Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Rey_    31/07/2012    16 recensioni
DAL CAPITOLO 6.
-Nessuno mi dice di no.- sussurrò a denti stretti, facendo un mezzo sorriso. Mi ripresi all’istante e scoppiai a ridere. Una risata quasi isterica, piena di nervosismo.
-Beh, mi dispiace, ma ne hai appena trovata una che lo fa.- gli dissi facendo spallucce. Lui sorrise, cosa che non prometteva niente di buono.
-Io non ne sarei così sicuro.- mi disse avvicinandosi ancora di più. Io indietreggiai di un passo e alzai un sopracciglio, incrociando le braccia al petto.
-Ah, si?- gli chiesi scettica. Lui annuì e mi sorrise, di nuovo.
-Prima o poi cederai ed io sarò pronto ad approfittarne.- mi disse malizioso. Scoppiai a ridere di nuovo alla vista della sua sicurezza.
-Si, come no. Sai cosa, Harry? È la convinzione che fotte la gente. Ti consiglio di stare attento.- gli suggerii con un finto sorriso. Lui scacciò via le mie proteste con un gesto della mano e ridusse di nuovo le distanze. Questa volta non mi tirai indietro e lo lasciai fare. Con un dito percorse delicatamente il profilo della mia guancia e sorrise, mettendo in mostra le fossette.
-Sono pronto a scommettere che entro la fine dell’estate tu ti innamorerai di me.- sussurrò inchiodandomi con lo sguardo. Io schioccai la lingua e gli tesi la mano.
-Preparati a perdere, allora.- gli dissi decisa.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Epilogo
 
 
Oggi, sei anni dopo.
 
 
 
