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Autore: StellinaJailynne    31/07/2012    1 recensioni
-Ehy, Koskinen! Il capo vuole parlarti. Adesso.- Il novellino dai capelli biondissimi e gli occhi cristallini, che stava seduto a una piccola scrivania impolverata nell'angolo dell'ufficio, si voltò verso il ragazzo che lo aveva chiamato.
-Si, arrivo.- Sauli era un ragazzo di 27 anni, appena arrivato alla redazione della rivista. Aveva studiato lettere all'università di Helsinki, ma non si era mai dedicato particolarmente al gossip, dunque si trovava ancora un po' disorientato in quel ambiente fatto di scandali e scoop.
-Abbiamo bisogno di un'intervista con questo tizio.- iniziò tirando fuori una foto e facendola vedere a Sauli.
-Chi è?- chiese dunque, per avere qualche chiarimento.
-Adam Lambert, un cantante. Il suo nuovo album è appena uscito e abbiamo bisogno di un articolo. Possibilmente un articolo interessante.- disse sottolineando l'aggettivo.
[AdamxSauli]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 Attractive Lie Eccoci qui con il secondo capitolo, ma non siamo certe di continuare, visto come il primo capitolo non abbia riscosso molto "successo". Il seguito è già pronto, tuttavia se vediamo che non interessa, vedremo che farne.
Beh, premesso ciò, scusate per gli errori e buona lettura :)


http://img88.imageshack.us/img88/9033/copertina1t.jpg

Guardando l'ora si accorse che erano ormai le quasi le 11 e che era il caso di uscire a fare colazione e di guardare nei posti che gli aveva elencato il capo. Avrebbe fatto alcune domande in giro e colto l'occasione per vedere se poteva o meno trovar lavoro e stabilirsi finalmente a Los Angeles come aveva sempre sognato.Si alzò di fretta e scomparve nel bagno a farsi una doccia. Come ne uscì si vestì con le prime cose che trovò in valigia: un paio di jeans scoloriti e un canottiera grigia e nera. Non era abituato a quella temperatura elevata, tipica della California. Si chiedeva se fosse così tutto l'anno. Concluse rimettendosi gli anfibi.

 

Se ben ricordava nella lista dei luoghi frequentati dal cantante c'era un diner che era a due passi da lì. Decise quindi di iniziare le ricerche andando a fare colazione, sempre se la preparavano ancora a quell'ora. Afferò la tracolla con il computer e i documenti e si affrettò.

Non aveva incortrato Adam Lambert, non che nutrisse grandi speranze, ma almeno non lo avevano mandato a quel paese quando aveva ordinato dei pancakes poco prima di mezzogiorno.

Terminata la colazione, decise ci andare a controllare un centro commerciale, dove la star era andata a fare spese. Okay, controllava i luoghi in ordine di sua preferenza e necessità. Ogni scusa era buona per fare un po' di shopping. Si era reso conto che non aveva portato niente che potesse mettere la sera per uscire, quindi colse al volo l'occasione, e andò a svaligiare qualche negozio. Inutile dire che non aveva trovato il suo obiettivo nemmeno lì. Tuttavia, tornando indietro, trovò qualcosa di meglio: un lavoro. Forse, dopo tutto, non era così sfortunato. Vide un volantino attaccato a un palo della luce 'Cercasi barman'. Cera un nunero di cellulare per informazioni. Senza esitare, vedendo il nuovo inizio di cui aveva bisogno, chiamò. Nel giro di mezz'ora si trovava al locale, a fare un colloquio con il proprietario.

Il colloquio era andato bene, ameno così sembrava a Sauli, domani sera sarebbe stato in prova per tutta la serata e se le cose sarebbero andate bene avrebbe ottenuto il lavoro.
Fortunatamente non era la prima volta che faceva il barman per cui si sentiva sicuro di se.
Percorse il corridoio che lo avrebbe portato all'uscita del locale insieme al proprietario e si bloccò davanti ad un
volantino, c'era una grande foto di Adam con scritto che si sarebbe esibito domani proprio al locale.
-Quello è Adam Lambert?-Chiese mantenendo un tono di voce neutro.
-Si, è un mio caro amico e mi sta facendo un favore. Ho dovuto chiudere per un pò per problemi personali e ho pensato che in questo modo avrei attirato più gente. Per quello ho messo in giro tutti quei volantini, ho bisogno di personale.-Si trattenne a malapena dal saltare come un matto, questa si che era fortuna!! E non sarebbe neppure dovuto andare in giro alla cieca alla ricerca di quello che poteva essere un fantasma nella metropoli che era Los Angeles. Bene, domani non devo nemmeno trasformarmi in Sherlock Holmes.

