ed eccoci qui, con i fazzoletti pronti! Ormai sono tutti divisi… che cosa triste! Sigh
Ci sarà un lieto fine? Che dite?
Ma a prescindere da questo, grazie per averci seguito numerosi fino ad ora! Un abbraccio a tutti, godetevi la fine di questa storia ed aspettate trepidanti la prossima! *lancia fiori e baci come se fosse una VIP*
EPILOGO
IL RITORNO
________________________________________
Gigia risentì con terrore la nebbiolina che l’aveva accompagnata all’andata. In un attimo si trovò davanti alla sua scuola: nulla era cambiato.
L’orologio della stazione segnò le due.
Gigia, consapevole di ciò che era capitato evitò l’onda anomala del motorino e tutte le altre sfortunate coincidenze con gli occhi lucidi… Lilian! Bach! …noooo!
Dopo aver evitato anche il tombino aperto si fermò per buttarsi a terra, battere mani e piedi disperata. Un rumore la fece rialzare…
Gigia (che aveva imparato a riconoscere la locazione della fonte dei suoni dall’avventura appena conclusa) si girò con aria minacciosa e spada in mano dalla parte opposta al luogo da cui proveniva il suono. Qualcuno, per evitare il secchio della bidella, un pezzo di stucco pericolante etc etc stava scendendo velocemente le scale… forse troppo velocemente.
Accadde in un attimo.
L’impatto fu catastrofico.
C’erano fogli e quaderni dappertutto.
Un po’ frastornata, Gigia, che era tornata stesa per terra, ricominciò a battere mani e piedi disperata. Dopo un pò si girò per vedere quel peso massimo che l’aveva travolta, ma aveva perso troppo tempo.
Dal cielo piombò proprio sopra di loro una ragazza vestita in modo strano.
Lilian fu felice di atterrare su qualcosa di morbido… si alzò e riconobbe Gigia, che ormai sarebbe stata costretta su sedia a rotelle dato che l’amica le aveva spezzato la schiena. Ma non aveva importanza! Le due ragazze si abbracciarono gridando dalla gioia.
Dopo quel quarto d’ora che serviva alle sinapsi di Bach per carburare, anche lui comprese l’accaduto. Lilian e Gigia gli si lanciarono al collo, ma questa volta non c’era un morbido letto a frenare la caduta… solo rigido asfalto. E anche Bach sarebbe stato costretto su sedia a rotelle a vita.
Indiscrezioni dicono che si tratti di trauma cranico, frattura della colonna vertebrale e due costole incrinate, ma si trova in prognosi riservata.
Dai Grande Saggio! Non è la fine! …è solo l’inizio di una nuova avventura…!
Il vecchio eremita