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Autore: Gold93    29/07/2012    7 recensioni
“Pronto Naruto-sama?”
Naruto guardò tutti i membri del quartetto del suono, uno ad uno, per poi posare lo sguardo sul villaggio, avrebbe voluto che sparisse dalla sua vista, ma alla fine sarebbe stato lui a sparire dalla vista del villaggio.
“Andiamo”
Aveva fatto il primo passo per il cammino dell’oscurità.
Questa storia vede un Naruto intraprendere la via dell'odio, mentre Sasuke resterà a Konoha, spero vi garbi!
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki, Altri, Naruto Uzumaki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Light & Darkness'
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Salve, prima di tutto, avviso che questo mio what if è stato deciso in merito:
- Al capitolo in cui Naruto e Sasuke si scontrano, precisamente dopo il summit dei kage.
In quell’occasione Naruto afferma che è i loro ruoli potrebbero essere invertiti.
- A una long-fic “L’amico di un mostro” che mi ha dato non poca ispirazione e che vi consiglio di seguire, l’autore è nanaep7!
- Al fatto che al principio l’Akatsuki viene presentata come un organizzazione che voleva Naruto tra le sue file, o almeno questa era l’impressione, in realtà si trattava di una cattura.
Secondo questi tre elementi, ho dato inizio al mio what if!
Vi chiedo solo una cosa:
Il mio obiettivo primario in tutto questo è mantenermi IC e realista su certe linee, esempio banale: non importa quale what if venga fatto, che a Naruto non garbi il ramen è un motivo più che valido per mettere l’avviso OOC.
Quindi, se vado troppo fuori dagli schemi, avvisatemi!

 

Capitolo Uno: Il risveglio

 

La battaglia era sul punto di cessare.
Aveva combattuto bene e avrebbe anche vinto, se non fosse per la superiorità dell’avversario.
Dopotutto un genin non avrebbe mai battuto un criminale di livello S, nemmeno se il genin in questione era la forza portante della volpe a nove code.
E tantomeno se tra tutti i criminali, l’avversario era lui: Orochimaru.
“Dunque il marmocchio della volpe a nove code è ancora vivo” sibilò il Sannin, osservando il volto del biondo che assumeva i lineamenti della volpe.
“Quando le tue emozioni aumentano la potenza della volpe viene rilasciata, interessante” continuò a osservare il genin con interesse, mentre egli tentava in ogni modo di sfuggire alla sua presa facendo leva sulla forza.
“Che potenza... non mi sorprende se i piani di cattura delle forze portanti siano cambiati se questo è il vantaggio”.
E poi lo vide, impresso sullo stomaco, il sigillo della volpe a nove code.
“Ormai il sigillo a dodici anni, il chakra della volpe inizia a fondersi con quello di Naruto”.
Si formò un sorriso nel volto di Orochimaru, sapeva cosa fare, al momento però mancava degli strumenti.
“Purtroppo non so dove possa essere la chiave, poco importa, so come rimediare”.
Su quattro delle cinque dita del Sannin presero forma dei segni e le impresse sul sigillo di Naruto, il quale urlò di dolore e svenne sul colpo, il chakra rosso svanì.
“Ora bisogna aspettare, domani vedrò i risultati”.
“Sasuke-kun! Naruto è in pericolo!” urlò Sakura, non sapeva quale tecnica fosse stata usata sul biondo e ciò la preoccupava, però Sasuke non dava segni, era immobilizzato tra la paura e la rabbia della sua incapacità.
“Lo vuoi? Te lo consegno” sibilò il Sannin lanciando il giovane alla ragazza, non senza aver prima rubato il rotolo del team sette.
La ragazza non ebbe il tempo di prendersi cura del compagno che vide Orochimaru bruciare il rotolo, come avrebbero superato l’esame?
Anzi, la vera domanda è come sarebbero sopravvissuti a un ninja di livello così alto.
“Un giorno verrò a riprendermi Naruto” annunciò e questa frase destò per un momento Sasuke, quel ninja voleva riprendersi Naruto? Che significava? Anche Sakura era afflitta dalle stesse domande.
“Di cosa parli!? Figurati se vogliamo rivedere la tua faccia!” urlò contro il ninja, che ghignò come risposta alla sua espressione persa tra la rabbia e la paura, come l’Uchiha.
“Naruto-kun verrà da me in cerca di potere, per questo vi lascerò rimanere con vita, per vederlo con i vostri occhi” terminò sparendo dal terreno e dai loro occhi.


