Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Otello Svplex    30/07/2012    0 recensioni
cosa accade se un dio distrugge il suo operato? la gente impura abbonda: emuli,eretici, l'amageddon ha inizio, chi affontera la furia per poi cadere?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Una città, persone che si salutano amichevolmente, osservanza delle leggi,criminalità assente, semplicemente perfetta."
questo riportava il cartello all'ingresso di Malla, mentre la realtà è leggermente diversa da quelle scritte:
Una città, gente che cammina distogliendo lo sguardo dallo squallore generale, luci che oscurano le stelle, bordelli e incoerenze con la città perfetta decantata dal cartello.
Malla, città costruita su una fortezza, lascia entrare chiunque nel suo perimetro, per farlo partecipare al suo continuo baccanale.
Una sera, come le altre, l'ombra di un viandante apparve sul confine della città, musica, odore d'alcol e sudore si levava dalla città, verso un cielo senza stelle e Pyr, infatti tutti erano accorsi lì per festeggiare la fine definitiva dei Pyr.
Il viandante entrò nella città, con la testa coperta da un saio, caminando con un bastone e badando a non incrociare il suo sguardo con donacce o peggio, nella confusione generale nessuno lo notò, nessuno notò i ladri che si aggiravano lì, tutti erano intenti a festeggiare, tutti tranne lui, che si siedette su una manchina di pietra, fredda e in disparte dalla confusione generale, stando a guardare gli altri: brindare e ubricarsi per qualcosa che non segnava l'inizio ma la fine. Assorto nei suoi pensieri il viandante non notò che qualcuno si era seduto accanto a lui.
"anche tu non riesci a festeggiare?" l'estraneo allungò la sua mano sulla spalla del viandante come se i due fossero amici di lunga data, il viandante lo guardo un attimo poi tornò a fissare il pavimento "non ho nulla da festeggiare, semmai dovrei piangere, mi sembri una persona apposto, hai anche una ragazza" il vandante guardò nuovamente lo straniero ammiccando "come sai cio? nemmeno ci conosciamo" rispose sbalordito il ragazzo, "che tu ci creda o meno conosco molte cose, alcune anche scomode" , il ragazzo era incredulo e volle un ulteriore prova delle parole del viandante, lui si alzò allungo il braccio sinistro verso il giovane che rimaneva immobilizzato un'pò per curiosità ma anche per timore, gli toccò la fronte e le loro menti furono collegate, tutto ciò che sapeva l'uno era adesso ricordo dell'altro, il ragazzo cadde a terra per le immaggini nella sua mente: conosceva tutto, passato, presente e futuro. si alzò e intuite le intenzioni del viandante fuggi terrorizzato, tornato nella piazza con tutti i presenti si guardò attorno spaurito, tutti incuranti di lui e le loro voci tutte nella sua mente, sentiva i pensieri di chiunque attorno a lui, continuò a scappare, uscii dalla città.
Il viandante nel frattempo stava salendo sulla torre della piazza, giunto sulla sommità vide il ragazzo allontanarsi tra ledune circostanti, "và, a tempo debito mi ringrazierai" prese il saio e lo lasciò cadere, lento tra le luci della piazza, cosicchè tutti lo guardassero. "cittadini di Malla, gente indegna, voi mi disonorate" imprecando additava le persone nella piazza, dal basso rispondeva con insulti anche peggiori ma lui li ignorava, cercò di farsi ascoltare ma nulla, alzò la mano al cielo buio, e la abbassò come per lanciare qualcosa, venne giù un fulmine il quale colpì chi lo bestemmiava, ottenuto il slenzio riprese :" festeggiate la morte di Argone anziche piangerlo, ciò mi riempie d'ira. In questi anni vi ho asservati come mi temevate, ma ora? Ora Etido pagherà il suo debito nei confronti di mio padre!" levo al cielo l'altra mano, chiuse, questa sprigionò una luce immensa, ora luce, ora morte, la notte divenne giorno, e poi tornò il buio, di Malla non rimaneva che un cratere.
Tempo dopo...
In una taverna: tra boccali di birra "sai quando sono andato a Malla per trovare mia suocera la città era scomprasa, non  sai che fortuna..."
il ragazzo, che era diventato il barista del locale; si ricordò quella sera e mormorò "Malla...", e ricordò il viandante e il suo dono.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Otello Svplex