I changed my life for you 
 

Harry come ogni mattina stava entrando a scuola, la sua scuola.
Dico questo perché era lui a decidere cosa dovevi essere e come dovevi comportarti per sopravvivere lì dentro. Tutti lo temevano, tutti lo evitavano, per quanto fosse possibile. Ogni volta che lui passava per i corridoi la gente si zittiva, che stesse parlando di cose importanti o no, e lo lasciava passare per poi riprendere la loro conversazione come se niente fosse.
E forse era così.
Harry era niente.
Fuori era temuto, odiato, fuori era riccio, impertinente, presuntuoso. Ma dentro era niente.
Vuoto.
Camminava per i corridoi con passo svelto, fiero, ma dentro non pensava a niente.
Era inutile pensare a qualcosa, la sua maschera funzionava così bene… lui si limitava ad indossarla, a farsi vedere dagli altri come loro si aspettavano di vederlo.
Ma lui non era così.
Lui non voleva essere così.
E così era perso nel vuoto quando andò a sbattere contro qualcuno.
Un ragazzo lì vicino aveva provato a evitarlo, tirando lo sfortunato, o in questo caso la sfortunata, per l’orlo del vestito, ma era risultato invano.
Indossa la maschera Harry, ora sii quello che devi essere.
- oh scusa non ti avevo visto!- disse rivolgendo un sorriso a Harry.
Quello che lui vide fu rosso.
Una lunga distesa di capelli rosso scuro.
Ed era la prima volta che succedeva. Tutti lì dentro per lui erano nero, rosso era qualcosa di nuovo. Rosso era diverso.
- e tu chi saresti?-
Impertinenza. La maschera si adattava benissimo a lui. Ora non era più l’Harry che pensava. Ora era l’Harry che gli altri volevano vedere.
L’Harry cattivo.
- io sono Renesmee- gli rispose lei sorridente.
Lei riusciva a vedere l’Harry vuoto, non la maschera, e questo dava molto fastidio a Harry cattivo.
- Renesmee?-
Occhi verdi.
Come i suoi.
No, lui non poteva paragonare i suoi occhi a quelli di lei. I suoi brillavano di luce propria. Splendevano. Non come i suoi.
Vuoti.
- si…i miei erano un po’ fissati con la saga di Twilight… ragion per cui io la detesto.-
Rosse. Le sue guance erano rosse. Imbarazzo per quello che era.
È un nome bellissimo Renesmee, voleva dirle, ma quello non poteva farlo.
Erano soli ormai, tutti erano fuggiti, pronti a evitare la tempesta che si sarebbe scatenata. Povera ragazza, aveva mormorato qualcuno mentre se ne andava… ora sarà la prossima vittima di Harry.
- io sono Harry-
Voleva gridarle questo non sono io Renesmee. È tutta una finzione. Non cascarci anche tu ti prego!
Ma non poteva farlo.
-e come stai Harry?- perché non aveva paura?
Era riuscita davvero a leggergli dentro? La maschera Harry, ricorda.
-sto bene, perché dovrebbe interessarti?-
Strafottenza.
Gli riusciva così bene.
-come stai veramente Harry…- gli sorrise.
Aveva capito tutto. La maschera era crollata. C’erano voluti anni perché qualcuno lo capisse, c’era voluto il rosso.
C’era voluta lei.
Un attimo. La maschera era crollata così velocemente che se qualcuno fosse passato di lì per la prima volta avrebbe potuto pensare non ci fosse mai stata.
Harry cattivo era qualcosa in cui la gente credeva. Una cosa sicura in un mondo insicuro. E la gente avrebbe voluto restasse così com’era per sempre, perché una volta che hai cambiato una parte di una cosa, anche le altre cominciano a modificarsi e finisce che presto nessuno si ricorda più cos’era all’inizio.
Harry in quel momento giurò che sarebbe cambiato, se non per tutti, per lei.
Per lei sarebbe diventato qualsiasi cosa, amico, migliore amico, o qualcosa di più.
L’avrebbe protetta, aiutata, ma soprattutto, l’avrebbe amata.
 

 
 Lei è Renesmee.