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Autore: Aishia    27/07/2012    5 recensioni
una povera ragazza che non ha mai avuto l'occasione di scoprire il mondo e se stessa,vivrà qualcosa che le stravolgerà la vita.la sua esistenza cambierà,ma come?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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l’ora di mandare tutto a puttane


Finalmente ero riuscita – con non poca fatica – a convincere il mio ragazzo a lasciarmi partire. Era stata una grande impresa,ma alla fine avevo ottenuto la sua approvazione, il primo ostacolo poteva considerarsi superato.
In un certo senso questo viaggio era un modo per acquistare la mia indipendenza, e scoprire ciò che la vita aveva da donarmi,inoltre era un modo per crescere:culturalmente e psicologicamente.
Nella mia breve esistenza non avevo mai vissuto situazioni eccitanti,in verità non avevo mai vissuto questo tipo di situazioni in genere.
l’idea di partire mi attraeva parecchio,mi sentivo euforica e su di giri,ma dovevo fare i conti con i miei più grandi distruttori di sogni … indovinate?
I miei genitori sono dei tipi piuttosto regolari,amanti della calma e rispettosi della routine familiare,ma soprattutto nei miei confronti – essendo figlia unica -sono stati sempre oppressivi,forse per paura o per scarsa fiducia,ma fatto sta che per loro dovevo sempre trovarmi a qualche metro di distanza dalla loro ala di protezione … senò chi poteva sentirli!
Potrei dire ‘’sono una ragazza casa e chiesa,ma non per mia grazia’’!
Sono sempre stati fin troppo protettivi nei miei confronti,negandomi di divertirmi quando ne avevo l’età e la possibilità,contrastandomi in ogni decisione che significasse passare una sola notte fuori di casa … e ora che dovevo partire la risposta la sapevo già.
L’unica cosa che non mi avevano ancora tolto era l’affetto di Sergio,lo consideravano un ragazzo alla mano,ottimo lavoratore e rispettoso delle loro idee.
Chi non lo sarebbe stato per non tappare quella loro boccaccia?
Ho conosciuto Sergio all’età di diciannove anni,a quei tempi era militare a Torino ma ha lasciato quella vita poco dopo avermi conosciuto.
Mi ha sempre detto:
<< mi sono innamorato di te al primo sguardo … ho incrociato i tuoi occhi e ho toccato il cielo con un dito.>>
Ma ha dovuto penare due anni sodi e tondi,poveretto.
in quel momento era nella mia camera da letto a tormentarmi le mani,Sergio era al mio fianco cercando di tirarmi su di morale.
ero al computer,informandomi sul sito dell’università,se dovevo partire … dovevo essere più che informata no?
Avremmo alloggiato in uno dei più lussuosi alberghi di Londra,a spese nostre ovviamente,tranne per il primo giorno – offerto dalla scuola – ringrazio il cielo di aver lavorato quest’anno.
In effetti mi ero dimenticata di specificare una piccola cosetta.
Mia zia Arianna lavorava in uno studio privato facendo la psicologa,e li che è nato il mio amore per quel mestiere,e considerandomi idonea per quel tipo di lavoro,ho affiancato mia zia,guadagnando più che bene.
<< Ally fra poco saprai anche cos’hanno da mangiare in dispensa! Esci da quel sito … calmati andrà tutto bene!>>
<< andrà tutto bene solo dopo aver ricevuto il fatidico e atteso ‘’ si ‘’ dai miei genitori! Non va bene per niente! >>
Non ero mai stata un tipo ansioso,ma in quel momento stavo sicuramente facendo una mutazione,sperando solo di non diventare verde.
Perché doveva essere tutto così maledettamente difficile?
In questo momento i miei stavano partecipando alla funzione religiosa,ma essendo le undici e mezza passate sarebbero arrivati a momenti,l’unica cosa da fare era quello di cercare in corpo tutto il coraggio e la pazienza necessaria
<< ma se faccio le valigie? Così almeno se mi dicono di no posso rispondere:ma papy ho già fatto le valigie vuoi che mi rompa un dito per disfarle?>>
Si stava scompisciando dalle risate,beh in effetti lo confermo ho fatto la più grande battuta del secolo, applausi!!!!
