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Autore: _Giuls__    27/07/2012    17 recensioni
Jennifer odiava a morte la profondità opaca dei suoi occhi color carbone, odiava fissarli ed odiava semplicemente il fatto che ne fosse stata sempre così sfacciatamente attratta.
[...]
-Guardati- lo fissò disprezzando ogni centimetro di lui -l'unica cosa decente che riesci a fare è specchiarti. Fai con comodo: la tua nuova ragazza ti desidera perfetto, ti vorrà impeccabile!- disse con fare teatrale prima di voltarsi disgustata con l'intento di andarsene.
-Tu forse non hai capito proprio niente- cominciò Zayn accigliandosi ed afferrando la ragazza per un braccio impedendole di avanzare un altro passo, poi avvicinò il volto bagnato di lei al suo e le sussurrò: -mi specchio, certo, ma ormai non riesco più a vedere me. Vedo te, ovunque.-
[...]
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due


-Oh santo cielo, Macchia!- in una frazione di secondo la ragazza si fiondò sull’amato cucciolo riempiendolo di coccole: evidentemente doveva essere scomparso da un bel po’.
-Jen ma cosa ti prende?- dietro di lei spuntò una donna di almeno una quarantina d’anni che, pensò Zayn meravigliandosi, portava divinamente.
Jen, si chiama Jen. Che nome raggiante, aveva un certo stile americano.
-Grazie, grazie, grazie!- ed un attimo dopo Jen lo abbracciò quasi in lacrime. Lui rimase a bocca aperta e ricambiò la stretta con un sorriso ma non poté intrattenersi qualche minuto di più.

** 

Il suo cellulare squillò per l’ennesima volta facendolo balzare dal sonno nuovamente. Sbuffò rumorosamente e quasi gli venne voglia di bruciare quell’arnese, lo strinse tra le mani e rispose dopo interminabili squilli. Quell’idiota di Carl insisteva di brutto stavolta, eh?
-Che vuoi?- rispose secco.
-Oggi alle 16 fuori la banca, ti aspetto. Porta 2 pistole-
-No Carl, oggi non ho proprio voglia di fare nulla- disse sospirando -ecco… non mi sento tanto bene- mentì passandosi una mano tra i capelli per poi portarsela dietro la nuca.
-Ma che cazzo dici?! Oggi quell’idiota di William andrà in banca a ritirare non so quanti miliardi e tu non ti senti tanto bene? Non dobbiamo permettere che questa occasione ci sfugga!- Zayn lo sentì sbuffare -saranno tutti nostri quei soldi, Zayn- cercò di convincerlo con tono entusiasta cercando sempre di non essere sentito da nessuno.
-Ti ho detto che oggi non ne ho vo…-
-E allora va al diavolo- concluse Carl infuriandosi -ci andrò da solo e non sarò disposto a dividere il malloppo con te-
Detto ciò la telefonata s’interruppe. Al giovane pakistano scivolò tutto addosso, scaraventò il blackbarry in un punto impreciso della stanza e continuò la sua desiderosissima dormita su quello scomodo divano tanto odiato.
 