-Dai, Niall, per favore!- piagnucolo, mettendo il broncio. Lui incrocia le braccia al petto e si appoggia comodamente allo schienale del sedile della macchina che ho appena guidato in fretta e furia per trovare una farmacia aperta.
-Non ci penso neanche. Queste non sono cose che può fare un ragazzo.- ribadisce per l’ennesima volta, evitando di incrociare il mio sguardo. Mi aggrappo alla sua maglietta e faccio gli occhi dolci, sbattendo più volte le palpebre. Lui mi lancia un’occhiata veloce e poi sbuffa, arrendendosi. Mi scappa un sorriso vittorioso.
-Non capisco perché non hai portato Harry, è lui il diretto interessato!- dice, facendo una smorfia.
-Perché non vorrei fargli prendere un infarto prima del dovuto.- ribatto, con una nota nervosa nella voce. Poi lo spingo verso lo sportello che lui apre alzando gli occhi al cielo.
-Prima o dopo che differenza fa?- mugugna tra se e se, balzando giù dalla macchina nuova di zecca che mi ha regalato Harry per il mio ventiquattresimo compleanno.
Un regalo piuttosto costoso, ma dato il successo che stanno avendo i ragazzi, lui non si fa problemi a spendere soldi per, come dice lui, ‘cose essenzialmente utili’ come una macchina ultimo modello di non so cosa che costa un occhio della testa.
I problemi saranno altri, sempre che Niall riesca ad entrare in quella maledetta farmacia.
-Dai, biondino. Muoviti, stanno per chiudere!- mi lamento. Lui mi lancia un’occhiata di fuoco.
-Giuro che se incontro qualcuno che conosco, ti uccido.- mi minaccia, poi chiude lo sportello, si infila il cappuccio della felpa e si avvia a grandi passi verso la farmacia.
Lo guardo sparire dietro la porta e rimango finalmente da sola con i miei pensieri e le mie paure.
Sto per avere una crisi di nervi e non è una bella cosa, devo assolutamente scoprire il perché del mio strano ritardo e delle nausee mattutine.
Anche se ne ho una precisa idea, ma ho paura solo a pensarci.
Ho ventiquattro fottutissimi anni, un ragazzo meraviglioso, degli amici fantastici e una vita praticamente perfetta.
Perché essere così agitata, allora?
Tutta colpa del contenuto della bustina bianca che tiene Niall tra le mani in questo momento.
Si precipita in macchina sbattendo lo sportello e scrollandosi le poche gocce d’acqua che sono riuscite a bagnargli i capelli perfettamente biondi.
Me la porge ed io la guardo terrorizzata. Lui sbruffa e ritira la mano, poi mi guarda negli occhi, sobbalzando.
-Dio, Sam. Sembri spiritata, riprenditi!- esclama preoccupato. Gli lancio uno sguardo disperato, lasciando trasparire dai miei occhi tutto quello che provo. Lui sorride dolcemente e si avvicina per prendermi tra le braccia.
Affondo la testa nel suo petto e mi impongo di non piangere. Lui mi carezza i capelli e mi stringe forte.
-Sam, qualsiasi cosa succede, io ci sarò. Andrà tutto bene.- mormora, cercando di rassicurarmi.
Sarà il calore del suo abbraccio,
sarà la sua voce dolce,
sarà la sicurezza di avere lui e dell’amore di Harry, ma mi fido.
Mi tiro su e cerco di sorridere. Lui asciuga una lacrima traditrice che è riuscita a sfuggirmi e sorride dolcemente.
-Va bene, andiamo a fare questo benedetto test.- mormoro. Lui sorride, un velo di preoccupazione negli occhi.
-Ce la fai a guidare?- mi chiede. Gli lancio un’occhiataccia facendolo ridere e metto in modo, guidando dritta fino a casa.
Forza e coraggio, Sam.
Quando arriviamo, riesco a tirare fuori dalla borsa le chiavi e cerco di aprire la porta. Ma le mani mi tremano così forte che non riesco a girare la chiave. Niall sospira e mi blocca, facendolo al posto mio.
Entro in casa e mi precipito in bagno con la scatola del test stretta tra le mani. Lui mi segue e si siede sul mio letto, mentre io sbatto la porta alle mie spalle.
Faccio tutto quello che devo fare e deglutisco, tenendolo tra le mani tremanti.
-Allora?- mi chiede Niall dall’altro lato della porta. Esco dal bagno, tenendo quella specie di bastoncino cautamente in mano. Gli lancio un’occhiata spaventata.
-Non lo so, l’ho fatto tre secondi fa. Dagli tempo!- esclamo sull’orlo di una crisi isterica. Lui cerca di calmarmi con lo sguardo, mentre batto nervosamente un piede a terra. Non riesco a stare ferma, mentre lui è seduto passivamente sul letto, il ritratto della tranquillità, almeno in apparenza.
-Dio, non posso guardare!- esclamo, allungando il test verso di lui. Lui fa una smorfia disgustata.
-Ti prego, Niall. Non ce la faccio.- lo imploro. Lui mi accontenta, afferrando il test, liberandomi di un peso enorme e mi fa segno di sedermi accanto a lui. Lo raggiungo sul letto e poggio la testa sulla sua spalla. Con un sospiro mi stringe in un abbraccio, stampandomi un bacio in fronte.
-Devi stare tranquilla, ho detto che andrà tutto bene, ok?- mi sussurra con voce dolce. Io annuisco e chiudo gli occhi.
Rimaniamo in silenzio, aspettando.
Dopo qualche minuto, Niall sospira.
-Ci siamo.- sussurra, con un leggero tremolio nella voce. Serro gli occhi e affondo il viso nell’incavo del suo collo.
-Come diavolo funziona questo coso? Cosa sono queste linee rosse?- chiede, spazientito.
Già il fatto che ha usato il plurale parlando di linee mi fa salire il cuore in gola.
-Leggi le istruzioni.- sussurro in preda al panico. Sembra che tutta l’agitazione che ha trattenuto fino ad adesso, venga fuori tutta insieme. Balza in piedi ed io lo guardo mentre afferra nervosamente la scatolina sul comodino.
La legge attentamente e poi si blocca, lasciandola scivolare a terra.
Alza lo sguardo verso di me e mi fissa con i suoi occhi azzurri.
L’espressione mista tra lo sgomento, la felicità, l’emozione e un filino di paura.
-Allora?- chiedo con voce acuta, alzandomi e piazzandomi davanti a lui, il cuore a mille e le mani che tremano.
Lui mi fissa, poi sorride, l’emozione che prevale su tutto.
-Wow, diventerò zio.- esclama, con un sorriso meravigliato.
Mi si gela il sangue.
OH. DIO.
 