Con quel sollievo tornò, questa volta senza perdersi, all'albergo. Non appena svuotò maldestramente il risultato di un pomeriggio di shopping sul letto, decise, che quella sera era il caso di festeggiare dopo tutte queste fortune. Ma aveva ancora qulche ora da spendere, quindi iniziò a fare un po' di zapping.

Il suo cellulare cominciò a squillare,si alzò dal letto in cui era comodamente sdraiato a guardare un film e andò a prendere il cellulare che aveva lasciato nella tracolla, vide il nome del suo capo, sbuffò con una voglia incredibile di rispondergli e mandarlo a fottersi, ma poi una vocina gli disse che se domani non avesse ottenuto il lavoro, questo gli avrebbe salvato la vita.
-Si??-rispose con voce stanca.
-Sauli che piacere sentirti, aspettavo tue notizie, non sapevo nemmeno se fossi atterrato e se avevi trovato l'hotel.-che lecchino del cazzopensò Sauli mordendosi il labbro inferiore.
-Non ho pensato di dovrela avvisare mi scusi.-

-Non preoccuparti...le ricerche come stanno andando??-
-Non molto bene, sono stato in molti dei posti che mi ha scritto nel fascicolo ma non ho trovato nessuno, spero di farlo nei prossimi giorni. In caso...il termine è solo di una settimana??Ho paura di non riuscire a rispettare la scadenza.-Chiese consapevole che anche se per un colpo di fortuna domani sarebbe riuscito a parlargli non era certo di ricevere un "sì" come risposta all'intervista.

-Sarebbe meglio Sauli, ho bisogno di questo articolo, è una delle star più amate al momento.e a quanto vedo e a quanto sento avrà un futuro tutto in ascesa. In estate terrà alcuni concerti come cantante dei mitici Queen...non male per un ragazzo di soli trentanni, pensa che sono stati i Queen, Brian specialmente a volerlo a tutti i costi. Questa intervista mi frutterà molto.-Sauli si morsicò l'interno della guancia sinistra, quanto lo trovava odioso??

-Farò il possibile per trovarlo.-rispose secco.
-Ci sentiamo presto e aggiornami per tutte le novità..-Sì, col cazzo!!

Era arrivato con un taxi davanti a una discoteca di cui aveva sentito parlare. Non appena entrò fu assordato dalla musica a palla. Davanti a lui si presentò una massa di uomini che si muoveva e ritmo con quello che proponeva il dj. Il calore era soffocante, ma ciò non lo aveva mai fermato dal passare notti intere in quel genere di locali. Andò immediatamente al bancone, ordinando qualcosa da bere, okay, più di qualcosa, dato che nel giro di poco tempo era già mezzo ubriaco. Tutto gli sembrava girare attorno. Come si muoveva sulla pista credeva che tutto l'ambiente si muovesse con lui, si sentiva leggero, senza nessuna inibione. Non voleva trattenersi, si sentiva di fare qualsiasi cosa gli passasse per la testa.

Stava ballando con un ragazzo che si era ritrovato davanti. Era a torso nuto, gli addominali scolpiti erano lucidi per il sudore mentre le luci della dicoteca lo colpivano. Era fin troppo pomposo per i suoi gusti, ma non si lamentò quando lo prese per i fianchi e lo attirò a sè. Continuva a muoversi a tempo di musica, percependo delle scosse di eccitazione ogni qualvolta i rigonfiamenti nei loro pantaloni si sfioravano. Dopo non molto, lo sconosciuto si avvicinò all'orecchio di Sauli per farsi sentire sopra a quel marterllamento continuo di bassi: -Che ne dici se ce ne andiamo?- e senza aspettare la risposta gli afferrò un polso, conducendolo verso l'estremità della pista da ballo. Si stavano avvicinando all porta che conduceva al retro del locale quando Sauli intevenne ponendo resistenza: -Aspetta, non voglio. Voglio stare qui e ballare.- disse con faccia imbronciata. Okay, era chiaro che il biondo fosse una di quelle persone che quando si ubriacano finiscono per sembrare bambini di cinque anni viziati e cocciuti.