Saltava da un ramo all’altro mentre il bruciore al collo diventava più intenso, era un buon segno.
“Ormai devo essere vicina a lui... a Orochimaru”
Anko non riusciva ancora a credere a ciò che aveva visto, indubbiamente era opera del suo vecchio maestro e dentro di lei non vi erano solo preoccupazioni, sentimenti di rabbia e odio guidavano il suo cuore.
E poi il dolore divenne fortissimo, quasi insopportabile e a momenti cade, quando di colpo svanì.
Come la fitta di dolore era arrivata, era sparita.
“Che significa...?”
Orochimaru, non sapeva come, non era più lì

 
“Perché sei venuto?” domandò il Sannin al ninja vestito in nero, l’uniforme che indossava si distingueva per delle nuvole scarlatte.
“Devi scusarmi, non era mia intenzione impedirti di ricongiungerti alla tua vecchia allieva” si scusò il ninja, indossava una maschera arancione a spirale, aveva un'unica fessura dalla quale s’intravedeva un bagliore rosso, quello dello sharingan.
“Parla Tobi, cosa vuoi?”
“Sentire dalle tue parole come andata la missione, l’hai trovato?”
“L’eredità del quarto hokage? Sì, insieme a lui c’era il fratello di Itachi”
L’informazione ebbe un certo peso, il fratello di Itachi insieme alla forza portante? Molto bene.
“Il fratello di Itachi?”
“Sì, ha acume però manca di spina dorsale, sembrava un coniglio davanti a me”
Questo lo deluse, si aspettava di più dal ragazzo che a soli sette anni aveva risvegliato a sua stessa insaputa lo sharingan, tenendo testa a Itachi.
“Capisco... allora lasceremo che cresca e poi ci avvicineremo anche a lui” disse dando le sue prime disposizioni.
“Ho bisogno di testare ancora un po’ Naruto-kun, manderò dei miei subordinati” comunicò e un cenno della mano di Tobi gli fece capire che poteva procedere.
“Orochimaru, una volta finiti i preliminari degli esami, mi occuperò io di Naruto, la tua priorità diverrà il figlio del Kazekage”
“Gaara del deserto?” domandò ricordando il truce sguardo del ninja della sabbia.
“Sì, Gaara del deserto” ripeté senza attendere una risposta, poiché sparì.

 
A passo veloce e silenzioso, Sasuke perlustrava la foresta, in cerca di ben due rotoli, quello della terra e del cielo.
Si era riscosso dalla paura una volta che il misterioso Ninja era scomparso ed era questo a mandarlo in bestia.
Lui, l’ultimo Uchiha, si era comportato come un codardo e aveva saputo essere razionale solo a pericolo scampato.
E le parole di Sakura, prima che andasse in cerca dei due rotoli, non avevano di certo aiutato.
“E’ vero che a differenza tua Naruto è goffo e da nervi ma almeno non è un codardo”
Anche Sakura aveva fatto ben poco, però non era rimasta paralizzata dalla paura, non come lui.
E le parole della compagna erano vere.
Non sapeva poi cosa volesse il ninja da Naruto e una domanda lo attanagliava, chi era? Ormai aveva capito che non si trattava di un genin, troppo forte.
Inoltre il suo obiettivo era Naruto, non da subito, si era interessato a lui quando aveva mostrato una forza fuori dal comune.
Su di lui aveva lasciato un sigillo che sembrava fosse la causa del suo dolore.
“Quando finirà tutto questo, forse il maestro Kakashi saprà rispondermi...”

