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Autore: YOLO1997    30/07/2012    2 recensioni
Però, a volte, la fortuna ti prende davvero sottobraccio e ti porta via con sé. E tu senza rendertene neanche conto vivi quel sogno, che stavi aspettando da Dio solo sa quanto tempo …
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO SESSANTANOVESIMO

 
-Amore allora ci vediamo tra un paio d’ ore. – mi disse Louis dandomi un bacio.
 
-ok, io andrò a fare un giro. –
 
- vabbene, non perderti!- disse facendomi l’ occhiolino e uscendo dalla camera.
 
Poco dopo che i ragazzi se ne erano andati presi la borsa e uscii.
Volevo fare un giro di shopping erano mesi che non compravo un po’ di roba. Quando ero più piccola ogni mese con mia madre facevo un giro di shopping sfrenato. Forse era arrivato il momento di farlo a Los Angeles.
E dove se non nella meravigliosa Melrose Avenue a Beverly Hills!
 
Presi un taxi per arrivare e ci volle davvero poco. In quella città i taxi correvano come pazzi ed eri fortunata se arrivavi sana e salva a destinazione! Mi piaceva un sacco la California, era così dannatamente figa, come le persone che ci vivevano! Mentre camminavo, pensai alla proposta di Paul: pochi mesi fa avevo una pagina su Facebook con poche migliaia di fan ed ora? Avrei diretto il sito ufficiale dei One Direction. Passai davanti ad un negozio di scarpe e non potei non notare un paio di decolté grigie con un tacco altissimo. Beh ora ero una donna in carriera e in quanto donna in carriera dovevo avere un paio di scarpe del genere. No?
Decisi di entrare.
 
-posso aiutarla?- mi chiese subito una commessa non appena misi piede nel negozio.
 
-beh sì volevo provare il trentanove di quelle scarpe in vetrina.-
 
-certo gliele porto subito.- mi disse poi si allontanò.
 
Mi sedetti su una poltrona ad aspettare e all’ improvviso si avvicinò a me un uomo vestito di tutto punto. Molto probabilmente era il proprietario del negozio. Mi fissò attentamente, sinceramente aveva un po’ l’ aria da gay.
 
-oddio non posso crederci, tu sei la ragazza di Louis Tomlinson.- mi disse improvvisamente facendomi sobbalzare. Sì era gay non c’ erano dubbi.
 
-beh sì. – dissi sorridendo.
 
-oddio non posso crederci io adoro il tuo ragazzo e gli altri, sono davvero magnifici!-
 
Gli sorrisi cortesemente di nuovo cercando di trattenermi dallo scoppiare a ridere. Aveva una voce buffa.
 
- Anne mi raccomando accontenta la signorina per qualsiasi cosa lei voglia e falle anche un occhio di riguardo.- disse rivolto alla commessa che veniva verso di me con le scarpe che le avevo chiesto.
 
-oh no guardi non c’ è ne è bisogno, davvero!- dissi io.
 
-non preoccuparti. Tutto quello che vuoi è tuo!- mi disse prima di allontanarsi verso la cassa.
 
Provai le scarpe ed erano davvero meravigliose quindi le acquistai e Robert (il proprietario) mi fece uno sconto notevole e mi raccomandò di portare i suoi saluti ai ragazzi. Uscita dal negozio, vidi in un’ altra vetrina una maglia a righe stupenda e decisi di comprarla a Louis. Per fortuna lì non si ripeté la scena del negozio precedente. Mi lusingava che la gente mi riconoscesse, ma non amavo ricevere sconti o cose del genere, non ero una star.
Entrai in un bar per bere qualcosa faceva davvero un caldo tremendo!
Mi avvicinai al bancone per chiedere un bicchiere di tè freddo, ma mi scontrai con qualcuno e le borse che avevo in mano caddero a terra.
 
-mi dispiace.- disse aiutandomi a raccogliere le borse a terra. Era un ragazzo biondo e appena alzò il viso verso di me, vidi i suoi occhi azzurri e non c’ erano dubbi: era Sterling Knight.
 
-no non preoccuparti, è stata colpa mia ero distratta.-
 
-comunque piacere io sono Sterling.- disse porgendomi la mano.
 
-eh lo so chi sei, piacere mio sono Marika.- dissi sorridendo.
 
-beh, posso offrirti qualcosa?-
 
- d’ accordo.-
 
Ci sedemmo ad un tavolino e parlammo un po’.
 
-allora da quanto ho capito sei italiana, vero?!-
 
-eh già, si nota tanto?!-
 
-abbastanza!- disse sorridendo.
 
Cavolo era stupendo. Era sempre stato una delle mie celebrity crush da quando lo avevo visto la prima volta in un film circa due anni fa.
 
