QUINTO
CAPITOLO
«Quinn,
finalmente» sorrise Harry, sulle sue guance si formarono
delle deliziose
fossette «vieni, entra»
Si mise da parte per farmi passare, dopodiché mi
guidò in salotto, dove sul
tappeto era accucciata una bimba concentrata nell’agitare un
trenino-giocattolo
a mo’ di panna-spray.
«Lei deve essere Mary!» esclamai trionfante,
inginocchiandomi accanto a lei
«ciao, io mi chiamo Quinn, e tu?»
«eli»
disse, non degnandomi neppure di uno sguardo.
«Non fare la scema, Quinn» sospirò Harry
«devo parlarti»
Mi tirai su svogliatamente, di fronte al riccio che stringeva
imperterrito le
braccia al petto.
«Che succede?» chiesi, schioccando
ripetutamente la lingua.
«Forse è meglio che ti siedi»
mugolò lui,
indicando il pouf alla sua destra.
«Così mi preoccupi» mormorai,
fiondandomici sopra (sopra il pouf, non sopra
Harry).
«Louis ed Eleanor si sono lasciati» disse tutto
d’un
fiato, guardandomi terrorizzato per la mia papabile reazione.
Lo fissai inebetita, poi scoppiai in una fragorosa risata.
«Dovevi dirmi solo questo?» borbottai «mi
hai chiamato alle cinque del
pomeriggio e fatta venire a casa tua per dirmi questo?»
«Pensavo ti interessasse» mormorò, incupendosi
«ehm, vuoi qualcosa da bere?»
«Un bicchiere di coca non mi dispiacerebbe»
risposi, sistemando un ciuffo di
capelli scappato alla coda di cavallo «oppure mi va bene
anche un bicchiere
d’acqua»
Harry ammiccò e si diresse in cucina, dove vi rimase per una
decina di minuti,
ragion per cui a un certo punto decisi di raggiungerlo, pronta a tirare un colpo di mazza
all’assassino barra
ladro barra maniacA – non
fate caso
al fatto che io non abbia una mazza, o magari immaginate che io sia
cintura
nera di taicuandò (so
benissimo che
non si scrive così, ma non mi va di cercare su Google, anche
perché non sarebbe
una cosa intelligente da fare mentre c’è un
assassino barra ladro barra maniaca
in cucina).
«Uatà!»
urlai, tirando un calcio secco alla porta. Peccato che
non ci fosse nessun assassino barra ladro barra maniaca.
«È-è tutto apposto?»
chiesi, più delusa che sollevata.
«Che droga usi?»
«Che stai facendo qui, da un quarto
d’ora?!» sbottai.
«Bè, ecco..» sibilò,
voltandosi intristito verso di me «non
c’è né coca e né
acqua, ho cercato dappertutto ma non ne trovo»
Scoppiai a ridere copiosamente.
«Idiota» ridacchiai «bè, se
non hai nient’altro da dirmi potrei anche andare»
«Sì,
cioè no,
ehm..» balbettò imbarazzato, pestando
convulsamente i piedi sul pavimento
«mi devi aiutare,
Quinn, sei l’unica ragazza che conosco di cui mi posso
fidare, e..»
Lo fissai con sguardo interrogativo, sbattendo
ripetutamente le palpebre. Harry fece una smorfia, passò una
mano sulla fronte
imperlata di sudore, dopodiché si decise a parlare.
«Ti ricordi di Cassie?» chiese, strizzando gli
occhi.
«Uhm, no» risposi
dopo averci pensato un po’ su «chi
sarebbe?»
«Quella ragazza carina alla festa di Lou che è
rimasta tutto il tempo a
chiacchierare con Lottie e Marika, vi siete anche presentate,
è quella che ha
vinto alla gara di karaoke»
Annuii lentamente, non riuscendo a capire dove volesse arrivare. Che
volesse
confessarmi di averla ingravidata? Ma, sinceramente, non credo volesse
aiuto
proprio da me, una sconosciuta che gli aveva dato del procione
al primo incontro e che aveva tirato un calcio alla porta
della sua cucina credendo ci fosse dentro un serial killer.
«Mi ha chiesto di uscire insieme questa sera»
«E’ un appuntamento?» chiesi, incrociando
le braccia al petto.
«Dovrebbe, andremo al Dora’s,
è una
ragazza davvero dolce e piuttosto simpatica» disse.
«Allora qual è il problema?» chiesi. Pur
impegnandomi, non riuscivo a capire: se era davvero una ragazza dolce e
simpatica, e pure carina, perché Harry
il
playboy aveva bisogno del mio aiuto, per conquistarla? A
patto che fosse
davvero questo, il problema.
«E molto probabilmente ci baceremo» disse con riluttanza «e..
io
non ho mai baciato nessuna ragazza» continuò con un tono di
voce più basso.
Strabuzzai gli occhi: lui, Harry Edward Styles, il cantante di una
popolarissima band, il famoso ricciolino sexy, non
aveva mai baciato una ragazza?
