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Autore: ifimlouder    27/07/2012    9 recensioni
"Siamo ventiduenni in viaggio di nozze, veniamo da San Francisco e dobbiamo andare a New York."
"No, Malik. Siamo diciottenni di New York che si sono persi per andare ad una dannata festa per una stupida scommessa."
"Vuoi avere un letto dove dormire stanotte, Dwight? Le tue chiappette di Brooklyn non sono abituate a dormire per terra."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Don’t make bets 
Come on with me we stay up all night long 
I want you win, I want you bad '

 

Mi accesi una sigaretta e lasciai che il mio cervello si rilassasse.
“Dwight, hai l’accendino?”
Dio, che stress.
“Non ce li hai i soldi per un fottuto accendino?”
”Non sono cose che riguardano una ragazza di Brooklyn come te. Dammi anche una sigaretta, dato che ci sei Dwight.”
Figuraccia. Mai fare ragionamenti come questi con i ragazzi del Bronx, mai.
Il nostro era un patto silenzioso, lui non avrebbe detto a nessuno che mi rintanavo nei posti come questo in giro, e io gli avrei permesso di scroccarmi una sigaretta al giorno.
”Spiegami una cosa, Malik. Io vengo qui, tutte le mattina per rilassarmi e trovo puntualmente un rompicoglioni come te. Cosa ho fatto di male?”
”Nessuno ti obbliga a venire qui, c’è una sfilza di ragazzine viziate come te nell’ala est della scuola. Non è posto per te questo, Dwight.”
Distesi all’indietro la testa per permettere alla pace e alla tranquillità di impossessarmi.
Il ragazzo finì la sigaretta e lanciò il mozzicone con rabbia a terra.
“Ci si vede Malik.”
La porta venne sbattuta e rimasi sola. Odiavo i ragazzi del Bronx che si credevano superiori a quelli degli altri quartieri. In realtà lui, era l’unico che conoscevo.
Conoscere, si fa per dire. Io non lo conoscevo, era semplicemente uno con cui passavo il tempo tra la quarta e la quinta, uno che manteneva i suoi spazi, e io mantenevo i miei. Aveva ricevuto una borsa di studio e quindi studiava nella scuola privata. Non sapevo altro. Non mi interessava altro.
Buttai la mia sigaretta a terra e rientrai.
Letteratura era una palla. Non mi piaceva, mi ritrovai a scarabocchiare su un foglio. 
“Ehi, Ellie.” Una pallina di carta mi si incastrò tra i capelli lunghi.
“Che c’è Louis?”
”Stasera do una festa, a casa mia, ho invitato tutta la scuola, vieni?”
”Stasera?”
”Sì, c’è anche Niall.”
Niall, ohw. Era il mio vicino di casa. Avevo una cotta per lui da tutta la vita. Due o tre volte ci eravamo anche baciati, ma niente di serio.
“Credo di riuscire a venire”
”Non avevo dubbi, ci vediamo Ellie.”
Suonò la campanella e abbandonarono tutti l’aula.
Mi diressi fuori anche io.
“Ehi Dwight”
”Cosa vuoi, Malik?”
”Vedi quello stronzo laggiù?”
Indicò un ragazzo biondo, o meglio, indicò IL ragazzo biondo. Era Niall.
“Sì, e allora?”
”Diciamo che gli devo dei soldi.”
”Cazzo c’entro io, Malik?”
“Abbiamo fatto una scommessa, se vinco io, tutti i miei debiti sono annullati.”
”Sentiamo, devi baciare la bellissima principessa?”
”No, devo portare il rospo al ballo.”
Rospo, io ero un rospo.
“Certamente non è un buon inizio.”
”Non hai capito.”
Feci per andarmene quando le sue dita sfiorarono il mio braccio.
”Aspetta.”
”Dimmi cosa vuoi perché mi sono stancata di essere presa per il culo da te, Malik.”
”Lascia che sia io a portarti alla festa stasera, non dobbiamo stare insieme. Solo la mia macchina deve scortarti a casa di Tomlinson. Ti prego Dwight.”
”Non se ne parla nemmeno.” Mi incamminai verso le mie amiche. 



