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Autore: someonelikecris    29/07/2012    4 recensioni
Quanto crudele può essere il mondo delle case discografiche? Quante cose può portarti via? Combatterai, o sarai la loro ennesima pedina?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sssssssalve gente!
Questo capitolo mi convince veramente poco, mi è stato difficile scriverlo.
Sam ha parecchia confusione in testa e diciamo che Zayn nel tentativo di aiutarla la confonde ancora di più.
Enjoy!

 
Capitolo SETTE - What's your problem?
 
 
La sveglia suonò e le trapanò il cervello.
Sam la buttò a terra e lentamente si mise a sedere. Pensava che quei giorni le sarebbero volati, beh, stavano facendo proprio il contrario ma grazie al cielo era venerdì.
Il Venerdì era sempre stato il giorno preferito di Sam dai sette anni in poi, tutti i venerdì, per dodici anni consecutivi lei cenava a casa di Zayn, era una tradizione che Trisha aveva sempre consacrato.
La ragazza si alzò dal letto e si buttò sotto la doccia.
La mente le corse veloce alla conversazione di ieri sera con Zayn. Doveva essere impazzito, come avrebbe potuto lei partire con lui? Per fare cosa poi? Vederlo divertirsi con Penny, Berry, o come si chiamava?
La mascella di Sam si indurì al solo pensiero.
"Non ce la potrei fare senza qualcuno che sappia tutto" 
La cosa più egoista che Zayn le avesse mai detto. Non gli passava nemmeno per l'anticamera del cervello a quel ragazzo che Sam non desiderava affatto vederlo tra le braccia di un'altra?
Sam spalancò gli occhi, non poteva pensarla così, doveva smetterla di pensare a Zayn in quel modo, non le avrebbe portato altro che sofferenza.
E poi cosa avrebbe detto al suo capo? "Me ne vado da Bradford per qualche mese, quando torno mi aspetto di ritrovare il mio lavoro" si, certo, come no.
Il suo lavoro.
Doveva trovare un rimedio, non poteva perdere quel posto.
Sam era stata sempre una ragazza indipendente, ma mai come in quel momento si accorse di essere veramente sola. 
Il panico le bloccò la gola. Nonostante fosse stata sempre più grande della sua vera età non si sentiva pronta ad affrontare il mondo da sola.
Sua madre non avrebbe mai permesso una cosa del genere, non l'avrebbe mai lasciata andare alla deriva.
La ragazza chiuse l'acqua e si asciugò velocemente i capelli. Scivolò nei suoi jeans e nella sua felpa verde e corse a lavoro.
 
 
Doveva sbrigarsi o Sam l'avrebbe beccato in pieno sulla scena del crimine.
Tornò con la mente alla sera passata. L'immagine degli occhi spaventati di Sam gli strinse lo stomaco in una morsa d'acciaio, doveva fare qualcosa per lei.
Sam non era ancora pronta per affrontare il mondo da sola, chi lo sarebbe ad appena 19 anni? Non poteva essere forte abbastanza.
"Non posso e non voglio più dipendere da te, Zayn, ho troppo da perdere" le aveva detto.
Quelle parole lo avevano colpito decisamente, aveva sempre visto Sam come una sua responsabilità, come la persona che avrebbe dovuto difendere da tutto e tutti e lentamente la stava perdendo per stare dietro al suo sogno.
"Ho troppo da perdere" gli aveva detto. Solo il pensiero di non parlarle mai più o di non poter più vedere quegli occhi azzurri riempì il ragazzo di panico.
"Signor Malik?" lo chiamò una graziosa ragazza con una gonna che le arrivava sopra il ginocchio e un paio di occhiali dalla montatura semplice.
Immaginò Sam vestita in quel modo e per poco non scoppiò a ridere in faccia alla signorina.
"Si?" chiese lui concentrandosi per guardarla negli occhi.
"Il signor Mason la sta aspettando nel suo ufficio"
"Ottimo" disse lui alzandosi e dirigendosi verso la stanza davanti a lui.
"Si accomodi, si accomodi" disse il signor Mason indicando a Zayn una poltroncina nera "Cosa la porta qui nel mio studio?"
"Il mio nome è Zayn Malik"
"Conosco il suo nome, signor Malik, non capita tutti i giorni che un ragazzo di Bradford faccia parte della boyband più acclamata degli ultimi anni"
Zayn sorrise.
"In cosa le posso essere utile?" chiese il signor Mason sorridendo a sua volta.
"Sono qui per proporle un affare"
"La ascolto"
"Qui nel suo studio lavora una mia carissima amica, Samantha Dekker, la ragazza che lei licenzierà a fine mese" disse Zayn scatenando tutta la forza del suo sguardo in quello del signor Mason, che arrossì un po'.
"Si, una giovane dalle ottime qualità"
"Io faccio parte di una boyband, e cosa vende di più che notizie esclusive sulle star del momento? Faccia partire Sam con me per questi due mesi e avrà notizie esclusive ogni settimana, il suo giornale farà il bum delle vendite, glielo assicuro, ma soprattutto si terrà una giovane di talento nel suo studio"
"E lei chi sarebbe, il protettore di Samantha?" chiese il signor Mason.
"Tengo molto a lei, signore e non posso permettermi di perdere la sua amicizia"
 
