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Autore: itscupcake    28/07/2012    21 recensioni
«Mi hanno abbandonato, ho dovuto crescere una sorella più piccola sola,mi sono chiusa in me stessa, mi sono innamorata, mi hanno spezzato il cuore, ho pianto, mi sono ubriacata,tagliata,ho tentato di mettere fine alla mia vita prima del tempo. Mi hanno definito pazza, sono stata ricoverata in un centro psichiatrico, poi portata in ospedale. Ma nonostante questo sono ancora qui,indistruttibile e pronta a lottare come non mai.»
/sospesa.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3.

 


                                                                                                                                                                                                            ''Nothing's fine I'm torn.
I'm all out of faith,
this is how I fell,
I'm cold and I am shamed.''

Torn- One Direction version.

Mi accasciai a terra, poggiandomi con la schiena ad un lato della vasca da bagno, sprofondando la testa nelle gambe, che erano alzate fino al petto.
Sentivo le lacrime trucidare il mio viso,e poi finire sulle mie ginocchia, quasi infastidendomi. E dato che Niall aveva scatenato quella ‘crisi’ in me, non sapevo a chi rivolgermi, perché sì, dietro ogni lacrima c’è un silenzioso grido di aiuto.
Mi misi una lunga maglia bianca fino a sotto il sedere, senza neanche un pantaloncino, ed alzandomi andai di nuovo sul lavandino, prendendo del cotone, bagnandolo con acqua, per tamponare il sangue,poi una piccola fasciatura bianca ed ecco fatto. Girai due volte la chiave per sbloccare la porta, ed ecco fatto. Affacciai la testa dalla porta, e vidi tutte le luci spente. Erano andati tutti a dormire, orami erano le nove passate e l’indomani c’era scuola.
Così, richiusi la porta alle mie spalle, e voltai il mio corpo verso sinistra, dove c’era la mia camera, feci qualche passo, quando andai a sbattere contro qualcosa…o meglio qualcuno. Stavo per gridare, era buio e mi ero presa un bello spavento, ma mi mise una mano sulla bocca.
‘’Calmati, sono Niall’’ disse lui, sussurrando.
‘’Perché parli a bassa voce?’’ dissi io, mantenendo il suo tono.
‘’Hope dorme e non vorrei svegliarla. Perché sei corsa in bagno prima?’’ disse lui avvicinandosi di più al mio viso.
‘’N-niente…avevo mal di pancia’’ dissi io, inventando una scusa al momento.
‘’Des, puoi mentire agli altri, ma non a me. PERCHE’?’’ chiese di nuovo. Lo sapevo che non mi avrebbe creduto, mi conosceva troppo bene.
‘’…’’ ci furono molti secondi di silenzio, poi lui mi guardò negli occhi e dai miei scese una lacrima, ripensando a ciò che avevo fatto prima. Lui lo capì, mi conosceva benissimo, sapeva che ogni mio comportamento aveva una ragione. Mi afferrò rapidamente il braccio, prima che io potessi accorgermene ed io gemetti dal dolore.
‘’Lo hai fatto di nuovo?Avevi smesso!’’ disse lui, quasi dispiaciuto.
‘’Io…ho avuto una crisi di pianto e non c’è ‘ho fatta, scusami, scusami’’ dissi, iniziando di nuovo a piangere,ma sempre mantenendomi silenziosa.
Lui mi accolse in uno dei suoi calorosi abbracci, poggiando il viso nell’incavo del mio collo, dove lascio un bacio a schiocco. E nonostante fosse stata lui la causa, l’effetto che aveva era sempre riparatorio. Uno dei suoi abbracci sarebbe bastato a colmare il dolore o la tristezza di un momento a qualsiasi persona, persino a me.
Dopo qualche minuto, si staccò, riprendendo a guardarmi negli occhi. I suoi splendenti e azzurro mare, che facevano luce nel buio intorno a noi. I miei languidi e per questo poco più luminosi, nascosti dietro a quello stupido ciuffo che ricadeva sul mio viso.
‘’Perché lo hai fatto?’’ chiese Niall, accarezzandomi la guancia.
‘’Io..’’dissi, mordendomi il labbro inferiore, non sapendo cosa dire.
