passandosi una mano tra i capelli e sospirando.
-          Almeno un po’ devi interessarle altrimenti avrebbe smesso di risponderti alle mail dopo che le hai restituito i soldi- disse Shan facendogli l’occhiolino.
-          Chiedile di venire per l’estate dai, hai detto che adesso non sta lavorando no? Quindi non c’è nessuna possibilità che ti dica di no- disse Jared.
-          E se non avesse i soldi per il biglietto? E se fosse già impegnata con i suoi amici?- disse Bob.
-          I suoi amici hanno una casa a Los Angeles e le pagherebbero il biglietto per venirci?- disse Jared serio.
-          Non credo-
-          Perfetto allora manda quella cazzo di mail- disse Jared tornando  dentro.
Robert prese di nuovo il pc in mano e riprese a scrivere la mail per Eva, erano circa 4 mesi che si scrivevano e ormai erano amici, quindi decise di provarci, le inviò la mail e sospirò come un ragazzino di 15 anni prima di chiudere il pc.
Eva rientrò in casa e si guardò allo specchio per un attimo, sua cugina aveva fatto un bel casino con i suoi poveri capelli, le aveva chiesto di schiarirli di poco e ora si ritrovava con i capelli più rossi della storia, era sempre stata rossa, ma questa tonalità non le donava molto anzi sembrava ancora più pallida, li legò  e si sedette sul letto per controllare la posta sul pc.
 
Aveva appena aperto la posta che suonarono alla porta.
-          Arrivo- disse posando il pc .
Aprì la porta e si trovò davanti Bec, la sua migliore amica, la quale iniziò a ridere appena la vide.
-          Non è divertente Bec- disse Eva facendola entrare.
-          Mi avevi detto che Betta aveva fatto un bel casino coi tuoi capelli, ma mai avrei immaginato un colore così acceso. Però non stai male dai- disse Bec sciogliendole i capelli per vederli meglio.
-          Si come ti pare-
-          Ehi io conosco il significato di quella frase con te, quindi non la usare!- disse Bec seguendola in camera sua.
Si sedettero entrambe sul letto e Bec prese il pc guardando le mail di Eva.
-          A quanto pare qualcuno ti ha scritto- disse guardando Eva.
-          Chi?-
-          Bob….ti scrive spesso no?- disse Bec maliziosa.
-          Ma smettila, dammi il pc su- disse Eva allungandosi verso l’amica.
-          Non prima di averla letta- disse Bec.
Eva restò ad osservare l’amica che leggeva la mail, e la vedeva sorridere senza capirne il motivo.
-          Che hai da ridere?- le chiese quando posò il pc.
-          Ti ha chiesto di andare a trovarlo per l’estate- disse Bec.
-          Scherzi vero?- disse Eva prendendo il pc e leggendosi la mail di Bob.
-          Non scherzavi- disse appoggiandosi alla testata del letto e posando il pc a lato.
-          Beh cos’è quella faccia? Stiamo parlando di 2 mesi a gratis in America, io sarei felicissima al tuo posto- disse Bec.
-          Credimi anche io lo sono- disse Eva passandosi le mani sulle cosce.
-          Allora sei pregata di farlo sapere anche alla tua faccia, perché adesso non lo sembri- disse Bec strappandole un sorriso stiracchiato.
-          Hei? Avanti che hai?- le disse Bec avvicinandosi.
-          Credo di piacere a Bob, voglio dire più che come amica- disse Eva.
-          Che cosa terribile eh? Un bel ragazzo neanche troppo povero forse ti viene dietro, davvero non so come tu faccia a non suicidarti all’istante- disse Bec sarcastica.
-          Bec…-
-          No Eva, per una volta per una sola volta fidati di me, vai via per questi due mesi ti farà bene, vedrai cose nuove, conoscerai gente nuova- disse Bec.
-          Vorrei venissi con me- rispose Eva.
-          Beh tu dalla al caro Bob e poi chiedigli un biglietto per la tua amica povera rimasta in Italia- disse Bec ridacchiando.
-          Sei sempre la solita- disse Eva lanciandole un cuscino.
Restarono ancora un po’ a chiaccherare sul letto, poi Bec dovette andare al lavoro e Eva rimase sola con la mail da inviare, la rilesse circa un centinaio di volte prima di premere invio, ma alla fine lo fece, spense il computer e andò all’appuntamento con il tatuatore aveva in mente questo tatuaggio da anni e finalmente lo avrebbe fatto.
  
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