 
Attendeva Sasuke da molto ormai, temeva che il ninja non fosse riuscito a recuperare nemmeno un rotolo.
Tempo fa non si sarebbe preoccupata ma dopo averlo visto contro il ninja misterioso, si era ricreduta.
Non che lei potesse far meglio di Sasuke, però anche l’Uchiha aveva dei limiti e un po’ se ne dispiaceva.
Fino a ieri giorno lo vedeva come un vero guerriero, sebbene sapesse che al mondo c’è ne fossero di più forti.
Però Naruto si era dimostrato ciò che Sasuke non era, aveva lottato e mostrato una forza sorprendente, quello scontro l’aveva fatta ricredere sui suoi confronti.
Provava più stima, più fiducia.
La stessa verso Sasuke, che però si era abbassata.
I suoi però non erano che i pensieri di una ragazzina, Naruto aveva comunque rischiato la morte e la paura di Sasuke era comprensibile nonostante tutto, anche lei l’aveva avuta.
Guardò ancora Naruto e con lui il sigillo, da quando gli era stata applicata quella tecnica era apparso, o almeno così credeva…
“Hehe, sveglia tutta la notte?”
Si voltò spaventata verso la voce che aveva udito, il suo sguardo si poso sui tre ninja del suono che avanzavano verso di loro.
Al centro un ragazzo bendato, colui che aveva parlato, e al suo fianco i suoi compagni.
Il primo seduto comodo su un masso, l’altra accanto al capo.
“Alzati Naruto-kun... vogliamo saggiare il tuo potere e quello della volpe!”
Volpe? Quale Volpe? E cosa centrava Naruto in tutto questo? Inoltre portavano il copri fronte del villaggio del suono, come il ninja di prima.
“Di cosa state parlando!? Siete in combutta con quel ninja di prima vero!? Quale il vostro scopo?” urlò dando sfogo alle sue domande, era frustrata, voleva sapere di più su quella faccenda, su cosa stesse accadendo attorno.
Doveva comunque prendere tempo, fino al ritorno di Sasuke.
“Che cos’è il sigillo che gli è stato impresso sullo stomaco!?”
Quell’ultima affermazione suscitò l’ilarità e le risate dei tre, dopo quelli che parvero interminabili minuti, smisero e il bendato rispose.
“Vorresti dirmi che tu, ninja di Konoha, non sai nulla sulla vostra forza portante?”
“Forza portante?” domandò Sakura, incapace di intendere e di volere.
“E così che sono chiamati le persone come Naruto-kun, quel sigillo c’è la da sempre”.
Quest’ultima informazione sorprese la ragazza, non aveva ancora capito bene cosa fosse una forza portante, però era chiara una cosa: il sigillo c’era da sempre.
Allora cosa aveva fatto quell’uomo a Naruto?
“Dosu, non abbiamo tempo per spiegargli, sembra che sappiano più del dovuto, peccato non ci sia Sasuke, l’avrei ucciso” esclamò beffardo, pronto a entrare in azione ma fu fermato.
“Aspetta Zaku” blocco Dosu, indicando al suo compagno una trappola a parer suo ‘inutile fuorché passi inosservata’.
“Stupida” commentò Zaku.
“Bene, iniziamo” annunciò Dosu e i tre si lanciarono all’attacco.

 
La solitudine è il peggiore dei mali.
“Nessuno ti vuole, nessuno ti amerà mai!

Non aveva nessuno dalla nascita.
Fin dall’inizio, non aveva da perdere, solo da soffrire.
“Mostro! Non ti vogliamo!”

Ora non era più solo.
Aveva il teme, aveva Sakura-chan, aveva i maestri Iruka e Kakashi.
Eppure il dolore rimaneva.
“Ciò che otterrai lo perderai, perché sei destinato a essere solo e rimanere tale!”


 
Spalancò gli occhi di colpo, sveglio più che mai.
Si era risvegliato in una stanza vuota e spoglia, il cui pavimento era bagnato, davanti a lui una cella.
All’interno di quella prigione due occhi rossi come il fuoco lo studiavano.
“Il moccioso è giunto qua... ragazzino, avvicinati”.
E Naruto, spaventato, ma curioso, si avvicino.

 
Non c’era fine alla disperazione, Sakura aveva provato tutto ciò che era in suo potere per proteggere, per non essere più lei a essere protetta.
Rock Lee giaceva a terra inerme, giunto per aiutare la sua amata, nonostante fosse un ninja capace, era stato sconfitto da Dosu, merito anche di Zaku che in un momento cruciale aveva salvato il compagno da sconfitta certa.
In compenso Kin era svenuta, grazie a una tempestiva e combinata azione del team dieci, tuttavia i tre erano al limite.
 
“Groaaaaar!”
Poco ci manco che le zanne della volpe a nove code lo colpissero, perché di lui si trattava, il demone che portava dentro di se.
“Se solo... non ci fosse questa cella... ti sbranerei”.
Naruto cadde per lo spavento, i due occhi rossi non smettevano di fissarli.
“Così sei venuto da me... cosa vuoi?”
In realtà non voleva nulla, come ci era finito lì dentro? Poi si ricordò, stava combattendo con un ninja del suono.
“Dove il ninja!?” l’urlò riecheggio in tutta la stanza, senza ricevere risposta.
“Ragazzino, tu non sai cosa ti accade attorno, guarda sotto di te”
E Naruto spostò lo sguardò al pavimento bagnato, l’acqua rispecchiava gli avvenimenti che accadevano attorno a lui, ancora svenuto.


