Storie originali
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Autore: _Occhi blu_    30/07/2012    1 recensioni
Parlo in prima persona di una storia inventata da me di una ragazza che si pone come obbiettivo quello di scoprire la propria sessualità.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Intanto era girata voce in tutta la scuola che ero homo-sessuale, ma di chi partiva?!

Da Vanessa, naturalmente. Non eravamo più amiche, non eravamo nemmeno conoscenti, non ci scambiavamo neanche un sguardo, nulla.

Io ormai stavo bene,  non soffrivo più per amore, per fortuna.

Mia mamma mi diceva sempre, fin da piccola, che l'amore spacca il cuore, ed è proprio vero.

Ora è diventata la mia canzone preferita.

 

                                                                      ***

Era un sabato, mi incamminavo verso il centro per una passeggiata, ero sola, non avevo amici.

Per arrivarci dovetti passare per una stradina piuttosto buia, avevo paura, i miei passi erano lenti ma spediti, volevo farmi vedere sicura di me, ma ero terrorizzata dal marciume, dalla puzza e dai barboni con i loro animali.

Da dietro un cassonetto mi  sbucò un coltellino.

Cazzo.

A quel punto mi sovviene una voce, diceva: '' sei lesbica quindi devi morire ''.

Cosa potevo fare oltre a piangere, quella frase mista alla paure mi bloccò le gambe, sembravo Tom che cercava di scappare da Jerry che lo teneva per la coda.

Mi picchiarono. Erano cinque, tre uomini e due donne, mi accorsi solo dopo che erano miei compagni di scuola.

Saranno stati sei pugni in faccia, dalla bocca usciva molto sangue e le gengive mi facevano malissimo, le guance quasi non le sentivo ed ero emotivamente distrutta. Sette calci nello stomaco, se non nove, probabilmente vomitai, quasi non respiravo, mi sentivo morire, ero piegata in due dal dolore ma non avevo la forse, volevo solo respirare.

Le lacrime erano mischiate al sangue a terra, e le mie unghie strisciavano rumorosamente sull’asfalto spezzandosi. Nessuno vide l'accaduto, o forse nessuno aveva il coraggio di intervenire.

Mi tagliarono le vene poi, svenni e non ne capì più nulla.

  
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