Smisi di ridere e il mio cuore perse un battito dopo aver sentito la porta dell’ingresso aprirsi e sentire un << tesoro siamo a casa>> pronunciato dalla voce solenne di mia madre che mi informava del loro imminente rientro nella loro umile casa.
Se prima mi sudavano le mani adesso mi si era sgretolate,potevo vederne i pezzetti sul pavimento.
<< Allison dove sei?>> pronunciarono a gran voce il grande capo e sua fedele consorte
<< sono in camera, arrivo subito!>>
Guardai Sergio,sospirando,stavo per avere tre infarti in un colpo … grande autocontrollo
<< tesoro devi dirglielo>>
stavo cercando in qualche parte del mio cervello il programma ‘’ teletrasporto ‘’ .
non riuscivo a poggiare i piedi per terra senza avere qualche forma di tremolio.
<< hai ragione,ora o mai più!>>
Sospira Allison,dai sono solo quattro parole ‘’ mamy,papy … parto per Londra’’ parole che in quel momento mi sembravano imprecazioni o omicidi.
Mi alzai dalla sedia e cominciai a camminare verso la porta,Sergio era dietro di me,mi stava sostenendo sia moralmente che fisicamente.
I passi mi sembravano pesanti,le gocce di sudore cadevano imperterrite senza scrupolo o vergogna.
I miei genitori si trovavano in soggiorno,mio padre era nella sua solita proltrona dinanzi al piccolo camino,con in mano il solito giornale calcistico,la mia mamma invece stava in piedi a parlare con lui e a ridere come una pazza.
Appena mi vide spuntare mano nella mano con Sergio mi sorrise.
Uno dei pregi migliori che possiede Sara Francesca Pace è il sorriso,caloroso e cordiale come non possiede nessuno
<< Allison!ciao Sergio come stai?>>
Aveva chiesto la mia mamma salutando il mio ragazzo con un abbraccio caloroso
<< tutto bene signora ...e lei?>>aveva risposto di rimando lui, da bravo ragazzo
La signora Pace in tutta risposta aveva sorriso cordialmente e già con quel gesto aveva risposto alla grande
<< mamma … papà. Vi devo parlare>>
Mia madre sorrise e si sedette nella sedia dell’enorme tavolo,così da ascoltare più attentamente le mie parole;mentre mio padre abbassò il suo giornale per concedermi uno sguardo svelto << parla cara>>
Carissimo cervello,non ti deve passare neanche per l’anticamente di lasciarmi in questo momento in mano al mio destino.
<< allora,beh,in un certo senso,certo>>ma che stavo farneticando?
La povera mano di Sergio stava per essere amputata dalla mia stretta,non riuscivo a proferir parola
<< Allison,cara … non aver paura di parlare>> mamma …
Sergio si voltò verso di me e proferì qualcosa a labiale ‘’ ci sono io con te’’.
Quelle parole furono fonte di coraggio,quindi presi tutta l’aria e il coraggio … che avevo in corpo e cominciai a parlare
<< allora,vi chiedo solo di non essere prevenuti per ciò che sto per dirvi. allora, io non vi ho mai dato modo di dubitare di me,sono sempre stata una brava ragazza a cui voi avete riposto tutta la fiducia che avete in corpo,no?>>
I due mi guardavano perplessi,sicuramente non capivano a cosa volessi alludere,ma fecero un cenno d’assenso con la testa per dare una conferma a ciò che avevo detto,e mi invitarono a proseguire
<< ebbene,come voi già sapete, sono una brava studentessa, di fatto l’hanno prossimo mi laureerò,per poi affrontare i lunghi e interminabili anni di specializzazione,ma non voglio continuare a divagare senza dire neanche una parola concreta e sensata>>
<< Allison ,cara,vai al dunque,non devi avere paura di parlare>>
Proferì mio padre,vedendo l’enorme gocce di sudore che precipitava dal mio viso.
