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Autore: _Deina13    28/07/2012    5 recensioni
Johanna rimane in silenzio qualche attimo, finchè io non capisco che 'è qualcosa che non va.
«Allora.. rimani con me» sussurra.
«Te lo prometto.» [...]
«Sarebbe bello, no?»
«Sarebbe bello cosa?»
«Una vita. Con te, Peeta e il bambino.Tu non hai sempre voluto un fratello?» «...O una sorella. Si, ma ora..Beh, non credo sia il momento più adatto» «Non penso esisiti un momento per avere un bambino, io non ero pronta quando lo era Peeta, ad esempio. Ma, se vogliamo parlarne, sono io che devo fare tutto il lavoro, lui deve solo stare a guardare, no?»
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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È troppo tardi quando mi rendo conto di cose alla quale nella notte in bianco precedente non avevo pensato. Heloise è troppo piccola per avere figli. E Johanna troppo grande.

Ma a chi voglio darla a bere? Heloise ha quasi quattordici anni, praticamente è pronta ad avere figli già da tre o quattro, mentre Jo non è ancora nemmeno arrivata a quaranta, chiunque delle due potrebbe essere incinta, e io sono sempre più con la testa fra le nuvole.

Per esempio ora, io sto pensando a quello che probabilmente sarà mio figlio (e che non posso non accettare perché non ho altra scelta) proprio ora che Peeta sta minacciando ci uccidere uno di noi. Random.

Non lo so, guardare colui che mi ha cresciuto diventare in quel modo ed affrontare i suoi amici che sono diventati anche i suoi famigliari in questo modo, mi sta togliendo tutta la concezione mentale del fatto che potrei (che sarò) padre se usciamo vivi dall'arena, da questa specie di Giochi che stiamo giocando senza sapere neanche contro chi. Peeta? È una minaccia? Ma se vogliono solo Katniss perchè prenderci tutti?

No, non la lascerei mai da solo.

«Peeta!» urlo, anche se tutto intorno a noi c'è silenzio.

Non voglio morire, non voglio morire, non voglio morire.

Anche se sono sicuro che morirò qui dentro.

«Aspetta. Aspetta. Spiegaci!»

Credo che strangolerà uno di noi con le sue sole mani, grandi e forti, ruvide manipolatrici di coltelli da cucina. In assenza di meglio per ucciderci.

«Non credo» respiro affannosamente. È la paura. «Non credo che ti converrebbe uccidere uno di noi ora, non ti toglierebbe tutto il divertimento della caccia?»

«Già..» continua Jo, lanciandomi uno sguardo. «E poi non sarebbe leale, dico, senza spiegarci perchè siamo qui.. cosa dobbiamo fare»

«Giusto» Peeta tira su col naso, è sudato, fa caldo. Il sorriso sghembo torna a padronargli il volto. «Vi lascio via libera, ma preparatevi per stanotte. Per quanto riguarda l'Arena.. be', sono sicuro che il capo non vede l'ora di parlarvi»

Continua a ripetere di questo capo, di qua e di là. Ma, con capo, intende Plutarch?

Credo che Katniss voglia chiederglielo, ma appena termina la frase scompare dietro cespugli e cespugli di tutte le tonalità del verde.

Aiuto Jo e Katniss ad alzarsi in piedi una ciascuna, con più delicatezza possibile, e poi mi accorgo che Heloise fa praticamente finta di non esistere. È rannicchiata su un mucchio enorme di foglie secche e ci da le spalle, se non vedessi che sta tremando penserei che si sia addormentata.

«Heloise?» la chiamo sussurrando dolcemente il suo nome.

Dobbiamo mettere i nostri rancori da parte, anche se la odio con tutto il cuore, in fondo dobbiamo collaborare qui, non sappiamo nemmeno se obbiamo uccidere Peeta, evitare che ci uccida, o ucciderci fra noi. Se l'ultima opzione fosse quella effettiva non so cosa succederebbe. Ma non lo sarà, so che non lo sarà.

E infatti non lo è.

Prendo in braccio Hawthorne, dato che non vuole saperne di muoversi. Forse tutta questa storia le ricorda i vari filmati che abbiamo visto al centro d'addestramento. E pensare che noi ci stavamo preparando ad affrontare una Guerra, ed invece eccoci finiti in una specie di nuovi Giochi. Dove le uniche due che ne hanno già vinte di altre edizioni, sono una incinta e l'altra troppo vecchia per vincerne ancora. Ed è questo che mi mette ansia.

Siamos tati catapultati in un altro mondo, indietro nel tempo, a quando Katniss era poco più di una ragazzina, a quando Peeta aveva solo una piccola cotta per lei, a quando mio apdre era ancora vivo e stava con mia madre, a quando Jo era una delle mentori più in gamba di ogni distretto di Panem, e a quando Gale era solo un giovane uomo all'ultimo anno di mietitura che bruciava di amore per la sua migliore amica, nonchè compagna di caccia.