‘’Des, non devi mentirmi, sono io,Niall! Mi hai sempre detto tutto, dai!’’ disse per spronarmi a dire la verità.
‘’Eh va bene, eccotela la verità: Hellen è bellissima, ha un sorriso stupendo, alta,magra, capelli scuri e super curati, gentile e tutto quello che hai detto tu. Ed io..mi sono sentita inferiore. Odio il fatto di saper di essere meno bella di lei. Ma soprattutto odio  ancora di più il fatto di essermi arresa. Perché io sono sempre stata quella forte, che no si fa mettere i piedi in testa, ma quella è solo una barriera e tu lo hai sempre saputo, io sono fragile ma detesto questo’’ dissi poi di nuovo, continuando a piangere e ributtandomi tra le sue braccia.
Sentii di nuovo il suo fiato sul mio collo, e le braccia legarsi alla mia vita, per stringermi meglio. Avevo solo voglia di rimanere lì per sempre, dato che fra le sue braccia tutto sembrava così sicuro, perfetto. Sentivo che ero protetta, nessuno poteva farmi del male, ero vulnerabile, ma allo stesso tempo forte.
‘’Des. Tu sei perfetta. Ognuno ha un suo modo di essere, un modo di vestirsi, un colore degli occhi. E poi la bellezza e negli occhi di chi guarda.’’ Disse sussurrando queste parole al mio orecchio.
‘’Grazie biondo.’’ Dissi flebilmente. Poi mi staccai e lo ri guardai negli occhi. Così innocenti e sinceri, così splendenti. Notai che il suo sguardo era rivolto verso la mia bocca, ma non sapevo se mi sbagliavo perché era buoi pesto.
Ma quella sera osai. Lascia fare all’istinto,al cuore. Lascia perdere la mente, Hellen e tutta la mia vita. Mi fiondai sulle labbra di Niall con fare deciso, che al mio tocco rimasero paralizzate, poi pero si schiusero, cominciando a prendere il comando. Le nostre lingue si intrecciavano quasi danzanti, desiderose l’una dell’altra sempre di più. Poi Niall si staccò di botto.
‘’Scusami. So che non dovremmo ma io ho bisogno di amore per favore. Ho bisogno di sentire che c’è qualcuno affianco a me. Ma se tu non vuoi, scusami..ho sbaglia…’’ non mi lasciò finire la frase Le sue mani erano già sui miei glutei, ed io ero ‘costretta’ ad essere appesa a lui a posizione koala, con la schiena al muro. Lentamente, senza staccarci, ci ritrovammo nella sua camera, dove lui mi poggiò sul letto delicatamente quasi come se fossi un fiore.
Pochi secondi dopo mi fu sopra. Manteneva i gomiti dritti sul letto per non farmi male poiché sarebbe caduto su di me, i suoi capelli sfioravano il mio ciuffo. Il rosso e il biondo, due colori troppo contrastati, ma che in quel momento sembravano essere così terribilmente uguali.
Ci vorrebbe proprio un mondo buio, così tutti sarebbero uguali, e si capirebbe quali sono le persone con dei valori interni.
Cominciava a darmi leggeri baci umidi sul collo,e io mi piegavo all’indietro per il piacere. Sentivo la sua eccitazione premere sulla mia coscia. Così, lentamente, abbassai i suoi pantaloni,e velocemente gli tolsi i boxer, cominciando a sentire un velo d’imbarazzo. Si lo so, era mio amico, mi aveva visto tante volte nuda e anche lui me, ma in quel momento sembrava tutto diverso. Non lo avevamo mai fatto, e nessuno aveva mai osate parlarne. Tutti ci dicevano che eravamo la coppia perfetta, ma noi ridevamo sempre a quelle affermazioni. E poi lo guardavo in quel momento. Io e lui su un letto a fare sesso senza una vera ragione. Ma forse era tanto strano quanto bello.
Forse è stata proprio quella la volta in cui la mia vita a preso una nuova svolta, il fatto di andare contro corrente, di provare cose che fino ad un secondo prima erano inimmaginabili.
A questi pensieri, mi rassicurai,e mi lascia totalmente trasportare.