“Giusto, chissà cosa credevo. Le snob come te non metterebbero mai piede nella macchina di un ragazzo del ghetto.”
Il mio passo divenne più leggero.
“Che c’è, Dwight, ti sei dimenticata?”
No, non mi ero dimenticata, non mi ero dimenticata affatto e la cosa mi faceva sentire in colpa.
Ma ero anche arrabbiata, non poteva sfruttare il mio senso di colpa così.
”Passa da me alle nove.”
 

 
“Ariana, non posso lasciarlo andare, capisci?”
”Ti prego, ti prego, James, ci conosciamo da una vita.”
”Sono un poliziotto, questo è il mio lavoro, non permetto sconti.”

“I bambini…”
”Vivranno meglio, credimi.”
Le lacrime rigarono il volto ambrato della nostra donna delle pulizie. Non capivo.

“Eleanor, vai a letto”
E la porta si chiuse.


 
Zayn’s POV


Ricordo ancora quella notte di Novembre, sembrava più fredda del solito.
Era una casa piccola, la nostra, priva di fonti di calore al di fuor di una piccola stufetta accesa all’angolo del salotto.
L’unica cosa che ci portava un po’ di calore erano gli occhi color caramello di nostra madre, erano capaci di scaldare anche il cuore ghiacciato di quell’uomo alto e prepotente che si definiva nostro padre. Ma quella sera quegli occhi erano vuoti.
Disinfettai una piccola ferita sul collo della mia sorellina, Marge, erano ormai cose quotidiane: ferite, lividi, labbra rotte e occhi neri. Segni della rabbia infondata e violenta di nostro padre.
Ma nostra madre non se ne rendeva conto, nostra madre era succube di quel mostro. Nostra madre ne era innamorata.
”Vostro padre è via per… lavoro.” Disse trattenendo un singhiozzo “Tornerà tra un po’, ora andate a letto”.

Annuimmo e ci dirigemmo nella stanzina che era separata dal salotto solo da una tenda semi-trasparente e rovinata,e solo dopo qualche anno capii che mio padre non era andato via per lavoro.



Eleonor aveva accettato.
Vedevo nei suoi comportamenti il senso di colpa che provava nei miei confronti e cercavo di sfruttarlo al massimo.
Erano le otto e un quarto, nemmeno un’ora e sarei dovuto essere davanti a casa sua.
Se lo sarebbe messo nel culo quel figlio di p…apà di un Horan.
Mi vestii velocemente con un completo che apparteneva a mio padre, rabbrividii al pensiero di indossare qualcosa di suo, di essere così vicino a lui. Non volevo essere come lui, non volevo essere un mostro.
Scacciai via i pensieri.
Un po’ di gel, un’occhiata ai capelli ed ero pronto per uscire.
Presi la mia macchina, una vecchia Porche scassata che avevo rubato in una discarica per poi rimetterla a nuovo con l’aiuto di qualche ragazzo della via in balia della noia.
Non feci in tempo ad entrare in macchina che vidi Eleonor venire verso di me.
“Giusto” pensai, “Sarebbe stata una vergogna farsi vedere in giro con uno come me.”
La ragazza era fasciata da un tubino blu notte, corto fino a metà coscia e portava dei tacchi a spillo dello stesso colore. Gli occhi chiari erano illuminati da un ombretto tendente al verde che ne risaltava la luminosità, le guance erano velate d’un rosa chiaro che rendevano il suo viso più morbido, un rossetto rosa risaltava le labbra piccole e carnose.
”Quasi carina” le dissi con uno sbuffo.
”Zitto e guida, Malik” rispose con uno sguardo scocciato.
 

 
 
http://www.polyvore.com/cgi/set?.locale=it&id=54484478  
 
 
SPAZIO AUTRICI


Questa fan fiction è a quattro mani.
Infatti il punto di vista di Eleanor è descritto da Megghi (imfalling su EFP e @acciotomlinson su twitter) mentre quello di Zayn da Momi (Toccamilemaniamore su EFP e @__YEEEP su twitter).
Siamo troppo emozionate è la prima fan fiction che scriviamo insieme, yooo





Fateci sapere il vostro parere amabili recensioniste, pace amore e one direction <3
 

  
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