La mia mano era ancora saldamente attaccata a quella di Sergio,il quale cercava di fare di tutto – in ogni gesto o sguardo – di infondermi coraggio.
<< ebbene,l’altro giorno io e Lily navigando su internet abbiamo trovato un sito dove dei professori proponevano di attuare un corso per un approfondimento linguistico a Londra,è uno dei migliori dove poi alla fine danno un importante attestato,io e lei abbiamo fatto domanda e ci hanno accettato … la partenza è prevista per l’inizio della prossima settimana>>
Mentre blateravo quelle parole, che uscivano dalle mie labbra con una velocità supersonica esaminavo i miei genitori,che mutavano espressione a ogni parola che aggiungevo,okay stava per esserci un’apocalisse.
Mia madre ora era diventata rossa ora era sbiancata,mio padre invece cambiava con più colori e il suo sguardo divenne arrabbiato e indemoniato
Mentre osservavo la mia vita passarmi davanti mi chiedevo se i genitori si potessero ammutinare contro gli stessi propri figli,e a giudicare dalle loro espressioni,ci stavano facendo un pensiero. Stava per scoppiare la terza guerra mondiale.
Nella sala era calato il più profondo silenzio,e sicuramente se avessero continuato a non proferir parola la mia agitazione sarebbe salita alle stelle,avrebbe fatto il giro dell’universo, girato due o tre volte intorno al sole,per poi infine catapultarsi nei confini della terra.
<< vi prego,dite qualcosa … >> Chiesi io quasi a tono di supplica.
Finalmente mio padre sembrava aver ripreso le sue facoltà mentali,si alzò dalla sua poltrona e scaraventò il giornale sul tavolo.
Vidi le sue vene contrarsi,mio padre non era un maestro di pazienza,doveva avere tutto sotto controllo e niente doveva andare diversamente dalle sue previsioni.
Okay,tappatevi le orecchie,inizia l’apocalisse.
<< tu hai fatto tutto questo senza neanche chiedere il permesso ai tuoi genitori?che ti hanno sfamato,ti hanno dato una casa e un istruzione,e tu … che fai? Ci ringrazi mentendoci?e prendendoci in giro?>>
Ma che si era fumato? Questa volta il sigaro aveva fatto fin troppo effetto
La calma con cui ero partita inizialmente,si stava per volatilizzare tra: 3-2-1
<< io che avrei fatto? Vi avrei mentito? Ma papà ti rendi conto di quello che viene fuori dalla tua bocca?? Io non vi ho affatto mentito,questo non significa per niente mentire. Te lo dico io cosa significa mentire,e se vuoi puoi anche cercarlo nel vocabolario o dove cavolo ti pare
Allora ‘’mentire’’ = Dire il falso,affermare cose non vere o diverse da come sono in realtà’’ecco cosa vuol dire questo vocabolo da te utilizzato,e a me non risulta che io ti abbia detto una menzogna!!! A te Sergio risulta?>>
Mi voltai infuriata verso il mio ragazzo che aveva uno sguardo terrorizzato,chi non l’avrebbe avuta alla vista di un demone che sputava lingue infuocate.
Lui annuì freneticamente,poverino lo avevo totalmente terrificato
<< ma fatto sta che non hai chiesto l’autorizzazione ai tuoi genitori! Coloro che ti hanno donato tutto questo! Non saresti nessuno senza di me!>>
Che cosa aveva detto???