Lui piano, piano passava il  dito indice su tutti i lineamenti del mio corpo, togliendomi tutto ciò che mi rimaneva addosso. I miei gemiti si facevano sempre più forti e anche le sue spinte. Così, quando stavamo per arrivare al culmine, lui mi baciò, frenando il mio prevedibile urlo. Una lacrima rigò il  viso perché il dolore c’era,ma quella lacrima nascondeva qualcosa di molto più profondo, per un attimo era stata una lacrima di felicità.
Mi ero sentita amata,o almeno desiderata per la prima volta realmente.
Qualcuno mi aveva presa e portata in un altro mondo, facendomi dimenticare ansie, paure, tutto.
Dopo che tutto fu finito, lui si sdraiò accanto a me, e nonostante il letto fosse piccolo mi abbracciò forte, sussurrandomi un ‘’buona notte Des’’ nell’orecchio, facendo attenzione a non sfiorare la mia fasciatura.


I raggi di sola iniziarono ad infastidire i miei occhi,e quando riuscii ad aprirli del tutto, notai che ero in camera di Niall, e in un secondo ricordai tutto ciò che era successo. Mi girai verso sinistra, ma lui non c’era.
Mi massaggiai le tempie con calma, avevo un forte mal di testa quella mattina.
Non mi andava di andare a scuola. Come sempre.
Mi alzai più scocciata che mai, trascinandomi in bagno, e mettendo velocemente un falpa lunga fino a metà coscia bianca e sotto un leggins nero, con delle converse basse bianche, le amavo e le odiavo. Perché me le aveva lasciate mia madre, me le spediva via posta, ansi veramente era l’unica cosa che mi avesse mai spedito, dicendomi che doveva parlarmi. Ma io mi ero rifiutata. Però non potevo negare che come regalo mi piaceva, dato che con la mia situazione sola non potevo permettermele.
Per la prima mattina dopo tanto tempo, passai la piastra sui miei capelli che d’estate sembravano ancora più rossicci, e poi aggiustai il ciuffo in modo che mi ricoprisse giusto un po’ l’occhio destro. Un filo di matita, di mascara, profumo , cappello ed eccomi pronta. Feci un respiro profondo e mi avviai verso la cucina, e nel tragitto mi ripromisi di fare la dura con Niall, cioè di non mostrarmi agitata per quello che era successo, perché anche se lo ero, volevo che fosse seppellita, non volevo che si rovinasse nulla della nostra amicizia, avrei  voluto che tutto passasse come se fosse stata solo  ‘una notte di follia’.

‘’Buongiorno’’ esordì Niall vedendomi dirigermi verso di lui, in cucina.
‘’Ciao’’ dissi dolcemente,sedendomi su uno sgabello della cucina ad isola.
Ci furono alcuni minuti di silenzio,forse i più lunghi di tutta la mia vià, ma poi finalmente proferì parola.
‘’ Des, riguardo ieri notte… bhé…’’ era imbarazzato a mille, lo notavo dal suo tono di voce e dal suo sguardo basso, così decisi con la mia finta spavalderia di rendere tutto più facile.
‘’E’ stata solo una nottata folle, io non ero in me ieri, quindi dimentichiamolo , va bene? Non mi va di rovinare tutto…’’ dissi io, prendendo un bel coraggio e mostrando uno dei miei migliori sorrisi.
‘’ Sì. Forse hai ragione. Comunque sappi che io ci sono. Sempre.’’ Disse sorridendomi a sua volta, ed io rimasi incantata da quanto fosse gentile e sincero quel sorriso.
‘’Grazie biondo. Ti voglio bene, tanto’’ dissi aprendo le braccia, dove lui si ci fiondò senza batter ciglio. Ma io avrei dovuto capire che una notte fra me e lui avrebbe potuto cambiare le cose, non ero cieca, semplicemente non volevo ammettere la verità a me stessa, perché sembrava troppo assurdo, quasi impossibile. Mi era piaciuto, e non poco. E pur troppo quelle cose  non dovrebbero esser fatte fra amici, ma era successo e l’unica strada era dimenticarlo.
‘’Bene, ma oggi non è il compleanno di Hope!?’’ esclamò Niall staccandosi da me.
