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Autore: _nicksbum    31/07/2012    6 recensioni
Zayn non crede al colpo di fulmine, ma Megan riuscirà a fargli cambiare idea?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Cause I need you here with me now.



L'avevo vista ad una signing e da allora non l'avevo più dimenticata.
I ragazzi dicevano che era stupido fissarsi su una ragazza che sicuramente non avrei più rivisto, ma io non ce la facevo.
Avevo in mente quei suoi occhi scuri, così simili ai suoi, quasi ogni minuto di ogni giorno, da quel giorno.
Due settimane prima si era avvicinata al tavolo dove noi stavamo firmando gli autografi e aveva appoggiato il suo CD al tavolo, con mani tremanti e un sorriso che avrebbe potuto illuminare tutta New York.
"Come ti chiami?", ricordo di averle chiesto, guardandola negli occhi.
Lei divenne rossa e mi fece sorridere. "Megan", rispose tremando.
Annuii e le firmai l'autografo. Sorridendole le porsi il CD e incrociai il mio sguardo al suo e rimasi folgorato.
Era una bella ragazza, questo l'avevo notato subito, ma i suoi occhi.. ahh, i suoi occhi erano così profondi, luminosi e pieni di gioia che mi fecero palpitare il cuore.
Ricordo che mi diede un cartoncino con tante foto incollate sopra, eravamo noi ragazzi. Era bello, solare, sembrava la rispecchiasse.
In basso, quasi invisibile, c'era il suo nickname di Twitter, così avevo provato a cercarla, ma senza risultati.
Probabilmente l'aveva cambiato o magari ero io a scriverlo male, poteva essere.
Ma nonostante avessi la consapevolezza di non poterla più vedere, quegli occhi mi tormentavano sempre. Mi immaginavo d'ovunque quel suo viso splendido e visto che i ragazzi erano annoiati da questo mio comportamento, avevo deciso di tacere e tenermi tutto dentro. A volte, quando non riuscivo a dormire, provavo tutti i nickname che mi venivano in mente, per trovarla, ma nessuno era quello giusto.
Quella notte, come al solito, non riuscivo a dormire, così mi ero piazzato davanti al computer, in cerca di lei.
Ero solo, erano le 3 di notte e gli altri dormivano perciò, quando sentii la porta della mia camera aprirsi mi spaventai.
"Niall! Mi hai fatto prendere un colpo!"
Si avvicinò in punta di piedi alla scrivania, sedendosi sul basso sgabello accanto ad essa. "Scusa, ma non riuscivo a dormire, poi ho visto la luce provenire dalla tua camera e son venuto qui", mi spiegò con aria dolce.
Era facile perdonare Niall grazie alla sua faccia da cucciolo.
"Beh, che fai?", mi chiese indicando il computer.
"Secondo te?", gli chiesi di rimando, incapace di rispondergli davvero.
Vide la schermata di Twitter, mi guardò e capì. "Ancora lei?"
Annuii, non sapendo cosa dire.
"Senti.. se ci tieni così tanto a rivederla.. perchè invece di mettere quei tweet enigmatici, non ne metti uno chiaro e tondo dicendo, che ne so.. 'cercasi ragazza misteriosa'.. o cose del genere?", mi chiese serio.
"Detto così è ridicolo.. ma se pubblicassi la foto della foto che mi ha lasciato scrivendo 'I need to find you, I gotta find you'?", gli chiesi insicuro, mordendomi il labbro.
Gli occhi di Niall, resi ancora più chiari dalla luce del computer, mi guardarono sorpresi. "Joe Jonas aiuta eh? Dolce, dritto al punto.. ci sta!"
Annuii, alzandomi e precipitandomi verso il comodino dove tenevo conservata la sua/nostra foto come un cimelio unico e raro. L'appoggiai alla scrivania, afferrai l'iPhone e scattai.
Caricai in un attimo.
La foto era in bella vista sulla mia timeline e con un pò di fortuna lei l'avrebbe vista.
"E adesso?", mi chiese Niall, mentre riponevo con cura la foto nel cassetto.
"Adesso aspettiamo", risposi, fissando lo schermo con occhi curiosi e speranzosi.

