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Autore: _diana87    31/07/2012    9 recensioni
Patrick Jane parte all’inseguimento della talpa di Red John, dopo aver combinato un casino dietro l’altro, ma di lui si perde ogni traccia. Teresa Lisbon, triste per la partenza del suo partner, cade in uno stato di depressione dal quale non riesce a reagire quando una notte viene aggredita violentemente. Mesi dopo, Patrick ritorna ma ha tutt’altro che buone intenzioni: ha una pistola nascosta nella sua giacca ed è pronto a fare una strage. Quando si trova faccia a faccia con Teresa, realizza quanto le cose siano cambiate ed è di fronte ad una realtà che non si aspettava...
Genere: Dark, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Grace Van Pelt, Kimball Cho, Un po' tutti, Wayne Rigsby | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Saaaalve

Another place to fall

 

 

 

 

"BLOCCATA"

 

 

 

 

La luce calda del mattino la sveglia dolcemente.

Lentamente apre gli occhi, sorprendendosi di trovarsi tra le coperte del suo letto.

E' una bella giornata di primavera, gli uccelli cinguettano e i cagnolini randagi sono tutti in amore.

Tutti tranne lei.

Si guarda intorno sbuffando.

Anche la sera prima ha finito per sentirsi male in ufficio, costringendosi a restare fino all'ultimo per terminare il suo ultimo caso.

Grace l'aveva avvertita, "Torniamo a casa, Lisbon, o svieni un'altra volta!"

Kimball e Wayne si erano offerti di accompagnarla a casa, "Ti portiamo noi a casa, capo!"

Invano.

Inevitabilmente si era accasciata a terra e i suoi amici e colleghi l'avevano portata a casa, tolto i vestiti e messa a letto.

Si sente la fronte. Scotta. Questa non ci voleva proprio. Si alza con cautela per misurare la temperatura prendendo un termometro. Dopo qualche minuto di attesa controlla: 37 e qualcosa.

Non male, decide che prenderà un'aspirina. Non può fermarsi, perchè se lo fa non vuole sentirsi compatita dai suoi sottoposti.

Nel farlo, passa davanti lo specchio ovale posizionato davanti il suo letto. Si mette di profilo, alza la maglietta a maniche corte bianca e si osserva la pancia, accarezzandola, stupendosi di quel gesto che ormai, da circa tre mesi, è diventato automatico.

Come è diventato automatico anche quello di prendere dei medicinali, prescritti dal medico fuori dal CBI, consigliati per quelle donne che soffrono di "stress post traumatico."

E' stata un'aggressione violenta, continua a ripetersi, e niente più.

Ma non può negare a se stessa le conseguenze di quell'azione, perchè le sente ogni qualvolta va in bagno oppure la mattina appena si alza.

I segni dell'aggressione sulle gambe e vicino la parte vaginale sono diventati ormai cicatrici lontane. Vedersi nuda davanti lo specchio del bagno è una vergogna, un fardello che lei stessa si porterà a vita. Il suo viso non è neanche più lo stesso. Occhiaie che neanche il fondotinta riesce più a coprire.

Sono passati tre mesi.

Tre maledetti mesi.

E di lui ancora nessuna traccia.

 

"E se si fosse unito a Red John? Stavolta... sul serio, dico?"

Wayne scuote la testa davanti all'osservazione della rossa.

"Ma ti sembrano cose da dire queste, Grace? Non lo farebbe mai! Non per ferire..." si blocca e fa segno ai suoi compagni di squadra dell'arrivo di Teresa al CBI.

Immediatamente, Kimball nasconde i file di Red John su cui lui e gli altri due stavano lavorando in segreto da alcune settimane.

La donna si ferma davanti a Rigsby, Van Pelt e Cho, come in attesa di una qualche risposta da parte loro. E' in posizione statuaria, ferrea, ma tutti sanno che è solo una finzione. E' l'ennesima messa in scena da ormai tre mesi. Farà la sua sgridata, si comporterà da dura con loro, e poi finirà per passare il resto della giornata chiusa nel suo ufficio.

"Beh che avete? Qualche nuovo caso?"

I tre si guardano a vicenda, incerti. I due uomini spingono Grace ad avvicinarsi al loro capo.

"Ehm, Lisbon... sei sicura di stare davvero bene in ufficio?"

"Certo! Perchè queste domande?" chiede guardandoli circospetta.

La rossa agente guarda prima Wayne e Kimball, poi ritorna avvicinandosi a Teresa.

"Perchè ultimamente vai spesso in bagno... e gli inseguimenti preferisci farli fare a noi..." le dice sottovoce.