 “Sembra che si siano aggiunti altri scarafaggi della foglia” notò Dosu, ora la situazione diventava alquanto complicata.
Erano giunti due nuovi ninja.
“Patetico, ninja del suono che tiranneggiano ninja della foglia e dichiarano vittoria”.
Si trattava di Neji, affiancato da Ten Ten.


“Non posso rimanere a guardare! Come faccio a uscire?”
“Se anche ci riuscissi, non combineresti nulla, sei ferito e stanco” gli fece notare il demone.
“E allora cosa dovrei fare?”
“Chiedi aiuto a me? Alla Volpe a nove code?”
“A chi sennò? Ci sei solo tu!”
Quel ragazzino era esuberante, come la madre, il suo primo dialogo con Kushina era stato quasi identico.
“Ahahahahah!” rise sguaiatamente e di gusto, Naruto aspetto che terminasse e quando finì continuava a guardarlo, speranzoso.
“Come esco da qui?” ripeté senza essersi scomposto, nemmeno il Kyuubi fu da meno, in fin dei conti l’aveva osservato da sempre, aveva capito che era il genere di moccioso dal quale si può aspettare di tutto.
“Impavido davanti al pericolo, non male il ragazzino”
“Ti guiderò io e come premio per essere giunto fin qui, ti darò il mio chakra!”
Un chakra rosso si avvicina a Naruto per poi avvolgerlo mentre la volpe sorrideva beffarda, voleva vedere fino a quanto si sarebbe spinto quel ragazzo.