-beh e cosa ti porta lontano dall’ Italia, ci sono stato ed è davvero meravigliosa.-
 
-sì lo so, sono qui perché il mio fidanzato lavora qui.-   
 
-ah davvero e cosa fa?!- 
 
-beh lui è … Louis Tomlinson!-
 
-ah ecco questo chiarisce le cose!- disse facendomi l' occhiolino.
 
-eh già!- 
 
-beh allora avrai già visto tutto di questa città.-
 
-no, in realtà non ho visto nulla sono stata solo a Melrose e come puoi vedere ho comprato un po’ di cose. -
 
-non puoi essere a Los Angeles e non aver visto ancora nulla! Posso farti da guida turistica?!-
 
-magari! Ma non sei impegnato?!-
 
-no non preoccuparti!-
 
Bevemmo un tè e poi uscimmo dal bar. Sterling mi portò nella sua macchina e girammo davvero tutta L.A. Andammo a Hollywood e facemmo una foto davanti la famosissima montagna, poi, andammo nella 'Walk of Fame' e io insistetti per fare una foto praticamente vicino ad ogni stella che c' era sulla strada. Era stata davvero una mattinata bellissima, ma guardai l' orario ed era già l' una e avevo promesso a Niall che avremmo pranzato insieme. 
 
- Sterling devo andare! Grazie di tutto davvero!- 
 
-allora ci si vede, tieni questo è il mio numero. Chiamami se hai bisogno di una guida- disse porgendomi un bigliettino.
 
-certo lo farò! Grazie ancora.- gli diedi un bacio sulla guancia e mi infilai in un taxi. 
 
# LOUIS
Louis guardava l' orologio continuamente. Erano quasi le due, le prove erano finite da più di un' ora, ma di lei neppure l' ombra. Cominciava ad essere seriamente preoccupato, le aveva lasciato almeno dieci messaggi in segreteria. Perché cazzo aveva il cellulare spento?! Continuava a camminare nella hall dell' albergo avanti e dietro. All' improvviso, però, sentì Harry che lo chiamava:
 
- Lou vieni è tornata!- 
 
# MARIKA
 
-Pensavamo che non tornassi più.- mi disse Niall non appena scesi dal taxi davanti all' albergo.
 
-beh mi dispiace ho fatto tardi.- dissi.
 
-si può sapere che cazzo di fine avevi fatto?!- mi urlò Louis contro uscendo dall' albergo. 
 
- ehy calmo tesoro!- 
 
-avevi il cellulare spento mi dici come cazzo dovevo rintracciarti!?-
 
- Louis vuoi calmarti? ti ho detto che mi dispiace, ho fatto tardi!- 
 
-Marika non funziona così, tu non puoi sparire per ore intere senza dire dove vai! La responsabilità è mia, se ti succedesse qualcosa?!-
 
-vuoi farmi anche la predica ora?!- 
 
-non voglio farti nessuna predica, tu sei irresponsabile!-
 
-senti chi parla, mister maturità!- 
 
- vabbene non capisci un cazzo, senti fai quello che vuoi ok?! Vai girando dove vuoi, ma se ti succede qualcosa non venire a piangere da me!- urlò poi rientrò nell' albergo sbattendo la porta.
 
I ragazzi mi fissavano senza parlare. Mi sentivo così in imbarazzo. Ma cosa gli prendeva a Louis?! Mi aveva fatto fare la figura della bambina idiota davanti a tutti.
 
-allora si va a mangiare?!- Esordì Niall.
 
-certo! Andiamo!- risposi io. 
 
-allora si può sapere che fine avevi fatto?- mi disse Zayn mentre camminavamo verso il McDonald’s più vicino, Niall non avrebbe resistito a lungo.
 
-vuoi rimproverarmi anche tu?-
 
-no, voglio sapere dove sei stata.-
 
-sentite ho capito che ho un po’ di anni meno di voi, ma sinceramente proprio non mi va che mi trattiate come una bambina!-
 
-Marika nessuno qui vuole trattarti come una bambina, allora posso sapere dove sei stata?-
 
-ho fatto un giro per Los Angeles con Sterling Knight.-
 
-bene non ci voleva tanto a dirlo.- disse con il suo sorriso strafottente.
 
-aspetta con Sterling Knight e dove lo hai incontrato?- disse all’ improvviso.
 
-in un bar… – gli raccontai tutto.
 
-certo che sei fortunata!-
 
- ahahahah lo so, guardami sto andando al McDonald’s sottobraccio a Zayn Malik e con il resto dei One Direction, eccetto uno che al momento mi odia.-
 
-ah mai stai zitta, Lou si preoccupa solo per te, dovresti esserne felice.-
 
-non ne sono così convinta.-
 
Zayn mi guardò male, poi entrammo nel fast-food. Niall praticamente ordinò quasi tutto e io mi accodai a lui. Mi ricordava tanto Mart. Entrambi mangiavano un casino e amavano il cibo, ma non prendevano neanche un chilo, mondo crudele!
 
  
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