E aspettai, davvero.
Aspettai esattamente cinque giorni, poi mi arrivò un tweet, proprio mentre ero collegato.
'You've found me', diceva.
Niente faccine stupide, niente punteggiature, nessuna foto, nulla.
Solo quelle quattro semplici parole che però per me erano tutto.
Guardai il nickname. Era 'xMeg'. Semplice, diretto, diverso da quello che mi aveva lasciato.
Ma il suo nome era lì, Meg.. come Megan. Doveva essere lei, per forza.
Schiaccia il bottone del follow e le mandai immediatamente un messaggio privato.
'Megan.. so che probabilmente mi prenderai per pazzo e probabilmente lo sono, ma due settimane fa eri davanti a me e dire che mi sono perso nei tuoi occhi è un eufemismo.
Probabilmente ti agiterai tantissimo, forse urlerai, forse no, appena leggerai questo DM, ma volevo solo dirti che vorrei rivederti, perchè se rivedessi i tuoi occhi saprei di non star facendo una cazzata scrivendo questa cosa.
Ho passato le ultime settimane insonne davanti al computer, cercandoti, poi a Niall è venuta in mente quella brillante idea della foto ed eccoti.
So che non sparirai, ma vorrei solo capire se quella luce nei tuoi occhi me la sono immaginata o se c'era veramente.
Voglio solo rivederti per capire se posso provare a conoscere qualcuno e potermi fidare.
Voglio solo rivederti per conoscerti.

Forse mi conosci per quello stronzo che insieme ad Harry fa soffrire le ragazze, che se ne porta a letto una diversa ogni notte, ma non è così.. ma non ti biasimerei se tu lo pensassi.
L'immagine che mi danno i giornali è molto distante da come sono in realtà.

Vorrei solo rincontrarti.
Non so se sei di NY o se sei qui per caso, ma io starò qui ancora per un paio di settimane e poi tornerò a casa.
Se sei qui e sei disposta a passare una giornata con me, dimmelo.
Spero davvero che tu accetti questa sottospecie di invito perchè, so che te l'ho già ripetuto ottocento volte, voglio rivederti.

Ciao Megan.
Zayn.'


Questo, quello che le inviai quella notte.
Troppe parole, confuse, nervose, agitate, emozionate.
Troppe parole per esprimere un semplice concetto del quale però non potevo accettare l'esistenza.
Mi ero preso una cotta per quella ragazza, era stato un vero colpo di fulmine, ma non potevo ammetterlo a me stesso.
Non ancora.
Era sbagliato e lo sapevo.
La consapevolezza mi invase. Spensi di scatto il computer e mi lanciai sul letto, mettendomi sotto le coperte.
Ripensai a quel messaggio, ripensai a quel 'You've found me', ripensai ai suoi occhi e mi addormentai.

