Crack, fanon o
canon? Slash, het o threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I
♥ Shipping è un'idea del «
Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, «
since 01.06.08 »
Sfida semplice:
Kiba/Hanabi, lime, angst.
Prompt: “È sorprendente
quanto la gente faccia in fretta a chiudere la porta sul passato”
C.Palahniuck
Sfidata da: KumaCla
Fare
a meno dell'indispensabile
di
slice
“Questa
è l'ultima volta.” La ragazza mosse la testa indietro,
porgendo il collo all'amante.
“Certo.” lui alzò
gli occhi e leccò il solco tra i seni.
Hanabi rimase ad
osservare gli occhi ferini illuminarsi, si sporse leggermente per
baciarlo e lui le andò subito incontro.
Anche all'interno
dell'antico dojo del clan, l'aria fredda della serata formava nuvole
di condensa ad ogni loro respiro. I festeggiamenti si udivano in
lontananza, eppure erano ancora troppo vicini.
Kiba intrufolò
una mano tra di loro e poi sotto la stoffa del kimono, dove scoprì
che la pelle liscia di lei era nuda.
“Se avessi le
mutandine, saresti più credibile,” ridacchiò, nel
suo orecchio. E senza lasciarle il tempo di replicare, tirò
leggermente la stoffa sul petto per liberare un seno, poi scese a
baciarlo. Hanabi cedette ad un sospiro, il nastro sul suo fianco si
sciolse e il ragazzo sfiorò la pancia, l'interno coscia e poi
l'inguine, fino a trovarsi in ginocchio con dita chiare tra i
capelli.
Le passò la lingua tra le labbra, poi, prima di
toccarle il clitoride con la punta e spingere un dito all'interno,
con una calma esasperante.
Hanabi boccheggiò, avvertì
il vento insinuarsi tra le pieghe del kimono e un brivido di freddo
misto a piacere le strappò un gemito. In quel momento la mano
del ragazzo risalì il fianco fino ad accarezzarle un
capezzolo, con quella calma che la faceva impazzire. Tremò,
quando un'onda di piacere le fece gemere il nome sbagliato, prima di
accasciarsi a terra.
Kiba le baciò una guancia accaldata e,
quando si spostò sulle labbra, Hanabi rispose con tiepido
trasporto. Dopo, quegli occhi le parlarono di cose che non voleva
ascoltare.
“Me ne devo andare,” disse. Distolse lo
sguardo e si tirò in piedi, sistemandosi il kimono mentre
attraversava la stanza.
“Cosa?”
Hanabi si voltò
verso di lui, irritata.
“Sono sposata, mollusco, te ne sei
accorto?”
“Eri sposata anche mentre infilavo la
lingua...”
“Non ti permettere!”
“Era il
mio nome, quello, non di Neji!”
Lei sorrise, perfida.
“Già,
io almeno non ho mai detto di essere sua amica,” lo osservò
spalancare gli occhi, compiaciuta.
Kiba si alzò in piedi,
passandosi una mano fra i capelli.
“Poche ore fa ha sposato
quella che era la mia ragazza, non è mio amico. Ma, visto che
non hai sollevato proteste, non so davvero chi biasimare.”
“Non
capisci niente, dovevo farlo,” sputò, controvoglia, poco
dopo aver aperto lo shoji.
“Anche Hinata avrebbe dovuto, ma
si è opposta!”
“È per questo che ho
dovuto farlo!”
Kiba si voltò bruscamente e si
massaggiò gli occhi con una mano, digrignando i denti,
frustrato e amareggiato. Lo shoji scorse dietro di lui, per poi
sbattere a fine corsa.
Hanabi si passò una manica su una
guancia bagnata, irritata da quella sua debolezza fuori luogo. Prima
di essere la ragazza di Kiba, era la sorella di un'aggraziata
fragilità distratta, con il viso sempre voltato verso
spettinati capelli biondi.
Owari
500 parole
Spero
tanto che la citazione potesse non essere citata parola per parola,
ma usata per ispirarsi. Non so quanto lo sia per Hanabi, ma per Kiba
è sicuramente calzante.
Basta angst! Non ce la posso fare.
Mi costringete a scrivere flash odiose. E poi il lime, ne vogliamo
parlare? Cos'è, l'avvertimento dei frustrati, in cui si fa
petting ma non si arriva a nulla? Povero Kiba... ç__ç
*prende un giochino per cani in testa*
Si ringrazia la beta betante betosa, wari. Beta fangherl, all'occorrenza. Ah! E il titolo l'ho detto io, ma lo ha scelto lei, eh! Colpa sua.
I personaggi e i luoghi non mi appartengono e non c'è lucro.