Quando si risvegliò erano circa le 17:30.
Si guardò intorno e, annoiato, decise di andare a fare una passeggiata al parco poco distante dal suo appartamento: era -come ogni giorno, del resto- stufo di vedere quelle solite, tristi e stressanti pareti grigie e di respirare nicotina.
Il sole sfoggiava i suoi raggi con un’energia fantastica, Zayn amava la sensazione che gli donavano quando questi sfioravano e riscaldavano la sua pelle -già in sé scura- accompagnati da una leggera brezza che contemporaneamente la rinfrescavano.
C’era ancora molta gente in giro: bambini strillanti su biciclette e pattini, donne che chiacchieravano sulle panchine di legno, ragazzine che speravano invano di essere notate dall’altro sesso… anche da lui, che però ignorò completamente.
Il diciannovenne sobbalzò quando sentì la sua mano destra bagnata da un qualcosa di viscido; si voltò di scatto e non poteva credere ai propri occhi: era proprio Macchia! Gli sembrò quasi la scena di un film.
-Macchia, no! Oddio mi scusi tanto!- si scusò in fretta la padrona affannata mentre raggiungeva il suo cane. Quando alzò lo sguardo e notò finalmente Zayn sbarrò gli occhi e sentì le guance avvamparsi. -Hey- seppe dire mentre cercava di tenere a bada il dalmata che gli faceva le feste.
-Mi sorprende che dopo una settimana si ricordi ancora di me-
-Già, sorprende anche me- confessò passandosi l’esile mano sulla fronte leggermente sudata -E’ davvero molto intelligente- aggiunse poi imbarazzata non sapendo che altro dire.
-Zayn- disse lui notandola grattarsi la testa con un’espressione confusa, evidentemente la ragazza stava cercando disperatamente di ricordarsi il suo nome.
-Ah, giusto- si limitò sorridendogli e stringendogli la mano -ci siamo presentati l’altro giorno, non muore nessuno se lo rifacciamo- disse facendogli alzare leggermente gli angoli della bocca -Jennifer- disse poi.
-Come stai?- le chiese invitandola a sedersi sulla panchina con lui.
-Bene, grazie- gli sorrise -e tu? Sembri stanco-
-E’ colpa dei troppi impegni- tagliò corto sospirando per poi voltandosi verso di lei con un sorriso sforzato nascondendo le preoccupazioni che aveva dentro.
-L’altro giorno non abbiamo avuto occasione di parlare, Zayn- cominciò la ragazza -dimmi, come sei riuscito a trovare questo stupidone?- scherzò riferendosi a Macchia.
-E’ stato tutto un caso…- mentre Zayn le spiegava l’accaduto in modo sintetico, Jennifer si sentì perdere negli occhi scuri e profondi di lui. Secondo lei nascondevano qualcosa.
A primo impatto le sembrava un ragazzo dall’aria sfacciata, proprio come quelli che non fanno altro che fissare donne mezze nude per tutto il tempo, quello con sempre cattive intenzioni ed un po’ asociale. Ma i suoi occhi… i suoi occhi descrivevano quel ragazzo in tutt’altro modo, se non l’opposto.
Non appena si zittì, Zayn pensò alla settimana precedente, a quando Jennifer gli piombò letteralmente addosso nonostante sapesse che lui era un perfetto sconosciuto. Pensò al suo profumo di pesca, ai suoi occhi tanto umidi quanto stracolmi di emozione. Doveva ammettere che erano davvero belli, riusciva a mettere a fuoco i piccoli filamenti ondulati nei suoi iridi, filamenti sfumati che -partendo dalla pupilla- andavano dall’acqua marina, poi all’azzurro intenso fino ad un leggero grigio caldo che faceva da cornice all’iride stesso.
-Devo andare- disse d’un tratto leggendo chiaramente la delusione sulla faccia di lei -è stato un piacere rincontrarti-
-Aspetta- si affrettò lei -vai di fretta?-
-Direi di si- concluse freddo ed un attimo dopo lui era già lontano parecchi metri.
 
Mezz’ora più tardi, quando uno Zayn Malik furioso spalancò la porta del suo appartamento, sapeva già a quale delle solite discussioni andava in contro.
Come previsto Carl era lì accanto alla piccola finestra anonima che lo attendeva -Oh, bentornato- lo accolse il biondo fingendo un sorriso ed accendendo una sigaretta -Lo sapevo, sei solo un traditore- continuò con tono tranquillo ma fulminante. 
-E tu invece quando te lo toglierai quel maledetto vizio di spiare, eh? Credi che non ti abbia visto?-
-Ma piantala razza di idiota!- si zittì per interminabili istanti, poi osservò per bene Zayn -Devo ammettere che però quella ragazza è davvero molto carina, non trovi?-
-Cos’hai in mente stavolta, Carl?- aggiunse alzando gli occhi al cielo notando con disprezzo il suo amico pensieroso.
-Oh, beh, lo saprai molto presto, mammoletto- rise di gusto -lo saprai moooooolto presto- ripeté cantilenando soffiandogli contro una quantità di fumo così elevata da coprire quasi del tutto il volto scolpito e perfetto del giovane. 


_Giuls__:
Ragaaaazze mie belle, mi scuso infinitemente per l'estremo ritardo ma ho avuto dei problemi nel continuare. Non sapevo se andare avanti o no con questa storia ma alla fine mi sono impegnata per voi. Solo ed esclusivamente per voi u.u
Aaaaaaaaaaaaaaaww, 23 recensioni! Non so come ringraziarvi, siete degli amori! 
Anyway, spero che questo capitolo vi sia piaciuto come il primo, e vi prometto che posterò il prossimo non appena vedrò almeno 10 recensioni (?) ahahahah c:
Vi lascio un bacione, siete fantastiche! *w*

Su twitter sono @_OhZayn 


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