Erano passati tre mesi.
Non ero riuscito ad incontrarla.
Avevo scoperto che era partita per tornare a casa il giorno dopo la signing e mi maledissi per aver aspettato troppo a cercarla.
Abitava a Bristol. Era vicina a casa. Era vicina a Londra.
Quando l'avevo saputo, avevo pensato che una volta tornato a Londra, sarei riuscito ad incontrarla facilmente, ma lei non voleva.
Diceva che voleva conoscermi com'ero in realtà, senza essere condizionata dal mio aspetto che le avrebbe sempre ricordato chi fossi e che lavoro facessi.
Ma ormai ero mesi che andava avanti così.
Avevamo parlato tanto, di tutto, ma i suoi occhi mi ritornavano in mente come quando ero a NY e volevo incontrarla.
Quella sera, seduto sul divano con il computer sulle gambe, stavo parlando con lei.
Notai quanto, quel giorno, avesse voglia di parlare e la lasciai fare fino a quando non mi scrisse 'Non dici niente? c'è qualcosa che non va?'.
Sorrisi tra me, cercando di non farmi vedere dagli altri ragazzi seduti attorno a me e intenti a guardare un film.
'Tutto bene', scrissi. 'stavo pensando se la tua voce suona meravigliosa come m'immagino'.
Mi maledissi all'istante.
Un giorno aveva detto di evitare di diventare sdolcinato. Lei odiava le persone sdolcinate.
'Mi hai sentito parlare', mi disse riferendosi a quel 'Megan' durante la signing e alle telefonate che ormai ci scambiavamo spesso.
'Parlare come fai adesso no.. e il telefono storpia la voce', le risposi.
'ahah giusto!'.
Presi un respiro e le scrissi di getto quello che già le avevo chiesto un sacco di volte. 'Quindi........ quando ci vediamo?'
Fissai il computer in attesa di una sua risposta. Vedevo la scritta 'sta scrivendo..' comparire e scomparire dallo schermo ripetutamente, per parecchie volte.
Dopo forse cinque minuti mi arrivò la sua risposta.
'Tra tre giorni', scrisse.
'come?'
'Hai capito.. tre giorni. Sarò a Londra con i miei genitori, possiamo vederci se vuoi'.
Un sorriso inconsapevole mi comparve sul viso. 'sarebbe perfetto! a che ora arrivi?'
' al mattino presto, verso le 8.. ti va di vederci a quell'ora? so che è prestissimo, ma altrimenti dovrei stare in albergo con i miei e..'
La interruppi, scrivendo quattro semplici parole. 'Non preoccuparti, ci sarò'.
La sua faccina sorridente arrivò in risposta e mi sentii il cuore più leggero.
Finalmente l'avrei vista. Finalmente avrei rivisto i suoi occhi.
"Che hai da sorridere come un idiota?", mi chiese Harry in quel momento, riportandomi alla realtà.
"Tra tre giorni ci vediamo", sussurrai guardando lo schermo, senza riuscire a staccare lo sguardo da quelle parole, le sue.
I ragazzi scattarono in piedi, circondandomi.
"Davvero?", chiese Liam. "Megan?", aggiunse Louis.
"Ecco perchè sorride come un idiota", disse Harry a Niall che rise.
Annuii alle loro domande.
"Quindi andrai a trovarla?", insistette Liam curioso come sempre.
"In realtà verrà qui lei.. ha detto che sarà a Londra con i suoi genitori, quindi potremmo vederci"
"Fantastico!", esclamò sincero.
Gli sorrisi.