‘’Oh cielo, hai ragione! Devo ordinare la torta, e devo ancora chiedere ad Hope quella sia il suo desiderio quest’anno.’’ Mi allarmai io, sobbalzando dallo sgabello.
‘’Speriamo sola sia poco costoso’’ disse il biondo ridendo, ma aveva ragione, non potevamo permetterci di spendere molto.
E quasi come se stessimo parlando del diavolo, ecco spuntare la piccola Hope dalle scale, con Bunny (il suo coniglietto di peluche) fra le mani, e gli occhi assonnati.
Le corsi incontro, sollevandola e gridando ‘’tanti auguri!’’, cominciando a darle baci sulle guance e da per tutto, e stessa cosa fece Niall.
‘’Allora Hope, cosa vorresti quest’anno per il tuo compleanno?’’ chiese l’irlandese, prendendola nuovamente in braccio.
Il viso di Hope era perso.
Hanno indecisione anche sulle bambole. Pensai.
‘’ Voglio sapere tutto quello che è successo con mamma e papà’’
Quelle parole mi stroncarono, aveva solo sei anni, non poteva chiedere cose del genere, perché non una sorellina che ama le barbie?
Pensai, ma poi subito smentii questi sciocchi pensieri. Infondo, da una parte aveva ragione. Lei non sapeva niente. Né i loro nomi, né  dove abitassero, né il motivo per  cui  ci avevano abbandonato. E’ la verità e che nemmeno io lo sapevo. E qui c’era bisogno di chiarire.
Guardai Niall con uno sguardo perso, come per chiedergli aiuto.
‘’Hope … perché non una di quelle belle bambole del negozio vicino al parco!? Ne ho viste alcune fantastiche’’ disse Niall sorridendole.
‘’No. Io voglio sapere tutto.’’ Era decisa, decisa più che mai.
‘’ Destiny io ti voglio tanto bene , ma ho bisogno di saperne di più’’ disse Hope, guardandomi negli occhi.
I suoi erano verdi immischiato all’azzurro, ed in quel momento mi erano sembrato così tanto bisognosi di aiuto e di affetto, che fui costretta a dirle che ci avrei provato.
‘’Ci proverò. Ma ad una condizione: Tu rimani con me e Niall, non se ne parla di rimanere con loro o qualsiasi cosa.’’ Dissi ferrea.
‘’Va bene!’’ disse sorride domi leggermente, per poi andare sul divano a guardare la tv.
‘’Oh cristo Niall, ora cosa faccio…’’ dissi persa, poggiando le mani sulla piattaforma della cucina.
‘’Cerchiamo insieme. Li rintracciamo, e gli chiederemo i motivi per cui vi hanno abbandonato. Io sono con te, non ti lascio.’’ Disse abbracciandomi da dietro. Sorrisi quasi involontariamente.
‘’Grazie biondo’’ dissi flebilmente, trovando il suo viso sulla mia spalla destra.
‘’Direi di iniziare subito dopo la scuola. All’uscita ci troviamo al solito posto , e poi andiamo insieme’’ disse lui, sorridendo e soffiando sul mio collo leggermente inclinato.
‘’Ci sto’’ risposi, prendendo lo zaino e affrettandomi ad andare sul mio motorino.
                                                                                                                             ***
Le ore di chimica non passavano mai, odiavo imparare tutte quelle formule così difficili per me, e per mia sfortuna, quel giorno avevo ben due ore di questa materia.
Appena varcata la soglia della classe, mi fiondai nel posto più nascosto, così mi sarei potuta riposare, nascondendomi dalla professoressa.
Ed ecco che, nel mio amato posto,c’era  Joy, con i suoi occhi girati verso la finestra, intenti a fissare un punto indefinito.
Mi sedei al posto affianco dato che era libero, e nonostante fosse meno nascosto, quel giorno non mi andava di essere buttata fuori, quindi decisi di non protestare.
‘’Ciao’’ disse lei, vaga, vedendomi seduta lì.
‘’Ciao’’ risposi io, fredda e menefreghista.
