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Autore: Zomi    27/07/2012    4 recensioni
Pazienza, pazienza, pazienza…
La Pazienza governa la carne, rafforza lo spirito, addolcisce il temperamento, estingue l’invidia, sottomette l’orgoglio, imbriglia la lingua, trattiene la mano, doma la tentazione, sopporta il dolore, ma…
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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CI VUOLE PAZIENZA…
 

 

La Pazienza governa la carne…

 

 
Le sottili labbra si posarono sul suo collo, baciandolo avidamente, mentre le mani veloci le alzavano la maglia leggera.
Nami incurvò la schiena verso di lui, per permettergli di sfiorarle senza problemi la pelle fresca e liscia del dorso, mentre gemeva dei suoi baci.
Abbandonò le braccia all’indietro, posandole al suolo, mentre le labbra di lui scendevano a bagnarle la scollatura della maglia, avvicinandosi sempre più ai suoi seni, eccitati e turgidi di emozione. Le cime del suo petto s’intravedevano sulla stoffa tesa della maglia, spinte dall’eros a mettersi in bella mostra ai suoi occhi, mostrandosi eccitate e vogliose. Gemette con mezzo grido, quando sentì un morso dell’amante posarsi sul seno destro, ancora coperto dalla maglia, stuzzicandolo, mentre le mani grandi e calde di lui accarezzavano peccaminose la sua pancia piatta, scendendo sempre più giù, sfiorandole la patta della gonna. La navigatrice ansimò in preda al piacere, vedendo le sue mani scendere a nascondersi sotto il bordo della sottana, sentendole poi toccarle l’interno coscia e avvicinarsi sempre più alle sue mutandine bagnate.
Un dito, grande e forte, passò sul cavallo umido di lei, spingendosi vero la sua intimità dilatata, accarezzandola diabolicamente e facendola avvampare di goduria.
-Oh Zoro…- soffiò chiudendo gli occhi Nami, stringendo le gambe sulla mano dello spadaccino che la toccava con ardore, iniziando a muovere il bacino contro il suo palmo aperto e caldo, ansimando bramosa di sentirlo suo.
Si mise a sedere e lo prese per il colletto della maglia con forza, avvicinandoselo al viso e baciandolo con passione, mordendogli e leccandogli le labbra, mentre gli apriva la patta di suoi pantaloni neri e affondava una mano dentro i boxer gonfi.
Gettò il capo all’indietro, gemendo quasi sfiorando l’orgasmo, sentendo sul suo palmo diafano e morbido, la dura ed eccitata pelle del membro del verde, che spingeva e pulsava nella sua mano, orinandogli di toccarlo e appagarlo. Lo sentiva teso ed eretto, pronto a farla sua.
-Zoro…- lo chiamò ancora, accarezzandolo sul torace nudo con la mano libera, sfiorandogli i pettorali scolpiti, gli addominali perfetti e la meravigliosa tartaruga atletica che guizzò animata dal suo tocco. Tornò a baciarlo con lussuria, piegandosi al suo volere e desiderando solo che la facesse sua, in ogni modo e tempo che volesse.
Nami scese a baciargli il petto, leccandogli i capezzoli duri e scuri, sfiorandogli la grande cicatrice che lo segnava da fianco a spalla, ricucendola con i suoi baci, stuzzicandogli i muscoli allenati con carezze e respiri d’amore. Gli baciò la vita, mettendosi in ginocchi davanti a lui, sottomettendosi al suo volere, mentre gli calava totalmente i pantaloni e i boxer, baciandolo sempre con maggior ardore e voglia, sfiorandogli l’interno coscia e avvicinandosi sempre più al suo fallo. Lo voleva, voleva fare l’amore con lui, perchè ormai era quello che provava per lo spadaccino: amore.
Un amore bruciante e devoto, un amore eterno e paziente, un amore che avrebbe vissuto per sempre nel buio e nel silenzio se era questo che lui desiderava, se ciò lo rendeva felice, perché la navigatrice ormai non viveva che per soddisfare il suo volere, per renderlo felice in qualsiasi modo lui desiderasse, fisicamente e non…
Baciò ancora il suo addome, bagnandogli l’ombelico, per poi risalire lungo lo sterno e leccargli il collo, arrivando alle sue adorate e lucide labbra. Voleva baciarlo ancora, e ancora, e ancora… finché ne avesse avuto respiro e forza.
-Zoro…- gli accarezzò il viso -… io ti amo… e ti vogl…-
 
Driiin… Driiinnn…
Nami sobbalzò tra le coperte del letto, svegliandosi di soprassalto, sudata ma soprattutto eccitata.
Con una manata assassina, uccise e spense la sveglia, buttandola a terra, dove l’oggetto si ammutolì borbottando.
-Oh Dio…- si posò una mano sugli occhi la rossa, sdraiandosi sul materasso e coprendosi ancora con il lenzuolo. Respirava affannosamente, e sudava in un modo indecente. Si portò una mano al linguine, dove trovò le mutandine completamente bagnate dai suoi umori e dove percepì, oltre il tessuto umido degli slip, la sua intimità dilatata e eccitata.
-Un sogno… di nuovo un sogno…- soffiò con gli occhi coperti dalla mano, ma sentendo perfettamente che Robin era passata davanti al suo letto per uscire dalla loro cabina.
La navigatrice sbuffò, puntando lo sguardo sul soffitto. Era la decima notte in cui sognava di donarsi allo spadaccino di bordo, senza pretese ne grandi cerimonie. Semplicemente si ritrovava con lui in mezzo alle sue gambe, ad eccitarla e a farla gridare di piacere, senza nemmeno toccarla tanto poi. Ma alla fine, lei si svegliava sempre sul più bello, o quando si dichiarava, o quando ormai lo stavano per fare, ritrovandosi eccitata e vogliosa nel suo letto, insoddisfatta e bagnata.
-Stupido buzzurro…- sbottò la rossa, legandosi i capelli in una coda di cavallo -… perchè cavolo mi sono innamorata di te poi…-
Subito l’immagine dei pettorali che aveva baciato nel sogno, le venne in risposta, facendola arrossire.
-Oh…- soffiò contro il suo subconscio crudele e ironico, che sempre le ricordava il perché amasse tanto quella testa verde, mettendole davanti agli occhi, non solo il suo splendido fisico scultoreo, ma anche il suo meraviglioso e diabolico ghigno combattivo e suadente, che caratterizzava ormai quel guerriero tanto nobile quanto orgoglioso, ma che al contempo le sottolineava il fatto che lui non fosse ancora suo.
-… lo so… lo so… non è mio…- sbuffò ancora la ramata a se stessa, scuotendo la testa per cancellare momentaneamente dalla mente l’immagine ghignate e fiera del samurai -… non per ora almeno… ci vuole solo un po’ di pazienza…-
Sorrise malandrina, prendendo tutto il necessario per una bella doccia fredda per calmare i suoi bollenti spiriti.
-Si… ci vuole solo un po’ di pazienza… e, caro Roronoa, sarai mio… fino a quel momento dovrò solo governare la mia mente e il mio corpo, ormai dipendenti da te…- aprì al massimo il getto d’acqua ghiacciata, che la bagnò sul capo, raffreddandole i pensieri -… in fin dei conti, la pazienza governa la carne… no?-
 
 




ANGOLO DELL’AUTORE:
Raccolta sulla pazienza nel campo dell’amore. Questo, e un paio di altri capitoli, mi sono costati il rating arancione, ma non sono tutti da Hentai. Spero di vedere molti vostri commenti. Grazie e al prossimo capitolo, ciao…

 

Zomi 
 

   
 
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