 
 
 
 
Sono seduta composta sul divano quando Harry rientra in casa. Ho la schiena rigida, dritta e le mani poggiate passivamente sulle gambe. Sono letteralmente un pezzo di ghiaccio, sconvolta dalla mia scoperta e consapevole che la mia vita sta per subire un drastico cambiamento.
Ora sono proprio curiosa di vedere come glielo dici.
Pare che la vocina malefica appaia nella mia testa sempre nei momenti meno opportuni.
Harry, appena mi vede, si apre in un bellissimo sorriso e si precipita accanto a me, schioccandomi un dolcissimo bacio sulla guancia.
-Ciao, piccola.- mi saluta con la sua voce roca. Tento un sorriso e afferro la mano che mi tende intrecciando le dita alle sue.
-Com’è andata?- gli chiedo, ricordandomi che è di ritorno dal viaggio fatto per andare a trovare la madre.
Io mi sono rifiutata, dicendo che mi sentivo poco bene.
Scusa stupida, ma necessaria. Avevo bisogno di rimanere da sola e fare quel benedetto test, cosa che non sarei riuscita a fare con Harry sonolatuaombra Styles che mi girava intorno.
Lui scrolla le spalle e sorride di nuovo, sembra troppo euforico per i miei gusti.
Beh, qualsiasi cosa sia successa, l’entusiasmo passerà in fretta non appena gli dirai che l’hai incastrato.
Sempre pronta a tirare sul il morale, vero?
Perfetto, ora gli rispondo anche.
Scuoto leggermente la testa per tornare in me, mentre Harry risponde alla mia domanda.
-Bene. Mia madre non ha fatto altro che abbracciarmi e coccolarmi. Una meraviglia!- esclama, mettendosi comodo sul divano. Io gli sorrido, sentendomi un po’ in colpa per non averlo accompagnato.
-E tu che hai fatto?- mi chiede. Io deglutisco nervosamente e cerco di mantenermi sul vago.
Tanto prima o poi dovrai dirglielo.
Taci, lo so.
-Mah, sono stata a casa a non fare niente. Mi ha fatto compagnia Niall.- gli dico, mantenendo un tono di voce tranquillo.
Lui annuisce e cala il silenzio, ognuno perso tra i suoi pensieri.
-Ti devo dire una cosa.- esordiamo all’unisono, lui con una voce entusiasta, io con espressione gelida. Scoppia a ridere ed io mi lascio andare ad una risatina nervosa, passandomi una mano tra i capelli.
-E’ una cosa piuttosto importante.- continuo con voce tremante, torturandomi le mani, incredibilmente sudate. Lui mi sorride, elettrizzato per non so cosa e mi afferra di nuovo la mano, stringendola tra le sue, calde e morbide.
-Prima tu, allora.- mi concede con un sorriso impaziente.
Sento il cuore rimbombarmi nelle orecchie e prendo fiato.
Lui attende in silenzio fissandomi con i suoi occhi magnetici.
-No, è meglio che parli prima tu. Potresti rimanere sconvolto.- mi arrendo sbuffando.
Codarda.
Lui aggrotta impercettibilmente le sopracciglia, ma non se lo fa ripetere due volte.
Sorride emozionato e arrossisce lievemente, afferrandomi entrambe le mani stringendole forte.
Sento che le sue stanno tremando leggermente e comincio a preoccuparmi. Lui prende un respiro profondo e punta i suoi occhi verdi nei miei.
-Ecco, Sam. E’ tanto tempo che stiamo insieme…- comincia.
-Sei anni e quattro mesi, si.- lo interrompo, stupendomi anch’io di quanto tempo sia passato.
Ma con lui sento che non ne avrò mai abbastanza.
-Si, ma non interrompermi. Ho tutto il discorso in mente.- mi riprende lui con un sorrisetto che sembra quasi imbarazzato. Annuisco e gli faccio segno di continuare, vagamente preoccupata dal fatto che per quello che deve dirmi si è addirittura preparato un discorso.
-Oggi, passando del tempo con mia madre e il suo compagno, ho capito una cosa.- ricomincia, deglutendo. –Come ti ho già detto molte volte, io ti amo.- confessa, abbassando lo sguardo.
E’ vero, me l’avrà ripetuto un milione di volte, ma sentirselo dire fa sempre lo stesso effetto.
-Hai dovuto passare del tempo con tua madre per capirlo?- chiedo confusa. Lui scoppia a ridere e mi zittisce con un bacio veloce.
-Ti ho detto di stare zitta. Ascoltami e basta.- ribadisce lui, con un altro meraviglioso sorriso. Annuisco di nuovo e serro le labbra, facendolo ridere di nuovo.
-Stavo dicendo…- ricomincia lanciandomi un’occhiataccia divertita. –Vedendo come si amano loro ho capito quanto io amo te e mi sono reso conto che non posso più fare a meno di te. Ogni minuto che passava oggi, era come se mi mancasse l’aria e il tempo sembrava non scorrere mai, mentre io non vedevo l’ora che venisse il momento di salutare mia madre e di correre a casa, da te. Oggi ho ripensato a tutti i momenti passati con te, a come mi odiavi quando ci siamo conosciuti, a come mi hai rifiutato un milione di volte e a quando ho rischiato di perderti per quello stupido articolo. Ecco, quella volta mi sono sentito morire e non voglio assolutamente riprovare una sensazione del genere, mai più.- dice tutto d’un fiato, lanciandomi uno sguardo veloce.
Sono completamente senza parole, è la confessione più lunga che mi abbia mai fatto, sapevo che mi amava, ma non avevo mai capito fino a che punto.
-Mia madre, mi ha detto una cosa: ‘Se tu la ami così tanto, non lasciartela sfuggire.’. Lì per lì mi è sembrata una cosa stupida, certo che non ti lascio sfuggire! Poi, però, ci ho pensato bene e ho capito che io ti voglio mia, solo mia, perché ormai sei entrata nel mio cuore e io ti amo con tutto me stesso.- continua, emozionato.
Con un movimento veloce mi asciuga una lacrima che è riuscita a sfuggire e sorride dolcemente. Io mi ricompongo e lui si schiarisce la gola, sistemandosi i ricci che gli ricadono morbidi sulla fronte.
-Quindi, quando mi ha dato questo, non ho avuto più dubbi…- comincia a dire, infilandosi una mano nella tasca dei jeans, alla ricerca di qualcosa.
Quando tira fuori una scatolina di velluto nero dal contenuto inequivocabile, sento il mio cuore fermarsi.
Sto per svenire.
Non adesso, idiota!
Lui mi lancia uno sguardo indecifrabile e si morde il labbro inferiore, aprendo la scatolina e mostrando un semplice anello con un piccolo diamante che brilla, riflettendo la luce in mille colori diversi.
-Vuoi passare il resto della tua vita con me, Sammie?- mi chiede, incatenandomi con lo sguardo.
Mi guarda con quegli occhi smeraldo incredibilmente insicuri e dolci che in questo momento vorrei dire un milione di cose.
Alcune sarcastiche, altre schifosamente dolci.
Ma come un idiota mi ritrovo ad accennare un semplice –Si.- con le lacrime agli occhi.
Il suo sorriso si allarga talmente tanto che ho paura possa scoppiargli la faccia, mentre mi infila l’anello all’anulare sinistro, con gli occhi lucidi anche lui.
Lo guardiamo tutti e due meravigliati ed io muovo le dita, giocando con i riflessi della luce.
Lui mi guarda, ed è solo un secondo.
Mi afferra il viso con foga e mi bacia con una tale passione da mandarmi il cuore in gola.
Io ricambio il bacio e finiamo tutti e due sdraiati sul divano, lui sopra di me.
-Ti amo, ti amo, ti amo.- ripete sulle mie labbra, che fremono, bramose del contatto con le sue.
-Aspetta, aspetta.- mi ferma di nuovo lui, accennando una risata. Mi tiro su e gli lancio un’occhiata contrariata.
Lui mi sfiora le labbra con un dito, facendomi venire i brividi.
-Cos’è che dovevi dirmi?- mi chiede, riportandomi alla realtà.
Deglutisco e scaccio via tutte le mie paure.
Io lo amo.
Lui mi ama.
Non c’è niente che potrebbe cambiare le cose, ormai ne sono sicura.
Gli sorrido, osservandolo attentamente.
-Ehm, come te la cavi con i bambini?- gli chiedo, la mia mano sinistra che si sposta automaticamente sulla pancia.
Lui sbarra gli occhi, con un sorriso meravigliato, e capisco che avevo ragione.
Niente cambierà le cose, potrebbero solo migliorare.
 
 
 
 
                                                                            The end.
 
 
 
 
 
HOLA C:
Allora, vi avverto che quest’ultimo ‘Hola’ potrebbe essere pericolosamente lungo e schifosamente sdolcinato, peggio dei miei capitoli che fanno venire il diabete :3
Quindi, mettetevi comode.
Sempre che abbiate voglia di leggerlo XD
Ho talmente tante cose da dire e tante persone da ringraziare, che non ho la più pallida idea di dove cominciare.
Direi di partire con un enorme
 
GRAZIE!
 
generale a tutti quelli che hanno letto questa storia,
che volenti o nolenti (?) hanno sopportato i miei piccoli momenti di sclero,
che non hanno vomitato (almeno spero) quando ho postato capitoli orrendi
e che hanno avuto pazienza, aspettando sempre il nuovo capitolo senza mettermi fretta.
Ovviamente ringrazio le lettrici silenziose che, anche se forse non l’ho mai detto, sono state importanti.
Perché ogni volta che vedevo il numerino delle visualizzazioni crescere, mi veniva la voglia di scrivere.
Ma più di tutte, vorrei ringraziare le ragazze che hanno recensito questa storia.
Chi solo una volta,
chi solo per chiedermi di passare da loro,
chi solo due o tre volte e poi hanno lasciato perdere,
e chi, non so con quale coraggio, mi ha seguita dall’inizio alla fine, recensendo ogni capitolo, o quasi.
GRAZIE, davvero C:
 

noemiss, callmewithmyname_,_PolS, VL_, emilola1D, Lets_do_this1D, Liamismysmile, AmyPayne_Belieber, _HaroldsEyes_, MrsPayne_96,, Ilikeguyswhoeatcarrots, Chooser_23, Miss F, TooMuchFarAway, AmOLui, directioners_, believeindreams, _Marziuz_, I_Am_Directioner, laragazzadicarta, In Love With You_1D, Ginny_Gemma, Meg96, xniallfreehug, booscarrots, Beandlou, MonieGemma1D, abigail_malik, NikiTomlinson, RobbyDirectioner, _marti_1D, Giuli1D, 1D_Giulia

 
 
Rileggendo tutte le vostre recensioni mi sono emozionata.
Sappiate che siete state fondamentali per me e vi voglio bene, ad ognuna di voi :’)
 
Caspita, dover modificare questa storia da ‘non completa’ a ‘completa’ è più difficile di quanto pensassi.
‘Non fare la minchiona, devi solo cliccare su un quadratino!’
No, invece.
Non è così semplice.
Questa storia è stata molto importante per me.
E’ stata la prima che ho iniziato a scrivere e ci ho messo davvero il cuore, odiandomi quando mi sembrava di non riuscire a scrivere niente di decente, e sentendomi incredibilmente soddisfatta quando VOI mi facevate ricredere con le vostre recensioni meravigliose.
Questa storia mi rimarrà per sempre nel cuore, non c’è niente da fare.
Come un viaggio meraviglioso impossibile da dimenticare.
Dio, sento che da un momento all’altro scoppierò a piangere e non ne ho per niente voglia.
Non è la prima Ff che finisco, ma mi sembra incredibilmente più tosta questa volta.
Beh, direi che sia il caso che la smetta e che mi dilegui.
Ovviamente, non è un addio :)
Ho un’altra Ff in corso (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1139519&i=1), che mi farebbe piace se la passaste a leggere,
e presto ne posterò un’altra.
Perché scrivere è una delle poche cose che mi fa stare bene.
E non smetterò mai di farlo.
#With love.
-S.
  
Leggi le 16 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Rey_