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Autore: Zomi    03/08/2012    4 recensioni
Pazienza, pazienza, pazienza…
La Pazienza governa la carne, rafforza lo spirito, addolcisce il temperamento, estingue l’invidia, sottomette l’orgoglio, imbriglia la lingua, trattiene la mano, doma la tentazione, sopporta il dolore, ma…
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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... rafforza lo spirito…
 

 

Le gocce di sudore colavano dalla fronte, solcando le rughe di fatica e bagnandogli le palpebre strette nel concentrarsi.
Soffiò stanco con il naso, mentre una fredda goccia di sudore colava dalla tempia sinistra lungo la cicatrice che lo rendeva cieco all’occhio, rinfrescandogli la pelle tesa nell’allenarsi, ripagandolo delicatamente dei suoi sforzi.
Si alzò ancora sulle sue mani, flettendo le braccia nelle sue flessioni alzate, con i piedi eretti e slanciati al cielo, dritti come alberi, mentre le braccia si piegavano sotto il peso continuo del pesante spadaccino.
Era notte, e come suo solito Zoro si stava allenando nella palestra della Sunny, esercitandosi con i suoi addominali e fendendo l’aria, stracciandone le molecole.
Si allenava, e come suo solito lei era lì.
In un piccolo angolo della palestra, seduta nella penombra della luce flebile e bianca della stanza, che illuminava la figura scura e muscolosa del verde.
Se ne stava zitta e ferma nel suo angolino, a leggere silenziosa, finché non arrivava l’ora di andare a letto, o, come piaceva a Zoro prenderla in giro, l’ora in cui “le brave mocciose vanno a nanna”.
Con l’occhio sano, il samurai la cercò sul pavimento.
Era seduta a terra, le gambe piegate al petto a mo di leggio per il suo libro, le mani strette attorno ai lati del tomo, e gli occhi, i suoi meravigliosi e dolci occhi, chini e avidi a divorare le pagine sapienti del volume.
Continuò a flettersi sulle braccia, perdendosi però nel guardarla.
Non sapeva perchè lo facesse, perchè restasse sveglia a leggere nella sua palestra mentre lui si allenava, ferma immobile in una angolo, stranamente silenziosa, muta a leggere senza nemmeno aprir bocca mai.
Rimaneva nella palestra con lui fino a pochi attimi prima che finisse i suoi esercizi, andandosene tranquillamente a letto precedendolo di pochi minuti.
Glielo aveva chiesto.
Solo una volta a dir la verità, e lei, candidamente e con il suo tono spavaldo e malandrino gli aveva risposto per le rime.
-Ti do fastidio?- aveva alzato lo sguardo dal libro Nami, puntandolo su di lui e i suoi profondi occhi neri.
-No…-
-E allora di che ti lamenti…-
Da allora la sua presenza era diventata parte integrante dei suoi allenamenti. Non iniziava nemmeno se lei non arrivava, e se tardava, la rimproverava aspramente, borbottando e mugugnando secco. Lei alzava le spalle, sedendosi nel suo solito angolino, leggendo beata.
Zoro fissò lo sguardo sul capo ramato che leggeva sorridente anche in quella notte stellata, che si poteva intravedere oltre la finestrella della palestra, e le cui stelle chiare brillavano tra il blu scuro della notte.
Lo spadaccino alzò il suo peso corporeo sul palmo di una sola mano, alzando poi anche quella e iniziando a flettersi solo sulla pelle scura e a punta del suo dito indice.
Lei, sempre lei, che con la sola presenza, senza parole o sguardi, lo costringeva a dare il massimo, allenandosi con ogni sua più piccola molecola corporea, sudando come un dannato pur di dimostrarle quanto fosse forte e determinato a raggiungere il suo sogno, quanto s’impegnasse a sconfiggere i suoi limiti, a superare le barriere del suo corpo, allenandolo e rafforzandolo con fatica e sforzi, abbattendo i confini del suo essere, sfiorando la sua vera entità di spadaccino etereo, impegnandosi a rafforzare non solo il corpo ma anche lo spirito.
