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Autore: Gwen Kurosawa    30/07/2012    8 recensioni
{Basata su due canzoni dei Vocaloid: "Chivalry" come il titolo della storia; e "Daughter Of Evil" per il finale che avrà questa storia}
Salve a tutti!
Questa storia racconta degli avvenimenti accaduti 200 anni prima della storia del game "HeartGold e SoulSilver".
La protagonista è il mio OC Marina Miyazaki.
{Pairing presenti: DarknessShipping, accenni Rollingwindshipping e Resistanceshipping}
Buona lettura!
Dal Capitolo Primo:
"-Proteggete mia figlia fino alla fine…- disse alla fine, lasciando spazio alla figlia, che stava per ribattere.
-Padre, ma perché non mettiamo fine a questa storia? Io sono pronta ad affrontare il mio destino!- urlò, aridata contro il padre, che voleva, in un certo senso, sterminare tutto il popolo.
-Non devi fare nulla! Tu devi rimanere qui, chiaro?- la rimproverò l’uomo, con i suoi occhi color ghiaccio fissò quelli della figlia, mettendola in soggezione."
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Chivalry


Capitolo Terzo: Passano i mesi…perché quella ragazza è morta?
 

Passarono tre mesi dall’incontro tra Marina e Angelo e, spesso e volentieri, s’incontravano alla Torre Campana per parlare.
Siccome il padre non le permetteva di uscire, Akane si spacciava per la nobile e stava lì, al posto dell’amica.
Un giorno capitò che il Capopalestra parlasse di una ragazza che aveva conosciuto qualche mese prima.
-Si chiama Chiara ed è chiamata “il fiore del popolo”. E’ davvero una bella ragazza, non potevo non innamorarmene a prima vista…-
-Ah, quindi ti sei innamorato, eh?- domandò la castana, con un altro dei suoi sorrisi falsi stampato in faccia: era innamorata di quel ragazzo…e, in quel momento, sapere che lui era innamorato di un’altra, le spezzò il cuore.
Lui doveva essere solo suo, e di nessun’altra.
“Perché mi sto arrabbiando tanto? In fondo, se gli piace questa ragazza…” pensò la ragazza, fissando il muro interno della Torre.
All’insaputa dei due, un servo del palazzo reale li stava spiando.
 

***

 
-Maestà, l’amato di vostra figlia non la ricambia…si è innamorato della fidanzata del regnante di Violapoli!- confessò un ragazzo dai capelli castani, in ginocchio davanti al re.
Temeva una reazione dell’uomo perché sapeva che lui era molto attaccato alla figlia.
-Uccidi quella ragazza!- ordinò il Regnante, impassibile, con un tono di chi non ammetteva repliche.
-Mia figlia deve vivere in una città, dove tutti esaudiscono i suoi desideri!-
 

***

 
 
Quel servo era lentamente sceso in città: non c’era nessuna anima viva.
Nessuno cercava di uscire, dopo le ventidue di sera, per evitare di incontrare per strada il Re e rischiare di morire.
Si erano diffuse molte leggende dopo la scomparsa del Pokémon Fenice e queste dicerie mettevano in cattiva luce tutta la monarchia.
Il ragazzo dai capelli castani, spaventato, continuò la ricerca della ragazza dagli occhi rosa, per poterla uccidere.
Per il bene del sovrano…per il bene della figlia del sovrano.
Si sentivano i Noctowl che, con i loro versi, davano un’inquietante impressione sulla notte di Amarantopoli.
Quell’uomo aveva una paura tremenda per i Pokémon Gufo, prova ne era che cominciò a correre come un forsennato senza una meta precisa.
L’unica cosa che pensava, in quel momento, era “Come ho potuto accettare di ammazzare quella bella donna?”.
Anche lui era innamorato di Chiara; ma il suo rango non gli permetteva di dichiararsi apertamente.
Era costretto a ucciderla, non c’erano altre possibilità.
Improvvisamente, da una piccola casa della città, sbucò fuori una ragazza dai capelli sciolti rosa e gli occhi del medesimo colore.
-Ti sei perso?- chiese gentilmente, mostrando un sorriso a trentadue denti, simbolo della tua eterna felicità.
Il servo sbarrò gli occhi: era Chiara, quella ragazza che doveva uccidere.
Ma ci sarebbe riuscito?
Sarebbe riuscito ad ammazzare la ragazza che amava, solo perché il sovrano non voleva che sua figlia soffrisse?
-No, vorrei solo parlarti…- disse, con il cuore in gola e nascondendo con la camicia il pugnale che si era portato dietro.
 