 
Appena entrata in ufficio corse a prendersi un caffè.
"Sam? Il signor Mason ti vuole nel suo ufficio" la voce di Charlotte quasi le fece cadere il caffè addosso.
"Vado subito" rispose lei buttando la tazzina di carta.
La ragazza si diresse verso l'ufficio a passo spedito ed entrò senza nemmeno bussare, cosa di cui si pentì subito, ma grazie al cielo il signor Mason sorrideva.
"Accomodati Samantha" le disse sorridendo.
Sam prese posto sulla poltrona nera e non appena poggiò il collo sentì un profumo familiare avvolgerla. Zayn.
No, non poteva arrivare a sentire anche il suo profumo dappertutto adesso.
"Di cosa voleva parlarmi?" chiese Sam in tono educato.
"Volevo solo dirle che l'idea del suo amico è eccezionale e che per ma va bene, quindi corra a preparare le valigie!"
Sam si sentì più confusa che mai.
"Scusi? Può spiegarsi meglio?"
"Certo, il suo amico Zayn stamattina è venuto a propormi un affare molto interessante"
"Ovvero?"
"Notizie esclusive dal tour dei One Direction scritte in suoi articoli settimanali, un genio, quel ragazzo è un genio.."
"Quel piccolo bastardo.." sussurrò Sam.
"Dovrebbe ringraziarlo invece" disse il signor Mason duro "Le ha salvato il posto e sembrava veramente interessato a lei"
"Senta, io non andrò da nessuna parte, troverò qualcosa di meglio" disse Sam uscendo dalla stanza.
Sapeva che se fosse partita i suoi sentimenti per Zayn sarebbero cresciuti e l'avrebbero devastata e proprio non voleva rovinare l'unica cosa bella che aveva mai avuto: l'amicizia di Zayn. Non riusciva a sopportare il fatto che lui fosse convinto che lei non potesse andare avanti senza lui, odiava il fatto che lui l'avesse capito.
 
 
Le otto. 
Zayn non vedeva l'ora di risentire la gioia nella voce di Sam, sarebbero partiti insieme e la loro amicizia sarebbe tornata quella di un tempo.
Il campanello suonò. "Vado io, questa è Sam" annunciò Trisha.
Zayn si sedette sul divano lasciando un po' di spazio per la ragazza.
Sentì Sam salutare la madre e precipitarsi in salone, non appena lei gli fu davanti, quegli occhi azzzurri congelarono Zayn.
"Cosa ti è saltato in mente Zayn?" disse lei parandosi tra la tv e il ragazzo.
"C-cosa? Ma io ti ho fatto un favore!" disse Zayn scattando in piedi.
"Io non voglio partire con te, hai capito? Io sono stanca di dipendere da te, lasciami andare Zayn, lasciami crescere!" disse lei stringendo i pugni. Ognuna di quelle parole le costava uno sforzo inumano.
"Come faccio a lasciarti andare Sam?" disse il ragazzo avvicinandosi pericolosamente a lei.
Le prese il mento e le fece alzare il viso. "Non posso partire, non lasciandoti così, senza di te io non l'avrei nemmeno fatto quel provino"
"Non voglio venire con te Zayn"
"Perchè no?"
"Possibile che tu non lo capisca?! Voglio avere una vita mia e non riuscirei mai a vederti fingere, fingere e fingere!"
"Allora è Perrie il problema?!" chiese lui facendosi più vicino. Lei scansò la mano di Zayn da sotto il suo volto e si allontanò.
"Sei tu il problema Zayn, sei solo tu" afferrò la borsa e uscì da casa Malik correndo.




Come sempre ringrazio con tutto il cuore la gente che mi lascia una recensione, voglio solo dirvi che vi adoro e che i vostri messaggi mi piacciono un casino e a voi, lettori silenziosi chiedo solo un piccolo incoraggiamento, niente di che!
Al prossimo capitolo!
C.
  
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