Alzò ancora lo sguardo su Nami.
Lei era lì, per lui, per aiutarlo proprio in quello, per aiutarlo a rafforzare il suo spirito.
La sua presenza, silenziosa e quasi trasparente, non era di semplice compagnia nella notte buia.
No, era un promemoria, un assicurargli, semplice e sicuro, che lei era lì per lui, per accompagnarlo verso il suo obiettivo, un ricordargli che ora lui, spadaccino orgoglioso e dal carattere indomabile, che da sempre si era affidato solo alle sue uniche e sole forze, aveva anche lei su cui contare, per cui combattere, su cui rafforzare il suo spirito.
Lei, per lui, ci sarebbe sempre stata, ad aiutarlo, a spronarlo oltre i suoi limiti, a sorreggerlo nelle battaglie, a guidarlo nel buio delle sconfitte, a brillare al suo fianco nelle vittorie.
Tutto per rafforzare il suo spirito
Lo sguardo nero e profondo del verde si posò ancora su Nami, incrociandosi agli occhi fissi su di lui nocciola e dolci della navigatrice, che gli sorrideva oltre la copertina del libro, per niente imbarazzata dall’incontro dei loro sguardi.
Zoro si sentì trapassare da quegli occhi color del cioccolato, li sentì invadergli l’anima, accarezzandogli nel loro cammino il cuore, raggiungendo il suo demoniaco spirito in allenamento, sorreggendolo con parole mute e tocchi segreti, rafforzandolo e rendendolo invincibile.
Si sentì tremare dentro, pervaso da una nuova forza dirompente e rovente, che gli bruciava nelle vene, spazzando via la fatica dell’allenamento, donandogli nuova forza ed energia. Era come se lo sguardo di Nami lo avesse ricaricato…
Possibile?
Possibile che una sola occhiata di lei avesse questo effetto sul suo animo?
Lo spadaccino ghignò, alzandosi e abbassandosi sul suo dito indice, mantenendo lo sguardo sulla rossa. Aveva il desiderio tentatore di lanciarsi sulla cartografa, baciarla avidamente e dirle quanto lo rendesse forte e potente la sua presenza, quanto ormai il suo sogno dipendesse da lei e quanto lui stesso necessitasse la sua compagnia.
Sgranò gli occhi per la sua voglia di sentirla solo sua, fisicamente e anche nello spirito.
Accidenti, se ne era innamorato.
Zoro lo capì in quel piccolo attimo, in cui si fermò alzato da terra, le gambe lanciate in aria, gli occhi puntati su di lei che si alzava dal suo angolino buio chiudendo il suo libro, mentre percepiva chiaramente il bisogno assatanato e bramoso del suo spirito della forza incredibile che solo lei riusciva a donargli, rendendolo più forte di ogni altro allenamento o meditazione.
-È tardi…- sussurrò Nami, sorridendogli dolcemente con il suo sguardo malandrino -… vado a letto… buonanotte buzzurro…-
Il verde mosse le labbra senza emettere verbo, saltando a pie aprì sul pavimento in legno della palestra vedendola uscire, permettendo ai suoi lunghi capelli di rame di muoversi nell’aria ondeggiando sul suo passo, mentre i fianchi ancheggiavano facendo ballonzolare le piaghe della minigonna.
-Si…- le annuì mentre si voltava ancora, aprendo la porta, verso di lui, sorridendogli con lo sguardo sottile, che accarezzò ancora il suo spirito, uggiolante malinconico nel vederla andar via.
La navigatrice uscì dalla stanza, lasciando solo lo spadaccino e il suo animo ad allenarsi ancora un po’.
-Si… buona notte amor mio…- ghignò alla porta chiusa, sentendo il suo spirito rafforzarsi paziente e calmo, pronto ad aspettare in eterno pur di averla, pur di possedere ben altro che solo quelle poche ore di compagnia con la rossa.
Si, pazienza, pazienza ci voleva, e ben presto, notte dopo notte, mentre il suo spirito si rafforzava grazie alla sua bella presenza, lei sarebbe stata sua, solamente sua, sua unica fonte di forza…
Pazienza, pazienza, pazienza, e insieme al suo spirito, sia sarebbe rafforzato anche il loro amore… 

   
 
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