‘’Come mai seduta qui? Fra di noi non scorre buon sangue bella frà’’. Disse lei, guardandomi in pieno viso. Notai subito l’espressione rapper con cui mi aveva chiamato, e questo mi fece andare in tilt. A vederla non sembrava il tipo per queste cose, ma mi aveva fatto ricredere. Mi uscì un sorriso involontario, come se fossi felice di aver trovato qualcuno con quello stile.
‘’E’ il posto più nascosto. Ma ora dimmi, ti piace il rap?’’ chiesi inarcando un sopracciglio .
‘’ Certo.’’ Disse con tono al quanto scontato.
‘’Bene, anche a me. Almeno abbiamo una cosa per cui siamo d’accordo. Ma devi togliere lo sguardo dal mio Niall, sennò ti trucido’’ dissi fingendo un tono serio, vedendo che fissava l’irlandese che era  ancora fuori in cortile, e si vedeva dalla finestra.
‘’Ma che cazzo dici? Stavo guardando…ehm..’’ disse lei, in panico.
‘’Stavi notando la forma perfetta che hanno le nuvole, vero?’’ dissi io ridendo sotto i baffi, cercando di non metterla in imbarazzo.
‘’Siete fidanzati?’’ chiese d’un tratto. Sobbalzai a quella domanda, senza neanche sapere perché. Era invadente. Punto a sfavore.
‘’Ma gli affari tuoi? Comunque no’’ dissi io senza alcun tipo di espressione sul viso.
‘’Non  ti incazzare, pensavo che lo eravate, lo sembrate. Umh … forse ho capito, scopa-amici?’’ chiese lei, altezzosa.
Per un attimo ripensai alla notte precedente, ma poi scacciai via quei pensieri.
‘’Ma anche no’’ dissi incurvando entrambe le sopracciglia.
‘’Ed allora perché devo mettere giù le mani?’’ chiese lei. Aveva ragione. Perché?. Non mi ero posta il problema del perché avessi detto quella frase.. forse era perché vedevo Niall come una cosa mia, intoccabile, troppo fragile per essere presa. O forse perché erano anni che vivevamo io, lui ed Hope, e non avevamo mai ‘’osato’’ fidanzarci , né fra noi, né con altri … avevamo sempre avuto paura di rovinare la nostra piccola quasi-famiglia, anche se non ce lo eravamo mai detti esplicitamente.
‘’Perché con Niall non si gioca’’ risposi ferma, non ammettendo ribattiti.
‘’Non ci giocherò. Ma ha un tasso di scopabilità troppo alto.’’ Disse lei, leccandosi le labbra.
Io sussultai, forse anche rumorosamente, e le diedi un buffo sula coscia.
‘’Scherzo,dai’’ disse lei, mettendosi a ridere fragorosamente. Così tanto da far ridere anche me.
                                                                                    ***
Erano le 16:30, ed ero lì, sotto il mio solito albero, dove dovevamo incontrarci con Niall.
E dopo qualche minuto finalmente arrivò, ma al suo fianco c’erano anche il riccio e Joy.
‘’Hei Niall, perché ci sono anche loro due?’’ chiesi con aria scocciata, che era ben chiara.
‘’ Harry ha dei contatti che potrebbero esserci utili…gli ho raccontato del fatto dei tuoi genitori, e potrebbero aiutarci’’ disse lui facendomi un mezzo sorriso.
‘’Tu,riccio. Prova ad avvicinarti a me, o a fare battute indecenti sulla mia storia e sei finito’’ dissi facendo scontrare il mio cappello con i suoi ricci, ritrovandomi a pochissimi centimetri.
‘’Va bene, stai calma bella zio’’ sussultai quando mi chiamò in quel modo, ma non dissi nulla, semplicemente iniziai ad avviarmi fuori il cancello della scuola.
Avevo sempre amato passeggiare nel primo pomeriggio, ad Holmes Chapel era sempre tutto così calmo. Ma quel pomeriggio ero molto tesa.
Fra la questione che stavo per affrontare e la presenza di due quasi estranei con me, mi setivo letteralmente persa, non sapevo come comportarmi.
‘’Bene, lì c’è l’ufficio di Joaquin, lui ci aiuterà, sapete almeno da dove iniziare le ricerche?’’ chiese Harry, con le mani in tasca e lo sguardo vago.