-Oh, dai. Vieni con me.- cercò di convincerlo con le buone. Ma come vide che non stava ottenendo il risultato desiderato gli riafferrò il polso, questa volta più saldamente. Sauli provò a strattonare, per liberarsi, ma sembrava l'altro avesse molta più forza di lui. Probabilmente anche l'alcol non lo aveva aiutato.

Si sentiva trasportare verso l'uscita, e non voleva. Continuava a tirare, ma sembrava essere intrappolato in una morsa d'acciaio. -Ei, non voglio, non voglio.- Finalmente riusci a liberarsi. Come si svincolò, barcollò all'indietro, scontrandosi con quancuno.

-Ehy, attento!-

-Anteeksi- come si voltò si trovò davanti a degli occhi di ghiaccio, ma si disrasse in men che non si dica, nel momento in cui si sentì riafferrare il polso. Istintivamente si aggrappò all'uomo che gli era comparso davanti.

-Ti ho detto che non voglio, smettila.- piagnucolò, mentre la forza di quello stronzo lo allontanava da quello che gli era parso uno scoglio, una possibilità di salvezza.

-Lasciami!- urlò, riuscendo, un istante dopo a divincolarsi nuvoamente. Ma quella era una testa dura.

Lo vide riavvicinarsi, tuttavia prima che lo raggiungesse qualcuno si mise tra loro.

-Non credi di star esagerando. E' evidente che non vuole venire con te. Vatti a cercare qualcun altro.- Era davvero la sua salvezza. Quell'idiota sembrava aver deciso di lasciar perdere, probabilmete non voleva finire per scatenare una rissa. Piuttosto scomparì nella massa di gente, alla ricerca di qualcuno più disponibile.

Sauli rimase lì interdetto.

-Stai bene?- gli occhi dell'altro lo trafissero ancora una volta. Erano inconiciati con dell'eyeliner, mentre e capelli neri erano modellati col gel di modo che combattessero la gravità. Le labbra erano incurvate in una smorfia preoccupata.

-Kyllä, minä olen hyvä.- sul volto dello sconosciuto si dipinse un espressione confusa e si rese conto di aver parlato in finlandese.-Ehm, volevo dire....sto bene...credo di aver bevuto un bicchiere di troppo. E' meglio che me ne vada. Grazie dell'aiuto.-

-Sicuro di star bene?- ma che gliene importava tanto?

-Sì, chiamerò un taxi.- così dicendo scomparì nella folla verso l'uscita.

-Merda- Imprecò svegliandosi e sentendo un martello pneumatico tramanargli la testa. Il giorno prima doveva aver bevuto decisamente troppo.

Si alzò massaggiandosi le tempie e andò a frugare nella valigia, alla ricerca di qualcosa che potesse alleviare il mal di testa. Per fortuna non aveva nulla da fare fino al pomeriggio. Prese un aspirina e tornò a letto nella speranza di smaltire velocemente i postumi della sbornia. Non appena provò ad addormentarsi conparvero, riaffiorando dalla memoria, degli occhi. Due occhi blu con qualche sfumatura grigia, gli semprava di poter annegare dentro a quello sguardo. Sembrava una calamità a cui non poteva sfuggire.

Si alzò di scatto, cercando di capire a chi appartenesse quello sguardo. Ma per quanto cercasse di ragionare lucidamente, l'emicrania continuava ad insinuarsi nei suoi pensieri, impedendogli di capire.

-Cristo. Fanculo sto mal di testa.- continuava a premere le dita sulle tempie, sperando che passasse, o per lo meno si attenuasse. Chi era? Di chi era quello sguardo? Non riusciva a capirlo, ma non si arrendeva. Continuò a pensarci. L'idea di non riuscire a riconoscerlo lo ossessionava.

Chiuse ancora una volta gli occhi rifigurandoseli lucidamente davanti a lui. Ma ancora niente. Dopo un po' finì per riaddornentarsi senza nemmeno rendersene conto.

   
 
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