L'agente mora abbassa la testa, cercando di nascondere il suo sguardo con i suoi capelli lunghi. Grace sospira e le posa delicatamente una mano sulla spalla, costringendo Teresa a guardarla negli occhi. Lei sa che tra donne non si può mentire. Ma il segreto che si porta lei dentro è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

"Ragazzi, concentriamoci sul prossimo caso, per favore. Cosa abbiamo?" spinge Grace lontano da sé, e poi strappa i file di mano a Wayne per esaminarli lei stessa.

La sua squadra continua a guardarsi e scuotere la testa. Il loro capo non cambierà mai. Sempre più chiusa in sé stessa. In quei casi, ci sarebbe voluto Jane. Lui sì che saprebbe come farla aprire. Lui è l'unico che sa come parlarle...

"Fermo! Non puoi andare lì!" la voce di un agente grosso distoglie la loro attenzione dai problemi per un attimo.

Tutti si voltano verso l'omone di colore che sta cercando di bloccare con il suo corpo un altro uomo. Alto, biondo, camicia bianca e jeans stracciati nella parte delle ginocchia.

Teresa getta a terra i fogli. Il suo cuore ha un sussulto appena quell'uomo trascinato a forza incontra il suo sguardo.

E' Patrick Jane. Per un attimo, il tempo intorno a loro si ferma. Lei lo guarda con compassione, non capendo cosa ci faccia qui dopo quella promessa infranta di farsi sentire... poi gli occhi le si riempiono di lacrime perchè lui è tornato. Il misto di amore e odio è sempre presente nella sua mente e nel suo cuore.

Lui la guarda come un cane bastonato, portandosi fino davanti a lei, per poi prostrarsi ai suoi piedi. Come in adulazione, la guarda dal basso e le abbraccia le gambe, sussurrando "Mi dispiace tanto."

L'omone nero dietro di loro li guarda con le manette tra le mani. Lisbon fa segno di andarsene, e poi dice ai suoi che ha la situazione sotto controllo e che devono lasciarli da soli.

 

Soli nell'ufficio di lei, Patrick è seduto sul suo divano, quello che le aveva comprato qualche anno fa, rimpiazzando il vecchio. Lo accarezza, come se sentisse la mancanza. Ma non è solo del divano che ha sentito la mancanza.

"Vuoi un po' di ghiaccio per gli occhi?"

Guardandolo da vicino, quegli occhi azzurri hanno perso ogni luce, e sono contornati di un rosso pallido. Come se fosse stato drogato.

Patrick sorride e si alza in piedi, ponendosi davanti a lei, assicurandosi che non ci sia nessuno effettivamente ad ascoltarli. O qualcuno che li veda.

"Parlami. Dimmi qualcosa." il tono deve essere autoritario, ma invece Teresa si tradisce da sola appena sente lei stessa, meravigliandosi, la voce che le trema. Una voce emozionata.

Quella sagoma davanti a lei non è più il suo Patrick Jane, l'uomo che ama. Lui estrae qualcosa dal taschino della giacca. E' una pistola.

Stavolta niente abbraccio. Nessun "ti amo". Niente piano. Non è una finta. Sta accadendo sul serio.

Lentamente, l'agente sente di entrare nel panico più totale e che la vista le si sta offuscando. Non deve perdere il controllo. Non deve sudare, anche se stringendo le mani sente del bagnato. Deve mantenersi più lucida possibile e affrontare quel Patrick Jane davanti a lei.

Lui non le sparerà veramente. Non può farlo. Perchè lui la ama...?

Prepara il grilletto. Lui sembra essere deciso su ciò che sta facendo quando le punta la pistola, facendo attenzione a mirare al cuore.

"Mi dispiace, Teresa. Ho dovuto farlo... lui---... io---"

Lei lo blocca mettendo le mani avanti in segno di difesa.

"Fermati Jane! Non vorrai davvero sparare a me... e a..." tartaglia qualcosa, deglutisce a fatica, poi fa crollare le sue difese, e con le mani si scopre la pancia, alzandosi la maglietta color verde bottiglia. Indica quel preciso punto all'altezza dell'ombelico. Ed è in quel preciso istante che l'orrore compare sul volto del mentalista.

"...e a mio figlio..."

Lui continua a fissarla, abbassando la pistola lentamente. La guarda quasi invogliandola a parlare, a dille quelle parole che lui ha capito bene.

"...il figlio di Red John."

 

 

 

 

Angoletto dell'autrice (poco sana di mente):

Ops... i guai sono iniziati, ve l'avevo detto!

Diciamo che la scena qui ricorda molto la 4x24, ma stavolta senza nessuna conseguenza!

Diciamo pure che ora sono tutti scioccati per la rivelazione di Teresa.

Come sarà accaduto tutto ciò? E cosa è successo al mentalista per aver perso del tutto la ragione?

Per scoprirlo, aspettate il prossimo capitolo XD

D.

   
 
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