‘’Si, sappiamo i nomi ed i cognomi ‘’ affermai io, convinta ma impaurita.
Entrammo in quell’edificio all’apparenza calmo e pacifico, tutto completamente bianco, ed anche dentro era tutto prevalentemente di questo colore.
Ci avvicinammo al bancone per chiedere informazioni, io ero l’ultima della fila, ero spaventatissima.
‘Forse non dovresti farlo Destiny, è un passo troppo grande per farlo di punto in banco’ queste parole frullavano ad alta velocità nella mia mente, ma ormai ero in ballo, e non mi rimaneva altro che ballare.
‘’Buona sera Joaquin, bene, lei è la ragazza che vuole informazioni sui suoi genitori.’’ Disse Harry, spronandomi ad andare avanti.
‘’Bene, dimmi i nomi dei tuoi genitori’’ disse l’uomo d’innanzi a me.
‘’ Georgia Smith e Sebastian Rods.’’ Dissi io, puntando lo sguardo sul uomo.
Quest’ultimo, smanettò qualcosa sul computer che aveva davanti, e mi guardò privo di espressione, per poi smagliare un enorme sorriso.
‘’ Ci risultano, il ché significa che sono ancora in città. Lei è Hope Rods, giusto?’’ chiese l’uomo .
‘’No, lei è mia sorella’’ dissi io, non capendo.
‘’ Qui risulta che i signori Rods abbiano solo una figlia..ed è  una certa Hope Rods’’ ribatté l’uomo, guardandomi serio.
‘’ Ci deve essere un errore’’ dissi io, non sapendo come comportarmi.
‘’Oh, aspetta. L’anagrafo non fa di certo errori di questo tipo,  però qui risulta che abbiano adottato una bambina appena nata, di nome Eloise. Sei tu?’’ disse a sua volta l’uomo.
‘’No’’ dissi io, sconcertata.
‘’Aspetta,Des. Il tuo vero nome non è Destiny, e lo sai. Magari potresti ess..’’ Niall si intromise, ma non gli feci terminare la frase. Non poteva essere,non doveva essere, non aveva alcun senso.
‘’Impossibile’’ sibillai a denti stretti. ‘’Non può essere,perché mai avrebbero dovuto adottarmi, per poi abbandonarmi subito dopo?’’ dissi, puntando gli occhi in quelli di Niall.
Lui capì subito. Capì che non ero pronta a sapere tutto di un botto, e non con altre persone in mezzo.
‘’Torneremo domani’’ si affrettò a dire il biondo, prendendomi per mano, per poi dirigerci verso l’uscita, seguiti da Harry e Joy.

     Aloha.
Okaay, so di essere in un ritardi più che colossale, ma è estate e anche io ho un bel da fare!
In realtà è da molto che lavoro su questo capitolo, ma no avevo molte idee, e sono stata poco bene.
Forse non è lungo come gli altri, non ho nemmeno controllato a dir la verità.
So solo che ieri sono iniziate le olimpadi, è la cerimonia, anche se lunga, è stata bellissima.
Poi quando c'è stata la bandiera dell'irlanda ho urlato, non sono una BM che itferà le altre squasre per i loro idoli,
ma non ho potuto fare a meno di pensare a come stava esultando il mio Niall♥.
Poi vabboh, quando c'è stata l'Italia sono saltata sul divano, poi la Vezzali spaccava gtrhuvhgfv.
Noi tutti vestiti Armani, sorridenti e con cartelli idioti, si questa è la mia Italia LOL :').

Beeene, ora passando alle cose normali,
questo capitolo è molto pieno diciamo.
La Destiny che fa quello che non si dovrebbe fare  è figa, però sono dolciosi insieme, jaa.
Hope che come regalo sceglie cose un po' malconcie...
E poi Harry e Joy in questo capitolo sono un po'  oscurati, ma a quanto abbiamo capito
Joy  si è presa una sottospecie di cotta per Niall e.e
Per sapere come andrà, seguiteci nella prossima puntata(?) No, ok HAHA :'D.
PS. Ho cambiato nick-name, perchè così è simile a quello di twittah cioé @iamnotfine.
Se volete followatemi che ricambio uu.
un kiss per voi lol.                                                                                                     

                                                                                      
  
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