<< non sarei nessuno senza di te?? No caro il mio’’ papino so tutto io’’ io senza di te,di voi,sarei tutto! Non mi avete mai permesso nulla,io non ho mai avuto un infanzia! Non sono mai potuta andare a divertirmi con le amiche ,perché per i signori era troppo pericoloso!!! E prima che mandi tutto a puttane vi voglio dire solo questo :io sono quello che sono,non per il tuo aiuto ma grazie a me! grazie al sudore buttato dalla mia fronte,grazie al dolore della mia schiena … grazie alla mia buona volontà ed efficienza, non grazie a te e a nessun’altro!>>
… Chi vincerà questo duello? Allison o suo padre? Restate con noi lo scoprirete tra poco … torniamo dopo la pubblicità!
Mio padre aveva gli occhi indemoniati,se avesse potuto mi avrebbe dato fuoco
<< dai Allison,e tu George calmati … Ally neanch’io sono entusiasta per quello che hai fatto,comprendi tuo padre,è preoccupato per quello che potrebbe capitarti … devi cercare di capirlo!>>
Ora anche mia mamma prendeva le sue difese
<< e voi? Voi avete mai cercato di capire me? io è ventitré anni che mi immedesimo in voi,ubbidendo come un cane e non fiatando! Ma sono stanca mamma,sono una donna matura e responsabile e prima o poi dovete farvene una ragione!non posso sempre cercare di capirlo io … è insopportabile, se una cosa non va per il suo verso scatena la guerra di indipendenza! O sono io che sono troppo matura o è lui il bambino>>
Accadde tutto talmente velocemente che non mi accorsi di nulla.
sentì dopo quelle poche parole, un dolore micidiale alla guancia,se non ci fosse stato Sergio a prendermi sarei sbattuta da qualche parte.
Mio padre per la prima volta mi aveva alzato le mani … ero esterrefatta, mia madre ci guardava ad occhi sgranati e l’avrebbe incenerito con gli occhi se avesse potuto
<< sei una bambina, ecco cosa sei! Ti credevo più matura Allison! Forse ti ho riposto troppa fiducia cazzo!e non osare mai più sfidarmi!>>
Questa era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso
<< basta! Non ti sopporto più! Io andrò a Londra con o senza il vostro consenso! E lo sai che ti dico? faccio le valigie e me ne vado da Sergio! Per voi sono morta come voi lo siete per me!!!>>
Detto questo corsi nella mia stanza seguita a raffica da Sergio,presi le valigie e cominciai a prendere tutti i vestiti che mi servivano
Dall’altra stanza si scatenò un vero e proprio inferno,i miei che inveivono l’una contro l’altra.
Mio padre per difendere se stesso e mia madre per difendere me.
<< stai bene tesoro?>>
Mi chiese Sergio abbracciandomi e dando tutto se stesso in quel gesto di affetto
Scoppiai a piangere,avevo esagerato si … ma non si doveva permettere di alzarmi le mani
<< mi dispiace … non ti ho chiesto nemmeno il permesso per stare da te …>>
<< stai scherzando vero? Tu non hai bisogno di permesso … casa mia è anche la tua>>
Dopo un paio di minuti, avevo già terminato di preparare i bagagli,infilandogli solo le cose necessarie e che mi capitarono sotto mano
Andai nel salotto dove i miei stavano continuando a litigare animatamente e solo al mio passaggio si zittirono
<< Allison tu non vai da nessuna parte!>> mi urlò mio padre
Io feci la finta tonta,girando la maniglia
<< Allison! Esci da quella casa e non preoccuparti a ritornare!>>
<< no signor Evans lei non ha nessun potere su di me …non si deve preoccupare non ho la minima intenzione di ritornare,si dimentichi di avere una figlia … addio …>>
E da quel momento uscì di scena dalla vita dei miei genitori … forse per sempre




NOTE DELL'AUTRICE:
Boujour ^___^
grazie per aver letto questo nuovo capitolo!!! spero vi sia piaciuto ^-^
ringrazio inoltre HICARU che ha recensito il capitolo precedente :D grazie grazie e grazie :)
fatemi sapere cosa ne pensate ;) è accettata ogni tipo di critica,suggerimento ... sono sempre costruttive ;)
ringrazio ancora chi legge e chi recensisce
un bacione :*:*:*
Aishia
  
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