***

 
Erano le dieci del mattino e Marina si stava alzando dal letto.
Pigra com’era, non riusciva neanche ad alzarsi.
-Mismagius…- sussurrò il Pokémon Spettro, che stava per sparare l’ennesimo Palla Ombra all’Allenatrice.
-MISMAGIUS!- urlò dopo lo Stregone.
Il Pokémon si stava lamentando del fatto che la sua padrona era troppo pigra: stava cercando di svegliarla da un’ora, tirando anche qualche Palla Ombra; ma la Nobile non se ne era accorta.
-Mi sono ritirata tardi, ieri sera…- si giustificò la castana, stropicciandosi l’occhio destro.
Mismagius non poté continuare a essere paziente.
-Misma, mis, mismagius!!- urlò, stavolta preoccupata, lo Spettro, avvicinandosi alla padrona.
Tese ciò che doveva essere la sua mano e accarezzò il volto della ragazza, con uno sguardo triste: lei ci teneva davvero alla vita della giovane.
-Non preoccuparti: se mi fosse successo qualcosa, Angelo mi avrebbe, di sicuro, aiutata!- sorrise dolcemente Marina, accarezzando la testa del Pokémon, che tanto si preoccupava per lei.
Senza preavviso, Akane entrò in camera della ragazza, affiancata da un esemplare di Arcanine.
-Marina, ci sono brutte notizie!
 

***

 

Dopo la chiamata di Akane, lei si era vestita e preparata di corsa e, seguita dal suo Mismagius, era andata alla Sala delle Riunioni, dove suo padre stava comunicando qualcosa.
Appena entrò, si sedette accanto al padre; mentre Akane si mise poco più lontana.
La castana, nonostante ci fossero molti servi, notò che, tra loro, stava Angelo, intento a seguire ciò che diceva il Regnante.
-Siccome Violapoli voleva ribellarsi alla monarchia di Amarantopoli, la fidanzata del Regnante è stata uccisa…- disse il Re, senza un briciolo di umanità, impettito e senza alcuna esitazione.
La figlia sbarrò gli occhi, sapendo perfettamente che quella ragazza era l’amata del Capopalestra ed era a conoscenza del vero motivo per cui era stata uccisa quella donna.
-Perché doveva pagare lei? Non vi rendete conto che, adesso, ci siamo attirati tutta l’ira del Popolo?- s’intromise la piccola Nobile che, rispetto a tutti quelli che partecipavano a quelle riunioni, non aveva il diritto di replica.
-Non t’immischiare, Marina!- urlò il padre, fuori di sé.
Il padre voleva semplicemente rendere la figlia felice, voleva farla vivere in una città fedele a lei.
Non voleva altro.
Marina abbassò lo sguardo, in segno di rispetto ed educazione e lasciò che il padre continuasse a parlare.
-Voi, nobili e servi, dovete proteggere questo palazzo anche a costo della vostra vita!- ordinò l’uomo, mostrando tutto il suo carisma.
In quel momento, tutti i nobili e i servi, per il riguardo del Regnante, s’inginocchiarono davanti a lui, in segno di approvazione.
-Se mia figlia morisse per mano dei plebi…vi condannerò a morte senza esitazione!
 

***
 
Nel frattempo, fuori dal palazzo reale, nel Teatro di Danza, un ragazzo dai capelli color del mare e gli occhi dello stesso colore e una donna dai capelli come il cielo incitavano il popolo ad una svolta, con queste parole.
 
“I Nobili hanno ucciso il Fiore di Amarantopoli: dovete fare una Rivoluzione, per liberarvi dal loro dispotismo!”


 

Spazio Autrice:

Bene, ecco il Terzo Capitolo...
Bene, Chiara muore nello stesso capitolo in cui viene introdotta...ma bene! O_O
Volevo dirvi che è da poco che io e Pimpi_chan abbiamo creato questo forum: parleremo di tutte le nostre fanfiction. (Per ora c'è solo Chivalry) (
http://papermoon.friendspace.forumfree.it)

Sayonara!

Gwen Kurosawa

   
 
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