 
“Questo chakra... ”
Non ebbe bisogno del byakugan per guardarlo, il chakra si manifestava come se fosse una forte corrente d’aria e proveniva da Naruto.
“Naruto! Ti sei svegliato!”
Sakura sorrise, non che contasse sull’aiuto del compagno, appena svegliatosi, ma vederlo di nuovo alzarsi gli sollevava l’animo.
Poi il sorriso scomparve, lentamente.
Anche lei percepì la forza inaudita di quel chakra rosso visibile e guardando Naruto, si accorse di alcuni particolari.
I canini ben affilati, i baffi aumentati, le pupille rosse come il fuoco le cui iridi erano diventate verticali e infine, l’espressione del volto: una collera che non ammetteva la minima pietà.
“Sakura... so già tutto” la voce suonò diversa, quasi non fosse lui e questo la spavento, era davvero Naruto?
“T-tutto?”
“So chi ti ha fatto questo... e mi basta come motivazione per ucciderli”.
Naruto individuò Zaku e Dosu, il primo spavaldo, il secondo spaventato, aveva capito quanto fosse pericoloso il ragazzo.
“Questo chakra... no, questo ragazzo è troppo pericoloso!”
A guardare con terrore Naruto non era solo Dosu, anche chi lo conosceva bene, lo fissava come se fosse un estraneo, stentavano a credere che fosse l’esuberante ragazzo biondo, l’ultimo della classe.
Naruto poggio le mani sul terreno, assumendo una posizione a quattro zampe.
“Guardalo Dosu! Si comporta come un gatto!” schernì Zaku.
Naruto non si lasciò intimidire dalle parole dell’avversario e si mosse a una velocità fuori dal comune.
“Che velocità! Quando l’ha ottenuta? Io ci ho impiegato mesi di allenamento!” furono i pensieri di Lee, mentre Naruto si lanciava su Zaku che per respingerlo ricorse all’onda tagliente.
“Zaku attento!”
“Tranquillo, ormai è fatto a pezzi” ammirava ciò che aveva lasciato la tecnica al suo passaggio: il nulla e Naruto-kun che si rialzava...
“Cosa!? E ancora vivo?”
L’attacco di Zaku aveva ferito Naruto che però proseguiva come se nulla fosse, Zaku ripeté la tecnica ma stavolta fu respinta da un ruggito del biondo.
“Ha respinto le onde sonore con il solo chakra!?”
Era veloce, non quanto il suono però! Proprio quando stava per colpire il compagno Dosu indirizzo le onde sonore contro Naruto, il quale si tappo le orecchie, dimenandosi per il fastidio.
“Forse ho trovato il modo di tenerlo buono...”
Si pentì subito di averlo pensato, Naruto ruggì e il suo urlò era un concentrato di chakra così forte da respingere la tecnica adoperata da Dosu.
“Quelli non sono semplici ruggiti, a ogni urlo emana chakra!”
Tentò una seconda volta ma stavolta Naruto aveva capito il trucco, si mosse velocemente impedendo a Dosu di prendere la mira.
“Il tuo suono è inutile se non sai dove colpire!”
Dosu approfitto della poca accortezza della forza portante, voltandosi verso la fonte della voce e preparando la tecnica, Naruto fu comunque più veloce e riuscì a colpirlo in tempo.
Dosu fu scagliato a diversi metri di distanza mentre Zaku, arrabbiato per la superiorità dell’avversario, puntò le mani su Naruto e usò la tecnica ancora una volta l’onda tagliente, anche questa volta però venne fermata da un ruggito carico di chakra.
“Le sue ferite...”
Neji studiò Naruto con il Byakugan e vide che le ferite inferte dal primo attacco di Zaku, erano già guarite.
“Chi diavolo sei tu!?”
Quel ragazzo non era umano, da quando l’aveva visto a inizio esame sembrava solo un buffone, ora era così diverso…
Sfruttando ancora una volta la velocità, Naruto si avvicinò a Zaku e prima che se ne accorgesse, il ninja del suono aveva entrambe le braccia bloccate dalle mani del biondo.
“Lasciami ti prego! Non volevo, ti giuro, non volevo!” gridò disperato, capendo di essere al capolinea.
L’espressione di Naruto s’infuriò di più e il chakra rosso si manifesto con maggior forza, arrivando a distruggere sulle braccia di Zaku i cavi riempiti d’aria con la quale il ragazzo faceva uso dell’onda tagliente.
“No, no ti prego...” continuò inerme ma Naruto non sembrava propensò al perdono.
Mollo la presa alle braccia e contemporaneamente lo colpì al mento con un calcio e Zaku si schiantò una seconda volta, semi-svenuto.
Torno nella posizione a quattro zampe e spiccò una corsa verso il Ninja.
“Vuole inferire su di lui!”
Stavolta però venne fermato, Sakura stessa s’interpose tra lui e Zaku, spalancando le braccia.
“Naruto, fermati, questo non sei tu!”
“Sakura, spostati! Terminerò io questo battaglia!”
Si sbagliava, quello era davvero Naruto, nonostante fosse diversa la voce sempre quella era.
Ripensò al volto dell’uomo, cosa gli aveva fatto? Era opera sua?
“Il sigillo c’è da sempre…” le parole di Dosu rimbombavano nella sua mente.
Sakura rimase sulla sua posizione e una lacrima solcò il suo volto, colpendo Naruto al cuore, il chakra rosso si affievolì, la stava facendo piangere lui? Eppure aveva voluto solo proteggerla…
“Sei forte…” intervenne Dosu che uscì il rotolo del cielo.
“Riconosco la sconfitta, non possiamo batterti adesso, considera questo rotolo come una scusa per ciò che ti abbiamo causato, ti prometto però una cosa, la prossima volta, non scapperemo, né correremo”
Detto questo gli lanciò il rotolo che venne afferrato da Naruto, il chakra rosso svanì del tutto mentre il ninja del suono raccolse i suoi due compagni, stava per avviarsi quando venne fermato da una domanda di Sakura.
“Chi è quel ninja? Cosa ha fatto a Naruto e perché a lui?”
“Una domanda alla volta a ragazzina... non so cosa gli abbia fatto, probabilmente è cosa da forze portanti, ci è solo stato ordinato di ucciderlo e il nome di quel ninja… è Orochimaru”


Angolo dell’autore:
Ebbene sì, da qui inizia il mio what if!
Iniziò con il spiegare alcune cose, in questo what if Naruto percorrerò il cammino dell’oscurità mentre Sasuke quello della luce, in pratica avviene l’incontrario!
Come succederà sta a voi leggerlo.
Ho già in mente delle idee per rendere la trama diversa e interessante.
Qui vengono dette alcune cose indirettamente, che però non chiarisco, sta a voi capirle fino a quando non troverò il modo di inserire tale informazione.
Ogni capitolo saranno circa cinque pagine di Word.
  
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