«Scherzi? Cioè, se è uno scherzo
complimenti, sei davvero credibile » chiesi, con
fare ironico, ipotizzando un sorriso. Ma, notando lo sguardo serio di
Harry e
gli angoli della sua bocca spinti all’ingiù, capii
che diceva sul serio e
assunsi uno sguardo serio, forse il più serio che avessi mai
avuto prima d’ora.
«Non sono il ragazzo che tu pensi che io sia»
disse, stupendosi di
aver elaborato una frase così complicata. Lo conosco da soli
due giorni, ma ho
già capito che non è proprio il tipo che inizia a
parlare e non la smette più,
tutt’altro. Diciamo che è uno di poche parole.
«Credimi, Quinn» mormorò Harry con voce
rauca.
“Che stia per scoppiare a piangere?” mi chiesi,
quasi intimorita dal pensiero
di Harry in lacrime, a battere i piedi a terra come un bambino che
vuole le
caramelle.
«Dicevo» continuò, cacciando via i miei
pensieri «mi piace molto,
credo sia più di una cotta, e.. non voglio fare
una brutta figura con lei, sputandogli addosso o qualcosa del
genere» Ridacchiai,
immaginando la scena: la ragazza che gli si avvicina lentamente,
passando le
dita tra i suoi riccioli castano cioccolato, lui le sussurra
‘Ti amo’ e, boom,
un grumo di saliva le centra l’occhio.
Disgustoso, terribilmente disgustoso.
«Posso, ehm, baciarti?» disse, socchiudendo gli
occhi «è solo per esercitarmi, capisci? Ti
scongiuro, non lo verrà a sapere nessuno.
Farò tutto per te ma, ti prego, aiutami»
Io rimasi immobile, con gli occhi strabuzzati e la bocca aperta a
‘O’. Mi sarei
immaginata di tutto, ma non che mi
chiedesse un bacio. Era sconvolgente, cavolo!
«Harry, mi dispiace tantissimo, davvero, ma ci conosciamo da
due giorni e mi
sembra un po’ affrettato baciarci, anche se per
finta..» mormorai dispiaciuta,
ma nello stesso tempo fiera di essere stata chiara e precisa
«Scusami, davvero,
ma non provo nulla per te, sarebbe una stupidaggine bac-..»
Per i successivi venti secondi non capii più nulla.
Vidi soltanto il suo viso avvicinarsi d’impeto a me, i suoi
riccioli sfiorarmi
con delicatezza la fronte, e le sue labbra posarsi con dolcezza sulle
mie.
Non era uno di quei baci che cadevano nel volgare; era un bacio dolce,
uno di
quelli che si scambiano i bambini che, poi, ritraggono le labbra
disgustati.
Era come se stessi sognando: non riuscivo a
muovermi, a respirare, a dire qualcosa e neppure a tirarmi indietro.
Sentii che, in fondo, quel bacio non avrebbe cambiato nulla, anzi,
sarebbe
passato nel dimenticatoio e tutto sarebbe rimasto come prima.
«Louis» sibilai,
senza rendermene conto, dopo essermi ritratta da lui.
Il ragazzo mi lanciò un’occhiata con sguardo
interrogativo, ma fortunatamente – o forse
no? – squillò il campanello, che interruppe quel
momento così imbarazzante.
Harry andò al campanello e sussurrò
‘Pronto?’ al
citofono, quasi infastidito. Che fosse infastidito perché
quel trillo aveva
interrotto brutalmente il nostro stupido ed insignificante bacio?
«Oh, hai ragione, è proprio Louis!»
ridacchiò, più che altro per il nervosismo,
abbassando svogliatamente – o così mi faceva
credere - la maniglia.
Non avevo i raggi-x e, sicuramente, non ero
veggente.
In quel momento
avrei semplicemente voluto
che fosse Louis a poggiare le labbra sulle mie, rendendomi la donna
più felice
dell’Universo.
Perché dovevo dimenticare l’unica persona che
amavo e che avrei amato fino a quando il Fato non ci avrebbe diviso?
-
Ed
ecco che Quinn si mette nei guai. Harry, ragazzo cattivo :c
Ma Harry che non ha mai baciato una ragazza? AHAHAHAHAHAHAHA questa
cosa fa paura, sul serio (?)
Per tutti quelli che appoggiano la Louinn (chiamiamola così,
dai), tra cui me
AHAHAHA: state tranquilli, tra Quinn e Harry non succederà
più nulla. E poi si
vede che è innamorata di Louis, no? uu
Però
per la Louinn dovete pazientare ancora un po’,
perché se no la ff si
concluderebbe in cinque capitoli ç_ç
Grazie mille per le recensioni, le seguite, le preferite e le
ricordate. Se
siete arrivati/e a questo punto, che ne dite di lasciare una recensione?
P.s. le vostre recensioni sono jgkdsjkds, siete dolcissime e
gentilissime, grazie
mille ♥
-lu (: