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Autore: Melabanana_    31/07/2012    3 recensioni
Hera Tadashi è un ragazzo apparentemente indifferente a tutto, che si lascia passare accanto gli eventi senza preoccuparsene molto.
Afuro Terumi è un idol emergente, ma già molto famoso, che nasconde il suo vero carattere.
Questa fic parla di come il loro incontro abbia modificato le loro vite, e di come la loro storia sia venuta ad intrecciarsi con quella dei loro amici.
Coppie: HerAfu, DemeKiri, ArteApo, vari ed eventuali.
{dedicata a ninjagirl, che mi ha fatto scoprire e amare queste pairings.}
~Roby
---
Perché in ogni momento, il rosso e il viola sanno sempre trovarsi.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Altri, Hera Tadashi, Jonas Demetrius/Demete Yutaka
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 7.

Lezione di nuoto.
La piscina brulicava di studenti in calore che sbavavano di fronte ai vistosi bikini delle compagne. Ed era pur sempre un’ora di lezione, perché mettersi in mostra?
Hera era seduto a bordo piscina, in un normalissimo costume nero a pantaloncini, sospirando.
Odiava dover stare a mollo per una giornata intera, odiava mettersi il costume e odiava…
-Senpaiiiii! Ti prego, facci fare una foto con teeee!-
questo.
-Non mi va- rispose seccato.
Le ragazze non lo sentirono nemmeno, accorsero tutte vicino a lui e si scattarono le foto, per poi fuggire ridacchiando.
Da quando era apparso sulla rivista (come cavolo si chiamava??) con Terumi era diventato quasi un nuovo idol.
Non che prima non fosse popolare… ma non era bersaglio di foto, autografi e vari, e le ragazze non gli venivano appresso in modo così plateale; invece, ora persino le più timide trovavano il coraggio di avvicinarglisi e parlargli.
Cosa che, 
ad Hera, dava molto fastidio.
-Maledetto Terumi- borbottò -Per colpa sua sono sempre al centro dell’attenzione…-
-Non dovresti sparlare delle persone mentre non ci sono- obiettò una voce.
Hera alzò la testa e vide Terumi in piedi di fronte a lui, con le mani sui fianchi e indosso un costume sundek azzurro a fiori blu.
Sembrava piuttosto imbronciato.
-T’oh, oggi sei venuto- commentò Hera, contando mentalmente le sue assenze: solo cinque… la scuola era iniziata da poco, dopotutto.
-Già- borbottò Terumi, sedendosi vicino a lui. Si passò una mano fra i capelli, tirandoseli indietro per farsi una coda di cavallo, mentre dondolava i piedi a pelo d’acqua.
-In realtà, non ci volevo venire. Ero fermamente intenzionato a fare filone oggi, ma stamattina alle sette e mezza Hitomiko si è presentata a casa mia come una furia e mi ha spedito qui a calci. Dice che nei giorni in cui non lavoro devo andare a scuola. Che rottura- spiegò.
Hera annuì, la donna canarina era già a prima occhiata una a cui non si può dir di no.
-Comunque, non ho intenzione di entrare in acqua- affermò Terumi, torturandosi una delle due ciocche di capelli rimaste libere sulle orecchie.
–Bleah. Sai quanti germi- Fece una smorfia.
Hera scrollò le spalle. –Io invece temo che dovrò fare le gare- sospirò.
-Vado a prepararmi- aggiunse, si alzò e calzò le infradito. Si diresse verso gli spogliatoi, tirò fuori l’asciugamano e in quel momento notò Artemis che si stava cambiando.
- Arute…- mormorò. L’altro si girò e gli sorrise.
- Oh, Tadashi- salutò –Non ci parlavamo da un po’, vero?
- Già… tu sembri troppo occupato a perseguitare Aporo…-
-L’hai notato?- Rise. –Ho una fissa per quel ragazzino, ma lui non capisce perché. Divertente.-
-Quello non capisce proprio niente- commentò Hera scuotendo il capo.
-Ma anche tu ti stai dando da fare, ho saputo- disse Artemis. Hera lo guardò accigliato.
-Non avrai creduto anche tu a quella storia con Terumi?!- esclamò.
Artemis scoppiò a ridere.
–Scherzi? Ti conosco da quando stavamo alle elementari… so che non ti piace stare sotto i riflettori… Ti ci hanno cacciato dentro a questa storia, eh?-
-Puoi dirlo forte- borbottò Hera. Prese l’asciugamano e uscì, seguito dall’amico.
In realtà, la compagnia di Terumi non gli dispiaceva.
Anzi, dopo aver imparato a sopportare il suo lato falsamente dolce, era addirittura una persona piacevole, come gli aveva detto Atena.
“Se solo non si mettesse sempre in mostra” pensò osservando il biondino ovviamente circondato di ragazze che dispensava sorrisi, occhiolini e felicità. 
Raggiunse Demete e Aporo a bordo vasca. Il ragazzino con i capelli verdi sobbalzò vedendo Artemis e si mise sulla difensiva. Artemis gli sorrise. Aporo rabbrividì.
-Che ci fai con questo tipo odioso, Tadashi?!- chiese orripilato.
-Eh? Arute, intendi?- Hera fece spallucce –E’ mio amico da un po’, sai. Non te n’eri accorto?-
- Già! Io e Hecchan siamo amici dalla quinta elementare!- affermò Artemis mettendo un braccio sulle spalle del compagno.
Hera si liberò della presa e sbuffò:- Da dove cavolo l’hai tirato fuori quel soprannome?!-
-Ma come! Ti chiamavo sempre così alle elementari!-
-Cretino!-
Aporo nel frattempo si era allontanato sempre di più fino a nascondersi dietro Demete.
-Che schifo!- strillò –Tadashi, mi hai deluso!
- Su, non fare lo schizzinoso, anche noi siamo amici vero?- Artemis sorrise.
–C-che vuoi?! Stammi lontano, maniaco!- strillò Aporo. Non l’avesse mai detto. Artemis scoppiò a ridere, circondato da un’aura densamente sadica.
-Scusa Hecchan, ora io a Hikaru ci facciamo un bagnetto- disse in voce amabile, quindi afferrò Aporo per un braccio lo fece mulinare in aria e lo lanciò esattamente al centro della piscina.
-Caspita, è proprio leggero eh?- commentò coprendosi dal sole con una mano per osservare soddisfatto la lunghezza del lancio.
-Artemis! Che tu sia maledetto!- strillò Aporo emergendo e sputando acqua.
-Ahah! Vengo anch’io!- disse allegramente Artemis e si tuffò. Poi riemerse e cominciò a nuotare stile libero verso Aporo, che cominciò a battere i piedi freneticamente.
-Stammi lontano, stalkeeeeer!- strillava e fuggiva e Artemis lo inseguiva ridendo sadicamente.
Demete ed Hera rimasero a guardare la scena, con un leggero tic all’occhio.
Poi Hera decise che ne aveva abbastanza, anche perché aveva notato che Demete si passava freneticamente le mani fra i capelli.
-Problemi?- chiese felice di poter cambiare argomento.
-Naah, è solo che non mi piace stare senza il mio elmetto! Io non volevo toglierlo, ma il prof mi ha costretto!- rispose l’altro –Che bisogno c’era?! Tu che ne pensi, Hera?!
Hera immaginò l’amico affondare a causa dell’elmo di ferro e scosse il capo.
-Ma davvero sei così stupido?- sospirò. Demete mise il broncio.
- Non osare rivolgerti così a papà- lo rimproverò –E poi chi sarebbe lo stupido? Io, o quello che, con la scusa che i ninja devono allenarsi nell’attacco a sorpresa, va in giro apparendo alle spalle degli altri con non-so-quale-tecnica-ninja e buttandoli in acqua senza preavviso?!-
Hera voltò lo sguardo nella direzione indicata da Demete, dove Kirigakure e i suoi amici che facevano volare un ragazzo in acqua declamando “non-so-quale-tecnica-ninja”.
-In effetti, hai una bella concorrenza…- stava dicendo quando fu interrotto da un coro di strilli, sospiri e commenti maliziosi proveniente da un gruppo di ragazze della sezione F.
Avevano circondato Terumi, che ora al posto del sundek indossava un costume bianco con le righe laterali di palletes, così che il sole lo facesse brillare, più i capelli legati in due lunghi codini. A Demete ed Hera venne il secondo tic all’occhio della giornata, con la differenza che ora Demete rischiava anche di morire dissanguato.
Terumi li intravide e gli venne vicino.
-Le ragazze mi hanno costretto a cambiarmi… che ne pensi, Tadashi?- chiese, fece un giro su sé stesso e poggiò un dito accanto alla guancia, facendo l’occhiolino. Demete avvampò e quasi passò a miglior vita, mentre Hera si batteva il palmo della mano in fronte.
-Tu attiri troppo l’attenzione- commentò, esasperato.
In quel momento arrivò Kirigakure, evidentemente attirato da quella confusione, e si affiancò ad Hera.
–Che succede?- chiese curioso, poi notò l’abbigliamento vistoso di Terumi e l’aria sognante di Demete e fece due più due.
Sorrise, irritato, ed Hera capì che stava per fare qualcosa di poco carino.
-Ma che bel costume, sarebbe un peccato non usarlo non credi?!- esclamò, quindi prese Terumi per le spalle e lo sollevò da terra, lanciandolo letteralmente in acqua prima che chiunque avesse il tempo di replicare.
-Ma sei pazzo?!- gridò Demete uscendo dalla sua trance emotiva. Kirigakure sbuffò.
Hera rimase ad osservare il punto in cui Terumi era affondato, con la sensazione di essersi dimenticato qualcosa.
Poi il biondino riemerse, prendendo aria, e subito riaffondò.
E Hera si ricordò.
-Aveva detto che non sa nuotare- affermò, restando un attimo sorpreso.
“Ero convinto che Terumi mi stesse prendendo in giro… invece era vero?!” pensò.
-C-cosa? Non sa nuotare?- Kirigakure sbiancò. Demete stava per buttarsi, ma Hera lo precedette.
Nel momento in cui entrò in acqua, aprì gli occhi e individuò il biondino. Uscì un secondo per prendere abbastanza fiato, sentiva le voci concitate dei ragazzi, di Kirigakure che avvertiva il prof. Poi si rituffò. Nuotò fino a Terumi, gli cinse la vita con un braccio e risalì.
Terumi tossì, strizzando gli occhi, e istintivamente si aggrappò a lui.
Hera fece del suo meglio per tenere entrambi a galla mentre raggiungeva a fatica la parte della piscina in cui toccava.
Alle scalette, Demete e Kirigakure lo aiutarono a portare fuori Terumi e insieme mamma e papà lo distesero sul bordo. Hera uscì e si inginocchiò accanto a lui.
Il volto di Terumi era bagnato e pallido, con le labbra schiuse.
-E’ necessario il primo soccorso- disse il prof. Hera esitò, fissando ancora quel volto così bello e fragile.
Era presente quasi tutta la scuola…
“Dannazione! Sempre tutta colpa tua, Terumi!” pensò, mentre si chinava velocemente su di lui e poggiava le labbra sulle sue per la respirazione bocca a bocca.
Dopo circa tre minuti di soccorso, Terumi cominciò a tossire e si girò su un fianco per sputare l’acqua.
Aprì gli occhi, spaesato. – T-Tadashi?- balbettò.
Tutti tirarono un sospiro di sollievo, e molte ragazze esplosero in commenti e urla di gioia nel vedere il loro beniamino sano e salvo.
Demete aiutò Terumi a mettersi seduto, mentre gli ricordava in poche parole quel che era successo.
Terumi si portò le mani alle labbra, e rivolse ad Hera un’occhiata sconvolta.
Hera si ricordò improvvisamente del momento sulla spiaggia… ecco, anche adesso pensava che Terumi era carino, proprio ora che era indifeso e rosso in volto.
-Terumi!!!- gridò Kirigakure, facendosi spazio fra Demete ed Hera. –S-Stai bene?!
Terumi annuì, e il ninja crollò in ginocchio, sollevato.
-Meno… meno male- mormorò mentre alcune lacrime gli scivolavano dagli occhi.
Cercò di nasconderle asciugandole velocemente con i polsi, ma tanto se n’erano già accorti tutti.
-Saiji…- cominciò Demete, ma Kirigakure cominciò a gridare.
- Lo so che è colpa mia, va bene?! Era uno stupido scherzo, lo ammetto, ero geloso! Mi dispiace!- esplose e scoppiò a piangere più forte, gettando le braccia al collo di Terumi, che gli fece pat pat su una spalla. Hera e Demete assistevano scioccati.
-Su, su. Un ninja non dovrebbe piangere- disse Terumi sorridendo nervosamente – E poi va tutto bene, vedi, sto bene, grazie ad Hera… anzi…-
Si staccò Kirigakure di dosso e fece l’occhiolino, malizioso. –Se non fosse stato per te, non avrei avuto l’onore di essere baciato da Hera…- commentò ridendo.
Hera avvampò. –Non è stato un bacio! Era una respirazione!- esclamò.
Ecco, odiava quel suo atteggiamento.
Terumi si spostò una ciocca dal volto. –Certo, certo- lo liquidò.
Kirigakure e Demete scoppiarono a ridere, additando Hera, che avrebbe voluto strozzarli, ma per il momento si trattenne.
Era sollevato, dopotutto, che Kirigakure e Terumi andassero d’accordo, così Demete non avrebbe più rischiato la vita e l’amore sarebbe tornato a sbocciare fra mamma e papà.
-Ora basta acqua, non ne posso più, vado a cambiarmi- esclamò Terumi seccato, si alzò e si avviò. Quando gli passò affianco, però, si fermò un attimo.
-Grazie… Tadashi…- borbottò nervoso. -Non posso credere di esserti debitore in continuazione.- Arrossì e passò avanti.
Hera rimase immobile a fissarlo mentre se ne andava attorniato da ragazze preoccupate. 
Sulle sue labbra spuntò un sorrisetto divertito.




xxx
**Angolino estivo dell'Autrice**
Salveeeeee!
Certo che fa veramente caldo, anche se al momento sono in una casa così fredda che ci passano i pinguini (?) 
Un pinguino le offre un Kinder Pinguì
Mentre scrivo, ho continuamente voglia di gelato e savoiardi.

Passando al capitolo, mi sono sempre immaginata Afuro che non sa nuotare. Non so perché, ma è così. 
Kirigakure me lo immagino proprio così, irriverente e possessivo e con una grande faccia tosta. So che Demete e Aporo per il momento non fanno una gran bella figura, ma verrà il loro momento, non preoccupatevi. E Artemis... boh, semplicemente io l'adoro quel ragazzo xD 
Per quanto riguarda Hera... non so, ho la sensazione che sia sempre fuori posto (?)

Kisses,
roby

   
 
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