Era arrivato il gran giorno.
Avevo vissuto i tre giorni precedenti in totale ansia.
Ero nervoso e felice allo stesso tempo. Ridevo tutto il tempo, anche per cose banali e i ragazzi mi guardavano stupiti scuotendo la testa.
Oggi invece, mi ero alzato con un crampo allo stomaco che non sembrava passarmi.
Avevo paura di rovinare tutto, avevo paura di sembrare uno stupido, avevo paura di fare la figura dell'idiota, avevo paura che lei mi rifiutasse.
Avevo paura.
Ci saremmo incontrati sotto la London Eye. Avevo deciso io quel posto, l'ho sempre immaginato come un luogo romantico e pieno di atmosfera e anche se ci saremmo incontrati in pieno giorno, sapevo che sarebbe stato comunque un luogo perfetto.
Ero fermo là sotto, osservando la ruota girare, da quasi dieci minuti che a me sembravano un'eternità.
Non mi aveva detto come si sarebbe vestita, non mi aveva detto niente. Non che ne avessi bisogno, l'avrei riconosciuta anche in mezzo ad una folla.
Avrei riconosciuto i suoi occhi verdi ovunque.
E io non le dissi niente. Lei mi avrebbe riconosciuto sicuramente.
"Zayn" sentii in quel momento alle mie spalle. Mi voltai di scatto, facendomi quasi male al collo.
Una ragazza, poco più bassa di me, con un foglietto tra le mani tremanti, mi guardava speranzosa. Non era lei, era una fan. Mi rilassai e le sorrisi. "Hey.."
"Zayn posso fare una foto con te?", mi chiese timorosa, arrossendo violentemente. Era piccola, nonostante la sua altezza, avrà avuto si e no dodici anni.
"Certo! Vieni qui!", le dissi, afferrando la sua macchina fotografica e attirandola tra le mie braccia per fare una foto insieme. La sentivo tremare e un sorriso spontaneo mi nacque sul viso.
Con le fan era sempre così.
"Gr-grazie, davvero..", disse, poi alzò il foglietto, frugandosi in tasca. Ne estrasse una penna che afferrai. Scarabocchiai la mia firma e glielo restituii.
Lei mi sorrise emozionata, mi strinse in un abbraccio, ringraziandomi e se ne andò con il foglietto appoggiato al petto, stretto tra le sue mani come se fosse un tesoro importantissimo.
Sorrisi tornando a guardare la ruota girare lentamente.
"Malik.."
Mi irrigidii. Questa non era una fan, o meglio lo era, ma era lei. Ne ero certo.
Mi voltai piano, quasi avessi paura della delusione di ritrovarmi davanti qualcun'altra.
Invece no, la delusione non venne. Era davvero lei.
"Megan", sussurrai avvicinandomi.
Lei annuì sorridendomi.
La guardai neglio occhi dei quali mi ero invaghito la prima volta che la vidi.
Erano esattamente come li ricordavo, profondi e luminosi. Si, era questo quello che avevo pensato vedendoli. Quando mi ripresi dall'intensità del suo sgaurdo passai al resto.
Era bella.
Ne avevo vista di gente bella, ma lei era diversa, lei era speciale.
Non era magra, ma le sue forme la rendevano ancora più bella e focosa. Era sexy, oltre ogni limite.
Indossava un semplice paio di pantaloncini e un top che metteva in risalto il suo seno prominente ma non eccessivo. I capelli scuri le ricadevano in ciocche ondulate sulle spalle. Erano disordinati e sbarazzini, le si addicevano.
Passarono pochi secondi durante i quali la osservai in ogni particolare poi, quasi senza accorgermene, mi avvicinai e l'abbracciai.
Lei, stupita e imbarazzata, s'irrigidì per un attimo, poi ricambiò la presa, stringendomi forte.
"Finalmente", mormorai col viso immerso nei suoi capelli, respirando il suo profumo che riconobbi per 'Light Blue'.
"Mi aspettavi?", la sentii sussurrare, sinceramente curiosa.
"Non sai da quanto.."
Le presi il viso tra le mani e la baciai.
Non so cosa mi prese in quel momento.
Sapevo solo che dovevo farlo, che era una cosa che non potevo rimandare, dovevo sentire il suo sapore sulle labbra, dovevo.
Lei, come immaginavo e speravo, non oppose resistenza, anzi, portò le braccia attorno al mio collo e le mani, che sfioravano la mia nuca, mi riempirono di brividi.
Schiuse la bocca leggermente, quando feci più pressione e con la lingua cercai la sua.
Sentivo il cuore battere forte e la strinsi ancora di più a me.
Le morsicai il labbro teneramente e la vidi sorridere.
Appoggi la fronte alla sua, guardandola negli occhi. Erano ardenti, come probabilmente lo erano i miei. Avevamo entrambi il fiato corto, ma non ci interessava granchè.
Sentirla lì tra le mie braccia era strano. Sentirmi accettato, altrettanto strano.
"In un intervista hai detto di non credere al colpo di fulmine...", mi disse. Appoggiò la mano sul mio petto, all'altezza del cuore. "Ora ci credi?"
La guardai, prendendole ancora una volta il viso tra le mani.
I nostri occhi si fusero in uno scintillio e in un calore tutto nostro. "Si, ora ci credo".





un'altra one-shot, nata da un altro sogno.
Sil
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