È buffo come questa situazione mi risulti normalissima. Come se mi fossi preparato tutta la vita per questo momento. Forse viene dal fatto che io sia figlio di due vincitori, o forse che sono comuqnue cresciuto in un ambiente che racchiude una storia sanguinosa e bellica. Sono pronto ad affrontarla, mi sento come se la mai seconda madre abbia passato ogni singolo pomeriggio dopo scuola ad insegnarmi a cacciare per arrivare qui e vincere, o come se il mio secondo padre abbia passato ogni domenica – giorno dedicato alla nostra strana e bella famiglia – ad insegnarmi a disegnare (e di conseguenza a riconoscere) le piante che crescono in ogni distretto.

Ma se non so contro chi devo combattere, come faccio a vincere?

«Katniss?» la chiama Jo, camminando senza meta dietro di lei. Mi poggia una mano sulla spalla, come per farmi forza, ma secondo me sono io che devo far forza a lei. «Cosa facciamo?»

Katniss ha aperto la bocca per rispondere, si è anche mezza girata verso di noi, ma non sta parlando, ha un coito di vomito e lacrime di forte nausea hanno iniziato a colmarle gli occhi raggelati.

Si volta di scatto, tirandosi indietro i capelli unti, che pargono persino ringrigiti da qualche raganatela, forse tessuta mentre eravamo in quella specie di prigione? Non riesco a vedere bene. Non era un coito, sta vomitando. Per fortuna mentre eravamo rinchiusi le davamo abbastanza cibo, spero proprio che stia bene, anche se non si può mai star bene immersi in questo posto orribile.

«Ciaaaaaaaao»

Cos'è? È di moda questo accento sula a? Questo prolungarla? Questo sembrare un maniaco?

Ho il presentimento che sarà il marchio di questi Giochi. Dove moriremo gli uni contro gli altri.

È similissimo a quello di Peeta ma non è Peeta a parlare. La voce è più roca, più da anziano, più da capo.

Ci voltiamo tutti lentamente, e Johanna aiuta Katniss a mettersi dritta. Sento Heloise voltarsi verso la figura che si muove dietro di noi. Non è una figura però, è uno schermo, uno schermo che vola, che dentro trattiene la figura di un anziano uomo barbuto, che credo sia Plutarch, con il bianco che padroneggia lo sfondo dietro la sua testa sale e pepe.

«Ragazze, quanto tempo non ci vediamo, vi ho pensato molto» sorrise imitando le labbra malconce di Peeta che cerca inutilmente di farci paura. «E tu, ragazzino, io ho lavorato con tuo padre, speroproprio che sia alla sua altezza, grand uomo» io rimango in silenzio, ma lo ascolto. Heloise vuole scendere. «E tu.. Gale era il mio miglior Soldato. Dopo Katniss, si intende»

«Che cosa vuoi, Plutarch» chiede Katniss, sputando un po' di vomito verdastro. «Pensavamo che fossi..»

«Buono..?» la sua voce roca si perde in una risata divertita, ma anche esa ed eccitata. «No, io ho mosso i ribelli. Io! Non voi! E nemmeno la Paylor. Haymitch non ha fatto l'offeso, ma io si. Sono io che meritavo di governare Panem. Io!»

«Tu non ne saresti stato capace, e non lo saresti stato mai!» eclama Johanna, arrabbiata quasi quanto Katniss. «E questa sarebbe una punizione? Ah ah ah»

Il sorriso prende parte integrante del volto dell'uomo. «Contro Peeta, bello vero? E so anche che alcune di voi sono incinte; i miei più sinceri auguri!» esplose in un'altra risata sarcastica che, evidentemente, non risuciva più a trattenere. «Ma guardatevi intorno! Non ci sono fonti d'acqua» all'ungò la 'u' di 'acqua' e calcò sul 'cq'. «E siete circondati da cespugli.. guardate per bene i frutti!»

Gueardo i vari cespugli di ogni tonalità di verde che prima avevo tanto ben mirato precedentemente. Vedo piccoli punto colorati nel verde.

«Sono viola. Frutti di bosco? Mirtilli?» dico io, indaffarato nel guardarmi intorno.

«Bacche. Bacche velenose» dice Katniss in un sussurro impercettibile, girandosi indietro con Jo per guardare i vari cespugli. «Bacche della morte»

Ci voltiamo, per vedere se ha ragione, per constatare se siamo realmente chiusi in un posto dove l'unica cosa commestibile sono delle bacche velenosissime, ma non vediamo niente.

Lo schermo volante è scomparso.





F.




scusatemi gli errori (come al solito) questa volta più delle altre perchè mi sembra un capitolo importante, comunque stavo guardando alex ludwing e successivamente alex pettyfer in tv ed ero un po' distratta! xD lol
   
 
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